Fai vincere la lealtà verso i cittadini e verso il Paese.
Paolo Rossi   rossi_paolo@camera.it
inserito il 8/4/2010 alle 22:55

 Camillo Massimo Fiori (1931) è un personaggio politico, uomo di cultura ed intellettuale varesino di elevatissimo 'spessore'. Provo per lui, da sempre, affetto sincero ed ammirazione infinita. Ha scritto recentemente: "..... i partiti sono cambiati in peggio, non sono più organi di trasmissione e di collegamento tra gli orientamenti di cittadini e le decisioni dei rappresentanti eletti. Invece di accogliere e interpretare correttamente le domande emergenti della società obbediscono a logiche di potere, di carriera, di raccolta di un consenso acritico e semplificato.....". Certo, la politica è profondamente cambiata. In modo radicale e rapido. Forse si può obiettare che i partiti non sono e non possono più 'strutturarsi' come una volta. Vero. Occorre sincronizzarli, modellarli rispetto ai nuovi, continui ed emergenti cambiamenti culturali, sociali ed economici. Ancor più vero. Ma le valutazioni di Massimo sono davvero un 'colpo al cuore'. Un colpo (paradossalmente) salutare.

Categoria: Persone
Commenti dei lettori: 16 commenti -
Attenzione però a non trasformare il bisogno di cambiamento con il nuovismo a tutti i costi. I partiti riescono a stare al passo con le forme della società se la gente che guida il percorso politico ha un bagaglio ideale di riferimento, si forma, sa fermarsi, sa ascoltare, sa leggere la diversità come valore, sa cogliere i segni delle grandi azioni in piccole cose, sa non sentirsi mai a posto ma sempre in cammino. Il vero politico è umile e discreto.
Scritto da Fernando il 9/4/2010 alle 00:29
Quello che decidono i partiti al loro interno non è quanto sceglie poi la gente nelle urne. Ha ragione il sig. Fiori e noi dobbiamo sempre fare tesoro dei consigli saggi. la ringrazio per avere riproposto uno spunto di riflessione, che fa meno audience di altri argomenti, ma è porta aperta per un dialogo e un confronto tra le persone e non uno scannatoio per decidere nomi e cariche o misurarsi tra leader dentro uno stesso partito.
Scritto da Fiorenzo il 9/4/2010 alle 11:48
Mi sembra che il sig. Fiori abbia scoperto l'acqua calda! Le assicuro che vi sono tanti cittadini "comuni" che al bar, dal panettiere, in treno, nelle sale d'attesa, ecc. esprimono gli stessi concetti del Fiori. Come mai Lei, che è un politico, è così virginalmente colpito da questa frase? Sono d'accordo con quanto scritto da Fernando che, probabilmente, per le "logiche di potere, di carriera" non diventerà mai deputato o senatore (e magari è contento così!).
Scritto da Mafalda - PD il 9/4/2010 alle 11:50
L'affermazione felicissima di Camillo Massimo Fiori trova, non da oggi, immensa conferma nella progressiva, galoppante disaffezione di milioni di cittadini e cittadine verso la politica, in particolare verso i partiti (giudicati sempre più "partitocrazia"). Attorno al 40% (quaranta!) tra astensionisti, voti annullati, schede bianche. Una maggioranza assoluta, come... "partito" (del no ai partiti). Un colpo fortissimo a chi, vincitore o vinto, deve saper interpretare questi dati e cercar rimdedi.
Scritto da Rosella e Carlo il 9/4/2010 alle 12:59
@Mafalda. Attenzione però che quell'acqua calda alla fine può diventar bollente assai! E si sa che non è buon gioco avere a che fare con l'acqua che può perfin gravemente ustionare...
Scritto da Bruna e Giovanni il 9/4/2010 alle 13:25
Cara Mafalda, hai ragione. Il guaio è che, purtroppo, proprio noi politici, non sempre ma spesso, siamo quelli che fanno maggior fatica a comprendere questioni, a volte, dirette e quasi elementari. Che un intellettuale come Fiori sostenga 'quello che si dice la bar' è positivo (anche se le sue argomentazioni sono profonde e non così 'dirette' come potrebbe apparire ad una valutazione superficiale) e dimostra tante cose. Accostare la politica ai desideri della gente è sempre più facile, me ne rendo conto, dal punto di vista teorico, più complicato è 'concretizzare'. Abbiamo la necessità di provarci oltre gli intenti, nobili anche loro ma decisamente insufficienti.
Scritto da paolo rossi il 9/4/2010 alle 13:26
Grazie per il mea-culpa sulla difficoltà di alcuni politici nel comprendere questioni “dirette e quasi elementari” della gente. Non oso pensare cosa accada nel comprendere le “grandi e complesse”. Posto che vi “concedete” sempre due legislature cadauno, il tempo per comprendere non manca. Mi perdoni se Le posso apparire grezza o attaccabrighe. Non è così. Semplicemente, leggo fra le righe. Molti post di Varese Politica riflettono il detto “Fai quello che dico io ma non fare quello che faccio io"
Scritto da Mafalda - PD il 9/4/2010 alle 14:48
Mafalda, ma quale 'grezza ed attaccabrighe d'egitto'. I blog servono anche per questo, devono essere ambiti liberi, di discussione vera, di confronto-scontro. Non pubblico solo gli insulti e le minacce (rari per la verità) per il resto le 'cose bisogna dirsele' non solo per 'sfogarsi' ma per esprimersi, esporre le proprie convinzioni, capire e cercare (davvero e se possibile) soluzioni idonee e concrete.
Scritto da paolo rossi il 9/4/2010 alle 15:16
Vedo questo post "dedicato" a una riflessione di Camillo Fiori e sono contenta che Paolo lo abbia ricordato. Pochi minuti fa ho letto anche l'altro psot, quello sull'Ignis, e ho partecipato con una riflessione semplice sul valore di riconoscere chi c'è stato. Ha ragione chi dice che non serve scomodare gli intellettuali, certamente. Però credo sia anche molto onesto dire un grazie (pur nella forma moderna di un post) a un uomo e giornalista e politico che ha dato tempo, passione, (continua)
Scritto da Luisa Oprandi il 9/4/2010 alle 17:05
intelligenza e cuore alla politica (e quindi alla gente) del nostro territorio. E' facile incontrare Camillo, che ancora scrive e tanto ancora riflette, nel cuore della nostra città di Varese, in mezzo alla vita, sempre attento a quanto succede. Cittadino comune, appassionato e mai distratto, al quale tante persone presumo ritengano giusto dire grazie.
Scritto da Luisa Oprandi il 9/4/2010 alle 17:13
Il vero problema del Partito Democratico è la mancanza di idee e di una analisi della società post-industriale globalizzata. Invece "si cerca l'efficacia prima della giustizia" (don Milani). Siccome facevo formazione politica, i dirigenti mi hanno mandato a casa perchè " i vecchi rovinano l'immagine giovanile del Partito", ma allora perchè non la fanno loro? Solo con l'educazione politica i giovani acquiscono autonomia e capacità critica e possono affrancarsi dal condizionamento del potere.
Scritto da Camillo Massimo Fiori il 10/4/2010 alle 21:02
Forse, come sempre, si cerca un'immagine "giovanilistica" della realtà, in ogni campo, rappresentata da quell'apparenza che è il voler sembrare moderni, a tutti i costi... "I vecchi rovinano l'immagine giovanile" e si dimentica che tutta la pianta vive e continua a prosperare proprio grazie quelle radici, profonde, "vecchie", antiche, dei valori di sempre. Grande Camillo Massimo Fiori!
Scritto da Carlo l'idealista il 11/4/2010 alle 08:58
Mi sembra più giovane lei, sig. Fiori, di tanti giovani. Magari canta le operette e non Jovanotti o Renga, ma ci insegna tanto con poche righe qui e ancora tanto con i suoi interventi sui giornali. Ci dice che serve cultura, umiltà, saggezza, equilibrio, non il gusto equivoco di tentare strane alleanze utili solo a mettere assieme "il pranzo con la cena" e quindi stare in qualche modo sempre a galla e tenersi i propri posticini, non dirsi quanto "sono bravo e indispensabile".
Scritto da Giovanni il 11/4/2010 alle 10:39
Assolutamente d’accordo con Camillo Massimo Fiori sull’analisi che i giovani vadano educati alla politica. Questa dello sbandieramento dell’età anagrafica e solo una foglia di fico per nascondere l’incapacità della nostra attuale classe dirigente, e questa considerazione varca ampiamente i confini locali. Chi meglio di un galantuomo vecchio stampo può rapportarsi con i giovani e insegnare loro come vivere la politica in forma di volontariato, la tensione etica e ideale di vicinanza con chi stenta la vita e più di altri avrebbe bisogno dell’intervento della politica che ripiani le ingiustizie? Purtroppo per molti oggi la politica è altra cosa. Professione, tornaconto , ambizione… Non sono così ingenua da pensare che una lezione di etica e solidarietà fatta a chi ormai ha i calli del potere (suppongo sul sedere) possa andare a buon frutto. A noi elettori e iscritti l’esigenza di non fare di ogni erba un fascio, saper scegliere il meglio che ancora esiste e lavora, magari sotto traccia e premiarlo. Dirigenti politici saggi e avveduti, sapranno indicare con l’esempio la strada da seguire. Grazie per l’argomento, cordiali saluti
Scritto da Adriana Scanferla il 11/4/2010 alle 17:58
Sarebbe interessante che il sito proivinciale del PD riservasse uno spazio utile alla proposta di articoli di cultura politica, testi, scritti dei politici e dei politologi locali, che possono essere letti da chiunque e che si differenziano dalla cronaca poltiica, che invece è già proposta normalmente attraverso una rassegna stampa. Ci manca a mio parere uno sguardo più ampio del "fare" nella nostra riflessione politica attuale.
Scritto da Luisa Oprandi il 12/4/2010 alle 09:01
@Adriana Scanferla. Devo riconsocere che tu e altre donne avete davvero le idee chiare e sapete dare il giusto valore alle cose. Mi fa piacere potere leggere le vostre riflessioni.
Scritto da Achille C. il 12/4/2010 alle 14:52
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