Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 1/2/2010 alle 12:33

Sono spesso invitato sul blog (anche nei commenti al post su Paola Binetti) a rispondere a domande personali. Perché non mi sono ricandidato in Regione, perché non sono andato in Parlamento, che progetti ho per il futuro e così via. In realtà non ho molto da aggiungere a cose già dette che riguardano l'ultimo periodo. Non è reticenza, come alcuni sostengono. Già cinque anni fa avevo dichiarato pubblicamente che sarebbe stata l'ultima legislatura in regione. Il successo che ho ottenuto con lo Statuto d'autonomia della Lombardia e con il Regolamento Generale ha soltanto confermato la mia intenzione.
Nel 2006 ho detto no a Roma, come avrebbe voluto la direzione nazionale della Margherita, in quanto mi sembrava sbagliato abbandonare la Regione dopo solo un anno dalle elezioni del 2005. Credo di aver contribuito in maniera decisiva a far eleggere al Senato Paolo Rossi, così da ottenere per la Margherita a Varese due posizioni istituzionali alte, e non una sola. Nel 2008, con il Pd appena costituito, i seggi erano già felicemente occupati da Daniele Marantelli (eletto anche lui nel 2006 per i Ds) e appunto da Paolo Rossi.
L'anno scorso, alle elezioni europee, avevo ricevuto inviti a candidarmi da “ambienti” e personalità nazionali e regionali. Se il collegio elettorale fosse stata la Lombardia soltanto e non quattro regioni (oltre alla nostra, Piemonte, Liguria e Valle D'Aosta) avrei forse accettato la proposta. L'amica Patrizia Toia, europarlamentare della mia stessa estrazione politico culturale, saputo della mia rinuncia è corsa al Pirellone ad abbracciarmi e ringraziarmi. Devo dire, per mettere a tacere le malelingue, che Patrizia non aveva fatto proprio nulla per dissuadermi da una candidatura che la poteva danneggiare ed era stata correttissima.
Ed ora, quali progetti ho? Nessuno per adesso. Sono componente dell'Assemblea nazionale del Pd, composta da mille persone che si riunirà un paio di volte l'anno. Figuriamoci! E faccio parte, compito più impegnativo, della commissione nazionale dei quaranta per la riforma dello Statuto. Tutto qui. Non ho altri incarichi di nessun tipo dentro o fuori del partito. A molti colleghi non pare vero, ma è così.
Lasciare la politica? Che cosa vuol dire? La bella politica è una passione civile, una “malattia” che, se presa da ragazzo, ti resta sempre addosso. E l'autorevolezza personale non dipende solo – l'ho imparato nella mia lunga e a tratti tormentata esperienza – dai posti che occupi. Se questa è reticenza....

Categoria: Idee e proposte
Commenti dei lettori: 28 commenti -
Ti avevo anch'io fatto la domanda e ti ringrazio per la risposta che però non mi soddisfa. Uno come te non può stare in panchina.
Scritto da Montalbetti il 1/2/2010 alle 13:11
Giuseppe, scrivi così: "Nel 2008, con il Pd appena costituito, i seggi erano già felicemente occupati da Daniele Marantelli (eletto anche lui nel 2006 per i Ds) e appunto da Paolo Rossi." In questa frase c'è una parola di troppo: "felicemente". Non per piaggeria, ma se in Parlamento fossi andato tu, il PD ne avrebbe tratto sicuro giovamento.
Scritto da Larpi il 1/2/2010 alle 13:46
Però dopo una lunga carriera in regione era più giusto se andavi tu in Parlamento. Lo dicono in tantissimi.
Scritto da Marilena M. il 1/2/2010 alle 14:10
Non credo si tratti di stare in panchina per Giuseppe, lavorare in politica in un gruppo anche senza avere una posizione formale, significa fare il leader, essere un punto di riferimento. E' questo che chiedo a Giuseppe... Io sono giovane, ho iniziato nel suo ufficio per le regionali del 2005 a fare politica. Voglio che continui a essere un mio punto di riferimento...
Scritto da Pietro Resteghini il 1/2/2010 alle 14:21
Bella l'ultima frase. Tutto il post ma l'ultima frase in modo particolare. Sono convinto che ci farai ancora compagnia, attraverso la politica, per un bel pò di tempo.
Scritto da Luca il 1/2/2010 alle 14:28
Hai diritto a qualche mese sabbatico dopo le prossime elezioni ma poi dovrai rimetterti alla stanga. E' un dovere tuo e un diritto nostro. Ciao.
Scritto da Cattaneo il 1/2/2010 alle 15:04
Credo che Giuseppe non faccia il leader, ma che "semplicemente" lo sia..sostanziale è a mio avviso la differenza. Credo che la sua scelta sia saggia per numerose ragioni, spero che sia di stimolo in questo momento di pantano affannoso del partito. Spero che ci sia una reazione da parte di chi decide affinchè si scelgano con chiarezza le persone migliori(tra le quali certamente Adamoli è) e non referenti di gruppi di interesse o potere senza valore come da troppo tempo avviene a tutti i livelli.
Scritto da Calella GianMarco il 1/2/2010 alle 16:03
Mi piace il post. Non c'è nostalgia, c'è solo serenità. C'è più nostalgia nei commenti e questo lo capisco.
Scritto da Valceresio il 1/2/2010 alle 16:08
E' una spiegazione ulteriore che probabilmente ci voleva. Si parla di Prodi a Bologna e l'anno prossimo ci saranno le elezioni a Varese...
Scritto da Paolo B. il 1/2/2010 alle 16:40
Politica è passione civile, una "malattia" che deve contagiare ad un impegno sociale leale, oggettivo, che parta dall'onestà della persona, a livello umano, intellettuale. Probabilmente sei (anche) tutto questo nel senso che nessun colore politico ti deve "dipingere": sei persona libera, vivi l'essere. Un insegnamento che va ben oltre il "fare politica"; un esempio che resta e che deve creare proseliti nel modo di sentire, di agire per il bene. Vale per tutti, giovincelli e attempatelli...
Scritto da Legnanesi e Bustocchi il 1/2/2010 alle 17:04
Ha ragione Calella Gianmarco. La leadership non sempre è legata alle cariche. I leader non si eleggono, ci sono e basta.
Scritto da Albertone da Giussano il 1/2/2010 alle 17:13
Ma va...che il PD di Varese vede volentieri che Adamoli non ci sia più in regione. Così possono fare quello che vogliono senza un rompiscatole autorevole che mette i puntini sulle i. Vedi il discorso sulle candidature regionali...
Scritto da Andrea il 1/2/2010 alle 17:40
Paolo B. mi ha anticipato ma sono contento di accodarmi. Appunto a Varese ci saranno le elezioni tra poco più di anno e in quelle passate, del dopo Fumagalli, fu gettata alle ortiche, per logiche di potere e di schieramento interni all'Unione,la possibilità di costruire un'alternativa cittadina, cioè una lista aperta alla società civile, capace di incrociare i ferri con Lega e Forza Italia. Forse il tempo di quella opportunità non è del tutto trascorso
Scritto da cesare chiericati il 1/2/2010 alle 19:13
Perchè non pubblichi una tua biografia ragionata? Potrebbe essere utile per i giovani che vogliano impegnarsi in politica.
Scritto da PD Pavia il 1/2/2010 alle 20:55
"La bella politica", mi domando se c'è ancora la bella politica. Mio padre mi racconta di quando i circoli e le sezioni dei partiti erano pieni di gente impegnata ed entusiasta. Ho provato qualche anno in Forza Italia e sono scappato perchè non facevano niente. Un mio amico mi ha trascinato in un paio di riunioni del PD ed è solo leggermente meglio. Questa è la realtà.
Scritto da Leo N. il 1/2/2010 alle 21:00
Queste considerazioni personali per me sono più importanti dei ragionamenti politici. Non se condivido tutte le decisioni che hai preso. Anzi no, non le condivido tutte, però le leggo con piacere.
Scritto da Davide il 1/2/2010 alle 22:02
Palazzo Estense. L'unico che può impensierire Lega-PdL. E se anche non dovesse vincere, costringerebbe il centrodestra a costruire una squadra decente, e non il triste piattume attuale...
Scritto da Franz il 1/2/2010 alle 22:11
Oggi mi è capitato di pensare ad un confronto fra questo post e le interviste di Chiamparino di settimana scorsa. C'è una bella differenza. Là il tarlo del potere di un sindaco che si sente un padreterno, qui una riflessione pacata sui limiti delle ambizioni politiche.
Scritto da Bianchi Giò il 1/2/2010 alle 22:17
A chi Le chiede perchè non ha scelto il parlamento dovrebbe rispondere che ci ha provato ma purtroppo non è stato eletto. Forse questo lo ha condizionato successivamente nel ripetere questa scelta. Certamente la passione è difficile da mettere da parte ma non deve portare a scelte sbagliate
Scritto da pensionato il 1/2/2010 alle 22:21
Che ti ritiri dalla politica non ci credo neanche se vedo. E perchè dovresti con gli idioti che sono in circolazione? Tu li sovrasti tutti, salvo forse Raffaele Cattaneo che però forse deve ancora fare un pò di strada.
Scritto da Un CL di base il 1/2/2010 alle 22:40
darei un suggerimento fuori dal coro, il mondo del volontariato è preso d'assalto da questo governo, vedi mod.EAS, 5 per mille,servizio civile,ecc. continui adempimenti nella gestione di associazioni fatte da volontari.. nel senso più puro del termine, si tenta di smantellare lo stato sociale mettendo in crisi il volontariato. penso che la sua esperienza possa servire anche a quel mondo. non si ricevono medaglie e prebende, solo la soddisfazione di sentirsi utili. a disposizione x info.
Scritto da franco zanellati il 2/2/2010 alle 06:02
Condivido Legnanesi e Bustocchi e Bianchi Giò, quest'ultimo dice sempre di non essere del PD e però fa commenti validi anche per me che sono un elettore di centrosinistra.
Scritto da Un elettore di Gallarate il 2/2/2010 alle 10:26
Vi ringrazio tutti per la vostra cortesia e per i vostri suggerimenti. Anche l'ultimo di Franco Zanellati. Per quanto riguarda il Parlamento, prima della recente riforma Calderoli tutte le candidature di centrosinistra in provincia di Varese erano di pura ed esclusiva testimonianza. Solo dal 2006 siamo stati messi in grado di eleggere un paio di parlamentari.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 2/2/2010 alle 10:32
Adamoli è un punto di riferimento per molti anche al di fuori della provincia di Varese... continuerà ad esserlo e spero vivamente che il Partito gli chieda appena possibile di tornare nelle istituzioni....
Scritto da ale il 2/2/2010 alle 11:42
Adamoli ha ragione e penso di averlo già espresso pubblicamente: devo a lui molto e non solo per aver sostenuto generosamente la mia candidatura al Senato. Una precisazione. Con il vecchio sistema elettorale, sapendo quindi di non esere eletto, avevo dato la mia disponibilità (allora ero segr. p.le della Margherita) a correre in spirito di servizio per centrosinistra. Non lo ritenevo un gesto generoso ma normale. Ricordo però che, allora, non si vedeva in giro un candidato nemmeno a pagarlo.
Scritto da paolo rossi il 2/2/2010 alle 15:13
Do atto volentieri a Paolo della sua disponibilità a candidarsi anche con la vecchia legge elettorale.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 2/2/2010 alle 16:05
@ Un CL di base. Càspita, che belle paroline riferite a chi è in politica! Tipico esempio di chi giudica e condanna, magari senza sapere. Espresse poi da "un CL di base"... Eppure ci saranno tante persone oneste, motivate sul piano sociale ed umano, lineari, trasparenti, intelligenti... da una parte e dall'altra. O no? Noi vorremmo parlare per queste persone...
Scritto da Gente qualsiasi il 2/2/2010 alle 16:13
@ Franco Zanellati. Ottimo invito a sentirsi utili facendo del bene al prossimo. Non sei "fuori dal coro": hai invece toccato un argomento di carattere sociale e politico di grande spessore che deve coinvolgere tutti: "è assai meglio essere nella condizione di poter dare anzichè trovarsi nella necessità di dover chiedere". Il saggio aggiunge: fai il bene, finchè sei in grado di farlo! Perchè no: Adamoli può anche interessarsi di quanto ben esponi nel tuo preciso commento.
Scritto da Rosella e Carlo il 2/2/2010 alle 16:22
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