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inserito il 14/3/2011 alle 16:43
Richiesta che doveva arrivare fin da subito dall'Unione Europea, rimasta invece immobile, al pari di ONU e NATO. Mentre la comunità internazionale ritarda drammaticamente ogni decisione, le milizie fedeli a Gheddafi in questi giorni stanno riconquistano le città insorte, al prezzo di durissime rappresaglie. In Libia la gente muore sotto il fuoco dell'esercito e dei mercenari.
Purtroppo il silenzio dell'Italia rimane assordante, oggi ancor più di ieri alla luce della repressione sempre più sanguinosa del regime e delle bellicose dichiarazioni del figlio del Rais, Saafi al Islam, contro "l'Italia traditrice". Non aver promosso da subito un'iniziativa, a livello europeo, per l'imposizione della "no fly zone" rappresenta una pagina vergognosa della storia nostra politica estera.
Ora è concreto il rischio che alle migliaia di profughi, pronti a salpare per l'Italia in fuga dalla guerra e dalla fame, si sommino coloro che hanno osato sfidare il regime del Colonnello. Se Gheddafi non crollerà, dovremo esser preparati per un ondata di rifugiati politici senza precedenti, ai quali garantire accoglienza.
Non è più in gioco solo il peso politico dell'Italia nel mediterraneo, si tratta della capacità di un grande paese di affrontare le sfide decisive della storia.
Categoria: Idee e proposte, Persone
berlusconi, con le sue barzellette e i suoi show ci ha riportato all'Italietta
Scritto da Franco R. il 14/3/2011 alle 18:58
L'Italia non conta niente sul piano internazionale, non so se sarebbe cambiato molto con un altro governo. Magari qualche tentativo in più in buona fede e qualche biaciamano in meno ... Boh
Scritto da Matteo Raimondi il 14/3/2011 alle 19:24 |
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Sabato con una decisione storica la Lega Araba ha fatto sapere che chiederà al Consiglio di sicurezza dell'ONU di imporre una "no fly zone" sui cieli della Libia (questo malgrado le resistenze di Algeria, Siria, Yemen e Sudan), al fine di impedire ai mig di Gheddafi di alzarsi in volo e bombardare la popolazione.
