Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 19/5/2010 alle 09:29

Raccolgo le sollecitazioni che mi sono arrivate dopo i post di settimana scorsa “Primarie si o no” e “Priorità alle primarie di coalizione” e porto il mio contributo alla discussione su come affrontare la scelta dei candidati sindaci di Varese, Busto, Gallarate e delle altre cittadine che andranno al voto l’anno prossimo.

Chi decide - Sulle primarie l’ultima parola spetta alle direzioni e alle assemblee delle rispettive città. In caso positivo, assemblee e iscritti saranno chiamati a decidere chi presentare alle primarie secondo regole precise.  Sulla scelta definitiva del candidato decideranno poi i cittadini che partecipano al voto. Non c’è dubbio però che la direzione provinciale debba svolgere un’azione di regia, di coordinamento e di stimolo. Questo per ovvie ragioni: Busto e Gallarate hanno un’importanza provinciale  e Varese porta un valore simbolico che trascende la città e la provincia per ragioni politiche ben note.

Quali tempi - Nello Statuto nazionale non sono indicati tempi per le primarie come qualcuno avrebbe voluto proponendo  il termine di sei mesi prima delle elezioni. La volontà è stata di non ingessare troppo le procedure e di fare invece affidamento sul senso di responsabilità dei livelli locali. È chiaro che, se non lo si è già fatto, bisogna entrare subito nel merito dei problemi veri: coalizione, regole delle primarie, ricerca dei candidati. Se non ci saranno le primarie di coalizione bisogna poi decidere per quelle di partito che possono evitate solo con l’approvazione dei tre quinti dall’assemblea competente. La democrazia ha i suoi tempi e dunque occorre partire presto.

Liste civiche -  Se sono vere, se non sono liste di partito camuffate, se rappresentano cittadini che desiderano dare un contributo per la loro città, ma non sotto un simbolo politico, queste liste sono utilissime, anzi necessarie, vanno incoraggiate e messe nella coalizione con pari dignità.

La lista del candidato sindaco - Intanto bisogna scegliere il candidato migliore in assoluto, donna o uomo, giovane o esperto, senza calcoli di corto respiro. La sua eventuale lista è un fatto di opportunità elettorale e sarebbe sbagliato affrontarlo in astratto. Se il candidato è in grado di organizzare una sua lista che porta un valore aggiunto la deve fare assolutamente. Ampliare l’offerta elettorale è sempre positivo purché rappresenti davvero un valore in più. Altrimenti anziché un vantaggio diventa un fattore che disorienta gli elettori. Detto questo, sono lieto che alcuni amici autorevoli, che avevano avversato questa ipotesi cinque anni fa,  abbiano oggi cambiato idea. Questo fatto è senz’altro una buona premessa e un buon auspicio.

Categoria: Idee e proposte
Commenti dei lettori: 29 commenti -
Aaarghhhh! Quante parole inutili! E' meglio passeggiare sui monti svizzeri. Non accadrà nulla di quanto scritto, ci si scannerà per una briciola, in un crescendo di progetti senza testa e soprattutto senza cuore. E, soprattutto, perdendo! Ma questo non importa in quanto il candidato-sindaco è comunque eletto e i soliti tre o quattro che hanno le preferenze, saranno eletti pure loro. Il candidato lo vogliamo elegante, dotato di snobismo (che viene spacciato per serietà) e sicuramente praticante
Scritto da Mafalda - Pd nonostante tutto il 19/5/2010 alle 10:43
Caro Giuseppe, sottoscrivo quanto hai scritto. Ogni passaggio ha bisogno di tempo, di condivisione e di trasparenza. E di una cosa sono altrettanto certo: spetta ai dirigenti locali gestire il percorso senza condizionamenti esterni nè pressioni movimentiste della piazza. La politica non è solo emozione, ma è anche logica.
Scritto da roberto molinari il 19/5/2010 alle 10:44
Ricollegandomi alle primarie, apprendo da Varesenews che, a Varese, due donne si stanno già "posizionando" nel "mercato" politico, costruendo un progetto di "società civile" tutta al femminile. Tempestive .... Abili .....
Scritto da Mafalda - Pd nonostante tutto il 19/5/2010 alle 10:50
Buttata lì, en passant, dopo l'attenta lettura del tuo post: una lista civica con un candidato sindaco che avrebbe - a Varese, ma non solo lì - il consenso vasto e quindi presumibilmente vincente, di tantissimi elettori ed elettrici... Le sue caratteristiche: sesso maschile, grande competenza maturata in Consiglio Regionale, già sindaco e nativo della provincia di Varese, radicato sul territorio, saggio, obiettivo, popolarissimo, gradito bi-tripartisan; non facciamo nomi, solo cognomi: Adamoli.
Scritto da Rosella e Carlo il 19/5/2010 alle 11:12
E' impostazione che condivido. La stella polare mi sembra che sia l'apertura alla comunità locale con procedure democratiche di rilievo. Spero che i risultati siano conseguenti.
Scritto da Cittadina cattolica il 19/5/2010 alle 11:17
Pur non essendo un vostro elettore devo ammettere che lo sforzo del PD per aprirsi alla società è notevole. Il problema per voi è la mancanza di persone disposte ad impegnarsi col vostro simbolo.
Scritto da Sofia il 19/5/2010 alle 11:21
Vorrei tanto credere che tutto questo avvenga sul serio. 5 anni fa poteva succedere a Varese che fosse presentata una buonissima lista del candidato sindaco. Poi quel candidato non s'è presentato e tutto è sfumato. Perche dovrebbe accadere questa volta?
Scritto da Bortoluzzi il 19/5/2010 alle 11:28
"La democrazia ha i suoi tempi". Ma oggi le decisioni esigono tempi strettissimi. Non siete un pò fuori dal mondo?
Scritto da Rodolfo il 19/5/2010 alle 11:34
Condivido il post di Adamoli e le indicazioni di Carlo e Rossella.
Scritto da bruna croci il 19/5/2010 alle 12:29
Sei sempre in perfetta 'forma politica'. Non avevo dubbi. Il tuo è un ragionamento serio ed approfondito, assolutamente condivisibile. Mi sento in sintonia. Bisogna considerare la logica ferrea della politica ma, al tempo stesso se c'è la volontà di farlo, meglio non 'dimenticare' la piazza. Mi pare utile. Sull' argomento ho espresso anch'io una semplice opinione di carattere generale. Nelle città il 'partito locale' si prenderà le sue 'naturali' responsabilità e, dopo, parleranno i risultati.
Scritto da paolo rossi il 19/5/2010 alle 12:53
La lista civica e la lista del sindaco sono una potenzialità se fatte bene. Cioè se sono un'esigenza sentita altrimenti non portano niente di buono.
Scritto da Giorgio G. il 19/5/2010 alle 12:54
"Spetta ai dirgenti locali gestire il percorso senza condizionamenti esterni, nè pressioni movimentiste della piazza": Ma quello che scrive è un politico del Popolo delle libertà o uno del PD che non vuole interferenxze?
Scritto da Marco il 19/5/2010 alle 13:35
Quanto scetticismo Mafalda! Magari avrai ragione tu alla fine ma perchè non prendere sul serio il tentativo che sta conducendo il PD di aprire un dialogo fruttuoso con la gente? Che cosa ci resta d'altro?
Scritto da Carlo B. il 19/5/2010 alle 15:07
Va bene che siano gli iscritti a decidere chi li guida a livello di paese, di città e di provincia. Ma il diritto dei cittadini di scegliere il candidato sindaco dev'essere difeso a spada tratta.
Scritto da PD Busto il 19/5/2010 alle 15:12
La sintonia su questi argomenti tra Rossi e Adamoli mi fa bene sperare nel fatto che il partito democratico possa cambiare marcia ed essere quello che la gente si aspetta e non un vecchio cliché partitocratico vestito della festa. Chi pensa di potere con una certa arroganza dire che tutto ciò che conta deve essere diretto e gestito dagli organismi locali non ha il polso della situazione, lavora per difendere posizioni di parte e non risponde a quello che anche molta gente nel partito chiede
Scritto da G.M. il 19/5/2010 alle 16:18
Bella ricetta. Vale praticamente ovunque. Verissimo: la credibilità di facce e progetto per andare oltre. La condivisione di obiettivi. Poi un bel programma locale, con un occhio a dove va il mondo.
Scritto da FrancescoG. il 19/5/2010 alle 16:23
Il progetto è buono e lo sarebbe anche per altri partiti. Le persone valide ci sono. Questo è l'interrogativo.
Scritto da Zanzi A. il 19/5/2010 alle 18:16
Il percorso del PD è ben tracciato. Adesso ci vuole acume politico e apertura mentale.
Scritto da Cittadino Varese il 19/5/2010 alle 18:54
Tutto bello e condivisibile. Mi pare però che si sia espressa solo un'anima del partito. Gli "altri" che ne pensano?
Scritto da un varesino curioso il 19/5/2010 alle 20:04
Se son rose fioritranno... Non ho obiezioni sull'itinerario democratico intrapreso dal PD, ho dubbi sulla capacità di affrontarlo portando a casa risultati elettorali e amministrativi importanti. Per esempio quale coalizione? Si torna ai tempi dell'ammucchiata prodiana?
Scritto da Il perfido il 19/5/2010 alle 20:43
Condivido Carlo B. Vorrei che Mafalda, che leggo volentieri perchè caustica e corrosiva, rispondesse alla sua domanda. Cosa ci resta altro che dare fiducia ad un PD che a Roma sta mettendo ordine nella confusione che c'era prima?
Scritto da PD Legnano il 19/5/2010 alle 20:47
Certo che i tempi stringono se si vuole seguire tutto il percorso in modo lineare. Se si comincia a settembre bisognerà correre. Mi rendo conto che nella situazione in cui siamo il pieno coinvolgimento della gente è necessario.
Scritto da Cattaneo il 19/5/2010 alle 22:47
Avanti su questa strada. Non mi pare che ci siano molte alternative se si vuole accendere la speranza dei cittadini.
Scritto da Bernasconi Luisa il 19/5/2010 alle 22:55
Da varesino purosangue rifaccio la domanda di Bortoluzzi "perchè dovrebbe accadere questa volta?" ma non chiedo una risposta ad Adamoli che 5 anni fa era il diretto interessato. Chiederei la risposta a chi non aveva creduto in quel progetto di lista civica del Sindaco.
Scritto da C. S. il 19/5/2010 alle 23:17
@perfido, che guaio parlare in termini dispregiativi "dell'ammuchiata Prodiana". Prodi è stato e resta un grande statista che messo a confronto col Berlusca e tutti quelli che hanno provato a sfidarlo (perdendo, mentre prodi ha vinto due volte) SONO SOLO NANETTI DELLA POLITICA E DELLO STATO. E poi Prodi che colpa ha se i Mastella e compagnia lo hanno sabotato e tradito. Averne a Gallarate, Busto e Varese esponenti alla Prodi. Basta autosufficenza tra le forze del centrosinistra.
Scritto da robinews il 19/5/2010 alle 23:57
@ Robinews. Prodi ha perso prima ancora che per Mastella e Dini per la sinistra estrema. Ti ricordi un certo Rossi ed altri che lo sabotavano a ogni piè sospinto?
Scritto da Il perfido il 20/5/2010 alle 12:02
Lo spirito è quello giusto. Ma riusciranno, o riuscirete, a realizzare questo percorso? Vedo che i miei dubbi sono comuni a molti altri commenti. Da semplice elettore PD mi piacerebbe che riusciste.
Scritto da Gianluigi B il 20/5/2010 alle 12:21
@ Varesino curioso - Guarda che questo è il mio pensiero personale basato sulla partecipazione alla Commissione Statuto del PD e sulla mia esperienza politica. Non ho parlato in nome e per conto di nessuna "anima" interna. Grazie per avermi indotto a questa precisazione.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 20/5/2010 alle 15:46
@ Adamoli - la mia era una constatazione relativa alla stessa lunghezza d'onda che ho riscontrato nel Suo contributo rispetto all'intervento di Paolo Rossi ma nel contempo voleva essere una provocazione rivolta agli autorevoli esponenti del PD che... come dire... non hanno l'estrazione politica che accumuna Lei e Rossi. Da loro non mi pare di aver colto posizioni in merito al dibattito aperto, forse non sono molto interessati all'argomento...
Scritto da un varesino curioso il 21/5/2010 alle 11:10
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