Fai vincere la lealtà verso i cittadini e verso il Paese.
Paolo Rossi   rossi_paolo@camera.it
inserito il 5/9/2010 alle 20:42

 Dionigi Tettamanzi Arcivescovo di Milano: "Che la Moschea venga costruita velocemente. Le istituzioni della città devono garantire a tutti la libertà religiosa. I mussulmani hanno diritto a praticare la loro fede nel rispetto della legalità: Occorre cogliere nella diversità delle fedi l'elemento di ricchezza di Milano". Parole che in un 'Paese normale', sarebbero 'importanti' ma al tempo stesso sufficientemente ordinarie. Da noi, che siamo realtà in via di sviluppo, sembrano frasi pronunciate da un rivoluzionario sandinista. La Chiesa, con tutte le sue attuali mediocrità ed i suoi evidenti limiti, con la sua incongruenza e le sue contraddizioni è anche capace, attraverso uomini così autorevoli, di interventi di questa portata. Vuol dire che c'è ancora una speranza. Se poi penso alla politica ed in particolare a quella 'dalla nostra parte del campo', mi accorgo di quanto siamo lenti, opachi, prevedibili e timorosi di affermare con fiero orgoglio le nostre verità.  Da noi uno come Tettamanzi sarebbe come il Che.

Categoria: Persone
Commenti dei lettori: 11 commenti -
Caro Senatore, ho sempre pensato alla Chiesa Ambrosiana come ad una Chiesa aperta e di avanguardia. Una realtà che cresce tenendo conto dei mutamenti sociali e culturali. Ha ragione, per fortuna la Chiesa italiana non è solo quella di Mons. Fisichella e company. Certo per quanto riguarda il parallelismo con il pd, credo che manchi la capacità dei leader, a livello nazionale come locale, di essere chiari, sinceri e diretti rispetto alle scelte da adottare. Di questo abbiamo veramente bisogno.
Scritto da Borghi S. il 5/9/2010 alle 21:30
Caro Paolo, sono appena tornato da un viaggio in Marocco, un Paese bellissimo. A lungo ho parlato d Fede e di dialogo tra religioni con la guida che ci accompagnava e e poi, in aereo, con un signore marocchino Per chi ha dentro un cammino di ricerca della Fede, qualunque essa sia, viene spontanea la condivisione umana e la reciproca comprensione. Ciascuno preghi il proprio Dio: questo ci rende vicini e, se è ricerca vera, anche in pace con gli altri.
Scritto da mauro prestinoni il 5/9/2010 alle 22:10
Senatore io il PD l’ho sognato proprio così, come sogno la Chiesa, ad immagine dei suoi uomini migliori. Nella fase di discussione del Manifesto dei Valori del PD, ricordo che mi affascinò molto la discussione sul “Panteon” del nuovo partito, sui suoi padri nobili, su chi dovesse entrarvi e chi no … poi non ne ho saputo più niente. Chissà? Forse sarebbe stato troppo impegnativo, nel nostro quotidiano, doverci ispirare a Gramsci o a don Minzoni, a Don Milani o a Pietro Ingrao, a Giuseppe Dossetti o a La Pira, ad Aldo Capitini o ad Altiero Spinelli, ad Aldo Moro o a Enrico Berlinguer: meglio lasciar perdere e vivere alla giornata. E così io il mio Panteon me lo sono fatto da me ,in casa, e ce li ho messi tutti, anche quelli meno politici ( Giovanni XXIII e don Tonino Bello) ed anche qualche vivente ( Tettamanzi, Bregantini, Enzo Bianchi , priore di Bose) . Ma nel partito m i manca un CHE, m’ero illuso che potesse essere Franceschini e forse mi illudo ancora, così come mi manca una Ibarruri o una Anselmi: m’ero illuso che potesse essere Debora Serracchiani e mi illudo ancora… ma bisogna che si sbrighino. Se non riescono ad inventarsi altro si ispirino all’Hotel Midas…ma facciano qualcosa.
Scritto da Giovanniderosa il 5/9/2010 alle 22:52
Caro Senatore, permettici una considerazione di carattere generale che avvertiamo quando si "tocca" questo argomento. Le reazioni sono sempre intense: c'è una chiesa ufficiale, gerarchica, istituzionale, criticata da molti e per tanti infiniti motivi e una chiesa carsimatica, calata nel bene sociale, fatta di persone altruiste, generose, vicine ai poveri, ai bisognosi... E il giudizio di tanti verte sulla credibilità, sulla coerenza al quel messaggio del grande Rivoluzionario di duemila anni fa.
Scritto da Legnanesi e Bustocchi il 6/9/2010 alle 09:08
in prospettiva sudamericana piu del Che mi ricorderebbe monsignor Romero ucciso mentre celebrava la messa
Scritto da angelo m il 6/9/2010 alle 13:41
Caro Angelo M, hai ragione, l'esempio di Monsignor Romero è decisamente più adeguato.
Scritto da paolo rossi il 6/9/2010 alle 14:10
In realtà, il titolo "Sandinista" richiama il Nicaragua. Ci starebbe bene anche Padre Ernesto Cardenal, poeta e teologo della liberazione che abbracciò la rivoluzione sandinista di Daniel Ortega sino a diventare Ministro della Cultura del suo governo. Per questo ruolo fu sospeso "a divinis" da Giovanni Paolo II. Le scarne cronache raccontano che si sia poi allontanato da Ortega, accusandolo di atteggiamenti autoritari (a conferma che non è oro tutto quel che luccica nei "miti" della sinistra).
Scritto da Mafalda il 6/9/2010 alle 15:07
Caro @Giovanni, Franceschini il nuovo Che? Non credo proprio, non ha il cd “physique du role”. Almeno un filo di barba ci vuole, credimi. Perdona questa considerazione apparentemente frivola e fatti una risata. D’altro canto, non si possono dare solo risposte “impegnate”. Il blog rispecchia la nostra vita, una battuta ogni tanto ci vuole. Inoltre, essendo anonima, non ho neanche l’obbligo di scrivere in “politichese” come fanno alcune (che hanno l’esigenza di mantenere un ruolo e/o un'immagine).
Scritto da Mafalda il 6/9/2010 alle 15:31
Tornando a Franceschini (senza assurgerlo al Che come pensavi tu), credo sia un competente ex democristiano, che rappresentasse bene il partito e che potesse continuare a farlo. Di diversa stoffa rispetto ad altri della sua generazione (esempio Follini e Lusetti). E qui sta la peculiarità individuale della persona, prima che del politico. La Serracchiani, dopo il suo coraggioso exploit iniziale, è lì bella tranquilla, se ne guarda bene a fare proposte (le avrà?) e quando parla non dice mai nulla
Scritto da Mafalda il 6/9/2010 alle 15:32
A dir la verità come laico sono un po' preoccupato, che il potere ecclesiastico, contrario ai preservativi, ai PACS, alla libertà DALLA religione, al "relativismo....", e poi al divorzio, aborto, ricerca scientifica su certi argomenti, fecondazione artificiale,ecc.. ec... si spenda per un'altra autorità ancor più lontana dal laicismo, non credo sia una cosa tanto rassicurante.
Scritto da stefano vallin il 6/9/2010 alle 16:59
Cara @Mafalda, innanzitutto bentornata dalle vacanze. Al “ Che “ ho fatto riferimento giusto per riprendere la citazione di Paolo Rossi ( considerata da lui stesso poco adeguata ), ma è evidente che intendevo riferirmi ad un leader con TUTTE le caratteristiche che la carica di Segretario comporta. Franceschini ,che ha fatto molto bene il Segretario del Partito, nei pochi mesi in cui ha ricoperto questo ruolo, MI SEMBRA CHE LE AVESSE. Infatti è palese a tutti che se Franceschini ha perso il congresso è solo perché non tutti siamo stati capaci di spogliarci delle appartenenze, svincolarci dalle cordate, mettere da parte i propri personali tornaconti (“amicizie” da coltivare, carriere da propiziare, ecc …) niente di illecito nella generalità dei casi , ma certo atteggiamenti poco lungimiranti per il Partito. In quanto a Debora continuo tenacemente a credere che sia una risorsa , ma non di quelle “in esilio ” … quello dorato, del parlamento europeo. Certo nessuno dei due è un “ Mattia-Giamburrasca Renzi” , ma siamo certi poi che la ferocia di certi attacchi sia effettivamente utile a rinnovare , senza depotenziare, il Partito ? Per intenderci, la grazia e lo stile di Debora mi piace perché capace di “attaccare comportamenti non condivisi senza intaccare l’autorità del partito” ,come in questa dichiarazione dei giorni scorsi: ASCA) - Trieste, 5 set - ''Il Pd perde la sua scommessa se sono i suoi dirigenti i primi a non credere nel progetto''. Lo ha sostenuto l'europarlamentare del Pd Debora Serracchiani commentando l'intervista rilasciata a ''Repubblica' dal sindaco di Torino, Sergio Chiamparino,secondo cui ''la scommessa del Pd e' fallita''.... ''Il nord non lo salva un uomo solo, neanche se si chiama Chiamparino - ha detto Serracchiani - e anzi mi sembra profondamente ingiusto insultare in questo modo il lavoro che tanti militanti fanno sul territorio credendoci, sappiamo con che fatica, soprattutto al nord''. ''A chi ha piu' esperienza chiedo di avere piu' rispetto per il partito - ha proseguito Serracchiani - e chiedo al segretario Bersani di convocare gli organi del partito per discutere e chiarire una volta per tutte la nostra linea: non e' possibile continuare in questo modo, con uscite estemporanee dell'uno o dell'altro, e tutti - ha concluso - con una formula magica in tasca''. Mafalda, in quanto al “politichese”, credo di non esserne affetto, perché non ho ruoli che mi imprigionino e da pensionato mi godo solo la libertà e la possibilità di fare e dire le cose che mi piacciono. La politica è il mio amore terreno più vecchio ( non il più grande ! ) e non lo tradirei per un piatto di lenticchie. Poi, perché all’anonimato hai fatto riferimento tu, dico solo che io comunque non ne avrei bisogno perché scrivere “giovanniderosa” e scrivere “militante qualunque” è la stessa cosa. Nel tuo caso è evidentemente diverso: “Mafalda” non è la stessa cosa che scrivere, ad esempio, Erica D’Adda o Laura Prati o Luisa Oprandi ( cito persone che stimo come donne e come dirigenti politici ). Concludo dicendo che resta comunque in me il piacere insoddisfatto di prendere un tè con te e parlare di politica a quattr’occhi: recupererei in fretta i 15 anni di forzata assenza dalla politica attiva. Pensa, rifiutandoti, quale danno stai arrecando al partito. Buona giornata, con simpatia!
Scritto da Giovanniderosa il 7/9/2010 alle 10:48
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