Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 24/5/2010 alle 09:50

Ciò che ho scritto nel post “Sul sindaco di Varese, Busto, Gallarate” vale, secondo me naturalmente, anche per le grandi città che andranno al voto l’anno prossimo tra cui Milano, Torino, Napoli, Bologna. Il capoluogo lombardo, in particolare, avrà un’importanza straordinaria e lo stato di forma di Letizia Moratti,  non certamente brillante, lascia presagire una campagna elettorale combattuta e incerta fino all’ultimo respiro.
Dicono al PD di Milano: «Vogliamo che il nostro candidato rappresenti più la milanesità che il partito… Stiamo lavorando ad un progetto aperto al civismo ambrosiano, in cui il PD è forza organizzativa presente con iscritti, circoli e simpatizzanti, al servizio di un’idea che punti a fare di Milano una città bene amministrata e a dare discontinuità al disastro che ha combinato Letizia Moratti».
In altre parole, molto ben dette, è esattamente lo spirito che avevo richiamato alcuni giorni fa.

Commenti dei lettori: 21 commenti -
Politica e milanesità... politica come grandissima attenzione, intanto, agli interessi locali... Caro Adamoli, un concetto che sentivamo per la prima volta tanti anni fa, quando un neonato movimento politico lombardo iniziava a convincere tanti cittadini. Un movimento che si è diffuso capillarnente e con successo in tutto il Nord Italia (e ora, a quanto pare, anche in zone storicamente rosse). Localismo, che sia l'arma vincente?
Scritto da Rosella e Carlo il 24/5/2010 alle 10:37
E' un pò di tempo che non scrivo più sul blog, anche se l'ho quasi sempre seguito. Da milanese sono stimolato da questa breve riflessione su Milano. Se lo spirito del PD è quello riportato nel post siamo sulla strada giusta. La voglia di mettere fuori la Moratti è tanta e i malumori sono forti anche nella Destra. Che il PD non si chiuda nel solito recinto e la battaglia per Milano sarà aperta.
Scritto da Il pirata il 24/5/2010 alle 11:55
A proposito di Milano, elezioni amministrative e localismo, vorrei sapere cosa ne pensi del federalismo demaniale e se condividi il voto di astensione del PD alla Camera.
Scritto da Formenti Giuseppe il 24/5/2010 alle 12:01
Scusi l'intrusione signor Adamoli ma mi riallaccio a quello che dice della Moratti. Qui c'è stile. Cosa pensa invece delle volgarità di Bersani? Possibile che non riusciamo a distinguerci dalla destra? Berlusconi insulta gravemente la Bindi. Apriti cielo, giustamente. Ma che dire di Bersani? Già Ha qull'accento che volgarizza anche un semplice buongiorno e adesso si mette a dire parolaccie all'indirizzo di una ministra. Ma insomma! Io sono sempre più deluso. Scusi.
Scritto da Claudio Ennam il 24/5/2010 alle 12:17
E' lo spirito che in tanti condividiamo e che dà concretezza al progetto ideale di costruire una "città dell'uomo". I partiti hanno il ruolo organizzatore, ma la cittadinanaza attiva, partecipata e responsabile non deve essere solo un fatto di partito. Trasliamo da Milano a casa nostra il tuo post e pensiamo che proprio la "varesinità" deve essere il valore aggregante e da recuperare. Da varesina cha ama la propria città la ritengo una ricchezza e mai un ostacolo, un limite di demarcazione tra chi è autoctono e chi immigrato da qualsiasi parte d'Italia o del mondo. La varesinità è un patrimonio nel momento in cui è conoscenza del territorio, relazione con la gente, partecipazione alla vita culturale, associativa, sportiva, del volontariato. La varesinità è stare con gusto, passione, entusiasmo e disponibilità "dentro" il quotidiano.
Scritto da Luisa Oprandi il 24/5/2010 alle 12:27
Ma il signor Claudio Emman sa quali disastri ha combinato quella ministra non solo alla scuola ma anche all'avvenire della cultura italiana ? E' il minimo che Bersani potevan dire, se penso a quali parolacce diranno i 130 mila insegnanti sbattuti fuori dalla scuola. Se apre le orecchie le sentiràò anche lei signor Claudio.
Scritto da Ambrogio il 24/5/2010 alle 12:37
Caro Adamoli, questa esperienza l'abbiamo già sperimentata nei piccoli centri lombardi. Candidati indipendenti, più legati al territorio che al partito, un partito che ci mette le risorse (organizzative ed economiche) e poi si perde. E se iniziassimo a pensare ai candidati il giorno dopo le sconfitte non sarebbe buona cosa? Abbiamo giovani in gamba, competenti e volenterosi. Puntiamo su di loro e non cerchiamo candidati altrove. Cresciamo la classe dirigente di domani! E usiamola!
Scritto da Fabio il 24/5/2010 alle 13:01
E' abbastanza facile prevedere su che cosa farà leva la moratti: sicurezza, sgomberi dei campi nomadi, expo. E' facile dire che se ci si basa su questi argomenti per una controcandidatura la moratti, come ogni buon generale che si sceglie il campo di battaglia, ha già vinto.Restano invece distese immense e inesplorate su cui può agire un candidato di centrosinistra: scendere nei quartieri ed ascoltare i veri problemi, la tutela del verde pubblico, la lotta all'inquinamento, lo spirito ambrosiano
Scritto da Carlo il 24/5/2010 alle 13:22
Vieppiù considerando la vocazione europea di milano, la cultura che l'ha animata nella sua storia (manzoni è solo uno dei tanti esempi) e la tensione esistente al momento fra le gerarchie della chiesa cattolica in loco e l'amministrazione comunale animata da leghismo culturale e furberia politica. Su queste questioni si deve far leva, possibilmente con un candidato che sia aperto al nuovo, giovane mentalmente, un cameron di centrosinistra.
Scritto da Carlo il 24/5/2010 alle 13:27
Il rappoto tra politica e città è il succo dei discorsi che dobrebbero essere fatti dai partiti. Ho vissuto per lungo tempo all'estero anche sono giovane per seguire mio padre nelle sue peregrinazioni di lavoro. All'estero in molte parti, non dovunque. i due sostantivi si confondono nel senso che si fondono insieme. Il meglio un partito lo espirme quando rapppresenta al meglio la "città". Spero che sia così in Italia e a Milano.
Scritto da P. D. il 24/5/2010 alle 14:04
Va bene, la strada è giusta. Adesso avanti senza paura a Milano, a Varese, a Torino, a Bologna, a Napoli.
Scritto da Lorenzo il 24/5/2010 alle 14:06
Voi di sinistra siete sempre uguali. Parlate di città e di territorio e poi non votate nemmeno a favore del federalismo demaniale e cioè di dare alle regioni, ai comuni, alle provincia il demanio pubblico che lo stato trascura e compromette con il suo disamore.
Scritto da Un bossiano il 24/5/2010 alle 15:24
@carlo. Condivido pienamente che il terreno naturale di attività per i politici sono i quartieri. lo diceva anche Chiericati qualche giorno fa. Vivo in un quartiere di Varese e giro parecchio a piedi la città e ritengo l'esperienza del contatto quotidiano con la gente e la disponibilità all'ascolto passi essenziali del cammino di ogni politico. Certo tutto ciò deve essere vero: non che solo prima di una elezione compaiono a fare bella mostra di sè in qualche rione depolitici mai visti prima...
Scritto da Luisa Oprandi il 24/5/2010 alle 15:47
@ Claudio Emman - Ero presente all'assemblea quando Bersani ha parlato così. L'ha fatto in un discorso serio, equilibrato, tutto incentrato sui contenuti concreti. Personalmente ho reagito con una risata. Poteva evitarlo, d'accordo, ma per favore non paragonare l'uscita di Bersani a quella del premier contro la Bindi. E' un parallelo che proprio non ci sta.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 24/5/2010 alle 16:12
Sono interessato anch'io ai problemi affacciati da Formenti e dal bossiano. Il federalismo demaniale è non è una cosa seria che meritava di essere sostenuta? Sono giovane e spesso disorientato.
Scritto da Augusto Banfi il 24/5/2010 alle 16:25
Per Ambrogio. Io voto PD anche perché conosco i disastri della Gelmini ma non sono fazioso come il signor Adamoli e altri. Forse anche lei, signor Ambrogio. D'Alema ha più moralità di Scajola? Ma dove? Bersani è meno volgare di Berlusconi quando dice parolacce? Ma perché? Bisogna essere obiettivi e critici non faziosi e sudditi dei propri capi partito!
Scritto da Claudio Ennam il 24/5/2010 alle 16:32
il PD si è giustamente astenuto sul federalismo demaniale,dopo aver riempito di contenuti in commissione una legge che nessuno capisce ancora cosa sia, ma voi continuate a non parlarne,sarebbe meglio ,come sempre .parlare di contenuti ,ma io i contenuti nel blog non li vedo
Scritto da angelo m il 24/5/2010 alle 17:10
Per Angelo M. A volte sono critico con il blog nel merito, ma dire che non tratta dei contenuti mi pare infondato. Come impostare i progetti amministrativi, come scegliere i candidati, come rappresentare la città non è un contenuto importante?
Scritto da Augusto Banfi il 24/5/2010 alle 18:12
Ho riletto il post. Non è sul federalismo demaniale ma su un argomento tutto diverso. Certi commenti non li capisco.
Scritto da Banfi R. il 24/5/2010 alle 20:15
che il blog non fosse sul federalismo fiscale mi pareva di averlo capito,neanche quello di Rossi lo era,la mia domanda era se non fosse il caso di parlarne,oggi ieri domani,altrementi non si riesce a fare risaltare i meriti che sulla legge che il PD ha,nonostante l'astensione.
Scritto da angelo m il 24/5/2010 alle 20:53
Caro Fabio, quello che dici tu non contrasta con ciò che sostengo nei miei post. Quando, nel caso specifico, faccio mio il concetto di milanesità non escludo affatto che il candidato possa essere espressione diretta del PD, ci mancherebbe altro. Affermo che deve rispondere ai requisiti di alta qualità progettuale della città e di forte "civismo ambrosiano".
Scritto da Giuseppe Adamoli il 25/5/2010 alle 08:38
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