"Insieme costruiamo il futuro."
Alessandro Alfieri   alessandro.alfieri@consiglio.regione.lombardia.it
inserito il 6/10/2011 alle 17:05

Salvaguardare il futuro dei tanti dipendenti che a vario titolo operano all’interno di una struttura ospedaliera che da 40 anni rappresenta un punto di riferimento importante per i pazienti, non solo lombardi. E fare chiarezza sui flussi di finanziamento regionale nei confronti di un Istituto che, solo nel 2010, ha ricevuto 400 milioni di euro per garantire le prestazioni accreditate.

Queste sono le motivazioni che ci hanno spinto a chiedere un’audizione immediata in Commissione Sanità ai membri del nuovo Consiglio di Amministrazione dell’Ospedale San Raffaele e alle parti sociali che devono tutelare il futuro dei 4000 dipendenti tra medici, ricercatori, operatori sanitari, infermieri e personale amministrativo.

Insieme a tutti gli altri Consiglieri regionali di opposizione chiediamo chiarezza e trasparenza sull’impiego delle risorse e un percorso di amministrazione guidata che sia in grado, tra l’altro, di preservare le attività principali, di tutelare la filiera universitaria e di dismettere le altre attività.

Il caso San Raffaele rimette al centro la discussione sul rapporto tra pubblico e privato nel settore sanitario e in particolare su come vengono assegnati i soldi pubblici alle strutture accreditate. Oggi dire San Raffaele significa ragionare su queste cifre:

- 4000 mila dipendenti
 
- 1038 posti letto

- 41.300 ricoveri annui per 288.685 giornate di degenza

- 5.176.000 prestazioni ambulatoriali tra esami di laboratorio, medicina nucleare (pet, scintigrafie etc.) e radiologia diagnostica

- 400 milioni di euro da Regione Lombardia di rimborso per ricoveri e prestazioni

- Oltre alle risorse per le prestazioni accreditate tra “remunerazione delle funzioni non tariffate” e "annualità dei bandi per progetti finalizzati a miglioramenti organizzativi strutturali e tecnologici”, presentati da soggetti privati no profit, Regione Lombardia ha erogato al San Raffaele con impegni iscritti a bilancio:

60,6 milioni di euro nei primi 8 mesi del 2011
88,2 milioni di euro nel 2010 
82,5 milioni di euro nel 2009
70,1 milioni di euro nel 2008
Categoria: Sanità, Lombardia
Commenti dei lettori: 2 commenti -
caro Alessandro, rabbrividisco pensando ad un eventuale fallimento del San Raffaele, rabbrividisco perchè una struttura gestita da chi "dovrebbe" in maniera oculata gestire il patrimonio "offerto" dai fedeli, non solo non si preoccupa e sperpera centinaia di milioni di euro( quasi 2.000 miliardi di vecchie lire)... senza che suoni nessun campanello di allarme da parte di chi è preposto al controllo nel mondo ecclesiastico. Adesso quasi quasi si sceglie il fallimento come rimedio ai danni %%%
Scritto da franco zanellati il 6/10/2011 alle 22:15
%% ai danni pe evitare di saldare i creditori. creditori che mai avrebbero immaginato che "la casa madre" non intervenisse a ripianare i debiti. Capisci che diventa troppo comodo , per la "casa madre" utilizzare gli stessi metodi usati dal capitale in simili casi, il fallimento. capisci perchè rabbrividisco ??, troppo comodo per la casa madre, predicare bene e razzolare male, si calcola che possiede circa il 25% del patrimonio immobiliare italiano... e NON può spendere 800 milioni di euro??
Scritto da franco zanellati il 6/10/2011 alle 22:21
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