"Insieme costruiamo il futuro."
Alessandro Alfieri   alessandro.alfieri@consiglio.regione.lombardia.it
inserito il 23/11/2011 alle 14:42

“Mi auguro che in Parlamento si possa affrontare anche la questione della cittadinanza ai bambini nati in Italia da immigrati stranieri. Negarla è un'autentica follia, un'assurdità. I bambini hanno questa aspirazione”. (Giorgio Napolitano)

 
“L'idea di dare la cittadinanza a chiunque nasca in Italia è uno stravolgimento dei principi contenuti nella costituzione. Vuol dire decine e centinaia di migliaia di nuovi cittadini italiani solo perché nati qua. Sarebbe una calamità". (Roberto Maroni)
 
Ascoltando queste parole ieri ho ripensato alle sensazioni che mi capita a volte di provare quando vado a prendere mia figlia alla scuola materna. Divide con gli altri bambini spensieratamente gli stessi giochi e gli stessi scherzi ma non tutti i bambini – è triste sottolinearlo - hanno gli stessi diritti.
 
Una società moderna e globalizzata nel terzo millennio non può più fare dello ius sanguinis l’unico principio ispiratore per l’acquisizione della cittadinanza. Negare la cittadinanza italiana ai bambini che sono nati nel nostro Paese, parlano la stessa lingua e frequentano le stesse scuole dei nostri figli - condividendone gli stessi sogni e le stesse speranze – appare miope e rischia di aprire in prospettiva conflitti sociali.
 
Oggi questi bambini conservano la cittadinanza di Paesi a loro perlopiù sconosciuti; mentre rimangono stranieri nel Paese dove sono nati e nel quale i loro genitori hanno scelto di vivere, lavorare e costruirsi una famiglia.
 
 
 
Commenti dei lettori: 4 commenti -
condivido, ma mi aspetto dal PD più coraggio su questo tema
Scritto da Marco Fossi il 23/11/2011 alle 18:24
vero, ma non so se sia la priorità in questo momento....
Scritto da Franco R. il 23/11/2011 alle 18:37
crescono con noi, come possiamo pretendere che si integrino se continuiamo a volerli tenere a distanza? mi sembra logico accettare che un bambino che vive qui per tutta la vita sia un cittadino come un altro
Scritto da beatrice il 24/11/2011 alle 08:58
al solito la burocrazia vorrebbe superare le logiche stesse da cui dovrebbe essere derivata; se una persona può diventare italiana anche dopo potrebbe, a meno di dichiarazioni soggettive o per casi particolari, esserlo anche prima o subito, con permessi di soggiorno a neonati, che scadono e van rinnovati periodicamente, lo stesso vale per noi all'estero e siamo tutti discendenti da adamo ed eva in una società sempre più multietnica e mischiata, napolitano andrà oltre con altre cose e supermario
Scritto da zva il 24/11/2011 alle 10:18
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