Fai vincere la lealtà verso i cittadini e verso il Paese.
Paolo Rossi   rossi_paolo@camera.it
inserito il 7/8/2010 alle 15:04

 Hiroshima e Nagasaki 65 anni fa. 200.000 morti subito, migliaia e migliaia, negli anni a venire, per le conseguenze delle due bombe atomiche. Per decenni ci siamo sentiti dire, a giustificazione dello scempio americano: "era l'unica via per far terminare una guerra che, proseguendo, avrebbe  provocato un maggior numero vittime". Balle da ragionieri della morte. Fu semplicemente un atto di prepotenza e di forza, un terribile ammonimento statunitense al mondo intero. Poi la Storia ha purtroppo, drammaticamente con la distruzione delle Torri Gemelle, fatto provare cosa significhi il devastante annientamento in massa di civili inermi. Alle barbarie non c'è giustificazione alcuna. Sempre. La 'strage del Sol Levante' mise sullo stesso piano, annullando le distanze, yankees e nazisti. Oggi mi sento di dirlo con convinzione, seppur con colpevole ritardo.

Categoria: Idee e proposte
Commenti dei lettori: 5 commenti -
Oggi (e a quest'ora) non ho voglia di "ragionare". Posso lasciare il testo della canzone "Il pilota di Hiroshima" dei Nomadi? Eccolo: " Fuori nel mondo chissà dove o su nel cielo fra gli eterni eroi, ma nel fondo di un profondo eterno vive un uomo, vive il suo inferno. La sua bocca più non parla, le sue notti non le dorme più, sta nascosto dietro il suo pensiero, muore un uomo, muore senza il vero. Il pilota di Hiroshima, un duro alla maniera di John Wayne, Ray Ban scuri,
Scritto da Mafalda il 7/8/2010 alle 18:17
il lavoro era guerra, ma ha negli occhi quel bimbo sulla terra. Fuori nel mondo chissà dove, nel riflesso del cielo nello stagno, striscia ancora la scia di vapore del suo aereo e di quelle ore. Il pilota di Hiroshima ... sente battere le ali, sente il freddo tutto intorno a sé, vede luce di luce più abbagliante di quel sole esploso in un istante".
Scritto da Mafalda il 7/8/2010 alle 18:20
Caro Senatore convengo che i massacri sono massacri, sia che avvengano sotto a dittature che in democrazia.D’altronde non è che prima gli americani fossero vergini,il genocidio dei pellerosse e la tratta degli schiavi sono lì a dimostrarlo.Eppure lì è nata la democrazia moderna.Da parte nostra certamente i 200 mila morti li superiamo nelle guerre coloniali in Africa in gran parte civili deportati dai loro villaggi verso i campi di concentramento dove in gran parte morirono di stenti e malattie, è una brutta pagina che tendiamo a dimenticare.Quello che non mi convince è il paragone tra i crimini nazisti e quelli americani.Ogni crimine contro l’umanità è a sé stante, da niente giustificato se non dalla volntà di predominio, e neppure il fatto che siano avvenuti nello stesso periodo e all’interno della stessa guerra può ammettere a mio avviso il paragone. Altro invece se giudichiamo la politica di conquista della Germania dell’epoca e la paragoniamo con quella di “liberazione”americana, a cui quella di occupazione russa fa da contraltare.
Scritto da Maria Rossa il 8/8/2010 alle 09:58
Cara Maria Rossa, non vedo ('tirandola' un pò, lo riconosco) una differenza abissale tra l' internare nei campi di concentramento e poi uccidere, uomini, donne, anziani e bambini e/o buttare una bomba terribile su di una città, ammazzando gli stessi soggetti provocando altresì morte e danni irreparabili, seppur più difficilmente riscontrabili, negli anni futuri. Non mi sfugge che quella americana era, anche allora, una democrazia, ma lo sgancio dell' atomica, a guerra ormai conclusa e vinta, su due città inermi popolate da innocenti, fu e rimane un' azione nazista e non 'militare' come qualcuno ha ancora il coraggio di farci credere.
Scritto da paolo rossi il 8/8/2010 alle 10:56
La Storia dovrebbe insegnare, ma ciò non avviene. I crimini di guerra dei nazisti, quelli americani a Hiroshima e nel Vietnam, tutta la guerra fredda giocata tra URSS e USA combattendo dietro le quinte in tante guerre, ma anche gli oltre 70 conflitti in corso attualmente e "dimenticati"ci dicono che non ascoltiamo le parole della Storia e spesso nelle scuole ci sono docenti impreparati a insegnarla e a rendere i giovani capaci di interpretarla e trarne una lezione di vita.
Scritto da S.Borghi il 8/8/2010 alle 13:52
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