Fai vincere la lealtà verso i cittadini e verso il Paese.
Paolo Rossi   rossi_paolo@camera.it
inserito il 18/5/2011 alle 08:19

Non sono mai stato tenero nei confronti della Lega Nord. Per tradurla in termini sintetici penso che il nostro progetto sia semplicemente alternativo a quello padano. Si puo' e ci si deve confrontare con loro? Pleonastico rispondere affermativamente. Quando in ballo ci sono interessi rilevanti che riguardano i cittadini, 'ognuno dalla sua parte del campo',  è sempre necessario dialogare. Così come dovrebbe avvenire in una qualsiasi società, più che 'evoluta', direi, 'normale'. Ho uno zio che da 45 anni lavora in e vive in Inghilterra. Da tempo mi dice: "noi (oramai pensa anglossassone) qui votiamo soprattutto considerando candidati e programmi. Voi siete ancora al tifo calcistico trasferito in politica: o sei a vita dell' Inter o sei del Milan". Come dargli torto. Ho sempre riconosciuto al Carroccio la sua 'identità' popolare. Il suo elettorato, salvo deprecabili eccezioni, non è 'xenofobo e razzista'. La Lega è nata, pur con le sue 'devianze' anche su una spinta di cambiamento rispetto a certa vecchia politica. Prima o poi un elettorato di questo genere non puo' che iniziare a 'patire' certo 'berlusconismo'. Dentro una considerazione di questo tipo vanno lette le recenti 'dichiarazioni di voto' del primo cittadino di Varese Attilio Fontana per quanto riguarda Gallarate. Dai Attilio, ancora un piccolo sforzo e potresti proporre di votare Luisa Oprandi al ballottaggio nel capoluogo!

Categoria: Idee e proposte
Commenti dei lettori: 17 commenti -
Lo riconosco: simpatica, onesta ed intelligente provocazione.
Scritto da Pontida il 18/5/2011 alle 09:13
Ho letto su VareseNews che il Sindaco di Varese Attilio Fontana ha dichiarato che per il ballottaggio non chiederà i voti all' Udc per questioni di serietà e coerenza. Bella forza, con in tasca il 49% dei consensi si puo' permettere di fare queste sparate. Avrei voluto vederlo in azione con nel fienile qualche punto in meno in termini di percentuale. Forza Oprandi.
Scritto da piero ribolzi il 18/5/2011 alle 09:21
Senatore, molto appropriata la citazione di tuo zio, italiano da 45 anni in Inghilterra; un'espressione, la sua, di sano pragmatismo davvero "programmatico", al di là di ideologie e filosofie o fedi. Lungi da intendimenti esterofili, a quando, finalmente, anche a casa nostra quel modo di intendere la "res publica"?
Scritto da Carlo A. il 18/5/2011 alle 10:58
Penso che il tifo ci stia gradualmente abbandonando. Il potere mediatico si incrina. Conta di più la realtà quotidiana. Se fai bene, ti voto. Se fai male, ti cambio o ti mando un avviso. Una sana democrazia post ideologica. E' così che leggo i dati di Milano,Bologna (Grillo al 10%),Torino,Varese,Napoli(qui sacrosante legnate al PD locale.Persone nuove avranno modo di costruire credibilità).Le legittime analisi sui demeriti degli altri, sui candidati "non nostri" eccetera le ritengo radical-chic
Scritto da FrancescoG. il 18/5/2011 alle 11:05
Infatti il problema non è l'elettorato leghista, che è fatto soprattutto di gente sana ed onesta, ma la dirigenza leghista a volte xenofoba, centralista nei fatti, scendiletto del Berlusca e neanche tanto brava ad amministrare in sede locale. Una dirigenza che amplifica le sensazioni della gente. La lega segue il popolo forzando, quando non deviando per eccesso, certe pulsioni popolari. Ora da qualche tempo basta sentire radio padania per capire che quell' elettorato è stufo di Berlusconi e comincia a manifestarlo con forza. Non mi stuperei che, propiro per il meccanismo di cui sopra, l'avventura con il Cavaliere cominci ad incrinarsi. Ma forse anche a questo livello il dio denaro saprà congelare il dissenso.
Scritto da Adriano il 18/5/2011 alle 14:24
Questa esterofilia è fuori luogo. All' estero avviene ne più ne meno quello che avviene in Italia. Siamo sempre più masochisti.
Scritto da Destramoderata il 18/5/2011 alle 14:46
@FrancescoG. Sono in perfetta sintonia con il tuo commento. Vorrei riporre l'attenzione su quel Movimento, di cui parli, che potrebbe essere in grado di assorbire il malcontento dei cittadini, soprattutto coloro che per scelta preferivano l'astensionismo, proprio per i motivi che hai ben esposto. Una "sana democrazia post ideologica" che appunto rifiuta... il tifo.
Scritto da Carlo A. il 18/5/2011 alle 14:46
Caro @dDestramoderata, il problema non è quello che, come in Italia, avviene all' estero. La questione è come il sistema democratico e la politica reagisce e si comporta dinnanzi alle devianze. A questo livello le differenze sono abissali e non mi pare nemmeno il caso di riportare qui sotto, a supporto della breve considerazione, un elenco infinito e triste di casi.
Scritto da paolo rossi il 18/5/2011 alle 14:54
Condivido, la Sua però mi sembra, e da sempre, una posizione diversa per esempio da quella dell' On. Marantelli che rispetto alla Lega mi pare segua una logica più di immagine personale che di contenuto politico.
Scritto da Sergio B. il 18/5/2011 alle 15:57
Il dialogo nella chiarezza delle reciproche posizioni è doveroso in un Paese civile. Arrivo a dire che in taluni casi eccezionali, nell' interesse di una comunità, si puo, anzi si deve, collaborare. Quello che non è accettabile è la foschia di alcuni intendimenti politici e non mi riferisco a Lei senatore. Dire che la Lega ha una base popolare ed anche 'sana' lo trovo giusto, quasi scontato, dire che si potrà a vari livelli governare con loro molto ma molto meno.
Scritto da Borghi S. il 18/5/2011 alle 17:06
Ho da poco inviato un commento sul blog di Adamoli. In sostanza ho osservato che spesso lei Senatore nei confronti dell' anziano valido politico ex dc, offre attestati di stima e considerazione mentre lui nei suoi confronti mai, ma proprio mai. Sarà forse invidioso che uno come lei, meno attrezzato politicamente, è arrivato a Roma mentre il nostro si è dovuto accontentare della Regione e non di più? Non sia diplomatico, cosa ne pensa? La mia è gratuita cattiveria?
Scritto da E.F. il 19/5/2011 alle 00:43
Cara E.F. rispondo ancora una volta alle tue domandine, che qui riporto, anche se non te lo meriti. Uno: cosa ne pensa? Niente. Due: la mia è gratuita cattiveria? Si.
Scritto da paolo rossi il 19/5/2011 alle 09:16
Mi scusi @E.F., ma chi se ne frega di quello che pensa Adamoli di Rossi o viceversa, a me interessa la politica e i due, che stimo molto nonostante la loro provenienza democristiana pur essendo per esempio fra loro diversissimi, mi sono sempre sembrati, per quel che posso capire io, in sintonia o quasi, Il resto è affare personale, privato, in ogni caso ininfluente. Lo ripeto ancora -- chi se ne importa!!!!- Mi lasci però chiederle che gusto prova a cercare con una costanza sospetta di mettere zizzania? Quale è la ragione di un divertimento più infantile che da cortile. Ci sono dei problemi? Parliamone sono un vecchio bilioso ma sempre disposto a dare una mano a chi ha bisogno.
Scritto da un anziano il 19/5/2011 alle 09:51
Signor Sergio B. invece a me sembra che l' On. Marantelli, e questo è l'aspetto più grave e preoccupante, privilegi, unitamente all' aspetto personale ( lui è sempre stato fin da giovanotto un bel variopinto e vanitoso galletto) soprattutto quello politico.
Scritto da un anziano il 19/5/2011 alle 10:03
Eppure, cortese ed attento @anziano 09:51, almeno per una sorta di "par condicio" (si dice così?) l'intervento di E.F. - visto quanto è scaturito da certe critiche espresse da altri in altro blog (anche) su questo blog - oggettivamente non è fuori luogo.
Scritto da M. il 19/5/2011 alle 23:01
@ Carlo A. Il 5 stelle ha un modo di operare dibattere, tratta di questioni quotidiane. E' vero, richiama al voto (astensionisti, da destra e sinistra). Ci ragionino tutti, perchè ci sono spunti (già nei programmi dei partiti e delle liste civiche di ogni colore) sui quali approfondire. Nota personale. Senza essere del 5 stelle, le medesime modalità ed i medesimi contenuti li abbiamo sviluppati nel nostro paese, nelle elezioni del 2009 :-) E poi, ricordiamo la Fabbrica del Programma di Prodi.
Scritto da FrancescoG. il 21/5/2011 alle 08:41
Grazie, @FrancescoG. della intelligente replica. Forse nei momenti di crisi dei valori (tradizionali?) e, quindi, anche del modo di considerare i partiti, intesi come "partitocrazia" (e quindi da molti rifiutata), sembrerebbe quasi istintivo riporre attenzione e fiducia in altri nuovi soggetti. E chi prima magari si asteneva, ora, se vuole, vota quella lista, speranzoso... in una nuova... terapia. I cui effetti si vedranno poi, se ci saranno. Forse.
Scritto da CarloA. il 21/5/2011 alle 13:24
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