Fai vincere la lealtà verso i cittadini e verso il Paese.
Paolo Rossi   rossi_paolo@camera.it
inserito il 17/9/2010 alle 05:52

 La via di un partito popolare e moderno, riformista, 'leggero' e soprattutto 'aperto' non è una vuota utopia, nonostante sia difficilmente perseguibile. Anche la dialettica interna, che si deve sprigionare in modo libero, ha senso solo in un' ottica di crescita complessiva del Pd. Oggi cosa chiedono, in fondo, i cittadini al più grande partito di opposizione? Certo di esercitare quest'ultimo ruolo ma, soprattutto, di preparare e costruire un' alternativa credibile e rassicurante nell' interesse del Paese. Le difficoltà emergenti nella fase attuale, gli affanni della società italiana, gli 'ampi spazi'  aperti dalla fallimentare politica del centrodestra, sollecitano la necessità di avviare un chiarimento interno salvaguardando e compattando il più possibile la nostra posizione politica. Il dibattito 'a casa nostra' può aver senso solo solo se l'obiettivo sostanziale va in questa direzione. Se è strutturato cioè per dare risposte concrete e non per favorire semplici 'posizionamenti' e rendite personali. Oggi le caratteristiche del confronto in corso dentro il piddì  prefigurano anche scenari di rottura esponendo di fatto un progetto, che era per me 'rivoluzionario', ad inconcepibili rischi di fallimento.

Categoria: Idee e proposte
Commenti dei lettori: 34 commenti -
E' tutto molto vero quello che lei sostiene . Di sicuro la dialettica interna di un partito, soprattutto se di recente costituzione, deve essere estrema, quotidiana. Ma le energie non possono esaurirsi tutte dentro quella logica. Gli avversari politici stanno fuori, il campo di battaglia politica non deve essere a casa tua. In un periodo politico come quello che stiamo attraversando con quegli -ampi spazi- che lascia -la politica fallimentare del centrodestra- è doverosa unità e non divisione perchè questa favorisce PdL e Lega. Pe cui va bene la discussione tutta interna ma non si esageri. Anche per questo, Le devo dire con sincerità non mi è piaciuta la recente iniziativa di Veltroni: non per quello che sostiene, che conosciamo bene, ma per come ha prodotto l'iniziativa stessa e cioè male nel metodo e scegliendo tempi assolutamente inadeguati. Non è il momento delle prime donne, è il momento dell' unità perchè questo chiede la gente che è stanca della solita politica rissosa e litigiosa.
Scritto da Borghi S. il 17/9/2010 alle 09:15
La gente ha visto la vicenda FLI - Fini. Il dissenso interno, su questioni di sostanza, li ha portati al distacco, pur collaborativo. Dal nostro lato non ha senso dare la stessa impressione, anche con buoni propositi: è inutile e pericoloso ed allontana le persone. Si mina l’entusiasmo anche di quei pochi che ce l’hanno. L’errore politico e comunicativo, a mio parere, è grave. Molto grave. Vogliamo parlare di cose concrete.
Scritto da FrancescoG. il 17/9/2010 alle 09:20
La casa Italia ha i vetri sporchi, la polvere, i materassi arrotolati, puzza di naftalina. La cosa più urgente è riordinare. Non decidere dove andare in vacanza.
Scritto da FrancescoG. il 17/9/2010 alle 09:21
No al partito dell'unanimità a tutti i costi ma anche un no perentorio a nuovi e deleteri frazionismi, malattia storica della sinistra italiana. Il dibattito interno è una ricchezza, l'articolazione delle posizione un segno forte di democrazia ma poi serve una sintesi capace di portare avanti una proposta politica largamente condivisa. Se il PD dovesse spaccarsi l'elettorato lo punirebbe drammaticamente. Il berlusconismo comunque sia è in crisi ma gli autogol nel PD sono sempre dietro l'angolo
Scritto da cesare chiericati il 17/9/2010 alle 09:26
Sono stato affascinato, tre anni fa, dal discorso del Lingotto, poi ho trovato continuità a questa proposta nella segreteria e nelle idee di Franceschini (quando Veltroni se ne è andato), mi fa molto piacere riscontrare in lei, Rossi, un sostenitore di quella idea originaria di aprtito e condiviso il fatto che quello è il PD e che per realizzarlo bisogna stare dentro, innervandone la cultura e l'identià con i valori delle primarie e del partito aperto.
Scritto da Leonardi il 17/9/2010 alle 10:41
@Borghi. Sono pienamente d'accordo. nessuno rinenga il valore che ha avuto Veltroni, ma penso anche che quando Franceschini (che lo ha sempre sostenuto e difeso) ha dovuto affrontare le primarie per la segreteria nazionale, Veltroni non solo non si è visto, ma non ha nemmeno speso una parola. Ora che Franceschini tiene ferma l'idea veltronaina di partito aperto e primarie dentro il PD bersaniano, Veltroni fonda una "cosa sua"? Spero che Franceschini resti nel PD con la dignità di sempre.
Scritto da Mariano il 17/9/2010 alle 10:46
Concordo che la posizione intellettualmente onesta di Franceschini sia un esempio di coerenza e di correttezza, nonchè di rispetto per chi ha creduto e voluto UN partito e non una cosa informe. Il partito liquido è ben altro dallo sparpagliarsi in mille rigagnoli. Apprezzo chi difende l'idea del Lingotto stando nel partito. Dovrebbe invece Bersani farsi qualche domanda, magari aprendo il partito un po' meno ai Ferrero e un po' più ai cittadini.
Scritto da Giorgio il 17/9/2010 alle 11:32
"Frazionismi, malattia storica della sinistra italiana", scrive molto appropriatmente @cesare chiericati. Parrebbe che l'antico "divide et impera!" sia 'manipolato' da qualcuno, un anonimo, sconosciuto regista dietro le quinte: una caratteristica che sembra interessare ogni campo politico quando c'è o potrebbe esserci una cpesione che fa maggioranza. Che abbiano ragione gli antichi con quel motto?
Scritto da Legnanesi e Bustocchi il 17/9/2010 alle 11:45
Un po' meno ai Ferreo e un po' più ai cittadini. Concordo pienamente. L'aspetto meno logico della poltiica bersandalemiana è quello di volere ristabilire stretti rapporti con i parenti della sinistra e della sinistra estrema. I primi (penso a Sinistra e libertà) possono esser eottimi alelati, ma i Ferrero e i Turigliatto per l'amore del cielo, Sappiamo che cosa hanno fatto quando eravamo al governo. Se l'alleanza è con loro in tanti non voteremo PD
Scritto da Davide P. il 17/9/2010 alle 11:48
La verità mi sembra la seguente: quelli che nel PD anche a livello provinciale hanno responsabilità, eccetto Rossi, forse Adamoli e in parte Marantelli, tendono alla divisione. Quindi se uno vuole unire lo accusano di farlo per se stesso. I simpatizzanti e gli elettori, ed io ne faccio parte, chiedono di mettere da parte personalismi ed eccessivi distinguo interni per lavorare insieme. Se non si capisce questo passaggio addio PD. Mi spiace ma Veltroni ora sta dividendo: cosa dice senatore?
Scritto da Miriana il 17/9/2010 alle 16:13
Penso,cara Miriana, che , molto semplicemente, tu abbia ragione. Solo che, per fortuna, non sono solo quelli che citi (con per altro intensità differenti che non condivido) quelli che vogliono un Pd dialettico, vivace ma unito. La battaglia vera si fa all'esterno. I nostri avversari, oltre qualsiasi legittimo confronto che è cosa diversa, si chiamano Pdl e Lega. Paradossale non rendersene conto fino in fondo ed esaurire le nostre forze in uno sciocco 'svilimento' interno. Sembra di predicare nel deserto.
Scritto da paolo rossi il 17/9/2010 alle 16:24
Carissimi Legnanesi e Bustocchi. Sempre ficcanti con eleganza! Altro che un semplice motto il 'divide et impera; è purtroppo un modo di essere di questa politica, dico di più, è un atteggiamento profondamente radicato nella cultura politica del nostro Paese (proprio per questa ragione è modalità difficilmente sradicabile) Un' azione pragmatica ed utilitaristica che ha grande diffusione, consistenza operativa e pratica ma che non tiene affatto conto di una politica ragionata, l' unica in grado di mettere basi consistenti prima di tutto partendo dai contenuti e da alcuni valori di riferimento. Conta soprattutto dividere per comandare. Questo è essenziale, poi, per i contenuti e le cose da fare, una volta detenuto saldamente il potere, vedremo, c'è sempre tempo. Ma attenzione: la verità è che oggi non c'è più tempo ed i segnali di 'esaurimento temporale', in questo senso, dovrebbero allarmarci abbastanza per scuoterci da un soporifero torpore che sta come un gas mortale, annientando tutto e tutti.
Scritto da paolo rossi il 17/9/2010 alle 16:32
Certamente non ho la preparazione politica del “ceto medio” del partito, ma io Il documento di Veltroni non lo trovato granchè: certamente non vi ho riscontrato lo spirito, la portata ideale, l’ampio respiro di quello pronunciato al Lingotto e neppure mi sembra che esprima critiche o avanzi proposte scandalose . Quindi mi chiedo perché ? E mi viene il sospetto che ,nonostante Veltroni, negli ultimi anni abbia calzato le “pantofole” ( si fa per dire ), nel rimettersi le scarpe abbia trovato qualche sassolino di cui liberarsi. Il fatto è che – come ho già scritto altrove, ma non vogliatemene per la ripetizione- ha sbagliato luogo, modi e tempo ( e anche compagnia) per la sua esternazione. Per me e i 4 milioni di italiani che hanno partecipato alle primarie ( e magari non sono neppure iscritti al PD ) lo spazio per le critiche, costruttive o meno, sono i blog, i socialnetwork e, quando ci sono e funzionano, i circoli . Il documento dei tre “...oni “( senza allusione alcuna) dice poco ? dice tanto ? Ciò che conta è averlo dato in pasto ai media 3 giorni prima di renderlo pubblico, per amplificarne la portata. Mi dispiace, ma non riesco a non pensare che esso, anche per queste modalità, non rappresenti un gratuito, formidabile regalo alle destre. Lo dico con rammarico, perchè sul discorso del Lingotto ho investito il mio impegno politico e continuerò a farlo...spero senza perdere entusiasmo, grinta e lucidità. In questo mi aiuta comunque la scelta di Franceschini e la tua, Paolo, come pure le riflessioni di Adamoli. Che il PD di Varese, con i suoi immani ( e non sempre trasparenti) sforzi unitari riesca ad indirizzare un messaggio positivo al PD nazionale ? Vedremo e sentiremo cosa dirà Bersani all’Assemblea Nazionale convocata a Malpensa per l’8 e il 9 ottobre. Io coltivo fiducia !
Scritto da giovanniderosa il 17/9/2010 alle 18:24
Facciamo tutti bene a coltivare in questa fase difficile fiducia nel nostro Partito Giovanni. La dialettica interna, anche accesa, ci sta tutta. Porre però con inaudita superficialità elementi di divisione netta e marcata in questo momento e con queste modalità da vecchia politica, non solo non aiuta in senso generale ma favorisce inevitabilmente un vero e proprio rischio di fallimento del 'nostro' grande e stimolante progetto politico. Gran bel regalo al centrodestra proprio ora che sta vivendo una decadenza percepibile e persino macroscopica. L' idea del Lingotto, quella formidabile intuizione non eterea che oltrettutto ci ha portati ad un seppur parzialmente 'emotivo' ma solido 34%, rimane per me un faro e la mia politica, per quanto potrà contare, trarrà ancora da lì energia e fedele riferimento. Magari con qualche difficoltà in più questo è chiaro, ma così è la politica con le sue gioie ed, a volte, i suoi dolori.
Scritto da paolo rossi il 17/9/2010 alle 18:54
La riflessione di Derosa non fa una grinza: genuina, schietta e vera. Posso permettermi di dire che questo è il partito che vogliamo, fatto di gente così, che sa mettere assieme, che non fa scelte per opportunismo, che parla di valori (di pace ha parlato Derosa ieri sul blog), che non sta per forza con i più forti. Mi piace lo stile di Rossi nel fare politica perchè rispecchia questa onestà di fondo.
Scritto da Parola il 17/9/2010 alle 20:17
@paolo rossi 16:32 - Grazie, Senatore, anche per la profonda considerazione che condividiamo in toto. Noi vorremmo esprimere il sentire della gente, quella normale, qualsiasi, della piazza, ai bar, dei mercati... i pensionati al circolo, i lavoratori che fanno il proprio dovere e chiunque sente di essere a posto in coscienza e... e non si vede rappresentato, considerato, tutelato dalla politica. Scrivi: "Ma attenzione: la verità è che oggi... ecc": non vorremmo essere blasfemi, è... vangelo!
Scritto da Legnanesi & Bustocchi il 17/9/2010 alle 21:28
Il PD ha, tra le altre, una vocazione territoriale, di valorizzazione delle realtà locali e si costruisce sulla partecipazione dei circoli (se preferiamo chiamiamoli i luoghi della gente comune). Questa è l'anima di un partito popolare. Quando all'improvviso e dall'alto piovono sulle nostre teste scelte che sgretolano il cammino che si è costruito, pur con tutti i limiti delle azioni di vasto coinvolgimento, verso la ricerca di una identità, ecco che il terreno nel quale si è seminato (continua)
Scritto da Luisa Oprandi il 17/9/2010 alle 21:42
si infanga, si crepa (a seconda della solidità che vogliamo attirbuirgli) e a tutto serve fuorchè a dare frutti. Proprio quella gente comune perciò si ritova disorientata e chiamata a misurare la distanza tra l'ideale e il reale. Ma senza l'entusiasmo, l'impegno, la fatica, il tempo, la volontà della gente comune il PD non ci sarebbe stato.
Scritto da Luisa Oprandi il 17/9/2010 alle 22:04
@ Luisa Oprandi scrive: “Il PD ha una vocazione territoriale … e si costruisce sulla partecipazione dei circoli (se preferiamo chiamiamoli i luoghi della gente comune)”. Ebbene, apprendo da Varesenews (cronaca Saronno/Tradate) che in quel di Uboldo ben 9 giovani democratici iscritti al circolo sono stati severamente puniti: sei sospesi per un anno e tre espulsi a vita (leggasi a vita, peggio dell’ergastolo) dal circolo di Uboldo senza una precisa motivazione. Interpretato politicamente, considerato che Uboldo non supererà i 30/40 iscritti, significa che è stata liquidata una cospicua minoranza ed un’intera generazione! Mica male per un partito i cui circoli sono il luogo della “gente comune” e dei giovani. Non avendo letto fatti di cronaca particolare (né nera, né rosa …), immagino che il motivo sia una divergenza di idee o di strategie politiche. O anche di liste elettorali per le scorse elezioni comunali. Al di là del motivo, mi chiedo: per Bassolino, allora, che provvedimento andava preso? Comunque, complimenti per questo tuo bel “discorso” e spero che, con questi buoni propositi, ti possa adoperare per perorare la loro causa presso la futura vicesegretaria provinciale.
Scritto da Mafalda il 17/9/2010 alle 23:13
@Mafalda-Cominciano a mancare gli argomenti?Mi sembra un attacco gratuito contro Luisa Oprandi una persona che stimo molto per le sue idee e per tutto il tempo e il lavoro che dedica al Partito.Se scorrettezze gravi ci sono state i giovani di Uboldo potevano rivolgersi ai Garanti o al Segretario Provinciale del momento. Che c'entrano la Oprandi e la futura Vicesegretaria provinciale?Non è certo seminando zizzania all'interno del Partito e attaccando le DONNE più attive (ma con gli uomini non ce la fai?) che otterrai ragione..
Scritto da Maria Rossa il 18/9/2010 alle 00:53
@Maria Rossa. Hai ragione, abito a Varese e col circolo di Uboldo non c'entro, nè con qualsiasi futura vicesegreteria del partito. Sono portavoce del Circolo n3 di Varese dove le riunioni sono allargate a chi voglia partecipare e i giovani molto rispettati e sostenuti. Non conosco la specifica realtà dei 9 giovani di Uboldo di cui parlate nei commenti e penso davvero che la questione sia da sottoporre a chi ha questo compito.
Scritto da Luisa Oprandi il 18/9/2010 alle 10:11
@Maria Rossa – Da iscritto impegnato nel saronnese nella costruzione di un PD aperto e partecipato, considero la vicenda dei nove ragazzi di Uboldo una pessima pagina della segreteria Tosi, il quale, insieme ai garanti, ha condiviso la delirante “sentenza” escludendo anche in “appello” la loro riammissione per la prossima fase congressuale. Probabilmente Mafalda ha preso spunto dalle parole di Luisa nell’auspicio che il rinnovamento degli organi provinciali porti con sé anche un cambio radicale di mentalità rispetto alle dialettiche interne. Cosa che personalmente dubito, visto le premesse con cui in queste ultime settimane si è giunti alle candidature alla segreteria provinciale, con il riaffiorare di approcci intolleranti ed intemperanti rispetto a critiche e dissensi, come è accaduto per il caso dei sei giovani citati dal post di Adamoli “difendo le cause perse”, pubblicato qualche giorno fa. E devo dire che anche su questo blog negli ultimi tempi si percepisce un certo nervosismo, il dilagare di una certa “logica del sospetto” che spinge a vedere nemici e minacce ovunque. Anche in questo caso non mi sembra che Mafalda “attacchi” la Oprandi ma, essendo lei una dirigente provinciale mi sembra semplicemente che la inviti ad intervenire, facendo appello alla sua sensibilità di donna. Nella stessa direzione intendo il riferimento di Mafalda alla futura vice-segretaria che, giustamente, immagina probabilmente sarà donna.
Scritto da Leonardo C. il 18/9/2010 alle 11:32
Mi permetto di chiarire che NON sono un membro dell'esecutivo provinciale. Forse la signora Mafalda avrebbe dovuto riferirsi alle donne e agli uomini che sono nella "stanza dei bottoni". Ad esempio io non so chi sarà questa vicesegretaria, nè che ci sarà. Forse la signora Mafalda è dentro le segrete cose più di me...anche se finge un certa distanza. Capisco solo che negli ultimi giorni è molto arrabbiata.
Scritto da Luisa Oprandi il 18/9/2010 alle 13:27
@Leonardo. Posso però invitare la signora Mafalda, se l'intento è quello di sottoporre la questione alla sensibilità femminile di una dirigente provinciale, di fare riferimento a una delle donne dell'esecutivo del PD: Erica D'Adda. Letizia Antonello, Elisabetta Cacioppo, Laura Prati. Loro molto più di me sanno dare risposte in merito alle scelte e alle decisioni della dirigenza.
Scritto da Luisa Oprandi il 18/9/2010 alle 13:36
Vede @Leonardo, l’interpretazione di Maria Rossa ha un che di pregiudiziale nei miei confronti anche perché io non ho mai attaccato le donne (l’ho specificato anche l’altro ieri). Ma si sa, l’ermeneutica è profondamente soggettiva ed ognuno comprende ciò che gli interessa comprendere. Sono d’accordo sul nervosismo. Anzi, mi pare che nel blog, in queste ultime settimane, si respiri un filino di “isterismo collettivo”, un clima di caccia al nemico, allo “sconosciuto” che la pensa diversamente. Quindi, non sono stupita del commento di Maria Rossa. Nulla di nuovo. Mi sconcertano di più i blogger “dicotomici” che da una parte predicano la bellezza della libertà evangelica (ricordo un commento sul Volto …) e dall’altra invocano di irreggimentare le regole del blog che, per sua natura virtuale, è uno spazio aperto e, a volte, anonimo. Tali posizioni sono sintomo di una cultura dell’intolleranza e della discriminazione in salsa democratica. Quindi, non pensino lor signori che l’unico a “discriminare” sia Filippo Valmaggia (almeno lui lo ammette, come accaduto nel blog di Adamoli qualche giorno fa). E che dire di alcuni blogger che, pur firmandosi con nome e cognome ed indirizzo di casa, hanno bisogno di indossare alcune maschere per sostenere la propria comparsa: ora da prete operaio, ora da interprete della rivoluzione culturale, ora da “quello/a che la sa alla lunga”, ora da pasionaria, ora da barricadero, ora da riformista moderno, ora da custode dei dogmi del partito, ora da fustigatore degli eretici, ecc. ecc. Qualche “anima bella” mi ha accusato di conoscere le segrete stanze (e i sottoscala e i bagni) del partito. Perché tanto livore? Forse perché ha colto che la mia specialità, semmai, è quella di ben conoscere i meandri ideologici e psicologici della falsa coscienza e di essere allergica ad ogni forma di pensiero unico, anche se spacciato per democratico. Comunque, in questi giorni, familiari ed amici mi invitano a “darci un taglio”, ricordandomi le parole dell’evangelista Matteo: “Non date le cose sante ai cani e non gettate le vostre perle davanti ai porci, perché non le calpestino con le loro zampe e poi si voltino per sbranarvi”.
Scritto da Mafalda il 18/9/2010 alle 16:58
Quanta supponenza e quanta arroganza, senza rispetto per gli altri. Che penso siano "i porci" e "i cani". Mamma mia che partito!
Scritto da C. Franzetti il 18/9/2010 alle 18:45
Eppur non dispiace sentir fra commenti passionali, appassionati, e anche sanguigni, riferimenti e citazioni dell'antico libro sacro... Chissà, forse la vera rivoluzione si compie ritornando a Quel grande rivoluzionario di duemila anni fa...
Scritto da Legnanesi e Bustocchi il 18/9/2010 alle 18:54
Quel Rivoluzionario che ha anche insegnato però a non giudicare, ad essere tolleranti e che, pur essendo figlio di Dio, era umile servo.
Scritto da democratico il 18/9/2010 alle 19:00
@Leonardo-Non ho capito perchè eventuali espulsioni dal Partito debbano essere sottoposte o riferite ad un'eventuale” sensibilità femminile”..forse perchè sono giovani?E se gli espulsi fossero maschi adulti si farebbe lo stesso appello alla sensibilità femminile? Io credo proprio di no e questo la dice lunga sulla parità raggiunta. A questo punto tanto varrebbe che i Garanti fossero tutte donne, un controsenso no?Meglio , molto meglio indirizzare la sensibilità femminile per denunciare problemi ed eventualmente risolvere conflitti sociali.Ma per fare questo bisogna essere al potere. E questo malgrado l’indicazione di Pechino 95 …: CHI L’HA VISTO?
Scritto da Maria Rossa il 18/9/2010 alle 19:06
@democratico. Appunto, hai ragione. Forse anche per questo Quello è un grande rivoluzionario! Non solo nel contenuto, ma anche nella forma...
Scritto da Legnanesi e Bustocchi il 18/9/2010 alle 19:13
Mafalda, la tua specialità sarebbe di saper cogliere nei meandri ideologici e psicologici della falsa coscienza... Non facciamo ridere. Per noi poveri mortali ragazzi di campagna è solo sbirciare attraverso il buco della serratura. La tua intelligenza forse meriterebbe un migliore utilizzo. Pensaci con un po' di umiltà intellettuale. Io mi firmo
Scritto da A.Vaghi il 18/9/2010 alle 21:38
Non sto scrivendo da qualche giorno perchè non vorrei essere sottoposto al giudizio spietato della signora Mafalda che non sta rispettando le idee altrui, tutte espresse con equilibrio e senza provocazioni. Ho fatto fatica ad iniziare a scrivere e una volta avevo già dato forfait perchè attaccato dalla "signora". Poi ho ripreso ma noi comuni mortali, senza pretese, ci fermiamo davanti alla presunzione di chi trancia giudizi sulle persone
Scritto da Nottambulo il 19/9/2010 alle 00:52
Ognuno è libero di scirvere, ma Mafalda ha ottenuto quello che voleva: essere al centro dei commenti di tutti, su questo e su un altro blog. Sappiamo chi è e, da impegnato nel Pd, devo dire che mi infastidisce il fatto che abbia usato un altro nome non riconoscibile ...
Scritto da Mattew il 19/9/2010 alle 13:58
Questione dei giovani epurati di Uboldo. Ognuno la commenti come vuole. Si sappia però che: 1) sono stati proprio i Garanti ad epurare 2) i giovani non sono stupratori, non minacciavano di uccidere Berlusconi, non rubavano 3) Sei tra gli epurati si erano iscritti al PD dopo (ripeto:dopo) i fatti di cui erano accusati. Capito bene? Aggiungo questo. La questione di Uboldo è emblematica. Il dibattito sul PD varesino, e sulla sua vitalità interna, non dovrebbe fingere che Uboldo non esiste.
Scritto da Virgilio il 28/9/2010 alle 18:45
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