Fai vincere la lealtà verso i cittadini e verso il Paese.
Paolo Rossi   rossi_paolo@camera.it
inserito il 30/12/2010 alle 14:38

 Essendo uno considerato 'con la pancia piena' e non avendo mai lavorato in fabbrica è con autentico e sincero pudore che parlo dell' 'accordo di Pomigliano'. Di fronte ad una situazione economica che solo chi sta al Governo misconosce, di fronte allo spettacolo deprimente che in generale offre questa nostra politica, è comprensibile, soprattutto 'per chi tira la lima', essere pervaso da una forte incazzatura ed è altrettanto normale, o per lo meno sempre comprensibile, rifugiarsi nel parziale conforto dell'' ideologismo barricadero. Intendiamoci, chi si oppone non è un settario comunista, un 'paraocchista' di maniera ma, per quel che conta il mio parzialissimo punto di vista, è in errore. Avrei votato a favore di questo accordo anche se lo affermo stando dentro le mie comodità. Penso che abbia un valore tutto sommato positivo, penso consenta un investimento che garantisce l' occupazione a migliaia di lavoratori, penso rilanci un' azienda avviata al tracollo, penso che i lavoratori paghino ingiustamente come catena più debole ma che così si possa evitare un collasso ben più drammatico. Provo grande e sincera stima per il Sindacato nel suo insieme e oltre le sue 'sigle',  non ne parlo conseguentemente quasi mai male, ma credo non possa essere nè gestito, nè strutturato, nè condotto come negli anni '50.

Categoria: Idee e proposte
Commenti dei lettori: 21 commenti -
Apprezzo la sua onestà intellettuale, come si dice, ma questa volta caro senatore non posso condividere. Proprio in questa fase non possono essere accettate condizioni umilianti per i lavoratori. Ebbene sì è una questione anche di principio che qualche volta qualcuno, per fortuna, ha ancora la forza di ribadire in questa situazione melmosa che privilegia i soliti pochi sui molti.
Scritto da Mario il 30/12/2010 alle 15:04
Condivido lo stile pacato e onesto oltre che il contenuto del suo intervento. In Italia c'è un buon Sindacato che ha condotto battaglie positive ed importanti. Ho lavorato per anni all'estero e devo riconoscere che da noi il suo ruolo è più utile oltre che più centrale. Non si può però rimanere fermi ancorati ad un passato che non c'è più. I lavoratori vanno difesi perchè i problemi e le discriminazioni ci sono e sono evidenti, ma questa difesa va fatta in maniera intelligente, utile. Il SIndacato deve sapersi rinnovare. Oggi è veramente come lei dice, un ambito troppo conservatore ed ideologico e non parlo solo della Fiom che in fondo il pregio di una certa coerenza, anche se io non condivido, ce l'ha.
Scritto da Borghi S. il 30/12/2010 alle 15:22
Non condivido un bel niente. Meno male che qualcuno è rimasto a difendere i lavoratori. Il resto non conta nulla e se questa legittimissima difesa e questa lotta, come si diceva una volta, passa per ideologismo, per roba vecchia o altro chi se ne frega!!!! Certo che gente che dice di stare a sinistra parla poi come Berlusconi di -comunisti cattivi-, ragazzi togliamoci dalle palle questo sterile riformismo di un inutile centrosinistra.
Scritto da E.F. il 30/12/2010 alle 15:31
Ma dai Senatore, non incominci anche lei, ma quale sindacato anni 50. I lavoratori vanno difesi e quando serve anche con rigore, punto. Senza essere volgari mi sembra attuale a distanza di più di 30 anni lo slogan dei cortei negli anni 70: "come mai, come mai, sempre nel culo agli operai....". Scusi ma quando ci vuole ci vuole.
Scritto da Adriano il 30/12/2010 alle 16:00
prima fate,6notti sulla catena della fiat,anche lei senatore,poi parlate,troppo facile essere pro o contro quando poi il conto lo pagano altri PSuna fabrica di suv nel 2011???
Scritto da ho provato la catena il 30/12/2010 alle 16:46
'Ho provato la catena' ho solo espresso la mia opinione per altro e credo, con molto rispetto, senza avere verità in tasca. Penso ancora si possa.
Scritto da paolo rossi il 30/12/2010 alle 16:59
Eccola qua la sinistra democratica e moderna. Ma che bei commenti. Voi potete criticare tutto e tutti ma non appena qualcuno critica il Sindacato, che nella fattispecie è la Fiom, guai a parlarne, non si può, è come bestemmiare durante la processione. Credete che questo modo settario di difendere i lavoratori faccia bene al paese ma, soprattutto, alla classe lavoratrice. Invece di lamentarvi e di vivere le semplici osservazioni come oltraggi svecchiatevi che state e sostenete una struttura piena di ragnatele. Per l'amor di dio anche la Cisl e la Uil non sono conciate meglio ma almeno dimostrano di non essere legate agli schemi del secolo scorso. E voi che dite? Ma certo che fanno gli interessi dei padroni. Preistorici!!!!!!!
Scritto da Destramoderata il 30/12/2010 alle 17:09
Un paio di commenti non sono pubblicabili. Non per il contenuto (da questo punto di vista non censuro nessuno e per altro le medesime sono due opinioni antitetiche) ma per come sono espresse alcune considerazioni. Agli interessati chiedo, se è possibile, di riformulare i commenti al netto o depurati da apprezzamenti fuori luogo (chiamiamoli così, con un eufemismo). Verranno, appena possibile, pubblicati. Inoltre chiederei di cercare di non uscire dal tema suggerito o, per lo meno, di seguire con un minimo di coerenza il corso dei commenti evitando, da ultimo, polemiche personali che di certo non arricchiscono il dibattito. Grazie.
Scritto da paolo rossi il 30/12/2010 alle 17:20
Siamo davanti ad un problema drammatico ( dico SIAMO ma dovrei dire SONO, le migliaia e migliaia di diretti interessati ) e noi col culo al caldo pontifichiamo ognuno convinto di avere la verità e la soluzione in tasca. Come si discute di Milan e Inter. Qualcuno dovrebbe avere un po' di vergogna. A cominciare dalla saccente E.F. che ad ogni modo non perderà nulla, comunque andranno le cose, ma sarà soddisfatta della prop'ria boria. Siamo davanti a problemi epocali. E non vogliamo accorgersene.
Scritto da A.V. il 30/12/2010 alle 17:41
Questa mattina ho ascoltato un confronto sul tema Fiat su Radio 24. Conduceva Oscar Giannino ed aveva ospiti, sicuramente non trinariciuti, né estremisti. Il problema non è facile,anche gli illustri economisti e studiosi che si sono confrontati hanno dichiarato di votare SI, ma con tanti punti di domanda. Da quanto ho appreso, senza urla, mi schiero per il Si anche se non conto nulla. Rimango sempre scettico con i "destramoderati" che capiscono tutto. Anche Confidustria è un po' perplessa.
Scritto da penna 42 il 30/12/2010 alle 17:46
Caro Senatore, ,'accordo e' condivisibile e chi ne fa un problema poltico di bandiera come al solito fa l'interesse della Rivoluzione ma non l'interesse dei lavoratori. L'assetto delle Relazioni Industriali di questo Paese e' vecchio, non rispecchia la realta' economica e sociale del momento ed e' una delle ragioni che tiene da anni il Paese con una crescita sotto il punto percentuale. Quello che non va bene e' che come al solito la Politica subisce i problemi e le soluzioni e non anticipa.
Scritto da Giuseppe Vuolo il 30/12/2010 alle 18:02
Parlare del sindacato genera ovvie ripercussioni, che si traducono in forme di commento (in genere) volte a selezionare chi sta con i lavoratori (FIOM) e chi non sta con i lavoratori. Questo è lo stile anacronistico a mio parere: perchè non è forse dalla parte dei lavoratori il sindacato che firmando l'accordo consente il rilancio della Fiat (a Pomigliano costruiranno la Panda) e garantisce posti di lavoro?
Scritto da Franco il 30/12/2010 alle 19:35
L'unità del sindacato resta un'utopia e temo che a impedirla sia proprio certo ideologismo, che forza la mano a oltranza. La logica del "chi non è con la FIOM è contro i lavoratori" è la forma esplicita della volontà di dividere e non certo di unire.
Scritto da A.G il 30/12/2010 alle 19:55
Non sono lavoratori anche quelli che, grazie all'accordo per Pomigliano, continueranno a lavorare, a produrre, a garantire continuità ad un'industria?
Scritto da Mario il 30/12/2010 alle 19:57
libero gran parte del PD di esprimersi a favore degli accordi di Pomigliano e Mirafiori, la cosa che vorrei capire o che mi venisse spiegata quali sono le differenze tra la destra che dice si e il pd che dice si. Si ricordi caro senatore, che oggi forse si potrà tentare di impedire la rapprersentanza sindacale della Fiom alla fiat o violare il diritto di sciopero a danno di ogni regola democratica e costituzionale. contenti voi !!!!!!
Scritto da robinews il 30/12/2010 alle 20:32
Se c'è un pizzico di razionalità in questo Paese l'accordo, che di per sè è anche doloroso e per alcuni versi incongruente, non può non essere siglato e sottoscritto. Al di là della comprensibile rabbia che però spesso sfocia unicamente in sterile demagogia, non sarà il massimo ma è una scelta sostanzialmente utile per i lavoratori.
Scritto da Marcello il 30/12/2010 alle 22:24
Adesso, caro A.V. una opinione, che si può anche non condividere, si chiama e definisce boria? Andiamo proprio bene! Evviva i campioni della democrazia!
Scritto da E.F. il 30/12/2010 alle 22:30
Finchè sono stato in fabbrica ero iscritto alla FIOM, quella di Airoldi, Vigevani, Camusso, dove il Cremaschi non contava nulla. Quella FIOM faceva trattative lottava e sapeva sostenere l'onere di accordi difficili per i lavoratori, anche allora Cremaschi diceva che si tradivano i lavoratori. La dignità del lavoro la difendono FIM e UILM che si assumo la responsabilità delle proprie scelte. Non può esserci lavoro senza diritti, ma nemmeno diritti senza lavoro.
Scritto da angelo ruggeri il 30/12/2010 alle 23:11
non metto in dubbio che lei,in questo blog e negli altri,si esprima con rispetto e senza avere la verita in tasca,se cosi non fosse non interverrei, ma d'altra parte anch'io intendevo sottolineare,con rispetto e purtroppo per esperienza,che lavorare 8 o 10ore su una catena,sia fiat che whirlpool, non è una esperienza piacevole,sembra invece da certi commenti che i lavoratori che lo faranno debbano considerarsi dei privilegiati lavoratori del 21°secolo
Scritto da ho provato la catena il 30/12/2010 alle 23:42
Certo l'investimento è positivo la cosa negativa è che gli operai devono pagare e essere ricattati e privati di alcuni diritti che sono non solo nello statuo dei lavoratori ma nella Costituzione (Art 1 art 4 art39).Un saluto e un augurio di Buon Anno
Scritto da germano 70 il 31/12/2010 alle 09:38
Mi dispiace, caro Paolo, ma su economia, lavoro e sindacato, c'è qualcosa che proprio non va nel PD e nel centro-sinistra. Si tratta dell'eccessiva ed ingiustificata accettazione passiva della indiscutibilità delle dinamiche dell'economia di mercato, rispetto alle quali la politica sembra aver definitivamente abdicato. Il risultato è che dopo aver accettato la flessibilità ed il precariato come elementi strutturali della condizione lavorativa di uomini e donne, oggi , in nome della globalizzazione e della competitività s’impone ai lavoratori la rinuncia a qualunque forma di tutela e di autonoma rappresentanza. Se il nuovo corso della svolta riformista e moderata del PD sono l’accettazione della filosofia sottesa agli accordi di Mirafiori e Pomigliano o il silenzio complice sul blocco dei contratti dei dipendenti pubblici, allora vuol dire che l’opposizione (non quella a Berlusconi, ma quella al liberismo nelle sua duplice veste di centrodestra e centrosinistra) deve trovare una nuova rappresentanza politica. Il mio augurio è che il nuovo anno porti con sé la riscoperta in politica della radicalità e della positività del conflitto sociale e politico, nonché il netto rifiuto di qualsiasi politica del rigore, del sacrificio e del merito, che non abbia prima fatto i conti con l’eliminazione di ogni forma di privilegio politico e parentale, di spreco e di evasione fiscale. Un abbraccio e un buon anno a tutti.
Scritto da Leonardo C. il 31/12/2010 alle 14:43
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