Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 6/10/2010 alle 10:06

Il post di ieri su Lula “La grazia della carica” ha provocato una serie di commenti sui moderati e il moderatismo: “Voi moderati non potevate capire”, “il moderatismo dei cattolici è pernicioso”, e così via. L’argomento non è astratto ed è interessante. Esistono gli elettori moderati? Certo che si. Ma è impossibile tracciare con un compasso politico la circonferenza dei moderati e dire questo è il partito che li rappresenta. È sbagliata la tentazione di Casini di affermare “il mio è il partito dei moderati cattolici”. Quando poi lo dice Berlusconi c’è da incavolarsi. Lui è tutt’altro che moderato in ogni sua manifestazione di vita e di politica.
Sui cattolici moderati è necessaria un’altra considerazione. Un cristiano è necessariamente un moderato? No, un cristiano può benissimo impersonare una scelta di radicalità. E poi non capisco che necessità ci sia di usare categorie religiose in politica. Lo trovo sbagliato. Storie collettive di cattolici impegnati ce ne sono state tante e diverse fra loro. La religione è universalità. La politica è prendere “una parte” con responsabilità del tutto personale. Sul moderatismo come qualità distintiva di una forza politica di ispirazione cristiana sono apertamente diffidente. Ho sempre in mente il celebre (fra di noi) aforisma di Mino Martinazzoli: «Il moderatismo sta alla virtù della moderazione come l’impotenza sta alla castità». 
Conclusione: il moderatismo politico non mi piace e se fosse espressione di una forza di matrice cattolica sarebbe sbagliato. La moderazione è una qualità personale che si trova fortunatamente in tutti i partiti di destra, centro, sinistra. È bene che le persone siano giudicate laicamente per le scelte concrete che fanno indipendentemente dal fatto di essere credenti di una certa religione.

Commenti dei lettori: 29 commenti -
Vangelo.
Scritto da paolo rossi il 6/10/2010 alle 10:14
Basta scimmiottare l'UDC! Così facciamo solo un favore a Di Pietro e Vendola che grazie a qusto prendono i voti dall'elettorato del PD più spostato a sinistra. Se corteggiamo Casini & C. non stupiamoci del PD al 22% e Di Pietro e SEL sopra l'8%
Scritto da Loredana N. il 6/10/2010 alle 10:50
Caro Adamoli, vorremmo ribadire quanto, solo poco tempo fa, amici (cattolici) non italiani, ci dicevano, persin sorpresi: "soltanto voi cattolici in Italia avete tutti questi infiniti problemi di dover fare scelte nel voto ai partiti, qualsiasi partito". Certo, il radicalismo cristiano... coerenza di umanità e fraternità che non ammette replica alcuna, ma siamo in un altro campo. - L'occasione infine per l'aforisma di Martinazzoli: splendida citazione! Da estendere anche in altre discussioni.
Scritto da Legnanesi e Bustocchi il 6/10/2010 alle 11:06
C'è un'altra riflessione di Martinazzoli, ancor più incisiva, che mi piace ricordare: "i moderati non esistono in natura; i valori e gli interessi non possono essere moderati; è la politica che deve moderarli". Il tempo di oggi, quello del "nulla della politica", è anche quello in cui gli interessi hanno fatto irruzione nelle istituzioni senza mediazioni, e la politica non solo non sa più moderarli, ma semmai li istiga.
Scritto da Giuliano il 6/10/2010 alle 11:51
Grazie dello spunto. Personalmente non so cosa significhi, oggi, moderato in politica. Lo si dichiarano Belpietro, Feltri, Di Pietro, Casini, Berlusconi, Bocchino ecc. Penso sia un modo d'essere, non un fare politico. Credo che molti usino la parola perchè i sondaggi dicono che funziona.
Scritto da FrancescoG. il 6/10/2010 alle 11:56
@ Loredana N. Ma secondo te il post scimmiotta l'UDC? L'ho letto due volte. E' proprio il contrario. Taglia l'erba sotto i piedi di Casini dicendo che nessuno ha titolo per parlare a nome dei moderati cattolici.
Scritto da Ghiringhelli il 6/10/2010 alle 12:48
Questo significa essere laici in politica qualunque sia la fede religiosa che si pratica. Per me è più facile dirlo perchè sono ateo ma credo che nelle istituzioni la stella polare debba essere per tutti la laicità. Centrato il riferimento a Martinazzoli.
Scritto da Bortoluzzi il 6/10/2010 alle 12:55
Sig Adamoli essere troppo moderati porta al suicidio!!!
Scritto da Salvatore il 6/10/2010 alle 13:31
Loredana N. questa volta hai cannato in pieno. Rileggi con minima attenzione e non farti venire il sengue alla testa quando senti parlare di UDC e cattolici. E' così che regaliamo i voti a Di Pietro e a Vendola.
Scritto da Giulio Malnati il 6/10/2010 alle 13:52
Caro Giuseppe, permettimi questa riflessione. Io credo che in Italia il “popolo moderato” sia maggioritario. Cosa s’intende per moderati? Io credo che si possa condividere l’idea che i moderati sono coloro che non amano le posizioni estreme, che vogliono la tranquillità e la pace e che vogliono perseguire il “modesto benessere”. Oggi, dopo che sono apparsi fenomeni politici come la Lega e Berlusconi, possiamo pensare che esistano ancora i moderati? Io credo che i moderati esistano ancora con un problema in più. In loro grazie a Lega e a Berlusconi prevale il carattere “anarchico” e un tantino “qualunquista” che è proprio degli italiani, della nostra tradizione. Caratteri, questi, che quando prevalgono ottengono l’esatto opposto di tranquillità, pace e modesto benessere. E i cattolici? I cattolici italiani, purtroppo, da sempre non sono moderati, sono conservatori al limite del “reazionario”. Solo con Sturzo e il suo PPI si uscì da questa situazione. Sturzo insegnava che bisognava essere radicali nelle idee e nei valori e che la moderazione, cosa diversa dal moderatismo, era un metodo e non il fine. Così è stato anche con la D.C. moderata nel metodo, ma mai nell’idea di perseguire l’avanzamento del benessere e la conquista di diritti nuovi. Col PPI e con la D.C. le élité cattoliche potevano sostenere posizioni avanzate perché c’era un popolo cattolico che li ascoltava, c’era una Chiesa che, anche se con molti dubbi, credeva ed aveva fiducia nella classe dirigente che aveva ricostruito il Paese e che era cresciuta sotto i suoi insegnamenti. Oggi tutto questo non c’è più. E forse non c’è più nemmeno quella Chiesa che sapeva leggere la realtà, sapeva educare, ma sapeva anche avere anche fiducia.
Scritto da roberto molinari il 6/10/2010 alle 13:58
Salvatore è un altro che non ha capito niente. Spero che sia solo fraintendimento e non malafede.
Scritto da Luigino R. il 6/10/2010 alle 14:09
Grazie per aver ricordato Mino. E' una persona che con Zaccagnini, Granelli, Bodrato ha rappresentato al meglio l'esperienza dei cattolici democratici.
Scritto da Giampaolo (Brescia) il 6/10/2010 alle 14:10
Caro Roberto, la persona moderata è spesso per sua natura anche un poco qualunquista perché non è portata a schierarsi da una parte. E’ la politica che ha il compito di organizzare una risposta in grado di coinvolgerla e convincerla. La DC era stata favorita in questo anche dalla guerra fredda oltre che da personalità come De Gasperi, Moro, Fanfani. Quanto alla Chiesa cattolica, non dimentichiamoci mai che è pur sempre un’Istituzione terrena che opera nel contesto storico che ci è dato di vivere, come diceva Aldo Moro. Le parrocchie era spesso “agenzie di formazione”. Oggi non lo sono più. E’ tutta e sola “colpa” dei vescovi? Abbiamo avuto la fortuna di vivere una Diocesi con pastori come Paolo Sesto, il cardinal Martini, l’arcivescovo Tettamanzi. Eppure il leghismo e il berlusconismo hanno qui la loro roccaforte. Da persona sinceramente laica andrei cauto, ma non lo devo dire a te, a proferire giudizi negativi sull’operato della Chiesa e avrei più fiducia nel futuro. Se non convinciamo i cattolici, moderati o no, a votare per noi la responsabilità è principalmente nostra.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 6/10/2010 alle 16:23
Sottoscrivo e anche a me viene un moto di ripulsa al sentire Berlusconi autodefinirsi “moderato”; in che cosa? Mi sembra estremista in tutto il suo modo di porsi. Anche se, insegna mons. Fisichella, i comportamenti dei ricchi e potenti vanno “contestualizzati”. Pregevole l’aforisma di Martinazzoli. Nutro qualche dubbio sull’universalità della religione. Tutti affermano la loro essere quella Vera, tutti parlano di Pace, poi si scannano in nome del vero dio…
Scritto da Angelo Eberli il 6/10/2010 alle 16:29
Caro Adamoli, ottimo spunto. Lei scrive “un cristiano può benissimo impersonare una scelta di radicalità”. Secondo me, un cristiano “deve” impersonare una scelta di radicalità. Penso a padre Alex Zanotelli che ha vissuto per decenni a Korogocho, una baraccopoli di Nairobi. Questa è “radicalità”. Io non riuscirei. Perché sono moderata e non radicale? No, semplicemente perché sono schizzinosa, perché amo la comodità della mia casa, del mio letto e delle mie stoviglie. E la comodità della mia vita forse banale ma “sicura”. E la comodità delle mie scelte poco coraggiose ma omologate. Inoltre, Lei definisce la moderazione una qualità personale. Avrei qualche perplessità. Come qualità personale io ci vedrei di più la mitezza (che, a volte, va a braccetto con la moderazione). La moderazione, invece, credo sia una precisa scelta che si basa sulla disponibilità al dialogo, all’ascolto, alla comprensione e rispetto delle differenze ed al confronto critico. Il moderato è colui che rifiuta l’assolutismo ideologico. Certo, vi è il rischio che il moderato “non prenda mai parte” oppure faccia il “Ponzio Pilato”. Ma questo è un altro aspetto. Prendiamo il fatto di cronaca di oggi, il lancio di uova e fumogeni presso la sede della Cisl di Roma. Gli autori del gesto non sono sicuramente dei moderati. Ma coloro che li condannano possono definirsi dei moderati? Secondo me, no! Farebbero bene a definirsi superficiali e ciechi.
Scritto da Mafalda il 6/10/2010 alle 16:31
Buono e interessante il dialogo con Roberto Molinari. Per me è istruttivo e credo sia opportuno continuare a discutere così. Inutile piangersi addosso o dare la colpa algi altri (parroci e vescovi) se le nostre idee non sono maggioranza. Diamoci da fare di più.
Scritto da Cittadina cattolica il 6/10/2010 alle 16:55
Nel dialogo (non replica) con Molinari hai introdotto un tema su cui mi sono interrogato tante volte. Come mai in una diocesi condotta in modo socialmente aperto il voto maggioritario sia sempre andato negli ultimi lustri ai partiti di centrodestra. Ma penso che questa domanda richieda non lo spazio di un post ma una riflessione molto lunga e articolata.
Scritto da Vittorio (di Luino) il 6/10/2010 alle 18:12
Sono soddisfato del giusto omaggio ad un leader come Martinazzoli, schivo, colto, capace di gesti recisi come le dimissioni. Qualcuno ha sostenuto che le sue dimissioni, dopo le elezioni vinte da Berlusconi nel 1994, furono mancanza di coraggio. Mah. E' sempre più coraggioso andare a casa ed assumersi la responsabilità della sconfitta piuttosto che continuare cercando scusanti che nel suo caso sarebbero state abbondanti.
Scritto da Francesco (ex popolare) il 6/10/2010 alle 19:05
In questi pot ci manca solo la benedizione e l'approvazione del nuovo idolo dell'Udc e Pd Tettamanzi...stiamo andando alla rovina totale, ho una vaga impressione che io mi defilerò da tutto sto non fare
Scritto da Federico il 6/10/2010 alle 19:05
Da laico (quasi laicista) apprezzo questa impostazione. A parte la differenza tra moderazione e mitezza sottolineata finemente da Mafalda l'approccio è serio ed equilibrato. Se penso agli "atei devoti" di oggi (tipo Giuliano Ferrara) siamo su un altro pianeta. Fioroni e Franceschini prima della rottura avevano un timbro diverso che non mi convinceva. Adesso magari si distinguono anche su questo ma la mia diffidenza verso di loro resta tutta.
Scritto da Figini Luigi il 6/10/2010 alle 20:34
Angelo Eberli è sempre sintetico e lucido. Sottoscrivo il suo commento. Mi sento turlupinato quando Berlusconi dice di essere un moderato e rappresentare i moderati.
Scritto da Virginio il 6/10/2010 alle 21:42
Caro Giuseppe, oltre a manifestarti apprezzamento e condivisione per le riflessione che hai fatto e i commenti suscitati col tuo post di oggi, consentimi di sottolineare il tuo richiamo ad un valore profondo a cui so che tieni almeno quanto me( scusami per l’accostamento ) e senza rinunciare a nessuno dei valori insiti nell’essere credente, cattolico. Mi riferisco al pilastro centrale e più solido su cui è saldamente ancorato il Partito democratico: la laicità e cioè quel valore irrinunciabile, quell’atteggiamento mentale che consente ad ognuno di agire in assoluta autonomia, cioè senza condizionamento ideologico, religioso o morale che non sia la legge morale naturale che è dentro ciascuno di noi. La laicità che è garanzia di libertà , per chi esercita cariche pubbliche, e garanzia di rispetto assoluto, per i cittadini, che non dovranno mai temere alcunché a causa dei loro orientamenti culturali o religiosi, delle appartenenze etniche e sociali, delle opzioni politiche e degli orientamenti sessuali. Non c’è, o non è certo che vi sia, la stessa garanzia di libertà personale e garanzia per i cittadini in un “partito confessionale” . I cattolici italiani sono moderati ? Non credo che in politica esista stabilmente il “moderatismo”, né tra i cattolici né tra i laici, esiste il “centro” , un’area di mezzo grigia, sfumata, ove destra e sinistra, conservatorismo e progressivismo, moderazione e intemperanza si incontrano e si mescolano, si contaminano. Penso siano in buona parte “conservatori” ma non in quanto cattolici bensì in quanto ceti sociali medio-alti . Lo sono sempre stati, almeno dall’unità d’Italia ad oggi. E non sempre l’essere “conservatori” , li ha portati a scegliere partiti e pratiche politiche moderate nei comportamenti pratici: per ieri si pensi al fascismo e si pensi per oggi al successo dei partiti di Bossi e Berlusconi e ai loro comportamenti che di moderato non hanno proprio niente eppure captano ancora una quota elevatissima di moderati-conservatori-benpensanti. I cattolici non scelgono collettivamente da che parte stare in funzione del loro credo , lo scelgono ciascuno nell’intimità della propria coscienza, in conseguenza delle esperienze di vita maturate, in relazione all’humus culturale, politico e sociale in cui si è formato come persona .
Scritto da giovanniderosa il 6/10/2010 alle 22:43
Mi complimento con i lettori del blog per la qualità del dibattito. Girovago su molti blog essendo appassionato di politica ma non militante di nessun partito. Questo è nettamente uno dei migliori. Anche oggi il tema moderati-cattolici è trattato con acume. Il Pd a Varese, se i lettori sono prevalentemente di questo partito, ha una buona base umana.
Scritto da Bianchini Carlo il 6/10/2010 alle 23:01
Sono in difficoltà a scegliere un commento da “commentare”. Farei un torto a quelli che tralascio. Perciò riprenderò questo tema. Intanto colgo qualche spunto sul “centro”, offerto in particolare da Giovanni De Rosa, per sottolineare una mia convinzione che probabilmente non è maggioritaria fra i lettori. Anche in Italia, soprattutto con questo sgangherato bipolarismo, le elezioni si vincono al centro. Che non è più però come una volta il luogo soltanto dei moderati e dei cattolici benpensanti. Per convenzione si collocano lì anche gli astensionisti incalliti o potenziali, gli incavolati che non sanno a che santo votarsi, i precari e i disoccupati, i nuovi poveri. Tutte persone che non scommettono su un partito di destra o di sinistra ma semmai su un buon governo, che aspettano di essere convinte col buon senso di un leader credibile e pragmatico. Siamo in grado di dare una risposta a questa domanda popolare di “centro”? Solo in caso affermativo vinceremo le elezioni.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 6/10/2010 alle 23:24
Bravo Federico, alias Armando, alias Gualtiero: defilati pure e stai nella tua Lega delle chiacchiere
Scritto da Adriano il 7/10/2010 alle 08:42
Prego di riprendere questo discorso. Sono d'accordo, non è astratto ed è molto interessante. So che è difficile da trattare in un blog questi temi ma è utile discuterne apertamente anche con questi strumenti.
Scritto da Bernasconi Luisa il 7/10/2010 alle 09:56
Caro Adamoli, la tua riflessione-analisi (23:24) ha fatto "centro": quella maggioranza reltiva di astensionisti (e voti nulli e schede bianche) "assorbe" il diffusissimo malcontento che, perdurando così le cose, presto sarà anche maggioranza assoluta. E' quanto noi avvertiamo tra la gente, stanca di piattume generale ed inconcludente. E' il caso di dirlo: bi-tripartisan; e si rifugia nel non-voto: "parcheggiano" lì, in attesa... Da lì, da quel serbatoio immenso, deve avvenire il riscatto...
Scritto da Legnanesi & Bustocchi (2) il 7/10/2010 alle 10:52
(sèguito) ... e sicuramente in quell'immenso serbatoio di astensionisti troveranno grandi consensi coloro che appaiono "movimentisti", che sembrano cioè "smuovere" le acque chète del lago! E' una risposta che sentiamo molto spesso dalla gente qualsiasi, nella quale ognuno di noi è ben calato, che fa ed è quell'opinione pubblica silenziosa. Che poi è determinante, decisiva per la vittoria o la sconfitta... se e quando vota. Cordiali saluti e chiediamo scusa delle nostre assidue "esternazioni"...
Scritto da L.&B. e combriccola il 7/10/2010 alle 11:00
@ Legnanesi e Bustocchi - Chiedere scusa per le vostre "continue esternazioni? Ma siete matti? Sono io che vi ringrazio scusandomi se, pur leggendovi sempre con attenzione, rispondo raramente. Ma questo è il metodo che mi sono dato per non inflazionare i miei commenti che sono già tanti.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 7/10/2010 alle 17:12
Archivi:
Ultimi post:
(12/6/2014 - 09:06)
(10/6/2014 - 11:29)
(8/6/2014 - 19:04)
(5/6/2014 - 12:08)
(28/5/2014 - 08:54)
(27/5/2014 - 09:40)
(26/5/2014 - 08:10)
(25/5/2014 - 09:04)
(24/5/2014 - 12:08)
(22/5/2014 - 17:23)