Il riordino delle province lombarde in sette circoscrizioni previsto dal decreto legge è una decisione calata dall’alto, con un’attenzione esasperata alla ridefinizione dei confini.
Non abbiamo colto la vera sfida: costruire una moderna rete di servizi per i cittadini a costi più contenuti. Il Parlamento ora rimedi a un tale errore. L’attenzione è stata focalizzata eccessivamente sulla ridefinizione di confini territoriali, trascurando il punto centrale ovvero: cosa cambierà per i cittadini, quali servizi saranno assicurati, come e da chi.
La discussione doveva partire dal modello di governance: individuando le città polo di riferimento a cui riassegnare le funzioni tolte alle Province. Crediamo sia necessario mantenere i servizi quanto più vicini alla cittadinanza,favorendo aggregazioni e gestioni associate da parte dei Comuni. La Regione individui subito gli ambiti ottimali affinché i Comuni possano esercitare in maniera associata funzioni e servizi migliorandone la qualità e l’efficienza.