Ascoltare e lavorare insieme.
Stefano Tosi   tosi@tosi.it
inserito il 4/7/2012 alle 20:41

In questi giorni si sta parlando di spending review, espressione con la quale si indica quel processo teso ad analizzare i problemi e indicare le vie per ridurre sprechi e costi. Monti l'ha definita un'operazione volta a recuperare gli oltre 4 miliardi necessari a non aumentare l'Iva a settembre.
Per non ripetere gli errori del governo Berlusconi – ovvero per evitare di effettuare tagli con l'accetta che andrebbero a danneggiare i cittadini con i redditi più bassi - occorre mantenere criteri di equità e fare scelte che non aumentino la pressione tariffaria.
Quanto proposto fino a oggi non convince fino in fondo. Per esempio, perché ridurre risorse per l'università e aumentare finanziamenti per la scuola paritaria?
Ricercare l'efficienza non significa per forza ridurre i servizi e aumentare la contribuzione dei cittadini. In ambito sanitario e nei trasporti è importante non arrivare a un aumento dei ticket e dei costi di viaggio. Altrimenti è vero che non si aumenta l' Iva, ma si penalizza tutto il resto. In una situazione eccezionale, forse, sarebbe utile richiedere un contributo di solidarietà ai redditi più alti.

Categoria: Economia
Commenti dei lettori: 1 commento -
La necessità di una spending review è inevitabile. (Non è una manovra di finanza pubblica che ha invece respiro quasi quinquiennale e deve essere 'gestita' da una solida maggioranza politica). Condivido però in toto il tuo pensiero. Dipende come la si fa, altrimenti le difficoltà le subiranno le categorie sociali più deboli e lo sviluppo del Paese rischia di non essere armonico ed equilibrato. Le crisi economico-finanziarie non possono essere pagate sempre dai più deboli della filiera sociale.
Scritto da paolo rossi il 5/7/2012 alle 08:04
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