Ascoltare e lavorare insieme.
Stefano Tosi   tosi@tosi.it
inserito il 12/9/2012 alle 15:56

Ogni giorno ci troviamo davanti a chiusure o ristrutturazioni aziendali che con gli ammortizzatori sociali riducono l’occupazione. I licenziamenti proseguono a migliaia e in Lombardia si sono persi 100.000 posti. E l’articolo 18 non c’entra niente.
Ieri un Comitato nazionale ha depositato dei quesiti referendari per abrogare le modifiche introdotte con la riforma Fornero all'articolo 18 dello statuto dei lavoratori.
Questa mossa, secondo me, costituisce un errore.
Non fa altro che riportare il dibattito indietro, su temi, approcci e problemi ormai vecchi.
Invece bisognerebbe guardare al futuro, parlando di come creare nuovi posti di lavoro.
Per esempio: occorre diminuire il prelievo fiscale sul lavoro per aumentare i redditi.
Tornare a un dibattito superato rischia di far precipitare i rapporti con (e fra) le parti sociali, può far perdere di vista le opportunità da cogliere.
Qualsiasi spazio deve essere aperto, in un momento in cui i tassi si stanno abbassando e si potrebbero liberare risorse per fare investimenti.
 

Commenti dei lettori: 5 commenti -
Totalmente d'accordo.
Scritto da roberto molinari il 12/9/2012 alle 15:44
un errore come tanti ....e come per tanti referendum che potrebbero essere evitati ..........
Scritto da zva il 12/9/2012 alle 19:07
come tanti...
Scritto da zva il 12/9/2012 alle 22:21
Condivido la tua riflessione. La questione non è nemmeno semplicemente di contenuto ma rischia, come hai scritto, di spostare indietro l' agenda politica provocando una frattura in una fase delicata per la partita che il centrosinistra ed il paese stanno per giocarsi. L' ennesima prova di immaturità politica tendente all' auotolesionismo più deleterio. Nel merito puntare alla diminuzione del prelievo fiscale per aumentare i redditi è una via praticabile che la ns. politica dovrebbe perseguire.
Scritto da paolo rossi il 13/9/2012 alle 08:07
la cosa triste è che Monti non abbia trovato di meglio che dare spago... Siccome non è che non legge i giornali, comincio a pensare che il Presidente non sia così sprovveduto in politica come si vuol far credere
Scritto da roberto caielli il 14/9/2012 alle 14:03
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