Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 22/12/2010 alle 08:27

 
Qualche settimana fa avevo difeso il diritto del governo regionale di scegliere i direttori generali degli ospedali e delle Asl sulla base di un rapporto di fiducia purché si basasse sul merito, sulla professionalità, sulla lealtà istituzionale e non sull’appartenenza di partito. Avevo soggiunto che purtroppo questa regola è stata troppo spesso disattesa, scambiando la fiducia con la fedeltà politica. E che la circostanza è aggravata dal fatto che la lottizzazione è scesa ai livelli dei direttori sanitari e  amministrativi e qualche volta perfino ai primari.
Apprendo oggi, da varie interviste di Formigoni, che questo non è vero, che “non c’è mai stata la spartizione degli incarichi”. Accidenti che impudenza. Il naso gli si allungherà fin fuori dalla Lombardia.  Ma è un’altra la frase del presidente che mi interessa di più. Parlando dei direttori generali ha soggiunto: “ma non è detto che abbiano una tessera di partito”.
Ecco, io credo che, per questo livello di massima responsabilità, sia giusto cessare qualsiasi militanza nei partiti. In sostanza dovrebbe essere automatica l’autosospensione temporanea, anche della tessera. Farò una proposta in questo senso per il codice etico del Pd. Non è la rinuncia a un diritto politico. E’ la presa in carico di un diritto-dovere di servizio ai cittadini.

Categoria: Sanità
Commenti dei lettori: 21 commenti -
Cito una frase di un climatologo americano: "uno scienziato o un funzionario che lavorano per il governo, non è alle dipendenze del Presidente, ma alle dipendenze dei cittadini" (i quali con le tasse gli pagano lo stipendio)
Scritto da Federico Antognazza il 22/12/2010 alle 09:30
Una proposta sensatissima, da paese civile quale il nostro in molti,troppi casi non è. Credo che negli enti pubblici o para pubblici si lottizzi persino l'assunzione degli usceri. Ma anche i privati fanno la loro parte in vista di finanziamenti, favori, corsie preferenziali. E' una cultura che si è trasmessa senza, soluzione di continuità, dalla prima alla seconda Repubblica: Alitalia, Rai e Ferrovie sono in questo la metafora dell'Italia. Servirebbero esempi alti, rotture coraggiose. Illusioni?
Scritto da cesare chiericati il 22/12/2010 alle 09:34
Caro presidente, come darle torto? Mi piacerebbe ma non posso. Ci vuole una bella faccia tosta per affermare che non c'è mai stata spartizione politica nella sanità lombarda. In tanto auguri per il Natale e per l'anno nuovo.
Scritto da Funzionario regionale il 22/12/2010 alle 09:56
Mi raccomando a tutti: teniamo viva questa attenzione. Il 23 dicembre ci sono le nuove nomine e bisogna vigilare. Le premesse sono negative.
Scritto da Ospedaliero Niguarda il 22/12/2010 alle 10:11
Non ho la mistica della tessera di partito. Ritengo sia un cartoncino e nulla più. Certo, un cartoncino che, per alcuni, può significare “appartenenza interessata” mentre per altri, i più genuini, estensione della propria carica ideale ed emotiva. Inutile aggiungere che, spesso, i vertici dei partiti si servono proprio della folta schiera dei “tesserati idealisti” per beneficiare i “tesserati interessati”. O per beneficiare qualche amico che, proprio perché privo di tessera, viene elevato a “tecnico” o “esperto”. Sentivo qualche mese fa in treno di un segretario di circolo (un bel circolo, con i numeri non del capoluogo ma nemmeno di paese) che ha completamente frenato le iscrizioni al proprio circolo perché queste avrebbero potuto alterare la “geografia elettorale” necessaria alla sua recente riconferma a segretario. Quindi, che senso hanno le tessere del Pd? Che rispetto ha il Pd dei cittadini potenziali iscritti? Mah .... Per stare sull’argomento del post, in un certo senso, mi tocca dare ragione a Formigoni. Le tessere di partito contano molto meno dei rapporti amicali e di fiducia. Anche perché, diversamente, non si spiegherebbe l’asse tra i formigoniani e gli ex miglioristi PCI che, immagino, in Lombardia vada ancora a gonfie vele. Ritengo interessante la Sua proposta di inserimento nel codice etico del Pd della disposizione di autosospensione della tessera, ma a che serve? Piuttosto mi sembra più giusto eliminare il cumulo di cariche. A questo proposito, riporto quanto scrive a pag. 64 del suo libro: “Per candidarmi alle Regionali la prima volta, nel 1980, diedi le dimissioni da segretario provinciale della DC con quattro mesi d'anticipo sulle elezioni e, nonostante questo, ci fu un ricorso a Roma - respinto - perché avrei dovuto darle sei mesi prima. Regole ormai dimenticate anche nel PD, dove sommare cariche e candidature non è sentito come un problema”.
Scritto da Mafalda il 22/12/2010 alle 11:35
Ben detto. Non ho dubbi che la tua proposta di autosospensione temporanea verrà accolta nel codice etico del PD: Un buonn esempio che però non modificherà di una virgola il vergognoso codice etico del falso santone che imperversa in Lombardia. Nè quello di un sindaco di Roma dove nella aziende comunali pare siano stati assunti circa 2.000 amici al di fuori di ogni regola. Loro non cambiano. Non c'è altra via che mandarli a casa.
Scritto da A. Vaghi il 22/12/2010 alle 11:40
Se l'autosospensione che lei propone è solo per gli altissimi civil servant sono d'accordo. Felice se la proposta fosse accolta nel codice etico dei partiti, in particolare del Pd al quale do il mio voto.
Scritto da Cittadina cattolica il 22/12/2010 alle 11:40
@Mafalda. In lombardia contano i rapporti amicali, soprattutto dentro CL e Compagnia delle Opere. Ma conta anche la tessera di partito, come adesione al leader se non come cartoncino da tenere in tasca. Le potrei citare tanti casi ma credo che sia i nutile tanto la pratica è estesa.
Scritto da Impiegata regionale il 22/12/2010 alle 11:47
Mi sembra una buona proposta, spero venga accolta.
Scritto da Lele il 22/12/2010 alle 12:50
In Emilia, Toscana e Umbria succede anche di peggio. Nessuno può scagliare la prima pietra in questa materia.
Scritto da Gianni P. il 22/12/2010 alle 13:31
Ma dai, Mafalda, non raccontare balle. Offendi la tua intelligenza e quella di chi ti segue. Chi è quel "pistola" che dice quelle fesserie, per di più in treno, in pubblico e proprio a te, riservata e silenziosa come una tomba. Abbiamo sete ma non pretendere che beviamo di tutto.
Scritto da Asdrubale il 22/12/2010 alle 13:59
Per non parlare dei nominati negli enti ed aziende partecipate. Mi sto sempre riferendo ai “tecnici” ed "esperti". Ebbene, nel caso siano ingegneri, architetti e commercialisti, secondo Lei, questi risponderanno, rispettivamente, all’Ordine degli Ingegneri, a quello degli Architetti ed a quello dei Commercialisti? Io credo di no. Sicuramente - sebbene privi di una tessera di partito - immagino debbano rispondere al politico che li ha indicati. Questo per ribadire che non c’è tecnico che tenga ... E che avere una tessera non serve. E, forse, “autosospendersi” nemmeno. E che la linea di demarcazione tra il Bene ed il Male che ho visto tracciata in qualche commento che mi precede ... non torna.
Scritto da Mafalda il 22/12/2010 alle 14:24
Il tema è caldo perchè le nomine dei direttori generali si avvicinano. Ma il discorso vale per tutte le nomine regionali, comunali e statali. Quante consulenze sono necessarie e quante sono inutili? E quante sono affidate agli amici degli amici?
Scritto da Il perfido il 22/12/2010 alle 14:44
Meglio essere governati da truffatori o da stupidi? La domanda mi è venuta in mente ascoltando ieri sera Veltroni a Ballarò che, per l’ennesima volta, ha sostenuto che il bipolarismo sia magnifico. Non ha ancora capito che con un sistema simile solo una piccola parte degli elettori della sinistra radicale voterebbe il PD? Basta parlare con questi elettori per capire cosa pensano, senza bisogno di alcuna indagine sociologica. E anche solo una piccola parte degli elettori di centro voterebbe il Pd. Conclusione: sconfitta sicura. Come ex democristiano sono stanco di votare per chi perde le elezioni perchè non ha alcuna intenzione di vincerle, per chi ha perso il contatto con la società, per chi pensa che gli italiani vogliano solo le riforme, per chi non è capace di tutelare i legittimi interessi dei lavoratori, per chi pensa che la società sia costituita solo da laureati (e detta da me che sono un laureato bocconiano). Se non ci fosse di mezzo Fini, con il suo passato fascista, sarei tentato da un Terzo Polo, pragmatico e, perché no, anche un po’ clientelare. Scusate il cinismo.
Scritto da Ex democristiano il 22/12/2010 alle 14:47
Comincio col ringraziare Mafalda che sta leggendo il libro. Spero che il suo esempio sia contagioso e attendo un suo commento critico, ovvero una vera e propria recensione che poi troverò il modo di mettere sul blog o sul sito apposito "Cuore e Regione", al quale si può accedere direttamente dal blog.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 22/12/2010 alle 15:15
Ottima proposta, la sottoscrivo e spero che il Pd la accetti. Per tutta l'Italia, naturalmernte.
Scritto da Brielli Giuseppe (Lecco) il 22/12/2010 alle 15:55
Mi trovo perfettamente in accordo con Adamoli. Lo stesso discorso vale per TUTTE le Regioni. E' tempo di novità e cambiamento e siccome la Lombardia è "il motore trainante per l'Europa" ricerchiamo in tutti i modi, visto che abitiamo in questo territorio di piantarla con la spartizione di incarichi che è sotto gli occhi di tutti in modo scandaloso. Basta chiedere ad amici e conoscenti che prestano la loro opera all'interno degli ospedali. Si cominci dalla Lombardia. Confidiamo nella Lega o NO?
Scritto da penna42 il 22/12/2010 alle 22:13
In quessto contesto sociale la proposta mi pare pura poesia. Pecca di realismo, il che, per un politico, è grave.
Scritto da Ferdinando F. il 22/12/2010 alle 23:07
Non fate versi e non gridate allo scandalo. La lottizzazione è sempre esistita e nelle regioni rosse il dominio di chi aderisce alle cooperative, alla CGIL e ai vari partiti di sinistra, comunque denominati, è totale. Caro Adamoli non prestarti a questo gioco.
Scritto da Tuo ex sostenitore il 23/12/2010 alle 00:09
@Ex-sostenitore: ma chi se ne frega delle regioni "rosse"! Noi qui siamo in Lombardia e parliamo della Lombardia.
Scritto da Adriano il 23/12/2010 alle 10:54
@Ex democristiano - La tua domanda iniziale, anche se retorica, offre il senso di quello che pensa un buon numero di italiani. Se il Pd non si propone seriamente di interpretare e rappresentare questa parte d'Italia, la perderà inesorabilmente. E aumenterà la tua e mia preoccupazione.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 23/12/2010 alle 17:21
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