Fai vincere la lealtà verso i cittadini e verso il Paese.
Paolo Rossi   rossi_paolo@camera.it
inserito il 31/1/2011 alle 14:54

 Che sia più facile 'indignarsi' a sinistra rispetto al ruolo della donna disegnato dalla 'cultura berlusconiana' è pleonsatico dire. Che dalla 'nostra parte del campo' si possa sottolineare senza ombra di dubbio che, sull' argomento, 'la questione è risolta', è affermare un qualche cosa di non aderente al vero. Fatta questa premessa lascia di sasso osservare le reazioni di gran parte delle donne che militano (ma è così anche tra semplici elettrici) nel centrodestra e nella 'rivoluzionaria' Lega a proposito delle vicende annesse e connesse al mondo del 'bunga-bunga'. Si rimane sconcertati perchè queste 'reazioni'  dovrebbero 'volare oltre' qualsiasi possibile appartenenza politica giacchè riguardano la donna e la sua dignità. "La vita privata è sacra", "che c'è di male se Lui adora le ragazze", "lo scandalo è montato da una magistratura comunista che lo vuole affossare" queste le opinioni diffuse del 'gentil sesso' che simpatizza per il Cavaliere. Sentire allora che una suora come Rita Giarretta della Comunità di accoglienza Rut di Caserta, alzi con forza la voce contro la mercificazione della donna in questa società maschilista, potrà sorprendere ma è soprattutto motivo di speranza.

Categoria: Persone
Commenti dei lettori: 19 commenti -
Ha detto bene. A destra la situazione è tragica ma a sinistra le cose non stanno tanto diversamente. Le quote rosa nel PD, forzate fin che vogliamo, hanno fatto molto ma la cultura dominante è ancora maschilista anche in quella che Lei chiama - la nostra parte del campo -. Anche le prossime elezioni amministrative rappresenterebbero in tale direzione e per la sinistra un' opportunità, ma sono certa che anche questa volta non verrà nè sfruttata nè considerata.
Scritto da Femminista non pentita il 31/1/2011 alle 15:42
La questione è essenzialmente culturale. La nostra è una società maschilista? In parte sì ma non riconoscere un complessivo miglioramento della condizione femminile sarebbe miope. C'è molto ancora da fare? Beh, la risposta è scontata. Mi permetto di dire, per quanto riguarda il Pd e da vecchio dirigente politico degli anni 70-80, che le quote rosa sono una scorciatoia che non mi piace perchè è opzione innaturale e forzata, un modo tra l'altro di considerare le donne come una specie da salvaguardare. Non è che questa situazione sia di per sè dannosa, la verità è che serve dal punto di vista apparente ma non incide nella sostanza. Poi sul largo alle donne io sono favorevole. L' ho scritto anche in un mio commento di qualche giorno fa sul blog del senatore e lo voglio ribadire. Cercare una donna da candidare a tutti i costi è una fesseria ma è altrettanto una grossa fesseria averne una e magari non prenderla neanche in considerazione. Si pensa che in ogni caso ed a parità di condizione l'uomo sia sempre meglio? Grave errore, oggi è esattamente il contrario e va riconosciuto. Comunque la nostra classe dirigente è più qualificata di quello che in molti pensano e sono convinto che, nonostante tutto il criticare ed al momento opportuno, lo saprà dimostrare.
Scritto da Un anziano il 31/1/2011 alle 15:49
Verissimo. Quello che fanno le donne di destra non mi interessa, o meglio non mi sorprende affatto. Sono le migliori alleate, anzi la causa del maschilismo e da sempre. Ma questa situazione c'è anche a sinistra e non c'è bisogno di andare a Roma per rendersene conto. Anche Marantelli, che come dico sempre è quello che stimo più di tutti, quando accenna qualcosa sull' argomento è da paleozoico, figuriamoci gli altri.
Scritto da E.F. il 31/1/2011 alle 16:14
Non amo la sinistra ma riconosco che il problema sta soprattutto nel centrodestra. Poi occorre molto equilibrio. Berlusconi è quello che è, ma l' orologeria di certa Magistratura è abbastanza evidente, come è evidente che chi non si riesce ad attaccarlo sul piano politico lo si massacra su quello personale. Verò che a quel livello lui è vulnerabile ma insomma..... la gente non è stupida, l' accanimento su di lui lo rafforza, non il contrario.
Scritto da Destramoderata il 31/1/2011 alle 16:43
E' il mio chiodo fisso. Non sono esterofilo, penso che il nostro Paese abbia enormi potenzialità ma anche sulla questione delle donne basta guardare cosa avviene all'estero e, perchè no, magari copiare. Nel mondo scandinavo i parlamentari ed i ministri sono più o meno la metà di un genere e la metà dell' altro. I nostri vicini svizzeri, che il voto alle donne lo hanno concesso solo nei primi anni 70, idem. E potrei fornire un elenco che riguarda i paesi più civili in europa e nel mondo. Qui, e lo dico con rispetto sincero per un mondo che amo e conosco profondamente, siamo nordafricani. E Berlusconi? Non credo ci sia molto da dire. I comportamenti da vecchio gallo da ventennio o giù di lì, valgono di più di qualsiasi possibile considerazione e parlano per conto loro.
Scritto da Borghi S. il 31/1/2011 alle 17:02
Certe suore sono grandi. Pensiamo a quelle che danno da mangiare ai poveri, a quelle che accudiscono i più deboli ed i più emarginati, a quelle che negli ospedali fanno i lavori più umili, a quelle impegnate nelle missioni, a quelle nelle scuole e, perchè no, a quelle di clausura meno inutili di quanto con superficialità a volte ci permettiamo di ritenere. Che sulle donne e sulla loro mercificazione, la scossa l' abbia suonata una suora, non mi sorprende e mi piace. Piuttosto mi lascia indignato chi giustifica il premier e la sua Corte e ancor di più la folta pattuglia, anzi una marea, degli agnostici e degli indifferenti, un brutto, bruttissimo segno.
Scritto da Marcello il 31/1/2011 alle 17:17
Dire che Berlusconi è un perseguitato è come dire che la terra è piatta. Buona giornata.
Scritto da Robdemat il 31/1/2011 alle 17:27
E che dire a Varese, per dirla fuori dai denti, che non vogliono Luisa Oprandi come candidata del Pd senza avere in tasca nessuna alternativa?
Scritto da Miriana il 31/1/2011 alle 19:43
Ma è possibile che nel centrodestra non ci siano donne in grado di reagire e ribellarsi ad uno schifo che va come anche come il nostro senatore ha sottolineato, oltre qualsiasi decenza e qualsiasi collocazione politica? Ma che razza di donne ci sono in giro?
Scritto da Adriano il 31/1/2011 alle 19:56
Un problema che sta ovunque e non solo a destra, il problema del riconoscimento sostanziale e concreto delle donne. Ha ragione chi afferma che al nord dell' Europa si respira aria più fresca ma siano ancora molto indietro, anche a sinistra. E' che non ce ne rendiamo conto e le rivendicazioni delle donne, che negli anni 60 70 avevano e vivevano una loro stimolante modernità, ora appaiono come qualche cosa di tristemente e semplicemente vintage.
Scritto da Una piccola passionaria il 31/1/2011 alle 20:19
Una vecchissima canzone di Mina negli anni settanta recitava: parole, parole, parole. Ecco, le donne vogliono altro.
Scritto da Una donna in nero il 31/1/2011 alle 20:24
Guardi, non parlate solo di noi del centrodestra: voi le donne fate solo finta di sostenerle, per pura propaganda. Infatti dalle mie "parti politiche" (moderato di centro) sappiamo bene che i due varesini Cacioppo e Molinari stanno implorando un personaggio della UDC per fare il candidato sindaco e quindi, pur di non candidare una donna (per di più apprezzata), cedono il ruolo di sindaco ad un altro partito.
Scritto da Franco il 1/2/2011 alle 11:16
In quanto ad attenzione alle donne direi che il PD ha poco da insegnare agli altri. lLe donne (solo quelle rigorosamente ex diessine e/o comuniste ovviamente) possono ricoprire alcune cariche ma non di governo. e altre (soprattutto se moderate e cattoliche) sono assolutamente ignorate. E tra non molto, se sarà il caso, caro senatore le spiegherò meglio e lo dirò pubblicamente semmai.
Scritto da fiore il 1/2/2011 alle 12:48
Non mi pare che nel Pd ci sia tutta questa avversione per le donne. Queste affermazioni sono ingenerose nei confronti di un partito che, senza ombra di smentita e più di ogni altro, si batte e si è battuto per il genere femminile. Le ragioni per cui a Varese c'è qualche resistenza nei confronti di Luisa Oprandi, resistenza che io non condivido, sono politiche a partire dal fatto che Luisa è stata sostenuta da fuori e, all' interno, da Lei senatore che, purtroppo ha meno amici di quel che sembra o di quello che qualcuno Le vuol far credere. Stia attento.
Scritto da Un' iscritta il 1/2/2011 alle 17:08
@un'iscritta. Il tuo commento mi aiuta a capire cosa succede nel partito che anche io ho votato e per il quale mi sono, a suo tempo, entusiasmato. Significa che nulla c'è di diverso dalla vecchia politica che il PD dice di volere abbattere. Ragioni interne, di puro schieramentro di corrente valgono sempre più della gente, dei cittadini (lo chiamano l'esterno ma è il vero elemento interno in realtà, quello che vuole potere scegliere), della onestà di tanti uomini e donne.
Scritto da simpatizzante il 1/2/2011 alle 19:56
Paolo, nei giorni scorsi, pensavo alla campagna ”SONO DONNA E DICO BASTA!” lanciata da migliaia di donne e sostenuta da alcuni quotidiani e mi apprestavo a scrivere per il mio blog un post per rivendicare a noi maschi il dirittto e il dovere di essere al fianco delle donne con uno slogan nostro, “SONO MASCHIO E DICO BASTA ANCH’IO !” Basta con questo scempio: la dignità delle donne è la nostra stessa dignità, chi calpesta le donne, calpesta la vita, l’amore, la generosità, la bellezza, la grazia, l’entusiasmo, il coraggio, la forza, la speranza, l’eroismo quotidiano di essere donna, madre, sposa. Poi ho letto il tuo post, mi ha incuriosito ed ho cercato di capire chi fosse suor Rita Giaretta ( il web mi è venuto in soccorso fornendomi subito le notizie che cercavo) e quando l’ho capito, ho capito anche che in questo momento è meglio che sulla ribalta ci siano le donne, non noi. Noi dobbiamo solo con molta umiltà fare un passo indietro per riflettere sul nostro ruolo debordante, sugli spazi e sul potere che ancora occupiamo indebitamente nella società, negli enti pubblici , nei CDA di aziende pubbliche e private e cominciare a “metterci a dieta” per riconoscere a loro lo spazio che a loro appartiene. Anche per questo mi fa piacere che alcuni amici, nei loro commenti, abbiano richiamato la vicenda della candidatura a sindaco di Varese di Luisa Oprandi. Io ne ho scritto altre volte sul tuo blog, per sostenerla, e forse l’ho fatto incautamente non essendo di Varese e non essendo iscritto al Pd cittadino; ma è veramente importante che per parlare di Varese vi si debba essere residenti ? La qualità delle scelte che si faranno per il governo della città di Varese, non ricade socialmente, culturalemente e politicamente anche su tutti i comuni viciniori, se non su tutta la provincia ? Conosco l’iter Ufficiale avviato dal PD cittadino insieme al gruppo consiliare (e ringrazio Roberto Molinari per avermi fatto avere il Programma presentato nell’assemblea del De Filippi in gennaio) e ne condivido l’impostazione. Ma questo iter,e il dibattito pubblico avviato, si svolge parallelamente al dibattito in atto dietro le quinte dove, alla candidatura ufficiale di Luisa Oprandi, pare si vada aggiungendo ( checché ne dica pubblicamente l’interessato ) la candidatura di Giuseppe Adamoli e pare che su di lui si vadano facendo sempre più insistenti le pressioni di una parte del PD, perché “scenda ufficialmente in campo”. Io stimo molto Giuseppe Adamoli, per la sua storia, le sue indubbie qualità politiche, ma il mio cuore batte altrove…e mi piacerebbe pensare che sui nomi in campo , quelli che già si sono fatti ed eventuali altri, gli iscritti al PD ( naturalmente quelli di Varese) possano esprimersi ufficialmente come sono chiamati a fare sul “programma”. Mi pare che la possibilità di tenere Primarie di coalizione vada tramontando e mi dispiace ( spero che con le Primarie non si cancelli anche la possibilità di ampie coalizioni) per questo credo che sia indispensabile una consultazione ufficiale almeno degli iscritti al PD, nel rispetto dello Statuto , che al punto 5) dell’art. 2 prevede: “ Gli iscritti e le iscritte al Partito Democratico hanno inoltre il diritto di: b) essere consultati sulla scelta delle candidature del Partito Democratico a qualsiasi carica istituzionale elettiva; c) votare nei referendum riservati agli iscritti”.
Scritto da giovanniderosa il 2/2/2011 alle 11:13
@giovanniderosa. Molinari è stato molto chiaro nel dire ad amici e conoscenti più o meno intimi (lo sa tutta Varese) che lui la Luisa candidata sindaco non la vuole perchè prenderebbe voti (pazzesco a pensarci), anzi non la vuole nemmeno consigliere comunale a Varese. Lo chiamano democratico ma tutti i big tranne Rossi lasciano che Molinari si senta il re del partito. Perchè gli obiettivi sono altri....e tutti abbiamo capito quali, vero onorevole diessino?
Scritto da tze tze il 2/2/2011 alle 22:30
Caro @tze tze, il nome che ti sei dato evoca in me ricordi bellissimi e struggenti, perché mi portano alla mia gioventù quando, proprio a causa della puntura di una mosca tsè tsè, morì in Congo un missionario che avevo conosciuto, stimato e infinitamente desiderato di seguirlo in missione. Si chiamava frate Leone , era un cappuccino robusto, forte, biondo come un vichingo, generoso come Dio comanda, apparteneva alla provincia monastica di Salerno, benché nato a san Giovanni Rotondo. Quando entrai in convento, cappuccino anch’io, volli chiamarmi come lui, benché indegnamente. Caro @tzè tzè, mi hai fatto ricordare cose per me così importanti, e te ne sono grato, che risponderti ora su Marantelli, Molinari o altri, mi sembra rappresenti una stonatura. Quello che penso sulla vicenda candidature, l’ho scritto comunque un minuto fa su un post di Adamoli, ma poiché il post è di qualche giorno fa e il mio commento potrebbe sfuggire a molti, spero che né Giuseppe, né Paolo se l’abbiano a male se lo riporto anche su questo blog: “Caro Giuseppe, continuo a credere che, sfumata la possibilità di scegliere il candidato sindaco con Primarie di coalizione, sia indispensabile evitare di lasciare nelle mani di pochi dirigenti (a prescindere dalle loro capacità, ma innanzitutto per una questione di metodo) la scelta di un candidato autorevole, nuovo, capace di aggregare il ceto medio e, perché no, capace anche di esprimere una risposta ed una proposta all'indegno attacco maschilista-stampo-ventennio, che interessa tutte le donne. Farlo in provincia di Varese, culla della Lega ( partito maschilista al pari del premier e che al premier riesce a perdonare ogni cosa, bunga bunga compreso ) sarebbe un messaggio forte, per le elettrici donne e per gli uomini che non ci stanno a considerare le loro donne, le loro figlie le loro madri degne solo di amore a pagamento ! Anche per queste motivazioni, oltre che per le indubbie capacità politiche e umane, ho appoggiato la candidatura di Luisa Oprandi ( anche se conto come il due di picche e quindi di nessun aiuto per Luisa ). Ma non ti nascondo che quando, lunedì sera, dalla tribunetta dell’Assemblea Provinciale del PD, ti ho sentito dire: “avverto che qualche sorpresa non mancherà nemmeno in queste terre”, ho pensato che tu potessi sciogliere positivamente la tua riserva, e questo mi ha fatto molto piacere. Non perché avessi cambiato idea su Luisa Oprandi , ma perchè vedevo delinearsi all’orizzonte la possibilità concreta di ridare agli iscritti (in primis a quelli di Varese) la possibilità di scegliere direttamente il candidato attraverso una consultazione che lo Statuto del Partito prevede. Innestare un dibattito tra candidati, che si sfidano e ragionano su programmi ( partendo da quello già presentato da Molinari e Cacioppo al dibattito con la città ) avrebbe dato al PD , ai suoi iscritti, ai suoi simpatizzanti una carica nuova, li avrebbe ripagati anche della delusione per la mancanza di una competizione vera in occasione dell’ultimo congresso provinciale. Pazienza; prendo atto della tua rinuncia, la rispetto , ma mi auguro che la mia idea di “referendum tra gli iscritti “ trovi tanti consensi ed anche un altro candidato autorevole e disponibile ( oltre Luisa) : il dibattito sul programma diventerebbe più intenso e più affascinante se si intrecciasse con quello sui candidati.
Scritto da giovanniderosa il 4/2/2011 alle 13:27
bravo concordo
Scritto da maria gori il 10/2/2011 alle 19:31
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