Ascoltare e lavorare insieme.
Stefano Tosi   tosi@tosi.it
inserito il 9/5/2012 alle 17:24

Una buona notizia, che è anche un segnale del cambiamento in atto in Italia. Sono stati sbloccati i ristorni dei frontalieri: in pratica, è stato dato ordine di pagamento in favore dell’Italia. Si è arrivati a questo traguardo perché Italia e Svizzera hanno aperto un dialogo per affrontare i diversi temi finanziari e fiscali. Forse anche per il ridimensionamento di spinte e forze che, a più riprese, negli scorsi mesi avevano dimostrato vicinanza alla lega ticinese, principale responsabile della decisione di bloccare metà dei ristorni.
Il colloquio bilaterale ha preso in esame anche il modello di convenzione sulla regolarizzazione dei patrimoniali detenuti in Svizzera da non residenti. E poi, ancora, l’accesso ai mercati finanzieri, la black list e gli accordi per regolare il lavoro dei frontalieri.
Meno di un anno fa, la tensione che si respirava in Italia non avrebbe fatto pensare a una possibile risoluzione. Era solo lo scorso giugno quando il governo ticinese aveva scelto di congelare il 50% della quota di ristorni dei frontalieri destinata ai nostri comuni. Una decisione che avrebbe avuto pesanti ripercussioni per le casse di molti comuni a sarebbero venuti a mancare 20 milioni di euro, investimenti necessari per assicurare alle piccole realtà locali i servizi essenziali e transfrontalieri.
In questa occasione si dimostra l’importanza di mantenere la coesione fra Governo nazionale, Regione e comuni affinché la trattativa vada a buon fine. Oggi si è fatto un primo passo positivo.
 

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