Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 15/10/2009 alle 10:00

Uno degli argomenti che tiene banco anche sul blog è quello del centrosinistra con o senza trattino. Malgrado possa sembrare il contrario, non è una questione di lana caprina. Il centro-sinistra con il trattino sarebbe quello nel quale il Pd laico e di sinistra assegna ad un partito centrista con cui si allea (per esempio l'Udc) il compito di rappresentare il centro. Questo Pd e questo centro-sinistra col trattino sarebbero nella testa di Bersani secondo i critici interni. È davvero così? Mi sembra una semplificazione grezza. Se fosse così, non sosterrei Bersani.
Bisogna capirci bene su che cosa si intende per centro. Da molti anni non è più la parte residua della Dc che non ha accettato di entrare in uno degli schieramenti, ma una vasta zona nella quale si trovano incerti e delusi di entrambi i poli, spinte innovative e tentazioni conservatrici, pulsioni indefinite verso sinistra o verso destra. Identificare questa zona con l’UDC è sbagliato. È un grosso regalo che si fa a questo partito che ne organizza e ne rappresenta solo una parte.
Il Pd è nato per confrontarsi e per interpretare anche questa area. Questa è l'ispirazione forte e positiva della “vocazione maggioritaria”. In sostanza, anche se siamo solo al trenta per cento il nostro compito è di aspirare a rappresentare la maggioranza degli italiani. Da questo punto di vista sono da sempre un assertore del centrosinistra senza trattino. Dobbiamo sforzarci anche noi di rappresentare il centro e nello stesso tempo ricercare l'alleanza con l'Udc dovunque possibile. Non c’è contraddizione fra queste due volontà, ma c’è sinergia. Chi dice ai sostenitori di Bersani: “Voi volete l’alleanza con l’Udc e quindi rinunciate a rappresentare il centro”, sbaglia di grosso. I due obiettivi, anzi, si rafforzano a vicenda, disegnano una strategia complessiva di concorrenza vera al berlusconismo. Questa scelta è la più logica anche in Lombardia per le prossime elezioni quali che siano il segretario nazionale e quello regionale.
Il Pd che può attrarre il centro è una forza tranquilla, seria, propositiva che mette il lavoro in tutte le sue forme come cardine delle sue iniziative, che fa proprio il progetto “dall’opposizione all’alternativa”. Un partito movimentista, intollerante, pessimista, incattivito con il mondo intero non parla al “ventre molle” del Paese, senza una parte del quale non si vince.
Con queste idee sostengo Bersani. Credo che possa essere l’uomo giusto per portare gran parte del PD su questa linea ben sapendo che vi sono resistenze forti in una parte di chi lo sostiene e che negli altri schieramenti ci sono moltissime persone che sull’obiettivo di conquistare il centro possono dare un contributo decisivo.

Categoria: Idee e proposte
Commenti dei lettori: 31 commenti -
In sostanza, un uomo che viene dalla sinistra per una politica che guarda al centro. E' successo tante volte e ci sta anche in questo caso. Specularmente mi pare che Franceschini sia ormai ideologicamente lontano dal "ventre molle".
Scritto da Luigi Corsi il 15/10/2009 alle 11:18
Premetto che sono di quella che voi qualificate come sinistra antagonista. Elettoralmente tu puoi avere ragione perchè ormai noi siamo ridotti male, ma le nostre ragioni sono sempre forti. Ricordatelo almeno tu che vieni da una tradizione sociale che io avevo combattuto ma alla quale io riconoscevo una sua dignità.
Scritto da Giustino il 15/10/2009 alle 11:23
Non ho più molti dubbi. Mi sembra più lontano dal centro Franceschini che Bersani. Forse è perchè l'uno cerca di avere i voti moderati e l'altro i voti di sinistra ma la realtà, secondo me, è questa. Franceschini è sempre troppo arrabbiato.
Scritto da Bernasconi Luisa il 15/10/2009 alle 12:09
Stò apprezzando in questi giorni il Bersani lontano dalle polemiche e proiettato sul costruire guardando un pò più avanti del proprio naso... in questo vedrei bene uno come Adamoli al suo fianco. Con queste persone il PD non ha che da milgiorare.
Scritto da ale il 15/10/2009 alle 12:17
Franceschini caccia la Binetti? e io me ne vado con lei. Non perchè condivida le sue idee ma perchè mi ripugna il modo di fare del segretario che è tutto il contrario di un uomo attento al centro.
Scritto da Luca il 15/10/2009 alle 12:24
OK. però la discilina di partito deve pur esserci. Questo vale per un partito di sinistra e per uno di centrosinistra.
Scritto da Giuseppe il 15/10/2009 alle 12:47
Praticamente eleggere Bersani è un suicidio politico. Tornare a fare politica sulla tattica invece che sulla strategia ( D'Alema) la convenienza al posto del rigore ( Bassolino , Loiero ) la vaghezza dei contenuti al posto della chiarezza. Un partito così non attrarrà voti ne al centro ne a sinistra. Sparisce per soffocamento.
Scritto da marco il 15/10/2009 alle 13:46
bè luca, vai appunto al centro dove troverai tante binetti.
Scritto da ema il 15/10/2009 alle 14:04
Caro Giuseppe, come sempre scrivi parole condivisibili, ma che non sono nella mozione Bersani e non sono nelle dichiarazioni di Bersani. Anzi direi che c’è un abisso tra quello che tu pensi e quello che la mozione sostiene. Bersani scrive di: “ incontro tra culture ed esperienze politiche progressiste..”, di “alleanze democratiche di progresso alternative..”, di “partito dei lavori e dei ceti produttivi..”. Questo non mi pare una semplificazione grezza. Mi pare un linguaggio che disegna una chiara vocazione socialdemocratica e di sinistra del PD e di conseguenza una idea di centro, trattino, sinistra. Legittima, ma sempre quella è. E ancora Bersani scrive di partito cui spettano i rimborsi elettorali anche a livello locale? Ma questo c’è già nello statuto, quello che non c’è è l’autonomia politica di decidere a livello locale le alleanze e questo Bersani non lo propone. E tu sai quanto questo sia importante. Un'ultima chicca. Ma tu sei d’accordo con Bersani quando sostiene che bisogna organizzare il partito nei luoghi di lavoro? Mi pare che questo contraddica ogni principio di sussidiarietà e autonomia dei mondi vitali. E mi pare che queste “esperienze” molto anni sessanta e settanta non abbiano mai portato a nulla, anzi. Su una cosa possiamo essere assolutamente d’accordo: parlare al ventre molle del Paese non vuol dire avere un partito movimentista, intollerante, pessimista etc, etc. Su questo, io credo, pur schierati su posizioni diverse, potremo, il 26 ottobre lavorare insieme. Come abbiamo sempre fatto.
Scritto da roberto molinari il 15/10/2009 alle 14:14
Considerazioni condivisibili ma la cosa più importante è che Bersani è più concreto e più in sintonia con i problemi della gente del nord. Non mi piace però il sostegno massiccio della Cgil.
Scritto da Valceresio il 15/10/2009 alle 14:32
Condivido l'analisi. Bersani sembra l'uomo giusto per questa operazione a lunga gittata. Il nostro per molti aspetti è un paese da decostruire: per esempio nelle corporazioni a vari livelli che lo ingessano; nel superare il clientelismo politico che governa di fatto l'assegnazione di fondi in seguito a calamità naturali; nel recuperare il rispetto della legalità come stella polare nella gestione della cosa pubblica piccola o grande che sia; nell'abbattere i costi pazzeschi della politica
Scritto da cesare chiericati il 15/10/2009 alle 14:57
Dire che chi vuole l'alleanza con l'UDC non vuole rappresentare direttamente il centro mi sembra una balla. Un'altra cosa: che dovrebbe dire Bersani? Che non intende più essere espressione della sinistra? Il PD non è forse un partito di centro sinistra? Condivido tuo post.
Scritto da Di Salvo il 15/10/2009 alle 15:46
Condivido Luigi Corsi. Breve e chiaro. Tante volte uomini di sinistra hanno fatto scelte di centro e viceversa.
Scritto da Francesco C. il 15/10/2009 alle 15:53
Io ti seguo sempre e lo farò anche questa volta. In realtà non mi convince né Bersani né Franceschini. A favore di Bersani c'è il fatto che è più concreto e meno "romano" di Franceschini. Se non fosse per te non andrei neanche a votare.
Scritto da Giancarlo il 15/10/2009 alle 16:01
Come fa Bersani a fare quello che tu dici con il fardello della CGIL e di quel blocco di potere ricco di incostrazioni economiche (cooperative, per intenderci) che lui rappresenta e tutela??
Scritto da alfred il 15/10/2009 alle 16:05
Io non ho problemi a dire che auspico l'uscita dal PD della Binetti e dei teodem,che per me non rappresentano certo i cattolici ! Saluti,
Scritto da Gabriella Zonno il 15/10/2009 alle 16:29
Ma caro Giuseppe, quando nella primavera scorsa la CGIL ha manifestato contro il patto per il lavoro sottoscritto da tutte (sottolineo tutte) le altre sigle sindacali, in piazza con Epifani c'erano sia Franceschini che Bersani. E pensate di conquistare il centro inseguendo la CGIL ? Auguri
Scritto da Larpi il 15/10/2009 alle 18:13
A parte Bersani, mi piacerebbe discutere tranquillamente e seriamente con ALFRED per capire dove vede il blocco di potere ( ? ) ricco di incrostazioni economiche rappresentato dalle cooperative. Mi porti fatti e cifre, non poesie.
Scritto da AMBROGIO VAGHI il 15/10/2009 alle 18:23
La vocazione maggioritaria come la descrivi tu la condivido, come è stata praticata da Veltroni e Franceschini ha fatto perdere un sacco di voti.
Scritto da Lucky il 15/10/2009 alle 20:12
Caro Adamoli, mi considero uno del mitico centro. Due anni fa ho votato Veltroni, questa volta non so se andrò alle primarie. Bersani mi piace come persona ma non mi convince fino in fondo malgrado il tuo sforzo. Franceschini mi sembra più un figlio del 68 che un uomo di centro.
Scritto da Attilio il 15/10/2009 alle 20:26
Forza tranquilla con un segretario come Franceschini? Neanche per sogno. Bersani è più umano ma è sempre un ex comunista. Vedrò.
Scritto da Rosa il 15/10/2009 alle 20:57
Giuseppe, ti stai battendo bene come hai sempre fatto dopo aver risolto i tuoi dubbi. Non gettare però il cuore troppo oltre l'ostacolo. Ne vale la pena? Io voterò comunque come te e tu lo sai. Ma questa volta mi metti a dura prova.
Scritto da Lorenzo il 15/10/2009 alle 21:05
Tra i tanti commenti mi sento vicino a Cesare Chiericati. Però le osservazioni di Alfred meritano una risposta.
Scritto da Boffi il 15/10/2009 alle 21:33
Continuo a non essere convinto, ma ascolto con interesse le tue motivazioni e rimango in attesa degli eventi. Mi piacerebbe comunque sentire parole chiare da Bersani su certi personaggi del Sud da cui mi pare non abbia preso debite distanze.
Scritto da eleuterio il 15/10/2009 alle 22:25
In molti abbiamo sostenuto entusiasticamente Veltroni. Purtroppo la "vocazione maggioritaria" si è tradotta in una pressoché totale immobilità, indecisione e indeterminatezza. Che fare, proseguire con il Veltronismo senza Veltroni? Inseguire il "nuovo" a tutti i costi? cercare di “irrobustire” le proposte? Io voto la terza... e Bersani. Stiamo attenti però a diventare il PD-CGIL, sarebbe la fine! Ma smettiamola anche con la balla che possiamo rappresentare tutti, pensate che quelli che continuano a chiedere l’abolizione dell’IRAP (con cui si finanzia il SSN) o l’abolizione degli studi di settore (e allora le tasse le pagano solo i dipendenti) ci voteranno mai? Dobbiamo invece rompere l’immobilità sociale che ci attanaglia.
Scritto da Lele il 16/10/2009 alle 10:23
Per Roberto. Rispondo solo alla domanda specifica che mi hai rivolto, per il resto il dialogo continua. Sono contrario ad organizzare la presenza del PD nei luoghi di lavoro pubblici e parapubblici. In quelli privati si tratta di valutare caso per caso ma non vedo controindicazioni forti. Quanto a lavorare insieme dopo il 25 ottobre, questo è scontato. In realtà non abbiamo mai smesso di farlo nemmeno in questo periodo cogressuale. Ci mancherebbe solo questo.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 16/10/2009 alle 11:52
Per tutti gli interlocutori che ringrazio. Su molti problemi sollevati parleremo nei prossimi giorni. Sulla Cgil e sul caso dell'on. Binetti ci sono già oggi sul blog due post.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 16/10/2009 alle 11:55
perché non puntare a conquistare gli Italiani? Poco più 20% degli aventi diritto vota berlusconi, se togliamo anche gli integralisti ed estremisti di vario tipo rimane un 50% di Italiani che non si sente rappresentato (quando non eè schifato) da nessun partito. Ridiamo dignità alll'Italia, agli italiani ed alla democrazia non inseguendo quello o quell'altro ma con proposte chiare, condivisibili e nette. Ignazio Marino rappresenta una vera svolta e la speranza di cambiamento.
Scritto da Paolo il 16/10/2009 alle 13:39
Facciamo invece l'ipotesi che l'affluenza sia alta e i due candidati principali si dividano i consensi nella misura - diciamo - del 40% per l'uno e 50% per l'altro, non importa quale. Le sembra che cosi il candidato uscito vincente sarà piu' forte, oppure che sarà destinato a sentirsi ricordare - in tutti i talk show - che lui rappresenta solo metà di un terzo dell'elettorato ? ( fa un sesto) . Saluti.
Scritto da rgianco il 16/10/2009 alle 19:03
un amico mi ha indicato il blog,spiegandomi l'autorevolezza di adamoli.ho letto attentamente il post,ha ragione chi dice che nella mozione bersani scrive ..altro!ad ogni modo,da campano e napoletano ricordo ad adamoli e bersani il non felice (va bene?) governo regionale e cittadino che abbiamo qui da noi.i capicorrente e detentori di pacchetti di tessere la fanno ancora da padrone.infine,lei e i suoi commentatori sanno che ignazio marino è candidato,e votando per lui si dà speranza a pd e paese?
Scritto da giuliano laccetti il 17/10/2009 alle 19:41
Ringrazio Giuliano per questo ultimo commento che viene da un campano. Naturalmente conosco la situazione di Napoli soltanto dai giornali. Ma questo è sufficiente per farmi affermare che è necessario un rinnovamento profondo sia nella città che nella regione. Se il mezzo per ottenerlo è una buona affermazione di Marino mi auguro che la ottenga.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 18/10/2009 alle 17:57
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