"Insieme costruiamo il futuro."
Alessandro Alfieri   alessandro.alfieri@consiglio.regione.lombardia.it
inserito il 20/9/2011 alle 12:34

La popolazione lombarda invecchia a un ritmo superiore rispetto alla media nazionale e le proiezioni indicano che attorno al 2020 gli anziani non autosufficienti saranno nella nostra regione oltre 500mila. Un dato importante che impone un ripensamento del sistema di welfare, partendo dal potenziamento e dalla regolamentazione del fondo regionale per la cura delle persone in stato di non autosufficienza.

A tal proposito insieme agli altri Consiglieri Regionali del Partito Democratico abbiamo depositato un progetto di legge in commissione sanità e assistenza.

Alla luce dei pesantissimi tagli che il Governo ha effettuato sui trasferimenti alle Regioni per le politiche sociali una regolamentazione del fondo è resa ancor più necessaria: con l’azzeramento del fondo nazionale per la non autosufficienza, che ancora per l’anno in corso ha portato in Lombardia 56,5 milioni di euro, e con la drastica riduzione del fondo nazionale per le politiche sociali (per la Lombardia da 53,8 milioni nel 2011 a 25,27 milioni nel 2012), la nostra Regione vede in un anno le risorse statali contrarsi del 77%.

Il sistema dei tagli lineari è iniquo e ingiusto. Il nostro testo di legge si pone l’obbiettivo di rimette al centro il territorio, ovvero i comuni e le Asl, che hanno il polso della situazione di difficoltà. Un fondo regionale per la non autosufficienza è già previsto ma, ed è un aggravante, ad oggi non è mai stato finanziato né regolato. La proposta del Pd mira a implementarlo, stabilendo a chi e in che modo distribuire le risorse.

Con questo e con altri progetti di legge, come quello sulla revisione dell’Isee, vogliamo contribuire a soccorrere le famiglie che non riescono a fare fronte ai costi delle cure. Con il principio che chi più ha più comparteciperà alla spesa, mentre chi ha meno deve essere meglio sostenuto, senza che comunque si venga meno all’universalità del servizio.

Categoria: Sanità, Lombardia
Commenti dei lettori: 3 commenti -
Forse anche lo stato sociale lombardo va profondamente rivisitato, allo scopo di ridurre costi e sprechi. Soprattutto però va difeso, per non togliere ai cittadini, in particolare ai meno abbienti, quelle tutele fondamentali che sono alla base di una società civile. Certo i tagli dei trasferimenti governativi sono pesantissimi ed anche per la regione Lombardia non è più tempo di vacche grasse. Se però i Comuni sono effettivamente alle corde, ritengo che in regione ci siano margini di flessibilità per quanto riguarda entrate e uscite del bilancio. Non voglio entrare nei dettagli ora. Mi pare però che ci si debba impegnare regionalmente a frenare il massacro allo stato sociale, che altro non è che penalizzare chi è già economicamente e socialmente in difficoltà. Ad esempio: il fondo non autosufficienza è stato azzerato; del fondo nazionale per le politiche sociali è rimasto ben poco. Vero, purtroppo. Allora, senza peraltro dar respiro ad un governo inetto, perchè non ridurre i costi della costosa macchina regionale fin dove è possibile? Sono necessarie le costose sedi di rappresentanza all'estero? Sono necessarie le costose consulenze? Sono necessari i sottosegretari ed i numerosi delegati nominati dal Formigoni? Credo poi che spulciando tra i costi della macchina amministrativa e tra i costi dei consiglieri e degli assessori (propri e impropri) si possa risparmiare un piccolo gruzzolo. Andrebbe poi rivisto, a mio parere, il sistema di spalmatura deciso da Formigoni come risposta alla manovra di luglio, che prevedeva l'innalzamento dei ticket sanitari. Tale soluzione mi sembra complessivamente più penalizzante rispetto a quella governativa. Inoltre io vorrei che si mettesse mano ai costi standard delle prestazioni sanitarie, su cui si rapportano i nuovi tariffari per gli utenti. Mi spiego: siamo sicuri che una risonanza magnetica debba costare all'utente 66 euro circa a fronte delle 36 ante manovra, poichè il costo standard dell'esame è fissato a 265 euro? Non è il caso di rivedere questi costi standard, stabiliti probabilmente da qualche organismo sanitario nazionale o regionale? Infine per concludere: gli amministratori regionali non possono incrociare le braccia, come fa spesso Formigoni, urlando contro le cattiverie di un governo che, essendo amico, Formigoni stesso e la sua maggioranza continuano a sostenere. Il "governatore", con i suoi assessori, magari con il sostegno responsabile dell'opposizione, si impegni a tagliare costi e sprechi ed a fare di tutto per salvare lo stato sociale. Mariuccio Bianchi
Scritto da Mariuccio Bianchi il 20/9/2011 alle 17:01
Bravo, Alessandro continua la tua, nostra, battaglia sui fondi per il sociale
Scritto da Franco R. il 20/9/2011 alle 18:24
@Mariuccio Bianchi non posso che essere d'accordo con te.Le tue osservazioni ricalcano infatti le proposte che il Pd lombardo ha presentato per razionalizzare i costi della politica regionale.Grazie a questa iniziativa già entro novembre potrebbe essere approvato dal consiglio un primo pacchetto di tagli.E' questo il ruolo di un opposizione che non si piange addosso ma che incalza sui temi la maggioranza.
Scritto da Alessandro Alfieri il 20/9/2011 alle 21:31
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