Fai vincere la lealtà verso i cittadini e verso il Paese.
Paolo Rossi   rossi_paolo@camera.it
inserito il 6/7/2010 alle 16:05

A volte il segno di una crisi generalizzata si percepisce, in tutta la sua perniciosa entità, dietro singoli atti e specifiche situazioni che indicano, come un piccolo termometro, la gravità di un momento storico ed il livello di uno 'stato confusionale'. Quando un Ministro della Repubblica, seppur 'senza portafoglio', calato come un asso dal cielo per ritornarci nel giro di poche ore, annuncia le proprie dimissioni in un' aula di tribunale, si conclama non tanto le difficoltà di un singolo o di una fazione, ma la caduta netta e verticale del 'sistema-politica'. La decadenza si manifesta dunque, in tutta la sua deviata dimensione, anche attraverso questa schizofrenica sovrapposizione di ruoli, di responsabilità, di 'luoghi istituzionali'. Tutto dentro una massa indistinta di azioni e comportamenti. Accanirsi contro la 'cattiva politica' è legittimo e finanche 'salutare'; mettere tutto insieme in una 'melassa scura e stagnante' dove non si individuano più responsabilità, regole e punti di riferimento è solo segno di una pericolosa deriva.

Categoria: Idee e proposte
Commenti dei lettori: 5 commenti -
Il modo di interpretare la politica e impostarne le azioni, in casa PDL, è proprio quello della voluta commistione e sovrapposizione dei piani e dei ruoli. Lo stesso Silvio è così, di tutto un po': imprenditore e cantante, showman e ago della bilancia del mondo politico (dice lui). Lo stile è quello del non dare idee certe, bensì di annebbiare la vista perchè tutto si mescoli al niente. Brancher è figlio di quel sistema e alla fine non ha fatto altro che calpestarne le orme.
Scritto da Borghi. S. il 6/7/2010 alle 20:04
Cosa pretendiamo da Brancher se non che imiti il suo capo? Del resto il Berluska ha annunciato la nascita del PDL dal predellino di un'auto, come una diva del cinema che racconta del suo ultimo amore... Se poi ricordiamo che confonde la scena internazionale come un palco dell'oratorio di paese o una gita scolastica (corna ai politici nelel foto, cucù alla cancelliera tedesca...). ..Non è che possiamo poi pretendere dagli altri.
Scritto da Mauro il 6/7/2010 alle 20:20
E' stata l'ennesima conferma di un potere politico che confonde la gestione del pubblico con l'estensione senza limiti del privato.
Scritto da Ferretti il 6/7/2010 alle 21:16
Il misfatto Brancher che dimostra l’uso personale non più solo delle leggi ma anche delle istituzioni,provoca nei sinceri democratici, indignazione e preoccupazione per la tenuta della democrazia del nostro Paese. La deriva è già iniziata da tempo, sappiamo tutti, finchè a Presidente del consiglio ci sarà Berlusconi quali sono le priorità di questo governo. UCCIDERE LA DEMOCRAZIA Riforma della giustizia, della scuola, mortificazione del sindacato, attentato alla libertà di stampa sono tutti tentativi di una involuzione antidemocratica. Nel caso specifico si sono usate le massime istituzioni del Paese ad “uso” personale con un’arroganza che non ha eguali se non nel passato ventennio fascista. Mi auguro da parte del nostro Partito un’opposizione all’altezza che la serietà del momento impone. Al Partito di Varese un augurio sincero di cambiamento, ascoltando i “maldipancia” della base. Auguri di buon lavoro nell’interesse di tutti, ma soprattutto mi auguro il recupero di quella tensione ideale che i troppi anni di gestione burocratica del Partito, da parte della dirigenza locale ha via via appannato.
Scritto da PD Speranza il 6/7/2010 alle 23:45
Fa davvero paura la nebulosa gestione del ruolo pubblico e istituzionale. La commedia Brancher ha messo in luce quanto una parte politica si senta padrona delle situazioni al punto tale da deformare i limiti perimetrali delle istituzioni stesse. Una situazione che però pare sfuggire, forse per triste rassegnazione, alla gente comune che non si indigna. Il male grande è soprattutto questo.
Scritto da Nottambulo il 7/7/2010 alle 00:06
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