Fai vincere la lealtà verso i cittadini e verso il Paese.
Paolo Rossi   rossi_paolo@camera.it
inserito il 8/7/2010 alle 09:04

Dura ma corretta la protesta ieri degli aquilani a Roma. Erano 5 mila. La Polizia, per difendersi dall'assalto dei 'terribili barbari abruzzesi', forse volutamente confusi con i famigerati 'black bloc''ha menato subito le mani', per dirla meglio 'ha roteato', non limitandosi al gesto rotatorio, i suoi fiammanti manganelli. Amaramente Ellekappa, su Repubblica di oggi, le ha definite "manganellate di assestamento". Naturalmente la 'Pravda nostrana' (tg1), cercando di minimizzare il fatto (è ormai risaputo che la deontologia professionale non è il loro forte), è riuscita ad utilizzare la notizia 'per mettere in cattiva luce il Segretario del Pd Bersani' (davvero dei maghi). I contestatori hanno animatamente 'protestato' contro tutta la classe politica (ivi compreso il centrosinistra). E' comprensibile. Salvo la violenza,  occorre cercare di capire più che indignarsi. I veri responsabili del collossale e colpevole immobilismo nei confronti di questa gente stanca ed esasperata, hanno però nome e cognome. L' aver portato il 'Bagaglino' e la cartapesta di 'Cinecittà' in quella terra, invece di risolvere gli innumerevoli problemi, non è stato un comportamento semplicemente di 'cattivo gusto', ma una vera e propria 'provocazione'.

Categoria: Idee e proposte
Commenti dei lettori: 13 commenti -
Della situazione a L'Aqulia ci hanno fatto vedere solo quello che era utile a ingigantire l'ego già stratosferico del premier. Hanno tenuto nascosto il fatto che questa gente non ha più le case (anche se alcuni sono in quelle ricostruite...e sappiamo quali soggetti avevano vinto gli appalti, se pensiamo alle risate di gusto per il terremoto che sarebbe satto una ffare), nè gli uffici dove lvorare o i negozi. Una città fantasma ancora ridotta a cumulo di macerie. E dovrebbero pagare le tasse?
Scritto da Massimiliano T. il 8/7/2010 alle 13:36
Ho i cugini a L'Aquila: lavoravano in centro, vicino alla paizzetta delle due chiese. Tutto crollato, niente ricostruito, solo qualche finestra puntellata. Ora l'ufficio si è trasferito in periferia, lavorano solo 2 impiegati sui 5 che erano. Se la città avesse potuto riprendere il proprio ritmo, per molte famiglie ora sarebbe diverso. Ma Berlusconi ha DOVUTO fare lo show della cosnegna delle chiavi e l'intero paese (Italia a partire dai leghisti) si piega al suo volere
Scritto da Nico il 8/7/2010 alle 13:40
Quello dei cittadini aquilani è un problema serio. Io conosco una signora, amica di famiglia, che, essendo residente a Roma in un minuscolo appartamento ammobiliato in affitto per dare una mano ai figli e recandosi al paese d'origine (in Abruzzo) una volta al mese e in estate, anche se la sua casa è stata compeltamente distrutta, ha perso tutto, non ha avuto diritto a niente. Continua a pagare l'affittoa Roma, ha più di 75 anni, non può nemmeno più tornare ora....
Scritto da Umberto il 8/7/2010 alle 14:20
Ma che vergogna. Appena questa gente, che ha perso tutto, si è ribellata a certe forme di lentezza, ai tanti sorpusi (come vi sareste sentiti voi ascoltando ridere e compaicersi della strage nelle intercettazioni telefoniche alcuni soggetti mentre vostro marito, moglie, figlio/a era morto sotto le macerie?)....ecco schierate le forze di polizia. E i amfiosi invece sono in Parlamento. Che vergogna.
Scritto da Anna il 8/7/2010 alle 14:34
Una ribellione pacifica da parte delle forze di politzia sarebbe stata un grande gesto. Un ammutinamento. Un rifiuto. Bisogna avere la consapevolezza di dire dei no quando servono.
Scritto da M.Fioretti il 8/7/2010 alle 15:00
Due sono le cose gravi che il Governo ha commesso: non ha ascoltato le reali domande dei cittadini e non ha visto che alcuni settoriali itneressi e, secondo, ha gestito l'informazione a proprio uso e consumo
Scritto da Pietro il 8/7/2010 alle 15:59
Quando ai primi di gennaio sono stata a L'Aquila con una piccola delegazione della Provincia per l'inaugurazione di una delle due scuole materne ricostruite da Varese, ho visto la grande dignità degli abruzzesi colpiti dal terremoto, la loro voglia di rientrare (approfittando di ogni varco momentaneamente aperto) in città anche solo per "guardare "dove c'era la loro casa, il desiderio di ricominciare a vivere. Non averne capito il dramma ieri è stata una vergogna.
Scritto da Luisa Oprandi il 8/7/2010 alle 17:59
Siamo stretti nella mostra di istrerismi collettivi: ogni rezione al governo è corretta con tiri mancini, senza valutarne le conseguenze. Quanto fatto nei confronti di una popolazione provata è stato un segno (caso mai ne avessimo bisogno per renderci conto) del pugno di ferro ingaggiato dalla maggioranza ogni volta che si osa dire che qualcosa non va. E' stato un pesante bavaglio, anche quello.
Scritto da Filippo il 8/7/2010 alle 18:33
Oggi ho riletto POLIZIOTTA PER AMORE di Nando Dalla Chiesa: ne parleremo domani con lui alla Schiranna. Consiglio di leggerlo, ma soprattutto, in tema con l'argomento di questo post, consiglio la scena terza....Poliziotta per amore dei deboli, dei cittadini qualunque... Ecco, le parole di Dalla Chiesa rispondono alle domande che ci siamo posti in tanti: serviva la polizia contro cittadini terremotati e senza più nulla?
Scritto da Luisa Oprandi il 8/7/2010 alle 19:25
@Luisa. Grazie della segnalazione. Domani sarà a sentire Dalla Chiesa e prenderò il libro. Tutto quello fatto "in nome dell'Abruzzo" è stato disgustoso, ogni volta in cui era un palcoscenico per il megalomane....Non parliamo poi dei vari ministri che si alternavano a Porta a Porta ad elogiare cosa ha fatto il governo per L'Aquila. Ma chi non l'avrebbe fatto, alla guida di un Paese? E tutti i volontari che hanno lavorato? Mai un grazie...
Scritto da Francesco il 8/7/2010 alle 19:32
La colpa è sempre di qualcun altro, che siano i terremotati, che sia il Bersani, il Franceschini o il Veltroni di turno. La vera colpa è che certe schizofrenie la gente normale e comune dovrebbe non volerle più. Invece c'è chi ha confuso Berlusconi (passatemi la balsfemia del paragone) con la Madonna...e pare non eista altro essere degno di riconoscenza .....
Scritto da Anselmo il 8/7/2010 alle 19:46
Se Berlusconi fosse andato a L'Aquila in silenzio, con lo spirito dei tanti volontari e non con al seguito (volute) le televisioni dell'universo mondo....avrebbe visto, oltre a se stesso, anche la realtà.
Scritto da Patrizia L. il 8/7/2010 alle 19:53
Per qualche giorno su questo post è apparso il nome Pradva anzichè Pravda. Mi scuso e ringrazio chi me lo ha fatto notare che non è 'una maesetrina' ma una persona attenta e, nel mio caso, utile. Grazie e "se sbaglio mi curigerete" (mi sto montando la testa).
Scritto da paolo rossi il 10/7/2010 alle 19:32
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