Fai vincere la lealtà verso i cittadini e verso il Paese.
Paolo Rossi   rossi_paolo@camera.it
inserito il 24/2/2010 alle 14:17

In tutta onestà devo ammettere che non sono dispiaciuto per la 'fuoriuscita' della Binetti dal PD. Rispetto la persona ma nel nostro Partito ci stava 'come i cavoli a merenda'. Il suo (dice) è stato un percorso "difficile e travagliato". Le crediamo. Noi ci siamo, in qualche modo, 'liberati' da un equivoco di fondo. La sua visione 'integralista' della politica sarebbe stata ingombrante persino per la vecchia DC, un partito di ispirazione cristiana ma laico. l' immediata adesione della nostra all' UDC di Casini è comunque comprensibile, finanche 'naturale'.  Quello che lascia attoniti è che, un attimo dopo il suo 'passaggio politico' (naturalmente senza 'mollare' il seggio alla Camera ottenuto dal PD),  si è immediatamente candidata, per la 'nuova casata', alla Presidenza della Regione Umbria. Nessuno si sogna di vietare, alla parlamentare 'ultracattolica' di cambiare idea e/o collocazione ma insomma..... un pò di 'pudore politico' (se ancora ce ne può essere ). In fondo la romana Binetti è un pò come la conterranea Ferilli. A quest'ultima piace il sofà, all'altra la poltrona ma sempre si tratta di 'siti' dove posizionare il ''fondoschiena'. 

Categoria: Persone
Commenti dei lettori: 6 commenti -
Caro Senatore, al di là delle persone e dei fatti contingenti, tutti questi cambi di casata (o di cosacca) ingenerano nella gente l'idea che la politica sia (diventata) come la moderna campagna acquisti giocatori delle squadre di calcio... Mentre noi ricordiamo i tempi in cui i Rivera o i Mazzola o i Gigi Riva restavano fedeli per la vita calcistica ai colori della squadra. Un paragone cortese, per non riferire esattamente quanto esprimono invece tante persone su questi trasformismi...
Scritto da Legnanesi e Bustocchi il 24/2/2010 alle 17:21
Ma che giudice abbiamo, ma lei chi è....ha mai pensato di mettersi in una posizione di coerenza, perché lei di coerenza non sa nemmeno dove sta di casa..Certamente questa tornata non voterò la sinistra...
Scritto da Ugo il 24/2/2010 alle 17:40
Pienamente d'accordo sul fatto che, parlamentare eletta per il PD, sia vergognoso che stia con due piedi in una scarpa. Esiste un codice etico del partito e dovrebbe contemplare queste situazioni purtroppo "già viste". Perchè ovviamente chiedere che sia un "codice etico" personale sarebbe troppo....immagino!!! Sono a favore di un aumento delle donne nel partito, ma solo s e in questo aprtito ci credono,
Scritto da Luisa Oprandi il 24/2/2010 alle 20:02
Non si tratta in ogni caso di essere giudici o censori nel rimarcare situazioni di questo tipo. Significa ricordre che esistono la coerenza e il rispetto per chi ha votato non solo una singola persona ma anche il programma di partito nel quale si riconosceva.
Scritto da Luisa Oprandi il 25/2/2010 alle 01:10
Per noi varrebbe da sempre una regola condivisa da tantissima gente: tu vieni eletto in quel partito che hai voluto liberamente scegliere? ok. Se quel partito non ti sta bene più, ok, ti dimetti, vai a casa, e al tuo posto subentra il primo dei non eletti. Non è giusto che tu continui a percepire stipendi con annessi e connessi, migrando in un' altra sempre accogliente formazione politica. E' una pura e semplice questione di coerenza. Verso chi ti ha eletto per quel partito.
Scritto da Legnanesi e Bustocchi 2 il 25/2/2010 alle 08:43
Caro Ugo, vota quello che vuoi. Ci mancherebbe altro. Figurati, poi, se io faccio il giudice. Ho solo espresso un'opinione. Se ancora si può fare.
Scritto da paolo rossi il 7/3/2010 alle 14:51
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