"Insieme costruiamo il futuro."
Alessandro Alfieri   alessandro.alfieri@consiglio.regione.lombardia.it
inserito il 13/10/2011 alle 15:26

Sta passando sotto silenzio, ma è alle porte, un vero cambiamento epocale per i 91 Comuni sotto i cinquemila abitanti della Provincia di Varese e, di conseguenza, per tutti i loro cittadini.

Nel confuso e disperato tentativo di far quadrare i conti, il Governo, al posto di una revisione delle Province, di un dimezzamento dei parlamentari o di una cura dimagrante per gli apparati statali, ha pensato bene di fare cassa sulle piccole realtà comunali.

Le ultime manovre finanziarie infatti stabiliscono per i Comuni da 1.001 a 5.000 abitanti l’obbligo di gestire in maniera associata le funzioni fondamentali (amministrazione generale, polizia locale, istruzione pubblica, viabilità e trasporti, ambiente e territorio e servizi sociali); mentre per quelli sino a 1.000 abitanti l’obbligo di esercitare tutte le funzioni tramite un Unione dei Comuni.

Inoltre prevedono l’estensione delle misure del patto di stabilità interno a tutti i piccoli Comuni.

I tempi sono ormai strettissimi. La normativa è confusa, costruita in fretta e scritta male, e presenta profili di anticostituzionalità.

Personalmente sono favorevole ad una riorganizzazione delle autonomie locali, basata sulle unioni di piccoli Comuni, ma costruita con la finalità di garantire il livello di servizi erogati ai cittadini e contemporaneamente la razionalizzazione delle spese.

Martedì, per iniziativa del Partito Democratico, se ne parlerà in Consiglio Regionale e noi chiederemo alla Giunta di esercitare le sue prerogative per aiutare le Amministrazioni in questi passaggi.  Regione Lombardia prenda l’iniziativa per derogare ai limiti demografici troppo restrittivi della legge nazionale e individui aree omogenee per l’esercizio delle funzioni dei Comuni. Favorisca le unioni rispetto alle convenzioni e, se necessario, valuti il ricorso alla Corte Costituzionale. Queste sono le richieste che porteremo in aula insieme alla cancellazione dell’estensione del patto di stabilità che rischia di imbrigliare bilanci di Comuni virtuosi e di bloccare investimenti quanto mai importanti in questo momento di crisi.
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