E' quasi pleonastico sottolineare il ruolo delicato che recitano i media dinanzi a certi fenomeni sociali e non. Talvolta assistiamo a 'movimenti' che solo con un eufemismo possiamo definire come 'incomprensibili'. Penso all'asfissiante e sistematico 'bombardamento mediatico' (che sempre provoca intense e generalizzate 'preoccupazioni alla gente) rispetto a vicende, riferibili al passato ed al presente, come la 'mucca pazza', 'l'aviaria', la 'sars', 'la febbre suina', l'influenza che sembra apocalittica ma che dopo aver 'piazzato' il vaccino buono' perde magicamente consistenza e pericolosità e via di qusto passo. I media, proprio in quelle circostanze, si scatenano: pagine e pagine di giornali, continui aggiornamenti radio-televisivi ecc. (ricordo il periodo della cosidetta aviaria quando anche una televisione locale confezionò  il suo bel servizio, tanto allarmistico quanto 'comico', per la dipartita nel lago di Varese di un povero cigno passato a miglior vita semplicemente per raggiunti limiti di età). Ma ecco che inopinatamente cala il sipario e una 'regia invisibile' decide di spegnere la luce. Virus e malattie, fino ad un attimo prima letali e gravissime, spariscono dalla scena mediatica. Ma, tranquilli. Presto i riflettori (naturalmente terrorizzandoci) si accenderanno e verranno puntati sui possibili e devastanti effetti globali  della 'dissenteria sincopale della mosca equadoregna'. Intanto, per esempio, non si parla quasi più di aids (e relative prevenzioni) perchè questo è ormai argomento 'trito e ritrito', non fa più notizia (anche se, seppur di meno, pare si muoia ancora, ma non diciamolo troppo forte). In tutto questo, forse, c'è qualche cosa che non va.