Fai vincere la lealtà verso i cittadini e verso il Paese.
Paolo Rossi   rossi_paolo@camera.it
inserito il 21/4/2011 alle 13:25

 Il 24 Aprile gli Armeni commemorano il genocidio del loro popolo perpetrato dai turchi all' inizio del secolo scorso ( a partire dal 1915-un milione di vittime innocenti-). Ieri al Senato un mio collega del centro destra è intervenuto per utilmente ricordare la triste ricorrenza. Dalla mia parte del campo invece non ha perso l' occasione per tacere un Senatore 'casualmente' di origine turco-cipriota. Stizzito, ha deviato le considerazioni echeggiate in un' aula insolitamente silenziosa, asserendo che 'tecnicamente' non si puo' parlare di genocidio vero e proprio, ma di orrori ed errori di una guerra, ricordando altresì (ma dove siamo andati a finire) che tristi (bontà sua) vicende di questo genere sono avvenute un po' ovunque. Mi sono incazzato, più che per l' idiozia di una simile argomentazione, per la 'giustificazione' di uno scempio conclamato. Gli ho chiesto come mai la Turchia, oltre terminologie adeguate o meno, non avesse ancora oggi (lo hanno fatto solo alcuni intellettuali ed una sparuta minoranza) riconosciuto quel crimine collettivo. Non ha saputo rispondermi se non tornando vuotamente a dotte disquisizioni lessicali e non. Le nostre origini sono sacre ma la verità lo è molto di più.

 

Categoria: Idee e proposte
Commenti dei lettori: 10 commenti -
Non ho parole.
Scritto da Marcello il 21/4/2011 alle 14:10
Ma non siete voi di sinistra che volete far entrare ila Turchia in europa?
Scritto da Pontida il 21/4/2011 alle 14:15
Siamo sempre pronti a criticare, partendo dalle piccole questioni per arrivare alle grandi, i comportamenti degli altri. Anche rispetto a vicende così tragiche e documentate la prevalenza dell' appartenenza ad un popolo ad un' etnia, una religione, un territorio un quello che volete voi, ci fa perdere di vista buon senso ed equilibrio, annullando colpevolmente qualsiasi capacità critico-costruttiva. Se anche su vicende di questo genere ci chiudiamo nel settarismo dove vogliamo andare a finire? La Storia ci ha detto dove spesso siamo andati a finire ma evidentemente quella sua forza e quel suo insegnamento, che dovrebbero entrambi farci capire e comprendere, che dovrebbero indicarci nuovi percorsi e nuove vie per stare e vivere meglio, non ci basta.
Scritto da un anziano il 21/4/2011 alle 14:25
Pontida, come sempre invece di cogliere il significato vero delle cose utilizzando un minimo di equilibrio, fai diventare tutto un pretesto per attaccare la sinistra. Sei noioso e ricordati da che parte stai. Un pizzico di autocritica a quel livello ti farebbe solo bene. Gli argomenti per criticare poi ce ne sono in abbondanza.
Scritto da Piero Ribolzi il 21/4/2011 alle 15:59
I tedeschi rispetto per esempio allo scempio del nazismo che è parte integrante, purtroppo, della loro vicenda storica hanno reagito con una abiura forte e convinta. Da noi gli ex fascisti che il fascismo, dopo anni, lo criticano ma non lo hanno sconfessato, governano il Paese. La forza di una vero e solido popolo è anche quella di riconoscere i propri errori del passato per fortificare la democrazia e non di ovattarli o nasconderli. Quel parlamentare, così facendo, non ha fatto un buon servizio prima di tutto ai suoi consanguinei o parenti alla lontana, turchi.
Scritto da Borghi S. il 21/4/2011 alle 17:03
Condivido senso e spirito del suo intervento.
Scritto da Destramoderata il 21/4/2011 alle 17:07
Quella degli Armeni è l' ennesima vicenda che manifesta come la crudeltà individuale e collettiva possa provocare aberrazioni inenarrabili. La storia dei popoli, quella di questi genocidi e delle diaspore dovrebbero aiutarci a riflettere per realizzare un futuro migliore. Di fronte anche oggi a certe assurde valutazioni non ci sono parole. Sugli armeni mi permetto di segnalare di Il Mulino Editore un interessante e completo libro di Gabriella Uluhogian intitolato, appunto, Armeni.
Scritto da Bernadette Telejan il 22/4/2011 alle 12:38
Ma Pontida, un contributo costruttivo mai vero? Sempre negativo, sempre contro. Come siete tristi voi leghisti.
Scritto da Miriana il 22/4/2011 alle 12:40
"Le nostre origini sono sacre la la verità lo è molto di più". Qui c'è tutto, dalla fierezza di appartenere ad un etnia ed ad un popolo alla capacità di essere giusti, tutto insieme. Quando quest' ultimo concetto verrà realizzato avremo raggiunto la pace vera.
Scritto da E.F. il 22/4/2011 alle 13:32
Mi piace riproporre con l' occasione una bellissima poesia del poeta armeno Paruyr Sevak (1924-1971) che avevo già inserito in un mio vecchio post e che trovo attuale anche, per esempio, in tema di immigrazione: "(...) dove siamo giunti, dove abbiamo vissuto /abbiamo faticato per tutti: /abbiamo costruito ponti, /abbiamo innalzato archi...ovunque abbiamo lasciato una scintilla dei nostri occhi, reliquie delle nostre anime, /briciole dei nostri cuori".
Scritto da paolo rossi il 22/4/2011 alle 13:49
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