"Insieme costruiamo il futuro."
Alessandro Alfieri   alessandro.alfieri@consiglio.regione.lombardia.it
inserito il 26/9/2011 alle 17:03

Dopo aver salvato dall’arresto l’onorevole Milanese la Lega ha annunciato che mercoledì voterà contro la sfiducia al discusso ministro per le Politiche Agricole. Su Francesco Saverio Romano, palermitano, capo dei ribaltonisti dell’UDC vicini a Totò Cuffaro, pende una richiesta di rinvio a giudizio per concorso esterno in associazione mafiosa.

Per cercare di capire questo voto della Lega probabilmente bisogna andare oltre alle motivazioni fin qui note (il Caroccio è attaccato alle poltrone romane, Berlusconi avrebbe comprato i voti della Lega ripianandone i debiti etc…).

Come ha fatto notare Massimo Mucchetti sul Corriere, bisogna forse guardare un po’ più a fondo.

Il Ministro Romano su richiesta di Bossi ha commissariato l’AGEA (Agenzia per l’erogazione dei fondi europei in agricoltura) esautorando l’ex presidente Dario Fruscio, leghista anche lui ma ormai inviso al Senatur perché inflessibile con gli allevatori che non hanno rispettato le quote latte fissate dall’Unione Europea.

Per compiacere il Senatur, Romano ha così commissariato un’agenzia che stava tagliando i costi e che applicava la legge a favore delle migliaia di allevatori onesti in collaborazione con l’Agenzia delle Entrate (tanto che ora il ministero è in difficoltà a fronteggiare la causa intentata da Fruscio).

Il credito di Romano nei confronti di Bossi ora è più chiaro.

Meno chiari sono altri aspetti.

Perché la Lega si ostina a difendere con tutti i mezzi un gruppo agguerrito di allevatori disonesti?

Come fa Maroni, così impegnato nella lotta alla criminalità, a giustificare la sua dichiarazione di voto a favore di un ministro in odore di mafia?

E infine cosa ne pensano gli elettori leghisti di questi continui cedimenti?

Categoria: Persone, Lombardia
Commenti dei lettori: 1 commento -
Sempre più la Lega ricalca il ruolo di partito romano-centrico, opportunista e distaccato ormai anni luce dagli enti locali. Credo che il PD debba dichiararsi con forza alternativo e lontano (politicamente ma direi anche "geneticamente" ) alla Lega. Ormai è chiaro che se il governo dovesse cadere, la Lega delle poltrone è obbligata ad andare ancora col PDL, sennò chi se la prenderebbe? Ma a la base padana è sempre più lontana dal suo leader Umberto, come è uscito dal comizio di Somma Lombardo.
Scritto da Simone Franceschetto il 27/9/2011 alle 08:56
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