Fai vincere la lealtà verso i cittadini e verso il Paese.
Paolo Rossi   rossi_paolo@camera.it
inserito il 7/1/2011 alle 15:47

 Al via le celebrazioni dei 150 anni dall' Unità d' Italia. Una ricorrenza che dovrebbe essere importante, per lo meno, lo sarebbe molto di più in ogni angolo del mondo. Da noi questa politica becera sta ovattando i festeggiamenti in nome di logiche retrive che mi è difficile comprendere. Sull' argomento consiglierei 'Viva l' Italia', un bellissimo libro del giornalista del Corsera Aldo Cazzullo. Risorgimento e Resistenza sono trattate da troppi come 'vecchie ciabatte' ; in più quest'ultima è considerata 'roba di sinistra'. Alla larga dunque. Si dimenticano i partigiani cattolici, si dimentica il sangue di tanti sacerdoti, si dimentica molto, si dimentica tutto. Ci si scorda che per l' Italia, a partire appunto dal Risorgimento (una cosa da liberali si dice), c'è chi ha dato la vita, eroicamente. Tutto vecchio, tutto nel dimenticatoio,  in nome di farneticazioni indipendentiste che vanno contro il corso del mondo e della storia, contro il buon senso, sostenute da ottusi 'eroi dei miei stivali', come diceva qualcuno. Gente che ha il coraggio spudorato di paragonarsi ai baschi ed ai nordirlandesi e che invece qui comandano, hanno la pancia piena e blaterano il loro sciocco odio provinciale contro i mulini a vento.

Categoria: Idee e proposte
Commenti dei lettori: 28 commenti -
Finalmente Senatore. Parole dure, ma parole chiare e senza equivoci. Meno male!
Scritto da E.F. il 7/1/2011 alle 16:15
C'è solo da arrabbiarsi, lasciamo stare l' estero. Lì sono normali. L' attaccamento degli italiani al loro Paese si vede e si manifesta solo durante le partite di calcio, un pò pochino, anzi una vergogna. Noi qui abbiamo gli eroi, come li ha lei definiti, padani. I quaqquaraqua del nord. Mi chiedo: ma in tutti questi anni cosa hanno portato a casa questi efficientoni per il nostro territorio? Hanno votato per il ponte sullo stretto, per appianare i debiti di Roma, Palermo e Catania, per Reggio area metropolitana e per noi? Venditori di fumo che non hanno diritto di sputare contro l' Italia perchè quella è una grande ciotola da dove, soprattutto loro, pappano a tutto spiano. Poi fanno i rivoluzionari ma la verità è che sono solo la guardia verde ed i pasdaran del principe di Arcore.
Scritto da Borghi S. il 7/1/2011 alle 16:23
Caro Senatore vedo che gli altri blogger aspettano la sua uscita per stopparla e proporre (dopo) i loro post-commenti. Così nella home page ci sono solo loro e lei sparisce subito. Ho notato che è successo altre volte. Sono perfida?
Scritto da E.F. il 7/1/2011 alle 16:38
Un post un pò fazioso ma posso arrivare anche a condividere. Si figuri.
Scritto da Destramoderata il 7/1/2011 alle 16:39
Cara E.F., un pò perfida lo sei davvero. Qualche volta è capitato anche a me di 'coprire' sull' home page con il mio post interventi di altri. Succede ma ti assicuro è situazione del tutto casuale. Fidati.
Scritto da paolo rossi il 7/1/2011 alle 16:46
Tipico intervento di chi non ha grandi argomenti e che non ha capito che la Lega è la vera novità politica dal dopoguerra ad oggi. Il consenso poi non arriva dal cielo e la gente è meno stupida di quanto voi, saccentoni di sinistra, crediate. Noi siamo con il popolo voi siete solo dei salottieri. Padania Libera.
Scritto da Pontida il 7/1/2011 alle 16:50
@Pontida. Amen.
Scritto da paolo rossi il 7/1/2011 alle 16:54
Ma cosa vi aspettate dalla Lega? Certo raccoglie un consenso che va considerato e rispettato ma fino ad oggi di concreto non c'è nulla. Anche il famigerato federalismo rimane una scatola vuota, un vessillo da portare in processione. Non sano nemmeno dove e come reperire le risorse per realizzarlo. Finchè la gente capirà che lo spessore di questi autonomisti di maniera è pari a zero. Basta aspettare e magari mettere insieme un partito di centrosinistra un attimino più consistente e radicato sul territorio, perchè così.....siamo messi molto male anche noi.
Scritto da Mario il 7/1/2011 alle 18:15
Molto interessante il suo riferimento alla Unità d'Italia e alla Resistenza come fatti storico-politici strettamente legati tra loro. In particolare quell'accenno alla liberazione come fatto di tutti, voluto da tutte le forze antifasciste. Non "roba di sinistra", ma questione di popolo. Trovo saggio questo abbinamento che fa della nostra libertà democratica il frutto di passi successivi, concatenati, voluti e amati. Chi li rinnega, rinnega la tradizione.
Scritto da Miriana il 7/1/2011 alle 19:26
@ E.F. Ho visto anche in altri blog persone che affermano quello che dice lei e lo condivido: capisco che possa essere casuale, ma a volte mi pare eccessivo. Se già qualcuno sta ponendo un argomento, è un po' ostentato proporre subito la stessa riflessione. E' accaduto anche in occasione del clochard morto di freddo. Poi però, con sana libertà, ognuno partecipa al dibattito dove preferisce (guardi il numero di commenti). Io il blog di Rossi lo vado a cercare e scrivo lì.
Scritto da Mirian il 7/1/2011 alle 19:31
La piena condivisione di quanto detto nelpost, caro Rossi, è rafforzata dall'espressione deteriore "quel signore" (parlando del Presidente della Repubblica) espressa da un esponente della Lega a commento del discorso di avvio delle celebrazioni per il 150^ dell'unità d'Italia: un discorso che ci rende orgogliosi di avere Napolitano come nostro massimo rappresentante e che ci fa temere l'eventuale ambizione di "qualcun altro" a sostituirlo.
Scritto da A.G. il 7/1/2011 alle 20:00
Ha ragione nel definire sciocco provincialismo l'atteggiamento di chi sentenzia l'indipendentismo, ma da cosa e da chi? Non regge più il discorso di "liberarsi da Roma" perchè mi pare che a Roma i leghisti ci vadano volentieri (vedi Reguzzoni tre anni fa), nè vale quello di liberarsi dal meridione perchè la Lega sta mettendo radici anche al sud. Soprattutto è un indipendentismo che non ha radici storiche o motivazioni sociali.
Scritto da Franco M il 7/1/2011 alle 20:07
Meno male che qualcuno del PD di Varese è chiaro contro le posizioni anacronistiche e "culturali" della Lega Nord.
Scritto da Mina il 7/1/2011 alle 20:14
@ Mina. Sono d'accordo con lei e vorrei che altri esponenti del Pd fossero più chiari a riguardo.
Scritto da Ale il 7/1/2011 alle 20:20
Parliamo del valore dell'Italia unita ai nostri giovani e anche della Resistenza perchè la nostra attuale libertà deriva da lì. Invece ai giovani troppo spesso si fa credere che se fossimo "solo noi, indipendenti nordisti" staremmo meglio. Vedremmo entro qualche anno i limiti di questa eventuale scelta. Anche il federalismo è usato dalla Lega, ma i primi a parlare di federalismo furono i politici del centrosinistra e parliamo di federalismo vero, non di secessione.
Scritto da Mario il 7/1/2011 alle 20:23
Purtroppo c'è gente che sente il senso di appartenenza al nostro Paese solo quando ci sono i mondiali di calcio e misconosce il senso dello Stato nella quotidianità. L'augurio è che ricordare i 150 anni di unità d'Italia non resti un fatto celebrativo ma diventi occasione per riconsiderare il valore della collettività, a tutti i livelli, partendo dal rispetto per il locale e via via fino al livello nazionale.
Scritto da Nottambulo il 8/1/2011 alle 00:43
Caro Senatore, anch' io come qualcuno che mi ha preceduto nei commenti, dico senza mezzi termini che il suo blog vado a cercarlo e mi piace anche il livello della gente che ci scrive (alla mano, in grado di mediare anche una propria cultura a livello di tutti, gente simpatica). Credo che il blog rispetti il modo di essere di una persona e questo, devo ammettere, è il più "vicino alla gente". Detto ciò, ovviamente sono un grande sostenitore dell'Italia Una e unita.
Scritto da Filantropo il 8/1/2011 alle 13:41
Il discorso di Napolitano è da imparare a memoria (la memoria del cuore ovviamente) perchè nessuno si dimentichi che siamo un unico paese, con una storia che ci accomuna, speranze che hanno tracciato il cammino della società, leggi e diritti che ci hanno resi uguali.
Scritto da Pierpaolo il 8/1/2011 alle 13:46
Bravo Filantropo, sono perfettamente d'accordo e per quanto io non sia un sostenitore del moderatismo (quelli di provenienza Margherita e cattolici in generale) preferisco seguire questo blog i, sia perchè ci sono sempre commenti e quindi le idee sono tante, secondariamente perchè si respira aria di "essere tutti allo stesso livello, sullo stesso piano"; non riesco a spiegarle perchè sia così, ma questa è la sensazione che provo.
Scritto da Saverio il 8/1/2011 alle 13:59
A quando uno dei suoi post bellissimi con una frase zen, un pensiero, una parola di uno scrittore o un politico, che aprono bei dibattiti? Ha avuto una bella fantasia nel condurre questo blog e sono d'accordo sul senso di familiarità e di sentirsi a proprio agio per chi legge e scrive (indipendentemente dalla condivisione o meno delle idee). Soprattutto la stimo perchè non parla mai di se stesso, ma ha sempre l'occhio vigile su ciò che è di interesse collettivo.
Scritto da Niccolò il 8/1/2011 alle 14:04
Difendiamo l'unità dello Stato e il valore della Resistenza perchè sono la necessaria premessa all'oggi. Anche i fanatici del separatismo, coloro che sbeffeggiano il tricolore, quelli che vogliono prima il federalismo di ogni altra cosa... si ricordino che se non ci fosse uno stato unitario nessuno di loro siederebbe oggi su una poltrona romana, che pare proprio non dispiacere a tanti.
Scritto da G.A. il 8/1/2011 alle 18:59
Ho letto i commenti su Varese News relativi al piacere o meno di essere italiani. Se ci si ferma a guardare il proprio tornaconto (cosa me ne viene i tasca, che vantaggi ho) si sbaglia. Appartenere a una collettività implica lo spostamento dello sguardo dall'io al noi. Ma la cultura imperante ci sta purtroppo insegnando il contrario.
Scritto da Rex il 8/1/2011 alle 19:57
@G.A. Condivido quanto da lei commentato, soprattutto perchè è sempre facile dimenticarsi di guardare indietro e riconoscere che quello che siamo poggi inevitabilmente su quel che siamo stati. Temo a questo proposito che il forte individualismo oggi imperante sia un fragilissimo ppulastro per il domani.
Scritto da Nottambulo il 9/1/2011 alle 00:12
@Rex. Ho dimenticato di riferirmi anche al suo commento, che nella parte finale accenna all'individualismo e opportunismo di cui la cultura attuale ci bombarda. Condivido quindi anche le sue parole (e mi scuso se ho scritto due commenti, infatti mi sembra educato e rispettoso non prendere eccessivo spazio) ma mi spiaceva non riconoscere la positività della sua riflessione.
Scritto da Nottambulo il 9/1/2011 alle 00:17
Anche Feltri si sta preoccupando all'idea che Berlusconi possa fare il Presidente della Repubblica....Almeno questo mi è parso di capire nella diatriba tra i giornalisti ieri amici e oggi rivali....Feltri e Sallusti
Scritto da Miriana il 9/1/2011 alle 14:04
Provate solo a immaginare dove saremmo se non ci fosse stata l'unità nazionale? Non è detto che saremmo stati svizzeri come pensano alcuni....perchè la confederazione non ha mai espresso grande interesse per la nostra terra, nè oltralpe ci stimano attualmente. Forse saremmo stati austriaci, ma di seconda scelta.....Quindi meglio non farneticare e essere orgogliosi di quanto alcuni ideali hanno costruito: libertà, unità, democrazia.
Scritto da Paolo E. il 9/1/2011 alle 14:07
@Miriana. Ho pensato la stessa cosa mentre sentivo oggi il telegiornale. Anche io ho l'impressione che Feltri si stia molto, ma molto preoccupando.
Scritto da Roby il 9/1/2011 alle 14:17
Il problema reale sarebbe anche il successivo totale asservimento alla Lega....da parte della massima carica dello Stato. Non oso pensarci.
Scritto da Fiorenza il 9/1/2011 alle 16:31
Archivi:
Ultimi post:
(30/4/2017 - 23:56)
(18/3/2017 - 23:20)
(26/2/2017 - 12:05)
(19/2/2017 - 21:29)
(31/1/2017 - 23:46)
(14/1/2017 - 00:03)
(2/1/2017 - 12:35)
(28/12/2016 - 00:49)
(5/12/2016 - 00:46)
(26/11/2016 - 12:34)
Links: