"Insieme costruiamo il futuro."
Alessandro Alfieri   alessandro.alfieri@consiglio.regione.lombardia.it
inserito il 6/2/2012 alle 10:14

L’articolo di Gian Antonio Stella, pubblicato ieri sul Corriere accompagnato dai dati della Consulta nazionale antiusura, ha bene illustrato la preoccupante dimensione del fenomeno gioco d’azzardo nel nostro paese, un'emergenza sociale che non può più essere ignorata e per questo, come Partito Democratico vogliamo porre con decisione il tema nell'agenda politica lombarda per quanto di competenza legislativa regionale.

Quello che viene tratteggiato è un profilo tutt’altro che rassicurante: nel 2011 in Italia si sono spesi 80 miliardi di euro nei vari giochi, un dato impressionate. Vuol dire che ogni italiano spende in media all’anno per l’azzardo 1.260 € (neonati compresi) e che oltre il 10% dei consumi totali delle famiglie evapora in slot machine, video poker, gratta vinci e lotterie varie.

Usura, dipendenze, estorsioni, famiglie distrutte e sopraffatte dai debiti, sono solo le ultime conseguenze di questa incontrollata e perniciosa diffusione del gioco d’azzardo. Dal dossier “Azzardopoli” dell’associazione Libera emerge come ben 41 (!!) clan mafiosi sono "attivi" nel settore, specializzati nel business del controllo e della contraffazione delle slot machine, il comparto dei giochi con la maggiore redditività. Senza dimenticare che lo Stato beffardamente introita solo il 12% degli incassi, lasciando miliardi di euro di utili alle discusse e poco limpide concessionarie che gestiscono i giochi d'azzardo (su questo argomento raccomando sempre la puntata di Report dello scorso maggio).

La Lombardia non è certamente un’isola felice. Sempre secondo i dati della Consulta nazionale antiusura ogni cittadino della Provincia di Varese (neonati compresi) nel 2010 ha speso in media per i giochi 1.161 €. Nella provincia di Como la stima sale a 1.504 € e a Pavia si arriva addirittura a 2.125 €. Se si considera che nel 2010 la spesa complessiva nazionale per i giochi fu di "soli" 60 miliardi questo significa che per il 2011 dobbiamo purtroppo aspettarci cifre ben più consistenti.

Alla luce di ciò non è più possibile rimandare un serio intervento legislativo sul settore. Ognuno deve fare la sua parte, a Roma come a Milano. Per questo e per quanto di competenza regionale, il Pd ha già iniziato la fase delle audizioni degli operatori socio-sanitari e del terzo settore per arrivare al più presto alla presentazione di un progetto di legge con l’intenzione di fornire gli strumenti adeguati al sistema socio-sanitario regionale per affrontare questa piaga sociale e per istituire un fondo regionale ad hoc che finanzi la prevenzione per i più giovani e aiuti le vittime dell’usura.

Commenti dei lettori: 3 commenti -
L'aumento di soldi investiti nel gioco d'azzardo è misura di quanto sia diffusa l'idea di fare il "colpo" della vita che permetterà di diventare ricchi e, per molti, liberarsi dai debiti contratti (mutui ecc...). Pensiero che si diffonde in misura tanto maggiore quanto più aumenta il disagio economico della popolazione. Proporrei, oltre ad un intervento legislativo in merito, anche uno studio sociologico sull'argomento.
Scritto da Silvano De Prospo il 6/2/2012 alle 12:29
"Gioca il giusto" mi segnalava ieri sera un amico su fb, è lo slogan della nuova pubblicità del super enalotto. Il reddito medio lordo degli italiani è intorno a 22000 euro. se ne spendiamo circa 1200 vuol dire che uno stipendio ce lo bruciamo in rischio. Ne vale la pena? a giudicare da quanti han cambiato la vita direi di no...ma è legale scommettere perché lo stato fa cassa in alcuni casi. Io ritengo che è piu sano tornare al solo vecchio caro totocalcio
Scritto da Federico il 7/2/2012 alle 11:31
Ieri sera, lunedì 8, ero al De Filippi di Varese. Ho ascoltato Fassina e non mi pare che abbia assunto particolarmente posizioni ostili al governo Monti. La mia impressione è che la polemica sia tutta dentro al Partito Democratico. In un intervento gli è stata presentata la questione che riassumo così: nel PD sulla questione del lavoro c'è una linea Fassina e c'è una linea Ichino, che cosa avrebbe da dire Fassina? Fassina ha replicato che non esiste una linea Fassina: nel PD c'è una linea Ichino e c'è una linea del Partito. E dopo questo po' po' di diplomatizzazione della dialettica interna del partito ci ha spiegato lo stato dell'arte: oso dire che si è barcamenato tra il cerchio della demagogia e del burocratismo sindacale e la botte del sostegno a un governo a cui non c'è alternativa. Venerdì sera Ichino sarà a Gallarate (tra gli organizzatori il circolo Garibaldi di cui mi pregio far parte) e penso che gli riproporremo la questione. Lunedì il Corriere apriva con un articolo di Galli Della Loggia in cui si denuncia il fallimento della politica italiana e l'inerzia dei partiti annichiliti dagli eventi. Concordo e approvo.
Scritto da ulderico monti il 7/2/2012 alle 16:07
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