Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 3/8/2011 alle 08:30

 

La psichiatria pubblica è molto trascurata anche in Lombardia. I servizi sul territorio gestiti dall’Asl sono mal finanziati e mal predisposti. Anche negli ospedali spesso la situazione è delle peggiori.
L’ospedalizzazione può riguardare soltanto una piccola minoranza di pazienti, ma sono gli “acuti” che necessitano di essere trattati ancor più umanamente e rigorosamente dal punto di vista scientifico. Spessissimo questo non avviene e non per colpa dei medici e degli operatori ma di strutture fatiscenti e obsolete.
Non fa eccezione l’ospedale di Varese con un reparto da far accapponare la pelle.
Avevamo discusso di questo problema sul blog a più riprese. Il direttore generale Walter Bergamaschi con un lettera del dicembre 2008 ci assicurava il suo impegno per incrementare e migliorare strutture e servizi.
Ebbene, sono davvero contento di dargli atto di aver mantenuto la promessa. Sta infatti mettendo a gara un’opera di rinnovamento strutturale di un milione e 800mila euro per ridare “dignità a un reparto dove esiste una delle sofferenze peggiori”, scrive la Prealpina.
Il problema generale, però, resta ovviamente aperto. Quanti ospedali e servizi territoriali si trovano nella condizione di Varese o peggio? Troppi. La riorganizzazione profonda dell’assistenza psichiatrica va affrontata in Lombardia con grande determinazione. Le famiglie interessate raramente alzano la voce. Sono frenate da un malinteso senso di imbarazzo e di vergogna. Bisogna aiutarle.
E’ una battaglia di civiltà che non può essere ignorata e che l’istituzione regionale deve prontamente raccogliere.
 
 
PS - Consiglio la lettura di questo servizio di Ignazio Marino che mi è stato segnalato da Lele nel suo commento di oggi.
 
 
Commenti dei lettori: 29 commenti -
Caro Giuseppe dici bene è una battaglia di civiltà. Tutto ciò che circonda il disagio mentale nei suoi più diversi aspetti è una forma di sofferenza inaudita, molte volte nascosta, pronta ad esplodere nella persona che ne è affetta e, in chi l'ha già conclamata, di difficile gestione. In Italia rimane molto da fare. La legge Basaglia ha fatto tantissimo per ridare dignità a questa umanità dolente, ma come spesso accade nel nostro Paese gli intenti positivi sono spesso falcidiati dalla superficialità, dall’assenza di volontà e dalla mancanza di cultura dell’attenzione oltre che dalla scarsità di risorse economiche. Come PD cittadino nel nostro programma elettorale abbiamo affrontato il tema dal nostro punto di vista, quello del possibile fare per l’amministrazione comunale. Come? cercando di puntare su due aspetti: la creazioni di case protette dove poter far abitare con autonomia, ma in forma assistita i malati e un maggior supporto domiciliare alle famiglie che se la sentono e possono farsi carico della persona. La malattia mentale distrugge. Distrugge l’uomo e la donna che ne soffrono, ma distrugge anche tutti coloro che li amano. Quindi non solo un problema di strutture, ma anche di cultura dell’assistenza e del sostegno. Un ultimo appunto. Dalla lettura mattutina del tuo post mi sono venuti in mente due ricordi. Uno antico. Il magnifico film “Qualcuno volò sul nido del cuculo” stupendamente interpretato da Jack Nicholson e, uno recente, il libro di Dario Franceschini “La follia improvvisa di Ignazio Rando”.
Scritto da roberto molinari il 3/8/2011 alle 08:47
Mi sono avvicinata di più alla politica leggendo questo blog. Ma, come ti ho sempre detto, mi interessano molto di più questi post di carattere sociale. Questo mi piace molto.
Scritto da Cittadina cattolica il 3/8/2011 alle 09:49
Caro Giuseppe, credo che questo tema, a cui sei particolarmente legato, sia molto importante. Ti propongo di ampliare la tua sfera di indagine e interesse anche alla situazione degli OPG (Ospedali Psichiatrici Giudiziari), credo che un approfondimento su questo tema potrebbe essere utile per disvelare agli Italiani una situazione veramente drammatica. Ignazio Marino ha fatto un gran lavoro su queste cose. Allego un link che potrebbe interessare: http://www.gonews.it/articolo_79117_incubo-ecco-video-della-commissione-dinchiesta.html
Scritto da Lele il 3/8/2011 alle 10:00
Caro Roberto, concordo assolutamente sul concetto di cultura dell'assistenza e del sostegno che metti in luce. E' importante far conoscere ai cittadini le proposte del Pd per la città. C'è troppa disinformazione su queste cose a Varese, a Milano e dappertutto..
Scritto da Giuseppe Adamoli il 3/8/2011 alle 10:29
Caro Lele, ti ringrazio della segnalazione dell'importante lavoro di Ignazio Marino (Ospedali Psichiatrici Giudiziari) come presidente della commissione d'inchiesta sul Servizio Sanitario Nazionale. Ho linkato il servizio che mi hai consigliato come PS sotto il post.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 3/8/2011 alle 10:32
La mancanza più grave è quella servizi d'igiene mentale nelle varie zone. Il personale non è male ma è poco e non ha molto tempo per dedicarsi ai malati. Bisognerebbe cambiare molto.
Scritto da Una mamma il 3/8/2011 alle 10:48
@roberto molinari. “Qualcuno volò sul nido del cuculo” è un film sul sistema manicomiale? Non me ne sono mai accorto. Il regista è Milos Forman, cecoslovacco, uno dei protagonisti sconfitti della Primavera di Praga. Quel manicomio nell’Oregon, dove Nicholson subirà la lobectomia, è l’Unione Sovietica di allora (il film è del 1975), un sistema repressivo, claustrofobico (pur in quegli spazi immensi), alienante.
Scritto da Filippo Valmaggia il 3/8/2011 alle 11:11
Sottoscrivo @Una mamma. Le famiglie soffrono un tormento incredibile e sono spesso lasciate sole.
Scritto da Loredana il 3/8/2011 alle 11:38
Altro che sanità modello, sul territorio c'è il deserto dei servizi.
Scritto da Vittorio (Luino) il 3/8/2011 alle 11:59
Ottimi spunti, caro Giuseppe. Mi fa piacere che a Varese si stia intervenendo. E' vero, come dice @ Roberto Molinari, che la malattia mentale fa male a chi ne è colpito ed alla famiglia. Concordo con quanto riporta una mamma. Non sono state poche le pensioni di invalidità per malattie mentali tagliate, anche di fronte alla conferma delle diagnosi. Solo per risparmiare. Uscire dal sostegno economico è immediato. Rientrare, anche se spetta, molto difficile.
Scritto da FrancescoG. il 3/8/2011 alle 12:06
“Non solo un problema di strutture, ma anche di cultura dell’assistenza e del sostegno”. Giusto e corretto quello che dice @Roberto Molinari. Il problema, però, è che la cultura dell’assistenza (e i servizi!) deve fare i conti con i tagli della spesa sociale, che secondo l’Anci, per i comuni lombardi è passata da 54 a 25 milioni di euro per quanto riguarda il fondo nazionale delle politiche sociali, mentre è stata azzerata la somma (da 56 milioni di euro di partenza) del fondo nazionale per le non autosufficienze ed i fondi da parte della Regione sono calati da 85 milioni a 70. L’amara osservazione è che la cultura del welfare rischia di diventare un lusso riservato ai paesi ricchi, mentre il nuovo modello di sviluppo che si sta affermando (più competitività e meno solidarietà) tende sempre più a parametrare l’organizzazione della vita quotidiana e la produzione di nuovi valori sullo standard del cittadino “normale”, “sano” e “produttivo”. Un modello “ad excludendum”, per il quale tutto ciò che non rispetta questo standard è considerato solo zavorra…
Scritto da Leonardo C. il 3/8/2011 alle 12:23
@Valmaggia: condivido l'opinione che la scelta di Forman di fare un film dal romanzo di Kesey sia dovuto al fatto di rappresentare una parodia sui sistemi totalitari che sopprimono le individualità. Ma non credo fosse solo per l'Unione Sovietica. Si legge infatti nella biografia di Forman (http://it.wikipedia.org/wiki/Milo%C5%A1_Forman): "Quando aveva 9 anni, i suoi genitori vennero deportati dalla Gestapo nel campo di concentramento di Auschwitz"...
Scritto da Adriano il 3/8/2011 alle 14:09
Sarebbe bene e giusto che in questo mondo i malati psichiatrici venissero considerati/trattati come i malati diabetici o cardiaci. Fino a oggi, a essere trattate con poca dignità, sono state e sono ancora, purtroppo, le malattie del cervello. Un malfunzionamento di questo organo compromette l’identità e molti, se non tutti, i rapporti col mondo. Da questo fatto origina la diffidenza e il pregiudizio verso le persone con malattie mentali.
Scritto da Nicoletta il 3/8/2011 alle 15:03
Per capire come vive un malato psichiatrico, vorrei invitarvi a vedere il film ‘a beautiful mind’, la biografia di uno schizofrenico paranoide; il fatto che abbia vinto il Nobel per il suo lavoro consideratelo un dettaglio che rende interessante il caso clinico.
Scritto da Nicoletta il 3/8/2011 alle 15:04
@Leonardo C. - I dati che porti confermano che l'assistenza socio-sanitaria verserà, anche in lombardia, in condizioni sempre meno facili. Se si accetta, come tu denunci, di "parametrare l’organizzazione della vita quotidiana e la produzione di nuovi valori sullo standard del cittadino “normale”, “sano” e “produttivo”, allora bisogna provvedere necessariamente con un welfare forte e generoso. Invece si tagliano drasticamente i fondi per la non auto-sufficienza. La contraddizione è profonda e insanabile.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 3/8/2011 alle 15:33
@Nicoletta - Condivido tutto. Ottimo anche il tuo consiglio sul film. E' veramente struggente e istruttivo.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 3/8/2011 alle 15:34
Lo stato dei reparti e delle strutture dei malati di mente è un misuratore del livello civile di una nazione molto più importante dello stato delle carceri. Ovviamente altri misuratori sono più favorevoli all'Italia ma qui c'è davvero un salto di qualità necessario e urgente.
Scritto da Un volontario il 3/8/2011 alle 16:01
Da medico che, per motivi professionali, conosce direttamente il settore una nota sul concetto di "pericolosità" del malato psichiatrico e sulla questione degli opg (ospedali psichitrici giudiziari). Chiariamo un punto, evitando ogni demagogia:il malato psichiatrico può in taluni casi divenire pericoloso ed operare delle violenze, o persino arrivare all'omicidio? Risposta:sì. Bisogna evitare, in questo campo, buonismi politici e dire le cose come stanno. In conseguenza di psicosi gravi, come ad esempio la schizofrenia paranoide, il malato psichiatrico può, spinto ad esempio da allucinazioni a carattere imperativo, arrivare a far del male ad altre persone. E' evenienza rara, ma possibile. Il malato psichiatrico è un malato, che certo va aiutato e curato, ma è sempre un malato, non un incompreso dalla società come certa propaganda tende a mostrarci in televisione o al cinema, questo bisogna avere il coraggio di dirlo. Detto questo: gli opg servono? Risposta: in taluni casi sì, perchè di fronte ad uno psicotico, magari pluriomicida (credo rammenterete il caso Carretta, tanto per citare un esempio noto) le strutture territoriali (e cioè le Comunità Terapeutiche) possono essere inadeguate a trattare il malato garantendo, nel contempo, agli operatori (psichiatri, psicologi, educatori), adeguati standard di sicurezza (come invece gli opg, grazie anche alla presenza degli agenti di polizia penitenziaria, possono garantire). Gli opg come sono messi? Molti male, ma è un problema anche degli istituti di pena in Italia (denunciato coraggiosamente dai radicali) che, in teoria, dovrebbero avere carattere rieducativo. Sono da abolire gli opg? A mio parere no, per i motivi di cui dicevo sopra. Dovrebbero invece conformarsi agli standard di eccellenza dell'opg di Castiglione delle Stiviere, struttura moderna, che garantisce al malato dignità, possibilità di cura e nel contempo garantisce la sicurezza degli operatori che vi lavorano.
Scritto da Carlo il 3/8/2011 alle 16:04
Tutto bene quel che si dice nei commenti. Intanto però è positivo quanto si sta facendo all'ospedale di Varese. Bisognerebbe fare in questo modo anche in tanti altri ospedali della Lombardia.
Scritto da Pd Sesto S. Giovanni il 3/8/2011 alle 16:20
Molto raramente mi faccio vivo sul blog. Quando capita è sulle questioni sociali, mai su quelle politiche che però seguo. L'intervento di Varese era necessario e spero che venga portato a termine in tempi brevi. Credo però che vadano riorganizzati i servizi assistenziali sul territorio. Mi è capitato di accompagnare una ragazza e ho tratto un'impressione non positiva. Anzi. Si tratta di una giovane che, probabilmente può essere totalmente recuperata ad una normale vita relazionale ed affettiva. Ma ha bisogno di essere seguita restando nella sua comunità.
Scritto da Prete anonimo il 3/8/2011 alle 17:21
Davanti ad un post così serio e drammatico non riesco a essere perfido. Che se ne facciano di più di queste discussioni. A me servono molto.
Scritto da Il perfido il 3/8/2011 alle 19:31
@Carlo OPG concordo per ciò che riguarda l'attenzione da porre verso 'alcune' patologie mentali che possono causare atti lesivi. Ma quanti in percentuale sono questi malati? Spero lei non voglia mantenere valido un concetto vecchio che equipara il malato mentale al pericolo pubblico. Sarebbe un non volere riconoscere i grandi passi fatti dalla ricerca clinica e farmacologica nel distinguere le patologie e nel fornire finalmente un armamentario di terapie inesistenti fino a pochi decenni fa.
Scritto da Nicoletta il 3/8/2011 alle 19:45
A Nicoletta: sono uno psichiatra e so di che parlo. Ripeto: ci sono alcune situazioni, che ho conosciuto per il mio lavoro, in cui il malato mentale, ad esempio, era uso picchiare con continuità ed estrema violenza entrambi i genitori, nonostante fosse seguito, farmacologicamente e dal punto di vista psicoterapeutico, dal cps.E ho conosciuto situazioni anche peggiori. Gli psicofarmaci, come i neurolettici, talvolta non riescono a controllare appieno la sintomatologia allucinatoria e delirante.
Scritto da Carlo il 3/8/2011 alle 22:32
Grazie @Carlo per i tuoi commenti. Il video che ho linkato della commissione parlamentare d’inchiesta meritava una considerazione specifica. E' scioccante. Poi ciascuno si fa la propria idea. Lo scambio di opinione con @Nicoletta è molto interessante e utile.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 3/8/2011 alle 22:37
Caro Giuseppe, purtroppo le malattie mentali sono poco conosciute ai più. Nevrosi, Disturbi di Personalità, Psicosi, sono categorie che racchiudono malattie della psiche molto differenti. Mentre ad esempio nelle cosiddette Nevrosi (categoria che comprende i Disturbi d'Ansia e dell'Umore) non vi è alterazione, in linea di massima, del cosiddetto esame di realtà , nelle Psicosi questo avviene. Esiste poi una terza categoria, ossia quella dei Disturbi di Personalità, che ancora oggi la psichiatria e la psicologia trattano con fatica. Parlando ad esempio di pericolosità sociale, cito in particolare il cosiddetto Disturbo Antisociale di Personalità, caratterizzato da una quasi nulla empatia del soggetto afflitto da questa patologia per le sofferenze (anche fisiche) che infligge agli altri, nonché una scarsissima capacità di controllo degli impulsi. Questi soggetti, talvolta, sono autori di gravi reati e violenze. Diverse ricerche che sono state fatte in questi anni comprovano che psicoterapia ed approccio farmacologico difficilmente riescono a curare il soggetto, che, fra l'altro, spesso rifiuta le cure quando non obbligato dall'autorità giudiziaria. Quindi, senza un adeguato contenimento (che la Comunità Terapeutica non può dare appieno, perchè dovete sapere che il paziente, se vuole andarsene da una Comunità, lo può fare quando gli pare e piace, datosi che non vi è in queste strutture obbligo di cura) difficilmente si può in primis curare questi soggetti ed in secondo luogo garantire ai cittadini che questi non compiano nuovi reati. Quindi, per favore, evitiamo la demagogia, e diciamo la verità, anche quando è scomoda e non televisiva: gli opg per alcune situazioni sono essenziali. Li si rimetta a posto, li si renda posti veri di cura (non per nulla ho fatto l'esempio di eccellenza di Castiglione delle Stiviere, opg che offre contenimento della pericolosità sociale del malato, ma anche ottime cure e quindi la possibilità di riabilitazione) ma evitiamo, sull'ennesima onda di stupidità emotiva mediatica, di chiuderli ed avere poi dei problemi enormi dati da malati psichiatrici veramente pericolosi, per sé e per gli altri, che nessun politico saprà più come gestire.
Scritto da Carlo il 4/8/2011 alle 00:02
Spero che l'esempio del Disturbo Antisociale di Personalità abbia chiarito come stanno le cose a molti lettori, mi dichiaro comunque disponibile, visto che alcuni politici scrivono sul suo blog, a fornire delucidazioni mediche sulle malattie psichiatriche ad ogni politico che voglia capire qualcosa seriamente di psichiatria per poter presentare proposte che non siano soltanto animate da demagogia e ignoranza scientifica, creando quindi ulteriori danni alla comunità.
Scritto da Carlo il 4/8/2011 alle 00:17
Interessante questo dibattito (che avevo trascurato oggi, soffermandomi unicamente sul post dei parlamentari “in vacanza”). Il recente e triste fatto di cronaca avvenuto qualche settimana fa a Legnano, che ha visto un figlio 40enne (sicuramente con problemi di alcolismo ma, probabilmente, anche psichici) uccidere di botte la propria madre 70enne, dopo averla lasciata agonizzante per 24 ore (a detta dei sanitari, un tempestivo intervento del 118 avrebbe potuto salvarla) conferma l’opinione di @Carlo, senza nulla togliere alle riflessioni di @Nicoletta. Tra l'altro, la cronaca riporta anche che al figlio era stato interdetto, con più provvedimenti, l'accesso alla casa in quanto non era nuovo a gesti di violenza nei confronti della madre. Veramente una storia triste. P.S.: La presenza di @Carlo nel blog potrebbe rivelarsi utile nei casi di coprolalia. Rari ma intensi nella loro manifestazione. Ho un cognato psichiatra e qualcosa mi racconta.
Scritto da Mafalda il 4/8/2011 alle 00:27
Non sottovaluterei ciò che dicono @Nicoletta e @Prete anonimo. @Carlo fa un discorso che si pone su un piano diverso. Un fatto sono gli opg, che devono essere riformati continuando ad esistere, un altro fatto è l'assistenza ai pazienti meno gravi che possono essere curati senza segregazione. In questo campo c'è moltissimo da fare ed è giusto sottolinearlo.
Scritto da Il pirata il 4/8/2011 alle 13:16
@ il pirata. Concordo pienamente con te. Ti spiego come funziona l'assistenza psichiatrica sul terriorio. Esistono tre presidi terapeutici per quanto riguarda il pubblico. Uno: il reparto di psichiatria, che serve di fatto solo per gli episodi acuti (ad esempio una schizofrenia in fase di scompenso, o un paziente gravemente depresso che abbia appena messo in atto un tentativo suicidario). Due: il cps, che serve per garantire continuità terapeutica, sia farmacologica sia per la psicoterapia, al malato mentale la cui patologia risulta sufficientemente compensata. Tre: la Comunità Terapeutica, che ha la funzione di permettere una terapia su tempi più lunghi per i malati psichiatrici che non sono in grado di curarsi in maniera autonoma e che necessitano di assistenza psichiatrica, psicologica, infermieristica, continua. Ora queste strutture funzionano in lombardia in maniera sufficiente, mancano però, e ti parlo soprattutto dei cps, di personale, datosi i continui tagli alla sanità che questa classe politica al potere (sia a Roma, sia in regione ladrona) di disgraziati ha operato. In altre regioni, soprattutto al sud, è spesso un vero disastro, mancano proprio le strutture. Insomma, mancano fondi per migliorare la situazione, come mancano fondi per altre cose essenziali (scuole, carceri, etc,etc) perché questi buttano al vento i soldi in opere titaniche che gli danno visibilità elettorale, mentre spendere per le cose essenziali (tipo la sanità pubblica) non ne da. Come dicevo, poi il malato psichiatrico che compie gravi reati ma viene dichiarato incapace di intendere e di volere, e quindi non viene messo in carcere, viene curato negli opg , ma devi sapere che, ogni tot tempo, il giudice lo fa rivalutare da un perito, psichiatra o criminologo, per sapere se la pericolosità sociale del soggetto è venuta a scemare, ed in quel caso il malato psichiatrico viene affidato ai servizi territoriali. Quindi gli opg non sono strutture in cui, come i vecchi manicomi, uno viene rinchiuso a vita, ma strutture di cura che garantiscono anche adeguati standard di sicurezza agli operatori che curano il paziente ed alla società, sinché il paziente stesso non è in grado di ritornarvi senza rappresentare un pericolo per altre persone (fra cui, ad esempio, la famiglia dello stesso). Il problema è che queste strutture, come molto della sanità pubblica, anche se molti opg dipendono di fatto dal ministero della giustizia, sono state lasciate nell'incuria generale e nel degrado, perché siccome nessuno ci guadagnerebbe dall'investirci denaro, né imprese né politici, nessuno se ne vuole occupare. E' lo stesso discorso delle carceri. Con una piccola parte dell'enorme quantità di denaro che lo Stato italiano preventiva di spendere per la Tav in val di Susa, ad esempio, tutte queste situazioni si potrebbero risolvere, adeguare agli standard di un paese veramente europeo, ed io sono stufo davvero di sentire politici demagoghi che non hanno il coraggio (o la sincerità) di dire queste semplici verità.
Scritto da Carlo il 4/8/2011 alle 14:19
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