Fai vincere la lealtà verso i cittadini e verso il Paese.
Paolo Rossi   rossi_paolo@camera.it
inserito il 27/9/2010 alle 13:54

 I messaggi di distensione che giungono in queste ore anche da Walter Veltroni sono e rappresentano un segnale incoraggiante per tutto il partito. Rimango fermo nel pensare che l'iniziativa unilaterale e manifestata prima fuori dal Pd che al suo interno, dei e dai 75 parlamentari, sia sbagliata. Questo errore non può essere ridimensionato ma nemmeno, per interesse di fazione, enfatizzato a dismisura. Anche Beppe Fioroni, da Orvieto, smorza i toni ma nel contempo ci informa: "noi popolari vogliamo dare voce e rappresentanza ai cattolici e all' 'area moderata' nel Pd". Vorrei, a questo proposito, dire: Uno. A parte che gli ex-popolari, e da tempo, sono già 'sparsi' dentro il nostro partito, non c'è chi, da presunto e 'più titolato', può meglio di altri rappresentare i cattolici nello stesso, tanto meno a livello di corrente.  Due: lo stesso discorso vale per l'elettorato e per l'area moderata nel Paese. L' interesse fondamentale e le attenzioni circostanziate per 'questa realtà' devono essere obiettivo e patrimonio comune di tutto il piddì. La via di una struttura politica divisa in una sorta di 'rappresentanza sociale e categoriale frazionata ed a compartimenti stagni' rappresenterebbe un gravissimo ed imperdonabile errore.

Categoria: Idee e proposte
Commenti dei lettori: 19 commenti -
Si Senatore. questo tentativo di dividere ancora un partito politico con meccanismi interpretativi del passato mi sembra addirittura patetico e, quanto meno, fuori dalla storia. Non mi sfuggono interessi specifici che muovono qualcuno ad agire in questo modo. Nel PD i cattolici sono ovunque e non possono dar vita ad una corrente politica. Era già così nella Margherita come in molti ricorderanno, anche se a quel livello i cattolici avevano in mano il pallino.
Scritto da Adriano il 27/9/2010 alle 14:48
Senatore, mi deve perdonare ma ho capito poco di quello che ha scritto, soprattutto i due punti. Ha presente quelli della Gialappa che a Mai dire goal "ribattevano" sul video i discorsi dei calciatori, di Trapattoni, ecc.? Ecco, ci vogliono quelli della Gialappa per leggere queste sue righe. Ma non è mica giornalista lei? Potrebbe spiegarsi meglio?
Scritto da Ex democristiano il 27/9/2010 alle 15:27
La ricchezza della cultura cattolico-riformista è un patrimonio del PD, che spesso la maggioranza ex diessina tende a demonizzare, con riferimento a numeri di iscritti, voti a Bersani (dove sono confluiti molti cattolici). Mi ha sempre molto infastidito, al tempo della candidatura di Franceschini, sentire dire con ironia anche da qualche leader locale "non possiamo mica morire democristiani". Direi che questo basta a fare capire quanta strada ci sia da fare.
Scritto da Massimiliano il 27/9/2010 alle 16:01
@ex democristiano: sai, non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire e peggior cieco di chi non vuol vedere. Si capisce molto bene questo post. Forse a qualche diessino dà fastidio parlare di cattolici "sparsi" nel pd e a qualche nostalgico dc fa venire il mal di pancia l'idea della fine del biancofiore. Poi a qualche maleducato invece piace sempre dare dell'ignorante o dell'incapace agli altri.
Scritto da Dario il 27/9/2010 alle 16:09
Concordo pienamente e leggo questo post come continuazione logica della riflessione di Camillo Massimo Fiori. Ora alcuni ex popolari sono più interessati ai posti, allo schieramento, all'apparentamento con chi conta che non al valore delle idee della cultura riformista di impostazione cattolica. Il suo mettere "i puntini sulle i " mi pare una occasione ulteriore per ribadire che la formazione e la cultura politica non sono fatti secondari.
Scritto da Ferdianndo il 27/9/2010 alle 16:18
Distinguiamo i cattolici dai moderati. Non per forza le due cose coincidono. Comunque lei Rossi individua un punto nodale ed è quello della identità del riformismo cattolico nel PD. Molti cattolici lo stanno rinnegando in nome di accorpamenti e alleanze personali per ragioni di comodo. Sempre con molto garbo ma lei vede bene alcuni aspetti da cambiare e risolvere. Per esempio la falsità e la menzogna come si giustificano? Se le primarie non si fanno e vere....
Scritto da tomaso il 27/9/2010 alle 19:25
Il cattolicesimo rifoemista è nel DNA di chi ha scelto di metter ein pratica nella politica i valori cristiani. perchè non evidenziarlo e non valorizzarlo? Altra cosa è la Dc e ancora peggio l'UDC dove i valori cattolici servono solo in campagna elettorale.
Scritto da Saverio il 27/9/2010 alle 19:27
Anche i giovani del PD sono disordientati a mio avviso perchè non sono aiutati a una formazione sui valori. Sono intercettati da alcuni adulti scaltri e a fatica si staccano dalle loro grinfie. Ma una cultura politica non ce l'hanno. Sono fermi alle varie cose da fare e anche poco umili.
Scritto da P.P il 27/9/2010 alle 19:35
Caro Paolo, il tema della presenza cattolica nel Pd mi intriga, ma forse è tema troppo complesso per le mie modeste conoscenze del mondo ex DC. In ogni caso penso che la pretesa dell’on. Fioroni di identificare i cattolici PD con gli ex DC e, ancora, pensare che i cattolici si identifichino con i moderati o, peggio , immaginare che tutti cattolici del PD possano confluire in un’unica corrente ( a prescindere di quale essa sia e da chi organizzata) mi sembra cosa che, anche io, posso permettermi di definire “velleitaria”. Ha pienamente ragione @Saverio quando afferma che “ Il cattolicesimo riformista è nel DNA di chi ha scelto di mettere in pratica nella politica i valori cristiani”. In quanto Cattolico, io sto nel PD perché il suo Manifesto dei Valori, risponde alla mia idea di impegno politico “al servizio di …”,capace cioè di parlare di “ salvezza qui ed ora” salvezza dal bisogno, dalla prepotenza, dall’arroganza, dalla violenza, dall’ingiustizia, dalla guerra. Allo stesso modo di come don Tonino Bello parlava di “Chiesa col grembiule“ , “Chiesa al servizio “ del popolo dei credenti, capace di parlare di “Salvezza”, una salvezza che certo non si esaurisce nella libertà dai bisogni, dalle oppressioni, ecc.. ma che da quelle acquisizioni immanenti parte per volare poi più alto. Il Partito Democratico non ha bisogno di correnti, di spazi angusti dove far vivere ai cattolici questa loro dimensione, questa aspirazione, quest’impegno concreto e quotidiano, perché ha fatto della laicità il suo metodo, di pensiero e di azione politica. IL PD, come è scritto nel suo “Manifesto dei valori” , ha assunto la laicità come “valore essenziale del suo impegno politico”. Nel paragrafo 3. Nel solco della Costituzione: etica pubblica e laicità, è espressamente scritto: “La laicità presuppone ‘uno spazio pubblico di libero confronto: noi concepiamo la laicità non come il luogo di una presunta neutralità, ma come rispetto e valorizzazione del pluralismo degli orientamenti culturali, e quindi anche come riconoscimento della rilevanza, nella sfera pubblica e non solo privata, delle religioni, dei convincimenti filosofici ed etici, delle diverse forme di spiritualità. Le energie morali che scaturiscono dalle esperienze culturali, spirituali e religiose, quando riconoscono il valore del pluralismo e del dialogo, rappresentano un elemento vitale della democrazia”. Non servono quindi nel PD correnti né aree di cattolici… essi stanno legittimamente dappertutto, esattamente come i “non credenti” o i “diversamente credenti” : a destra centro e sinistra…ma è solo questione di scelte politiche ( non oso pensare di “convenienze”) più o meno moderate, più o meno movimentiste, più o meno conservatrici, più o meno riformiste, più o meno sensibili ai singoli temi sociali su cui la passione politica di volta in volta ci chiama a dibattere.
Scritto da giovanniderosa il 27/9/2010 alle 21:34
Qua stiamo a interrogarci se quello che sta suonando l'orchestrina sulla tolda sia un valzer o un tango...mentre il Titanic affonda!!Qua tra preponderanza sui media , comunicazione pilotata e censura non è in questione la 'rappresentanza sociale e categoriale frazionata ed a compartimenti stagni' ma la RAPPRESENTANZA tout court!
Scritto da Pasquino il 28/9/2010 alle 00:36
Pensare che i cattolici nel Partito Democratico debbano riunirsi per forza in corrente politica è incarnare l' idea ciellina del partito integrista e ripropone in qualche modo la vecchia questione del partito dei cattolici o di cattolici dove dei o di fanno la netta differenza. Capisco infine che moderati e cattolici non sempre coincidano, mi è però chiaro che il problema di coinvolgere e recuperare l' elettorato moderato -composto quindi anche da non cattolici- sia determinante per vincere e quindi interesse di tutto il PD e non di una sola possibile fazione. Credo, Senatore, di aver colto il senso di quello che voleva comunicarci. Il Sig. ex-democristiano, se davvero viene da quell' esperienza, dovrebbe averlo colto al volo, invece o non capisce ridicolizzando il Suo ragionamento o fa finta di non capire e allora saremmo di fronte ad un' inutile provocazione da rigettare.
Scritto da Borghi S. il 28/9/2010 alle 07:54
Sarò o la farò troppo semplice ma per me il problema non sussiste. Sono cattolico praticante e iscritto al PCI fin dagli anni '60. In quel periodo ricordo il mio parroco Don Enrico che mi tartassava ma, oltre a questo, mi sono sempre sentito a mio agio e coerente. La religione puòispirare ma l' appartenenza a un partito, a meno di particolari situazioni, è un affare molto diverso. Non capisco certi appelli all' unità politica dei cattolici, dentro il PD ancora di meno.
Scritto da Un anziano il 28/9/2010 alle 14:46
Questa storia dei cattolici da riunire in corrente nel PD è assurda. Nel partito ce ne sono ovunque. Con Fioroni, Letta, Bindi, Franceschini, Veltroni, addirittura con il terribile 'comunista' Bersani. Da cattolica dico che la religione non può divenire fatto politico. Integralismo si chiama. Non siamo di certo discriminati. Nel PD invece lo sono ancora le donne, nonostante gli intenti tutti teorici. Per loro sempre trila fatica e gli esempi in questo senso evidenti e sotto gli occhi di tutti, basterebbe aprirli un pochettino.
Scritto da Maria il 28/9/2010 alle 16:23
La verità è una sola. Gente come Fioroni sta nel pd in via transitoria, di passaggio. Tiene costantemente una porta aperta al centro. Con Rutelli che è già lì ed insieme a Bonanni che complotta dalla Cisl, sperando che Fini si sganci, stanno pensando al terzo polo. Una roba che con il partito di Bersani ovvio, non ha nulla a che vedere. Non ci vuole molto a capirlo. Gli ex-democristiani onesti rispetto al pd ce ne sono pochi, Franceschini da poco, Letta e la Bindi forse e poi........
Scritto da Mario il 28/9/2010 alle 22:31
Condivido il pezzo di Paolo Rossi. Come Maria e Borghi S. Ho sentito Fioroni, alla radio. M'ha lasciato perplesso. Parecchio. Come se i popolari fossero suoi adepti. Tutti. Io no, ad esempio :-) Di questi giorni, ottimo il card. Bagnasco: preciso, puntuale e concreto. Sono andato a vedere, per curiosità, quanti e quali sono i ministri di prima fascia di ispirazione cristiana. Più o meno, "zero tituli". Oggi compleanno del Primo Ministro (74). Auguri. il regalo sarà l'incasso della fiducia?
Scritto da FrancescoG. il 29/9/2010 alle 11:04
Lo so che andrò fuori tema e che mi dirà che la cosa non è importante ma essendo un attenta lettrice dei blog portando quando posso o voglio anche il mio tante volte duro contributo , Le chiedo: come mai la signorina Mafalda con la quale cinguettava fino ad un pò di tempo fa, ultimamente scrive su altri blog e non più sul suo? Non l'avrà mica fatta arrabbiare per come lei ha condotto il congresso del Pd di Varese? Ah, Ah.
Scritto da E.F. il 29/9/2010 alle 16:58
Cara E.F. mi fa sinceramente piacere sentirti (leggerti) così allegra. Ti deluderò, provocandoti di certo ansie e 'scompensi', ma non sono proprio in grado di dati una risposta; in questa occasione hai sbagliato destinatario.
Scritto da paolo rossi il 29/9/2010 alle 17:45
Un pò di buon senso c'è stato. La Direzione del Pd ha in parte mitigato le tensioni scongiurando per ora spaccature. Lasci perdere Fioroni, anche se era un suo amico fino all'altro ieri, quello prima o poi esce dal partito. Sono sempre stati dentro a mezzo servizio. Se lei ha cambiato idea meglio. La corrente dei cattolici nel partito non è un' esclusiva di nessuno a partire dallo stesso Fioroni. I moderati idem, hanno l'esclusiva anche su di loro? Sarebbe una cosa pazzesca.
Scritto da Mario il 29/9/2010 alle 18:57
Caro Rossi, lei interpreta correttaemnte il ruolo di cattolico in politica. Non un partito dei cattolici, ma cattolici al servizio della politica e consapevoli della laicità dello Stato.
Scritto da Bottini il 29/9/2010 alle 19:54
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