Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 11/2/2009 alle 09:30

Qualche giorno fa, ad un mio brevissimo post, ho dato il titolo “Giorgio Napolitano, il mio presidente”. L’ho fatto per ragioni politiche, istituzionali e per stima personale. Nel 1992 avevo partecipato, come rappresentante della Regione Lombardia, all’elezione del Presidente della Repubblica, conclusasi con l’elezione di Oscar Luigi Scalfaro. Nel corso di una delle riunioni preparatorie dei grandi elettori della Dc avevo preso la parola per fare il nome di Giorgio Napolitano quale presidente (lo ricordavo in un' intervista del 2006). Sostenevo fin da allora che era una delle figure più prestigiose della sinistra italiana del dopoguerra. Un riformista vero, capace di andare controcorrente, che avrebbe tutelato la Costituzione e l’unità repubblicana.
Le ragioni della mia stima sono cresciute in questi anni di presidenza e non solo a seguito delle vicende tristissime degli ultimi giorni e degli attacchi indegni a cui è stato sottoposto. Ma per il modo con il quale interpreta il ruolo di garante degli equilibri istituzionali.

Ps: invito a leggere la bella intervista di Giulio Andreotti sul caso Napolitano-Berlusconi

Categoria: Persone
Commenti dei lettori: 13 commenti -
Napolitano è un ottimo Presidente. Bisogna sostenerlo in maniera forte e compatta. Sono d'accordo.
Scritto da C.F. il 11/2/2009 alle 13:13
Affermi un fatto inoppugnabile. Già in quell'epoca il Presidente era un riformista, quasi una mosca bianca nel PCI di allora. Alla luce di questo capisco meglio il tuo supporto convinto e fermo a Napolitano.
Scritto da Bortoluzzi il 11/2/2009 alle 13:23
Molto istruttiva anche l'intervista di Andreotti. Voi democristiani, non vi ho mai potutto soffrire ma devo ammettere che alla fine siete fra i migliori. A destra non parliamone ma pure a sinistra.
Scritto da Ambrogio il 11/2/2009 alle 13:29
A proposito della "bella intervista ad Andreotti" su La Stampa prego dare una occhiata all'articolo di Stefano Lorenzetti su Il Giornale di lunedì 9/2 dal titolo "Brutto impiccio senatore Andreotti". Per me è stata molto istruttiva, soprattutto nel passaggio sulla lettera dalla prigione di Aldo Moro Vs. Andreotti. htp://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=327455
Scritto da Lodovico Aspèesi il 11/2/2009 alle 17:20
Solo per far notare che Andreotti si intende di condanne a morte! E per Aldo Moro Andreotti non si è di certo dato da fare per impedirne l'esecuzione. Nell'articolo sono riportate le parole di Moro che stigmatizzano, mi pare, aspramente l'ignavia colpevole di Andreotti. Ed è ampiamente dimostrato dagli studi sulle lettere che quanto Moro ha scritto era veramente quello che pensava. e di cui era convinto.
Scritto da Lodovico Aspesi il 11/2/2009 alle 20:47
Mi ricordo bene quando ci avevi detto che avresti votato più volentieri Napolitano che Scalfaro. Io scuotevo la testa ma tu eri molto fermo sulla tua posizione.
Scritto da Giancarlo il 11/2/2009 alle 21:47
Adesso condivido ma nel 1992 pensavo diversamente da Napolitano. Lo riconosco e dico che avevo torto. Non per niente mi dichiaro un ex DS di sinistra.
Scritto da Un ex DS di sinistra il 11/2/2009 alle 22:04
Sbaglio o ti piace più Napolitano che Scalfaro come Presidente della Repubblica?
Scritto da Lorenzo il 11/2/2009 alle 22:42
Anche in ossequio all'invito di Napolitano al rispetto e silenzio sulla morte di Eluana, penso che sarebbe meglio non dare adito a sterili polemiche, e magari invece approfittare della pausa per riflettere e fare in modo che la politica lavori per riempire il vuoto legislativo legato al testamento biologico in modo da evitare altri casi come Eluana. Comunque sia, Lodovico, intuendo la tua profonda fede cattolica, comprendo in pieno il tuo disappunto per questa vicenda. Però da questo blog, né dall'autore che nei commenti dei lettori, è mai partito un assenso per la morte di Eluana. L'ultima discussione ha avuto come soggetto il modo in cui è intervenuta la politica, a parer mio (e di altri) strumentale e intempestivo. E di questo credo abbia anche voluto far riferimento Andreotti, non certo sul valore della vita, che rimane sempre sacra.
Scritto da Pino il 12/2/2009 alle 09:03
Perbacco, Lodovico, che bell'esempio che ci riporti, proprio dal giornale del Padrone, quindi sicuramente al di sopra delle parti. Intanto, il paragone non c'è assolutamente. Ed è già la seconda volta che viene tirato in ballo Aldo Moro: si vede che la lezioncina di oggi del Gran Maestro ai suoi discepoli aveva questo come argomento principale. Per quanto riguarda il commento "medico-scientifico" direi di lasciar perdere: il caso di Eluana non ha niente a che fare con quelli citati dal giornalista. Io ho rispetto per chi ha delle posizioni come le tue sulla vita umana, però non mi piace quando per difenderle si fa ricorso a delle inesattezze (come ha fatto il giornalista). Poi, visto che parliamo di aborto e Lorenzetti fa tanto scalpore per la firma di Andreotti, chissà come mai il Giornale non fa menzione di un aborto volontario che l'attuale signora Veronica un po' di anni fa fece di comune accordo con il consorte perché il nascituro, dalle prime ecografie, risultava colpito da malformazioni: forse non era di bell'aspetto come Eluana? A me non piace tirare fuori queste cose, e lo trovo davvero di cattivo gusto, però quando ci si è tirati per i capelli...
Scritto da Adriano il 12/2/2009 alle 15:24
Caro Lorenzo, potrei ignorare la tua domanda o risponderti che considero sia Scalfaro che Napolitano degli ottimi Presidenti. Voglio però essere sincero fino in fondo: non ti sbagli, esprimo una preferenza per Giorgio Napolitano.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 12/2/2009 alle 15:43
Non avevo mai partecipare ad un blog. Resterà la mia prima ed ultima volta. Netta la sensazione di cantare fuori da un coro molto uniforme: tutti allineati e coperti ad assolvere Napolitano! Mi ha sollevato l'animo l'ex presidente Kossiga: considera sbagliate le sentenze di Milano, non condivide il rifiuto di Napolitano, stigmatizza l'appoggio del P.D. a tale diniego, non voterà più, come farò anch'io, assieme a tale partito. En passant: morto Moro lui si dimise, Andreotti nò.Tolgo il disturbo
Scritto da Lodovico Aspesi il 12/2/2009 alle 16:49
Caro Lodovico, credimi, ma mi dispiace della tua decisione. La discussione è infatti il sale della democrazia, ed io preferisco confrontarmi con chi ha idee diverse dalle mie: rende il dialogo più costruttivo. D'altra parte però siamo in democrazia, ed ognuno è libero di scegliere: di essere d'accordo o no con le altrui opinioni, di appoggiare o meno le scelte di personaggi politici, di partecipare ad un blog. Ed anche, se la legge sul testamento biologico lo consentirà, di decidere della sua vita nel caso si trovasse nelle condizioni della povera Eluana...
Scritto da Adriano il 12/2/2009 alle 17:15
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