"Insieme costruiamo il futuro."
Alessandro Alfieri   alessandro.alfieri@consiglio.regione.lombardia.it
inserito il 27/7/2012 alle 14:33

Non ci siamo proprio. Oggi in commissione bilancio al Senato è stato presentato un emendamento, firmato da esponenti di Pdl e Pd, che introduce una norma ad hoc per salvare le province di Matera, Terni e Isernia dalla scure della “spending review”. Secondo il testo infatti ogni regione a statuto ordinario dovrà avere almeno due province.

I partiti della maggioranza ci ripensino e cambino rotta immediatamente.

In Lombardia siamo pronti ad accettare la sfida della costruzione di un nuovo assetto degli enti territoriali valutando l’accorpamento di province con territori popolosi ed estesi, come sono quella di Varese, esclusa per limiti territoriali nonostante abbia quasi 900mila abitanti, o quelle di Como e di Monza e Brianza. Ma non possiamo accettare accordi al ribasso per i quali ogni volta che si prende una decisione c’è sempre qualcuno che propone deroghe incomprensibili, con argomenti francamente risibili rispetto al passaggio epocale che stiamo affrontando. In Lombardia abbiamo province consistenti per territorio, numero di abitanti e di comuni, che non sono nemmeno comparabili alle tre che si vorrebbero salvare. Noi vorremmo parlare, pur con qualche perplessità sui criteri adottati, di una revisione degli enti territoriali che vada incontro alle linee guida della spending review per razionalizzare i costi e garantire servizi migliori ai cittadini, ma se comincia il gioco delle deroghe la discussione perde di senso.

Commenti dei lettori: 3 commenti -
Non ho pietà:c'è una generazione di classe dirigente che DEVE andarsene! Come pensano di acquistare credibilità facendo cosi! Gia è ridicolo che scopiano province create da questa classe dirigente non piu di 20 anni fa e ora si inventano nuove norme per salvarne altre. RIDICOLI! BASTA!!!!
Scritto da Un cittadino molto arrabbiato il 27/7/2012 alle 14:37
Caro Ale, sono contrario, come ho dichiarato fin da subito, ad un taglio delle province fatto in questo modo e cioè 'con i piedi'. Vari studi, compreso uno della Bocconi, indicano che questa brillante opzione non provocherà una diminuzione dei costi pubblici, ma esattamente il contrario. In molti ci siamo opposti. Qui a Roma però mentre i parlamentari di altre regioni difendono compatti e 'trasversalmente' il loro territorio, i nostri vanno ognuno per la sua strada, anche dentro il Pd. Serviti!
Scritto da paolo rossi il 27/7/2012 alle 16:03
Ti aggiungo un particolare a proposito di revisione della spesa. Posso capire la provincia di Bolzano e la Valle d' Aosta dove ci sono minoranze etniche e linguistiche da salvaguardare (anche se sarebbe ora di pensare a qualche taglio perchè prendono una valangata sproporzionata di denaro pubblico), ma, per esempio, come la mettiamo con la provincia di Trento? Le condizioni di un autonomia sussistevano 50 anni fa, ora non più. Questo è solo un costoso privilegio che non possiamo permetterci.
Scritto da paolo rossi il 27/7/2012 alle 16:11
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