"Insieme costruiamo il futuro."
Alessandro Alfieri   alessandro.alfieri@consiglio.regione.lombardia.it
inserito il 9/7/2012 alle 16:44

La “spending review” del Governo ha introdotto dei tagli pesanti agli enti locali ma anche importanti novità in tema di Comuni e Province. Per quanto riguarda quest’ultime bisognerà attendere l’emanazione nei prossimi giorni del decreto che definirà con precisione i criteri di accorpamento.

Per quanto riguarda invece i Comuni,il decreto legge varato dal Consiglio dei Ministri recepisce finalmente buona parte delle proposte avanzate dal Partito Democratico e da ANCI sulla gestione associata dei servizi.
E’ infatti cancellato l’articolo 16 della manovra Bossi-Berlusconi dello scorso agosto che costringeva ad utilizzare un tipo di unione penalizzante per i Comuni tra i 1000 e i 5000 abitanti e disincentivante per quelli con meno di 1000 abitanti. Si introduce invece un “regime prevalente” uguale per tutti i Comuni sotto i 5000 abitanti (o 3000 nel caso di Comuni montani), che potranno così utilizzare o lo strumento della convenzione oppure quello dell’unione prevista dal Testo Unico degli enti locali (dlgs 267/2000).
 
Il decreto stabilisce poi nove funzioni fondamentali da gestire in maniera associata:
a) organizzazione generale dell’amministrazione, b) organizzazione dei servizi pubblici, c) catasto, d) pianificazione urbanistica ed edilizia, e) protezione civile , f) raccolta e smaltimento dei rifiuti e la riscossione dei relativi tributi, g) servizi sociali, h) servizi scolastici, i) polizia municipale.
I Comuni con meno di 5000 abitanti (o 3000 in caso di Comuni montani) dovranno gestire in maniera associata tre delle funzioni sopra citate entro il 1° gennaio 2013 e le restanti entro il 1° gennaio 2014.
Rimane da chiarire la normativa sull’applicazione del patto di stabilità alle unioni, che, secondo il testo del Governo si applicherebbe solo alle unioni che si istituiscono secondo il vecchio “articolo 16” (ipotesi che a questo punto diventa residuale).
 
Il testo inoltre prevede nuovi incentivi per le fusioni. Infatti a decorrere dall’anno 2013, il contributo straordinario per i Comuni che daranno luogo alla fusione sarà commisurato al 20 per cento dei trasferimenti erariali attribuiti per l’anno 2010.
Nelle prossime settimane i livelli regionali saranno chiamati a dar ulteriore attuazione alla normativa nazionale, cambiando o confermando i limiti demografici minimi delle unioni e delle convenzioni. Come Lombardia a dicembre avevamo già abbassato i limiti demografici minimi a 5000 abitanti (3000 per i Comuni montani), stiamo ora verificando se necessario intervenire per confermare le modifiche fatte.
 
 
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