Fai vincere la lealtà verso i cittadini e verso il Paese.
Paolo Rossi   rossi_paolo@camera.it
inserito il 22/4/2010 alle 07:24

 Massimiliano Ioele, 22 anni, è il tifoso della Roma accoltellato alla gola dopo il derby di domenica scorsa con la Lazio. Ha rischiato di morire. Intervistato all'Ospedale Gemelli dalla Gazzetta dello Sport:

D.: " Potevano ucciderti......."

R.: " E allora? Dovrei dire che sono infami? Pezzi di merda? No, allo stadio le coltellate si prendono e si portano a casa".  Mamma mia.

Categoria: Persone
Commenti dei lettori: 14 commenti -
Ricodo una decina di anni fa un giovane che lanciò dagli spalti del Meazza un motorino verso il campo, facendo disatri come ben si può immaginare. Era un tifoso interista quello, ma ogni squadra ha i propri e nessuno è esente dalle "curve infuocate". Il problema è che per motli il tifo per la squadra diventa il modo per essere parte di "una parte" e, in nome di quella, ritenere tutto lecito. Anche morire o uccidere: una sorta di Kamikaze dello sport.
Scritto da Borghi S. il 22/4/2010 alle 09:11
I politici dovrebbero pensare ad una politica giovanile seria, all'interno dei partiti e non strumentalizzare i giovani come spesso - non sempre - accade. Va bene insegnare loro ad appassionarsi...ma certe ambizioni esclusive di carriera sono preoccupanti. Invece sarei del parere che i partiti dovrebbero, anzitutto, formare i giovani sui valori e su azioni concrete di volontariato.
Scritto da Una mamma il 22/4/2010 alle 09:45
Spostiamo la riflessione all'interno di altri ambiti e vediamo che il messaggio dominante è quello che "quello che penso io" (la mia opiniuon, la mia fede calcistica, la mia fede poltiica) è fondamentale, vitale, se mai sono gli altri a piegarsi e a sottomettersi. Così ci sta che o le suono o le prendo. Niente a che vedere ovviamente con il principio dell'ascoltare anche chi ha opinioni diverse, nè con la passione ideale, che è ben altra cosa.
Scritto da M.R. il 22/4/2010 alle 10:21
Ragionare su questi fatti sociali è importante, benchè oissani parere fatterelli d astadio. Il modo di essere e di pensare dei giovani è un dato significativo. Per questo, secondo me, sarebbe opportuno che nelle scuole proprio a proposito del tifo e del valore da attribuirgli, si facesse un lavoro formativo. Utilizzare di più gli insegnanti anche per attività pomeridiane che aiutino la crescita emotiva dei giovani permetterebbe di licenziare di meno e di fare un servizio sociale utilissimo.
Scritto da Franco il 22/4/2010 alle 11:01
Beh....e i ragazzi dei centri sociali non ragionano forse allo stesso modo??? Ma quelli si difendono no???
Scritto da Burbero il 22/4/2010 alle 11:16
Uno spunto concreto che, anche se non si commenta, serve a farci soffermare sulla questione che il calcio, ma anche la televisione sono strumenti che influiscono sui giovani in modo spesso negativo. Il legame con la poltiica? Questi poi, che ragionano come il povero ragazzo romanista ferito, poi però votano e magari qualcuno di loro farà anche il politico, non si sa mai.
Scritto da Pierpaolo il 22/4/2010 alle 11:38
Assai meglio le nostre partite di calcio all'Oratorio!
Scritto da Amici di Robecco sul Naviglio il 22/4/2010 alle 12:11
Una educazione, che condivido essere fondamentale, deve partire però da noi genitori. E' vero che le nostra partite all'oratorio (di qualsiasi sport) erano meglio, ma i nostri genitori almeno venivano ad assistere se potevano e ci lasciavano divertire. Oggi vedo dei genitori che incitano e stimolano nei figli, anche piccoli, una aggressività e una voglia di stravincere che impressiona. Quando non litigano tra loro i genitori a bordo campo o sugli spalti.
Scritto da Maurizio V. il 22/4/2010 alle 14:00
Stavo vedendo ora con due colleghi che la questione di Balotelli e Bossi trattata ieri sul blog oggi è sul giornale, significa che abbiamo parlato di un argomento valido.
Scritto da Gioachino il 22/4/2010 alle 14:27
Tremendo l'utilizzo dell'aggettivo INFAME di chiaro riflesso mafioso. Purtroppo non badiamo spesso a queste cose, ma vale la pena pensarci con attenzione. L'infamia cos'è? Un tradimento, uno sgarro, un piede metaforicamente messo di traverso mentre corri per farti cadere? Non sono infami nè "pezzi di...." i due aggressori epr il giovane ferito. Sono due che stanno ai patti, rispettano le regole implicite e magari sono pure persone "d'onore".
Scritto da Borghi S. il 22/4/2010 alle 14:38
Parlare di politica è anche parlare di queste cose. Condivido pienamente la tua preoccupazione celata in modo garbatissimo dietro un semplice riportare delle battute di un'intervista. Vogliamo la politica vicina alla gente. Eccola. Altro che se questo modo di pensare (che nel caso in questione è esasperato, ma che dilaga purtroppo) è quello con cui anche nelle famiglie spesso ci si confronta e il più delle volte ci si scontra.
Scritto da Giuditta il 22/4/2010 alle 14:50
@Maurizio V. - Educazione nella famiglia. Hai ben evidenziato una (la?) causa di tanta violenza, saccenteria, aggressività, prepotenza, supponenza, "tu non sai chi sono io!" che, più o meno direttamente, genitori, zii, zie, nonni (e anche bisnonni) trasmettono, più o meno volontariamente, nei loro tanto adorati figlioletti (unici), veri eroi, campioni, inimitabili, intoccabili, indispensabili, insostituibili... A dirlo sono gli studi di chi se ne intende (psicologo, sociologo, educatori...).
Scritto da Carlo A.A. il 22/4/2010 alle 15:01
Pensiamo che i nostri figli hanno come modelli televisivi alcuni nullafacenti (e nullapensanti molte volte) che vanno al grande fratello per diventare qualcuno, purchè si parli di loro e poi, strafottenti e superbi, trattano gli altri come pezze da piedi e arrivano sul serio a dire "lei taccia che non potrebbe mai nemmeno permettersi un paio di scarpe come quelle che io (desso !!! dopo avere fatto il GF) posso comperare..."
Scritto da Casalinga disperata il 22/4/2010 alle 15:50
Ci prendeva male l'idea di un blog di politica, invece ...vai tra, questo è giusto.
Scritto da Pippo il 22/4/2010 alle 16:00
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