Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 5/10/2010 alle 09:38

Vi ricordate la diffidenza e i sorrisini di compatimento con cui l’elezione di Lula in Brasile era stata accolta anni fa da gran parte della stampa e della politica? Era ritenuto un sindacalista estremista e pericoloso. Anch’io per la verità con le mie letture mi ero fatto questa opinione. Romperà con gli Usa e porterà il Brasile alla fame, come Cuba, affermavano i più pessimisti. Niente di tutto questo. Al contrario, alla fine dei suoi due mandati può vantare una partecipazione importante del Brasile al G20 e una straordinaria crescita economica annuale del 7,2 per cento.
Romano Prodi, con la sua abituale sintesi, ha fotografato la situazione in questo modo: «Ha diminuito la disparità di reddito tra classe più alta e più bassa, mentre nei Paesi in via di sviluppo di solito accade il contrario». Ed ha soggiunto: «Lula era di un populismo estremo e ha saputo far ricorso ad un populismo ben temperato di cui si è giovato questo sub continente».
Che cosa è avvenuto? Come mai questa trasformazione profonda? Agli esperti la risposta. Io che esperto non sono mi limito a dire che Lula ha certamente ricevuto la “grazia della carica”. Che di solito è un dono per gli statisti veri che sono capaci di meritarsela.  Ecco perché questo accade così raramente in Italia e mai per il nostro premier.

Commenti dei lettori: 25 commenti -
Il Berlusconismo purtroppo si è dimostrato un populismo che ha ulteriormente scavato il solco tra le classi sociali non attuando alcuna politica di "ridistribuzione del reddito", come si diceva negli anni '60. Ha contribuito non poco a diffondere disvalori etici e conformismi morali. Per ragioni di "tornaconto" immediato larghi settori della Chiesa cattolica l'hanno sostenuto e ora faticano non poco a prenderne le distanze. Nessuna demonizzazione ma i danni sono gravissimi a molti livelli
Scritto da cesare chiericati il 5/10/2010 alle 10:12
Se la grazia della carica bisogna meritersela Berlusconi non l'avrà mai. Ma neamche Prodi l'ha ricevuta nel suo secondo governo grazie ad una sinistra rissosa, estremista, devastante. Se fosse di nuovo associata al centrosinistra mi asterrei sicuramente.
Scritto da Il perfido il 5/10/2010 alle 10:45
Non avevate capito l'importaza di Lula voi moderati che avete sempre paura dei coraggiosi che prendono posizioni forti verso le potenze occidentali. Per me Lula aveva rappresentato fin dall'inizio una grande speranza.
Scritto da Mario il 5/10/2010 alle 12:26
Lula ed i suoi hanno fatto molto bene,si sono organizzati bene. Lula s'è fatto aiutare dalle migliori menti del paese: ci sono state anche per il suo carisma. Il Brasile,ai vertici mondiali per materie prime ed agricoltura, non ha dimenticato ricerca e politiche sociali (Russia, esempio, si). Risultato: 25 milioni di persone uscite dalla soglia di povertà. Cose che restano nel tempo. C'è anche da dire che i brasiliani (e gli USA) lo hanno lasciato governare, cosa non scontata in America Latina
Scritto da FrancescoG. il 5/10/2010 alle 12:51
Il commento di Cesare Chiericati è giustissimo. Nello stesso periodo di Lula in Brasile da noi i ricchi sono più ricchi e i poveri più poveri. Gli investimenti in ricerca e università sono calati e i nostri giovani più promettenti sono invogliati ad andare all'estero.
Scritto da Albertone da Giussano il 5/10/2010 alle 13:27
Ha ragione Mario. Il moderatismo va estirpato dal centrosinistra. Lo dico uno che pure non ama affatto Di Pietro per non parlare di Grillo che mi fa accapponare la pelle. Ma troppi ex Ds fanno del moderatismo la bandiera del loro essere moderni. E' uno stravolgimento della nostra storia di sinistra che li porta ad una eccessiva acquiescenza anche verso la Lega..
Scritto da G.S. il 5/10/2010 alle 13:33
Parlar bene di Lula è corretto e anche metodologicamente educativo, approffittarne per denigrare Berlusconi non mi sembra un comportamento da Adamoli salvo che respiri ormai anche Lui un aria tipicamente dipietrista.
Scritto da osservatore il 5/10/2010 alle 14:36
I commenti di FrancescoG sono sempre puntuali e documentati. Il carisma di Lula è stato aiutato "dalle migliori menti del Paese". E' probabilmente così. Avevo letto tempo fa un reportage dal Brasile che spiegava con questa chiave il successo brasiliano. Penso che i nostri governanti dovrebbero fare la stessa cosa. Lo dico da moderato che non ama la sinistra e che temeva per il Brasile di Lula.
Scritto da Montalbetti il 5/10/2010 alle 14:58
Il commento di "osservatore" è senza logica e di una banalità spiazzante: non mi pare che Adamoli abbia denigrato Berlusconi. Semplicemente ha constatato la realtà dei fatti. Poi sarebbe ora che i seguaci di Silvio iniziassero ad usare il proprio cervello in autonomia, senza per forza ripetere le stesse parole del loro padrone come pappagalli: anche per dignità ed amor proprio...
Scritto da Adriano il 5/10/2010 alle 15:41
@Osservatore Sottolineare la distanza abissale tra Lula, o un qualsiasi premier Occidentale, e il B. non e' "denigrare", ma "constatare". Non bisogna per forza essere "dipietrista" per farlo.
Scritto da Lorenzo M. il 5/10/2010 alle 15:50
Molti di voi non capiscono quello che è avvenuto in Brasile perchè il vostro moderatismo cattolico è pernicioso. Condivido i commenti di Mario e, in parte, di G.S. Che uno come Adamoli parli del successo di Lula è un fatto positivo ma resta il mio giudizio negativo sul cattolicesimo politico in Italia.
Scritto da Uno di sinistra il 5/10/2010 alle 16:24
Giusto il commento di Chiericati che mette in una luce corretta il rapporto fra Berlusconi e il tornaconto immediato della Chiesa cattolica senza gli eccessi di altri commenti che non condivido affatto.
Scritto da Mario Rosati il 5/10/2010 alle 18:09
Alcuni commenti fanno un pò di confusione sui moderati cattolici e sul moderatismo come caratteristica della loro presenza politica. Mi pare che parlino a vanvera.
Scritto da Ghiringhelli il 5/10/2010 alle 19:11
Soltanto le indagini sulla corruzione hanno impedito a Lula di concludere la sua missione neoliberista e reazionaria in Brasile. Senza la “paralisi” del Congresso Lula avrebbe privatizzato i servizi pubblici rimasti e le infrastrutture e messo la Banca Centrale nelle mani dei finanzieri. Gli impiegati del settore pubblico che rientravano nel programma della "privatizzazione pubblica" erano riusciti a mantenere il loro lavoro, i loro salari e le loro pensioni, grazie allo scandalo della corruzione del Partito dei.. "Lavoratori". Lula non ha subito golpe, come tanti suoi predecessori sudamericani, grazie agli appoggi degli ambienti finanziari e così decine e decine di attivisti contadini sono stati uccisi, decine di migliaia di occupanti agrari sfrattati con la forza, disattendendo le promesse su una riforma agraria. Nella storia brasiliana nessun governo si è mai spostato così lontano, e così velocemente, verso destra. Nessun partito di governo ha mai avuto così tanti capi partito, membri del congresso, ministri e funzionari sotto indagine per frode in un periodo di tempo così breve. Nessun governo è riuscito a disilludere tanti elettori in un periodo così ristretto. Lula, “la grazia della carica”.
Scritto da Filippo Valmaggia il 5/10/2010 alle 19:42
@ Filippo Valmaggia. Se tu leggessi molte corrispondenze estere di nazioni diverse non saresti tanto sicuro delle affermazioni che fai. Il giusto sarebbe confrontare ciò che ha fatto il Brasile con ciò che hanno realizzato altri paesi in via di svluppo nel medesimo periodo. Penso che solo in questo modo si potrebbero dare giudizi fondati. E il giudizio su Lula sarebbe positivo.
Scritto da Prospero Carlo il 5/10/2010 alle 20:49
Adamoli non sarai mica diventato un "sinistro" anche tu? Tieni la barra diritta. L'hai sempre fatto anche nei momenti difficilissimi. Lula era ed è un despota comunista della peggior risma. Valmaggia in fondo dice cose abbastanza provate. Tu puoi dirmi che in Cina è anche peggio ma sempre comunismo è. L'Africa invece non è paragonabile neanche all'America Latina.
Scritto da Manfredi Luigi il 5/10/2010 alle 20:59
Pur con tanti difetti il successo del Brasile di Lula è sotto gli occhi di tutti. Pochissimi immaginavano 10 anni fa che le cose sarebbero andate così.
Scritto da Angiolillo . il 5/10/2010 alle 23:04
@Manfredi-Il Brasile e la Cina sono ai primi posti in campo mondiale per aumento del PIL.Se questi Paesi come lei dice sono "comunisti" allora sarebbe meglio rivedere anche il sistema politico dell'Italia.La verità credo sia un pò diversa e consiste nella capacità di far decollare l’economia, poi come la ricchezza venga ridistribuita all’interno dei singoli paesi è certamente compito della politica.Se Lula è riuscito a demolire le favelas gliene va dato atto,solo pochi anni fa il Brasile era citato ad esempio per la grandissima diseguaglianza sociale e la conseguente criminalità diffusa. In Cina (ma non dispero) stentano a decollare i diritti civili e umani,ma questo succede anche in gran parte del terzo mondo dove oltre alla mancanza di libertà si muore fame. @Valmaggia-Per quanto riguarda la corruzione, prima di criticare gli altri sarebbe urgente fare pulizia in casa nostra.
Scritto da Pasquino il 6/10/2010 alle 01:04
@ Prospero Carlo. La mia fonte è James Petras, in passato Professore di Sociologia a Binghamton University, New York. 50 anni di lotte di classe; consulente per i senza tetto e i senza lavoro in Brasile e Argentina; è coautore del libro Globalization Unmasked (La Globalizzazione Smascherata - Zed). Leggilo. E cita le tue fonti per confutare. Quali sarebbero? "Repubblica"?, "L'Unità"? "Il Corriere dei Piccoli"?
Scritto da Filippo Valmaggia il 6/10/2010 alle 06:41
Ai moderati e al moderatismo politico dei cattolici dedicherò il prossimo post. Grazie a tutti per il dibattito.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 6/10/2010 alle 08:10
@ Pasquino. Perché avrei dovuto parlare di maiali se il post tratta di scimmie?
Scritto da Filippo Valmaggia il 6/10/2010 alle 11:41
(Grazie Montalbetti, troppo buono). Secondo categorie classiche Lula partì di sinistra-sinistra e finisce molto, molto più al centro. E' diventato moderato. Altrimenti non avrebbe potuto fare risultato. La baracca chiudeva prima. L'America Latina sta crescendo. Sulla corruzione Valmaggia ha ragione. Mi pare siano intervenuti.
Scritto da FrancescoG. il 6/10/2010 alle 11:53
@Valmaggia –Se la fonte è James Petras, antisemita e sostenitore dell’iraniano Mahmoud Ahmadinejad, io preferisco davvero le fonti del sig. Prospero, le citazioni di Prodi e Adamoli e magari anche gli articoli di Repubblica. http://en.wikipedia.org/wiki/James_Petras In a 2006 article entitled "9/11 Anti-Semitic Conspiracy Theories Still Abound", the Anti-Defamation League noted Petras's assertion there was evidence that "Israelis" may have known about the September 11, 2001 terrorist attacks but withheld the information from the United States government.[7][8] Petras has called American Jews "Israel's fifth column," a synonym for traitors, goes on to stereotype the American Jewish community "primarily defined by their entrepreneurial capacities," and then calls them "upholders of a doctrine of offensive wars."[5] Petras has also called Israel "the most militarized country in the world."[5] Petras has defended the 2009 election results in Iran giving "nationalist-populist" President Mahmoud Ahmadinejad a 60%+ victory, in a 2009 article entitled "The Iranian Elections: The ‘Stolen Elections’ Hoax".[9] Describing the struggle in Iran as pitting "high income, free market oriented capitalist individuals" reformists against Ahmadinejad's "working class, low income, community-based supporters of a 'moral economy'", he denounced the claim that the election was stolen as a "hoax" perpetrated by "Western opinion makers".[10]
Scritto da Maria Rossa il 6/10/2010 alle 21:25
@ Maria Rossa. Io preferisco le fonti veridiche. Un intellettuale appartenente al Partito delle Tre Nari, lo stesso partito di Maria Rossa, una volta ebbe a dire: "se un fascista dice piove, e fuori realmente sta piovendo, quel fascista ha ragione".
Scritto da Filippo Valmaggia il 6/10/2010 alle 22:57
@Valmaggia-E chi decide qual'è la fonte veridica? Probabilmente io per me e lei per se stesso in base alle nostre sensibilità ed esperienze acquisite in precedenza. Sono migliaia di anni che i filosofi cercano questa fonte...se la scopriamo io o lei , o insieme ci danno il Nobel.
Scritto da Maria Rossa il 7/10/2010 alle 00:06
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