Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 22/10/2009 alle 10:00

Rgianco in un suo commento mi ha posto un problema serio. Cosa succederà se il segretario uscirà dalle primarie con una maggioranza risicatissima? Non sarebbe troppo debole? Questo interrogativo ne attira un altro più preoccupante. Se sarà l’assemblea nazionale ad eleggere il leader perché le primarie non danno un vincitore con più del 50 per cento quali sarebbero le conseguenze? Tutto ciò dimostra che lo Statuto del Pd va cambiato e questa consapevolezza è così forte che la Convenzione nazionale di domenica scorsa ha, per prima cosa, nominato la Commissione dei quaranta per procedere alla sua riforma. Di questa Commissione faccio parte anch’io e ne seguirò gli sviluppi sul blog.
Ma torniamo al problema sollevato. Mi auguro naturalmente che le primarie avallino il risultato del congresso con un buon margine. Ma anche se la maggioranza fosse ristretta – questo è il mio parere -  la platea degli elettori composta di qualche milione di persone conferirebbe comunque al segretario una forte autorevolezza. E se dovesse decidere l’Assemblea nazionale? Questo è il vero nodo da sciogliere. In questo caso io suggerirei a tutti di confermare il voto delle primarie. Non mi sentirei, come componente dell’Assemblea, di sovvertire il responso delle urne. In questo modo l’Assemblea voterebbe ugualmente, si rispetterebbero le regole, ma soprattutto si rafforzerebbe il responso delle urne. L’Assemblea che delegittima il popolo delle primarie è uno scenario che non voglio neanche prendere in considerazione.

Categoria: Idee e proposte
Commenti dei lettori: 36 commenti -
Sono d'accordo su tutta la linea. Se le primarie disattendono il risultato del congresso si dirà che il partito non rappresenta l'elettorato e che il partito è malato. Se poi l'assemblea nazionale dovesse decidere in difformità dalle primarie si griderebbe, giustamente, allo scandalo.
Scritto da Francesco C. il 22/10/2009 alle 10:42
Sono convinto che domenica il margine tra i candidati si ridurrà, e significativamente, e sarà l'assemblea nazionale a dover eleggere il segretario. Si pongono quindi due questioni. La prima è la scelta del segretario, che si può risolvere con una mozione, sottoscritta dai tre candidati, che proponga all'assemblea di votare il candidato più votato alle primarie. La seconda questione è più spinosa, perchè si dovrà prendere atto di un differente orientamento tra iscritti ed elettori ...
Scritto da Natalino Bianchi il 22/10/2009 alle 11:17
Spero che lo avremo domenica chiunque esso sia. Sono ancora incerto ma non vorrei che le primarie dessero un risultato troppo diverso dai circoli. Ci sarebbero polemiche infinite. Se dovesse decidere l'Assemblea nazionale sottoscrivo i tuoi suggerimenti.
Scritto da Lorenzo il 22/10/2009 alle 11:43
Sono diffidente degli accordi unitari tra i tre candidati se questo significa rendere più blande le varie proposte. L'idea di Adamoli non so se è realizzabile con il clima che c'è a Roma ma mi pare più ragionevole.
Scritto da Un PD di base il 22/10/2009 alle 12:30
Caro Adamoli, è un bel pò di tempo che non ti scrivo perchè io, che non sono del PD, ho rispetto del vostro dibattito e non voglio intromettermi con le mie critiche. Leggendoti sempre ho però imparato qualcosa di utile e ritengo importante per il Paese che abbiate un buon successo. Io non voto, se lo facessi voterei probabilmente Bersani. Ma forse sono troppo influenzato da te.
Scritto da Bianchi Giò il 22/10/2009 alle 12:39
La massa si lascia condizionare dalla propaganda. Non possiede altri mezzi che non siano la pubblicità pro e contro. Mezzi limitati, superficiali, epidermici. Si dovrebbe riportare su livelli più alti la selezione di un capo partito e perciò riservare la scelta a un collegio ristretto e competente. Tutto ciò, naturalmente, vale non solo per il PD ma anche per il DP, RP, BRI, KCP ecc.
Scritto da Filippo Valmaggia il 22/10/2009 alle 12:41
Ah, mi dimenticavo. Vedo che il blog va alla grande. Mi fa piacere. Ma perchè uno come te sta nel PD? Sei sprecato lì dentro. Te l'ho già detto e te lo ripeto.
Scritto da Bianchi Giò il 22/10/2009 alle 12:41
Quella di Natalino Bianchi è forse più una speranza che altro, però mette lì un problema che non è sciocco. Che ne dici Adamoli?
Scritto da Bassani L. il 22/10/2009 alle 12:59
Che complicazioni! Mi soddisfa il vostro sistema di eleggere il segretario. Siete il solo partito che utilizza questo metodo ma è troppo complesso e lungo.
Scritto da Ambrogina il 22/10/2009 alle 13:48
Il sistema è davvero assurdo. Che io, che non sono iscritto e quindi non ho votato nelle convenzioni, mi debba sentire "spinto" a votare Bersani per il fatto che altrimenti si determinerebbe un ribaltamento della volontà defgli iscritti (con conseguente rischio di implosione del partito) mi sembra francamente allucinante. Le primarie, o si fanno bene o non si fanno!
Scritto da umberto il 22/10/2009 alle 14:04
Condivido in pieno, ma è mai possibile allestire norme così complicate e assurde. Si vede proprio che il burocratismo e la vocazione a complicare anche le cose semplici è una malattia genetica nazionale trasversale. Speriamo che le urne diano un responso netto altrimenti il PD riceverà un colpo all'immagine e alla sua credibilità davvero difficle da rimediare
Scritto da cesare chiericati il 22/10/2009 alle 15:00
Umberto mette in evidenza una complicazione e una contraddizione enorme del PD. Non me ne frega molto perchè sono, al più, un timido e incerto elettore del vostro partito ma credo che lo statuto debba essere cambiato. Di un partito democratico forte ha bisogno il nostro sistema.
Scritto da Premoli R. il 22/10/2009 alle 15:13
Non so come saranno modificate le procedure di voto del segretario... Però mi sembra che basterebbero due modifiche. 1°: il segretario lo eleggono gli iscritti, solo nel caso in cui nessun candidato superasse il 50% allora si ricorrerebbe alle primarie degli elettori; 2° alle primarie devono concorrere solo i primi due della fase precedente, cosicché le primarie risulterebbero decisive in ogni caso. Lo dico pur essendo incline a votare Marino che, con questa procedura, sarebbe già fuori gioco.
Scritto da Antonio C. il 22/10/2009 alle 15:15
Umberto dal suo punto di vista dice una cosa capibile. Ma io ribalto il concetto. E che valore ha allora la mia qualifica di iscritto se le primarie dove votano anche persone che non hanno aderito al Partito possono ribaltare quanto deciso dagli iscritti ? Le primarie le userei piuttosto per scegliere i candidati al Parlamento visto che li scelgono le segreterie dei partiti. Il Segretario invece, per me, deve essere scelto da chi aderisce al Partito come in ogni associazione che si rispetti.
Scritto da ale il 22/10/2009 alle 15:17
Non so come andrà a finire, i rumors dicono che non ci sarà una maggioranza schiacciante da parte di uno dei candidati. La cosa non mi preoccupa e sono d'accordo, domenica oltre al segretario eleggiamo i delegati all'assemblea, espletino il loro mandato! Votino in base alla delega ricevuta e vinca il migliore! E se accadesse che il vincitore delle primarie fosse un candidato diverso da quello indicato dagli iscritti? Quella si sarebbe la Caporetto del PD.
Scritto da Lele il 22/10/2009 alle 15:25
A me tutto sommato va bene così. Le primarie ci stanno aiutando a riallacciare i rapporti con la gente. Resta il problema di che cosa farà l'Assemblea nazionale se sarà chiamata ad eleggere il segretario. Non credo che accadrà, in quel caso è convincente la proposta di Adamoli.
Scritto da Michele il 22/10/2009 alle 16:00
Primarie... non è la prima volta che ci si illude di un avvicinamento fra le masse. E poi? Già avvenne tempo fa con l'entusiasmo popolare per le primarie... E poi, che avvenne? Noi non votiamo (più ) perchè vediamo sempre, comunque, una certa influenza e un condizionamento dei vertici del partito: a quando, invece, una scelta su un voto diretto della gente che scelga i nomi votando liberamente in modo diretto ?
Scritto da Rosella e Carlo il 22/10/2009 alle 18:12
Condivido la linea Adamoli. I componenti dell'Assemblea votino se sarà necessario il candidato che ha preso più voti alle primarie. Eviteremo gli inciuci e rispetteremo le regole. E dopo si cambi lo Statuto. Adamoli fa parte della Commissione di riforma dello Statuto. Questa per me è una bella notizia.
Scritto da Un iscritto di Busto il 22/10/2009 alle 20:19
Seguo questo blog ma non aderisco al PD. Non andrò a votare domenica ma comunque sono meglio le vostre discussioni che il niente dell'altra parte.
Scritto da Giordano Bonsignore il 22/10/2009 alle 20:22
Questo è un bel dibattito. Complimenti a tutti voi. Non avevo votato due anni fa ma probabilmente ci andrò domenica anche se non so ancora per chi voterò.
Scritto da Un elettore di Varese il 22/10/2009 alle 21:20
Lo statuto va cambiato. La confusione è troppa. Si vede che lo volontà era positiva ma le idee su quale partito costruire erano offuscate. Adesso però andiamo alle primarie con entusiasmo.
Scritto da Gianpaolo S. il 22/10/2009 alle 21:28
La gente a cui si chiede di votare direttamente è la stessa che vota direttamente i concorrenti di “Amici”; la stessa gente che segue con passione grandi fratelli, isole e tronisti. È la stessa gente che legge un libro all’anno (questa la media nazionale). A questa gente, semianalfabeta, volgare che si infiamma solo per milaninterjuve e che ha soprassalti ideali solo per l’abbassamento dell’aliquota IRPEF si chiede, attraverso il voto diretto, di scegliere coloro i quali disporranno del destino di un Paese.
Scritto da Filippo Valmaggia il 22/10/2009 alle 22:06
Niente paura. Domenica avremo il segretario e sarà Bersani. Penso che il nuovo gruppo dirigente dovrà cambiare subito la forma del partito. E soprattutto cambiare lo Statuto che Veltroni e Franceschini avevano voluto.
Scritto da Ghiringhelli il 22/10/2009 alle 22:43
Anche se avremo il segretario come credo ed auspico le regole e il partito vanno modificati. Dev'essere di esempio anche agli altri partiti. Confermiamo comunque il "responso delle urne".
Scritto da Ambrogio il 22/10/2009 alle 22:49
(1) il sistema è da cambiare, è strutturalmente ambiguo: o scelgono gli iscritti o gli elettori, non entrambi (io, in questo caso, sono a favore della prima ipotesi) (2) non mi piace che l'assemblea si debba allineare al voto delle primarie: cosa la votiamo a fare? (3) mi piacerebbe poter scegliere le persone, ma le liste sono bloccate. Allora scelgo sulla base dei "numeri uno": Adamoli per Bersani (nazionale) e Frigoli per Angiolini (regionale). Poi tocca a loro esercitare il mandato ricevuto.
Scritto da Giacomo il 22/10/2009 alle 23:48
Che il sistema vada corretto, è chiarissimo. Spero con Adamoli che le primarie confermino i circoli. E spero che l'assemblea nazionale, eventualmente, confermi le primarie. Altrimenti è caos.
Scritto da Uslenghi il 23/10/2009 alle 08:25
@ - Filippo Valmaggia. Non abbiamo ben compreso il significato del tuo commento. Noi non siamo assolutamente per i grandi fratell e compagnia bella, non ci interessa il tifo, non siamo semianalfabeti (siamo diplomati, o scuola superiore, o laurea e rispettiamo assolutamente chi non ha titoli scolastici), non siamo volgari... e soprattutto non ci permettiamo di giudicare nè condannare chi ha idee diverse, tanto è l'apertura mentale, serena e civile, verso i problemi. Noi.
Scritto da Gli amici al bar il 23/10/2009 alle 09:40
caro Giuseppe, gli iscritti hanno espresso il loro parere e sappiamo tutti come è andata a finire. Purtroppo o per fortuna gli elettori di centro sinistra sono una massa diversa e se vogliamo contare di + nel panorama politico italiano, dobbiamo: o tesserare tutti gli elettori come hanno fatto in Calabria o ascoltare anche i NON iscritti; condividi?
Scritto da Alessandro Z il 23/10/2009 alle 10:02
@Giacomo - Osservazioni intelligenti sulle quali concordiamo. E sono le considerazioni di altre persone che abbiamo sentito nei nostri periodici incontri al bar (occasione non per cianciare a vanvera, ma sempre motivate da desiderio di confrontarci sui tanti temi, con semplicità, davanti alla solita consumazione al bar).
Scritto da Gli amici al bar, bis il 23/10/2009 alle 10:06
@ Giacomo le liste sono bloccate, ma ti ricordo che il metodo per redigerle non lo era
Scritto da Alessandro Z il 23/10/2009 alle 10:08
Amici al bar, fra un bicchierino e l'altro, provate a rileggere il mio commento: forse potreste interpretarlo più correttamente. Voi avete guardato il dito (la gente) senza mettere a fuoco la luna (il principio democratico del voto).
Scritto da Filippo Valmaggia il 23/10/2009 alle 14:02
Filippo, girala come vuoi ma la tua resta democrazia elitaria o non democrazia. Chi valuta chi può votare? Conta il censo, l'intelligenza, il titolo di studio?
Scritto da Sergio il 23/10/2009 alle 15:17
@Filippo Valmaggia. Ok, grazie. (Al bar ci ritroviamo solo ed esclusivamente per una consumazione, pausa caffè, e lì ci piace sentire e "buttare" argomenti che possano suscitare nella gente occasioni di poter discutere su problemi sociali, politici... e per ribadire che non esiste solo il calcio, le macchine, le donne, o gossip... Ci fosse davvero una maggiore sensibilità per i temi sociali, anche al bar!). Magari siamo sulla stessa "rotta". Ciao.
Scritto da Gli amici al bar il 23/10/2009 alle 15:28
"Filippo, girala come vuoi ma la tua resta democrazia elitaria o non democrazia." Non democrazia.
Scritto da Filippo Valmaggia il 23/10/2009 alle 16:23
Domanda retorica: lascereste alla massa in-forme e dis-informata la scelta per la direzione scientifica di un grande ospedale? E allora, perché mai alla stessa massa dovreste attribuire discernimento e capacità intellettuali per selezionare futuri legislatori?
Scritto da Filippo Valmaggia il 23/10/2009 alle 17:30
@ Filippo. Si stava discutendo di partecipazione popolare per un fatto di democrazia, partecipazione del popolo alle scelte che, secondo noi, proprio in nome della democrazia (sovranità del popolo), devono avvenire su basi popolari. Diversamente è oligarchia. Allora facciamo sempre, dovunque, comunque governi tecnici in ogni istituzione, garantiremmo davvero il meglio nell'efficienza. E' così? Avviene così, oggi? I competenti garantiscono efficienza o (non) sono liberi di poterlo fare?
Scritto da Gli amici al bar il 23/10/2009 alle 18:02
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