"Insieme costruiamo il futuro."
Alessandro Alfieri   alessandro.alfieri@consiglio.regione.lombardia.it
inserito il 25/8/2012 alle 19:31

Sulla vicenda dell'acquisizione del centro di ricerche di Nerviano occorre fare chiarezza dopo le notizie che vedono la procura di Roma indagare per presunta truffa ai danni della Regione Lombardia.

Come PD avevamo già avanzato forti dubbi, raccolti in un articolo del nostro blog d'inchiesta dal nome evocativo: eccellente! Dove vanno a finire i soldi dei lombardi (www.blogdem.it/eccellente). I dubbi riguardavano principalmente i debiti del centro di Nerviano e il ruolo di Alberto Sciumè, persona molto vicina a Roberto Formigoni che nella vicenda del passaggio di proprietà dalla Congregazione dei Figli dell'Immacolata alla Regione Lombardia ha avuto un ruolo centrale. Sciumè era infatti advisor e legale di fiducia dei precedenti proprietari ed è oggi presidente della Fondazione regionale per la ricerca biomedica, presidente della Nerviano Medical Sciences s.r.l. e di una sua partecipata, la Nerviano Medical Sciences 2009 s.r.l.. Ed è inoltre presidente del collegio dei revisori in Finlombarda gestioni, partecipata al 75% da Finlombarda S.p.a., il braccio finanziario della Regione Lombardia, attraverso il quale arrivano a Nerviano fondi per milioni di euro.

Nel blog ci chiedevamo chi avrebbe pagato i 180 milioni di debiti di Nerviano e avevamo visto giusto. Purtroppo ci troviamo di fronte ad una comportamento della Regione almeno incauto, se è vero come sostiene l'amministratore delegato Baielli che il patrimonio serviva per coprire l'esposizione bancaria. È un'operazione, quella dell'acquisto di Nerviano, su cui Formigoni non poteva non aver visto in profondità le carte - almeno ce lo auguriamo - e dunque avrebbe dovuto conoscere nel dettaglio i bilanci. Tanto Formigoni quanto Sciumè. Perchè il presidente della Regione ha dichiarato dunque che questa operazione sarebbe stata a costo zero per i Lombardi? Siamo pronti a presentare una nuova interrogazione al fine di capire che tipo di controlli contabili e amministrativi furono condotti per finalizzare l'acquisizione, visto che non si potè subito accertare la sparizione del fondo di accantonamento. Fare chiarezza è il modo migliore per dare prospettive certe a un centro di eccellenza, in questo caso vera, e ai suoi lavoratori, fortemente preoccupati per il loro futuro.

Categoria: Persone, Lombardia
Commenti dei lettori: 1 commento -
Ciao Ale, sono fiera di aver fatto di tutto, io e i miei ex colleghi, per tenere fuori e lontano padre Franco Decaminada dalla società che stava nascendo dal centro ricerche che la multinazionale stava tagliando. Persino i sindacalisti nazionali si erano mossi da Roma, volevano convincerci della solidità della scelta. A fermare le fauci dell'IDI fu una semplice ma irremovibile richiesta di fideiussione bancaria. Strano che poco dopo, a Nerviano, non abbiano capito il giro del fumo.
Scritto da Nicoletta il 26/8/2012 alle 18:26
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