Fai vincere la lealtà verso i cittadini e verso il Paese.
Paolo Rossi   rossi_paolo@camera.it
inserito il 30/6/2011 alle 15:55

 Qualche giorno fa cercando tra i miei quattro libri impolverati mi sono imbattuto in 'vecchio' volumetto datato 1985 "Un partito per la gente" scritto dal bravo giornalista varesino Fulvio Monti, nel quale si raccontavano le vicende politiche della D.C. prealpina dal 1943 ad appunto il 1985, ben ventisei anni fa. L' ho aperto, sfogliato e ritrovato una piccola parte dedicata al Movimento Giovanile Diccì. In quegli anni ne ero giovane segretario provinciale dalle belle speranze. Mi è caduto l' occhio su un mio intervento ad un Congresso Provinciale dove testualmente dicevo: "....abbiamo costruito un movimento capace di rompere con vecchi schemi, poggiato su fondamenta di idealità e di formazione...". E poi ancora"..la cultura è centrale nell' azione politica come centrale deve essere una politica con connotazioni popolari e non di elite"  eccetera, eccetera, eccetera. Al di là dell' intervento, intriso di atteggiamenti imitatori nei confronti dei 'grandi' ma in realtà esternazione di uno dei tanti piccoli Zaccagnini di provincia, mi ha annichilito il fatto che, a distanza di tanto tempo, seppur in un contesto assai differente, sto dicendo ancora oggi le stesse identiche cose. Da un lato mi ha fatto quasi piacere, dall' altro mi sono cadute le braccia e tutto il resto. 

Categoria: Idee e proposte
Commenti dei lettori: 28 commenti -
Caro Paolo, ti deve far piacere, altro che.
Scritto da Sergio il 30/6/2011 alle 16:47
Il meglio Senatore, mi sa che Lei lo ha dato dopo la Democrazia Cristiana che non era certo come Lega e PDL, ma insomma.......
Scritto da E.F. il 30/6/2011 alle 16:48
La politica si ripropone sempre nel tempo e le battaglie sono lunghe da vincere.
Scritto da una rottamatrice il 30/6/2011 alle 16:55
Mi sembra uno di quelli che, nonostante l' importante carriera politica effettuata, ha saputo mantenere onestà, coerenza e idealità. Mi creda Senatore questa è una rarità preziosa. la conservi con la sua genuinità mista ad una punta di ingenuità. Ne abbiamo bisogno come l' acqua nel deserto.
Scritto da Piero Ribolzi il 30/6/2011 alle 17:01
Che Lei sia di pasta buona non lo scopriamo adesso. Io non vengo dalla Dc ma le persone di un certo tipo non solo le apprezzo, io le sostengo.
Scritto da Adriano il 30/6/2011 alle 17:04
@Piero Ribolzi. Che il Senatore fosse onesto si era capito molto bene, ingenuo invece avrei forti, fortissimi i dubbi. Si vede che non lo conosce bene. Quel suo fare simpatico e pulitino inganna. Ha un suo fascino, lo riconosco, è gentile, affabile e cordiale ma alla fine, se ha convenienza, ti frega rapido come un' aspide e poi, dopo che ti ha morso, ti sorride come se lui fosse lì per caso. Il suo agire politico è proprio tipicamente democristiano, furbetto e double-face. (mi scusi senatore ma la penso così, sincerità per sincerità).
Scritto da E.F. il 30/6/2011 alle 17:15
Caspita @E.F. così male di me puo' pensarla solo qualche mia ex-fidanzata.
Scritto da paolo rossi il 30/6/2011 alle 18:25
Patetico.
Scritto da Pontida il 30/6/2011 alle 18:37
Grazie @Pontida.
Scritto da paolo rossi il 30/6/2011 alle 18:50
E' il segno caro senatore che i tempi cambiano ma la politica e gli uomini sono sempre gli stessi o quasi. Certe battaglie poi non sono tali ma delle vere e proprie guerre. Per vincerle occorrono anni ed anni. Simpatico il richiamo al mitico buon Benigno Zaccagnini. In quegli anni lavoravo all' estero ma la sensazione che quella segreteria politica potesse cambiare e rinnovare prima la dc e poi il Paese era forte e l' avvertivo anche semplicemente leggendo i giornali italiani e sentendo gli amici al telefono. Poi hanno ammazzato Moro, e subito dopo il preambolo con l' accordo fra le componenti interne più retrive della stessa dc, poi è arrivata la P2 e poi via andare tutto il resto.
Scritto da Borghi S. il 30/6/2011 alle 21:41
Mi ricordo molto bene di te Paolo giovane segretario del mgdc. Era già in quegli anni brillante e simpatico, si vedeva che avevi stoffa e carisma. Ricordo, se posso permettermi una casta nota di colore, che piacevi anche a molte giovincelle democristiane. Poi sei diventato grande, hai fatto carriera, non hai perso quelle doti ma sei finito con i comunisti. Un vero peccato. Ciao.
Scritto da Luigi il 30/6/2011 alle 21:57
E perchè mai bisognerebbe cambiare, se uno è un idealista lo è per sempre. Tra l' altro spesso nell vita si cambia in peggio, almeno da questo punto di vista. Poi la politica ogni tanto realizza i tuoi sogni più spesso no ma non fa niente. La cosa importante è combattere ed agire per i propri ideali, in coerenza. Lo si puo' fare sempre; che si sia acerbo segretario dei giovani dc o senatori attempati ha davvero scarsa importanza.
Scritto da Marcello il 30/6/2011 alle 22:58
Gli anni '70, gli anni quindi del post sessantotto, per chi ha iniziato a far politica sono stati estremamente formativi e hanno dato, dal punto di vista delle capacità e della formazione culturale e politica, risultati strapositivi anche in termini di materiale umano.
Scritto da Claudio Colombo il 30/6/2011 alle 23:03
Carissimo @Luigi. Non sono io che sono "finito con i comunisti" ma questi ultimi, non sentendosi più tali, un bel giorno mi sono venuti incontro.
Scritto da paolo rossi il 30/6/2011 alle 23:41
Ma la politica non cambia mai, cambia semmai il suo linguaggio e la contestualizzazione. E in fondo in fondo le battaglie sono sempre le stesse: dure, difficili e lunghe, molto lunghe. Hasta la vista.
Scritto da Marcello il 1/7/2011 alle 00:20
Caro Paolo e caro @Luigi, semplicemente : ci siamo incontrati e ci siamo resi conto che, benchè venissimo da luoghi diversi, professassimo credi diversi e rincorressimo sogni diversi, in cima ai nostri pensieri c'era l'uomo in carne ed ossa, la sua umanità spesso calpestata, i suoi bisogni ignorati, le su aspirazioni compresse. Abbiamo capito che insieme potevamo fondare un umanesimo nuovo, forte, laico...e così è nato il Partito Democratico. E non poteva che chiamarsi così, viste le radici.
Scritto da giovanniderosa il 1/7/2011 alle 01:07
Paolo Rossi scrive: "Non sono io che sono "finito con i comunisti" ma questi ultimi, non sentendosi più tali, un bel giorno mi sono venuti incontro." ;-)
Scritto da Filippo Valmaggia il 1/7/2011 alle 11:13
Sinceramente caro@Filippo Valmaggia, sono un po' -corto- lo riconosco, ma non ho colto il senso del tuo commento. (!!??)
Scritto da Borghi S. il 1/7/2011 alle 12:47
Era uno smile. Una emoticon, (faccina, in italiano) che rappresenta un sorriso con strizzata d'occhio. La ripropongo: ;-) Dai, coscritto, non fare il vecchio: hai soltanto 53 anni! ;-))) (questa faccina ride apertamente)
Scritto da Filippo Valmaggia il 1/7/2011 alle 13:14
Non vedo dove stia il problema. Certe situazioni l 'uomo non le ha risolte da secoli e secoli e già nel buio del passato ne parlava con profondità e struggente sensibilità. Cosa vuole che sia, Senatore il suo: "la cultura è centrale........politica con connotazioni popolari e non di elite......ecc.ecc." Certo che sono considerazioni attuali. Lo saranno ancora per molto. Chissà, forse per sempre.
Scritto da destramoderata il 1/7/2011 alle 16:06
Buongiorno, caro senatore. Nel commentare quanto Lei scrive alle 23.41, mi viene da dire che, per certi versi, gli ex democristiani stanno scavalcando a sinistra gli ex comunisti. Non tutti. Una gran parte sì. E questo, per me, è buona cosa. O forse sono gli ex comunisti che si sono spostati troppo a destra? Mah! Chi può fornirci una risposta? Il sapiente @Zorro non è da queste parti? Comunque, per venire a cose più amene (sono ancora in clima vacanziero), ho letto i Suoi commenti precedenti ove apprezza la tedesca Nico (che io non conoscevo e che ho visionato in internet). Oh, sono contenta che Lei apprezzi le bionde, con capelli lisci ed occhi verdi ;-) Vedo, in giro, troppa egemonia delle more.
Scritto da Mafalda il 1/7/2011 alle 16:21
Semplicemente, caro Rossi, la situazione in generale è cambiata solo esteriormente e certe devianze della politica persistono. Guardi, e lei lo sa bene, cosa è successo tanto per fare il solito esempio a Varese di Luisa Oprandi. Alla fine il partito ha ragionato come si faceva 30 anni fa, piegato al suo interno e facendo una scelta esclusivamente di logica e potere interno. Stop. Poi su un altro blog il segretario di quel partito disquisisce sulle primarie, sul suo significato ed il suo senso ma, insieme alla sua cricca, è persona ancorata al passato che non ha il coraggio di cambiare, ma che dico, di pensare che la politica è evoluzione e non modello preconfezionato da proporre pedissequamente.
Scritto da un rottamatore il 1/7/2011 alle 16:27
Sono di corsa, ma devo una risposta, anzi due, volanti a @Mafalda. Non c'è dubbio che io sia più a sinistra di tanti ex pci. Era già così 30 anni fa. Su cosa è destra e cosa è sinistra (richiamando Giorgio Gaber) ne parleremo perchè la questione è complessa e lunga da sviscerare. Vengo dalla sinistra sociale dc, una parte di questi nei fine anni '60 tentò, fallendo elettoralmente, l' esperimento politico del MpL (sinistra sociale dc e aclisti di Livio Labor). Nei contenuti politici, economici e sociali quella sinistra era molto, ma molto, ma molto a sinistra. "Pesciolini rossi nell' acqua santa" ci definivano. Mi sono iscritto giovanissimo nel 1977, a diciannove anni, alla dc. Venivo, per reazione a certa cultura dominante, da un anticomunismo militante. La Dc era uno scatolone, una confederazione. Dentro lì convivevano destra e sinistra. Forze Nuove per me (la sinistra sociale) è stata la mia prima vera formazione politica e sociale, la scuola elementare, il primo amore che non si scorda mai. Agli inizi degli anni '80 il famigerato e congressuale preambolo', mise insieme, ahimè anche FN, tutte le componenti moderate del partito contro la politica della 'solidarietà nazionale'. Non potevo accettare, anche per ragioni sorte a livello locale, me ne andai e rimasi a sinistra nella B.B. (Balena Bianca). Quindi capperi se mi sento a sinistra ma non nel senso quasi 'geografico e tradizionale' come si gereralmente intende stare od essere a sinistra. Basti penare che a 53 anni simpatizzo ancora (un tifo quasi calcistico e documentato) per i repubblicani dell' irlanda del Nord del Sinn Fléin (per molti l' anticamera dell' IRA), che non è il partito cattolico nordirlandese ma il partito più votato e più militato dai cattolici di lassù. Ho sempre poi simpatizzato, per esempio, per la 'teologia della liberazione' e quindi via il mio patentino di cattolicaccio di sinistra me lo sono in fondo, guadagnato, eccome!!! Dentro il Pd di oggi poi, mi sento addirittura un 'piccolo Che Guevara di provincia'(ahahahah) Per quanto concerne la bellissima Nico e la questione fra bionde e more (in materia sono un convinto ed indefesso 'tradizionalista', lo ammetto), auspico che la competizione in materia continui ed accresca sempre più, garantisce la qualità (scherzo, ma non troppo). Nico, in controtendenza, da bionda naturale per un periodo si tinse i capelli e quel viso perfetto venne sormontato da una inquietante capigliatura 'nero corvino'. Sempre, e comunque, stupenda!!! Mi scuso per la 'menata' è tardissimo, devo correre. Alla prossima.
Scritto da paolo rossi il 1/7/2011 alle 16:48
Rileggendo il mio commento, oltre a erroretti vari, mi è scappata una elle in più: Sinn Féin e non Flein come ho erroneamente digitato.
Scritto da paolo rossi il 1/7/2011 alle 18:00
Caro Senatore, posto che B.B. stia per Balena Bianca e non per Brigitte Bardot (io continuo la mia difesa corporativa delle bionde e, visto che siamo in tempi di abbronzature, dei loro fototipi) mi è piaciuta molto la ricostruzione che ha fatto della Sua storia politica, a partire dagli anni giovanili. Comprendo il Suo sano rimpianto di quei tempi. L’accostamento a Che Guevara potrebbe essere praticabile nel momento in cui Lei, anche in virtù del Suo ruolo istituzionale, osasse di più. Ci provi. Riguardo alla teologia della liberazione, deve sapere che sono una lettrice accanita di Leonardo Boff e sono andata a rileggermi, poco tempo fa, uno scambio epistolare avvenuto qualche decennio fa tra Ratzinger (che, da cardinale, ricopriva allora l’incarico di Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede) e lo stesso Boff. Alcuni brani di queste lettere – che riportano le argomentazioni di Boff - sono una vera “chicca”. Magari nei prossimi giorni, se ce ne sarà occasione, ne riprendo qualcuna.
Scritto da Mafalda il 1/7/2011 alle 22:27
@Mafalda, splendido Leonardo Boff. L' argomento so che non è più di grande attualità ma mi piacerebbe molto dedicare un breve post alla splendida, coraggiosa e condivisibile 'teologia della liberzione' che tanto mi ha fatto litigare in passato con molti amici cattolici e, devo dire, soprattutto ciellini (e non poteva essere diversamente). Sul fatto di 'osare di più' anche per via del ruolo istituzionale che ricopro, capisco che sia un modo garbato e gentile forse per dire 'fai di più'. Ma io faccio, o almeno credo di fare, solo che non riesco a vendermi bene. Non perchè io sia modesto (non credo proprio di esserlo) ma perche per me il mio comportamento è come il colore degli occhi. Non si puo' cambiare. Sono fatto così, posso migliorarmi questo sì, ma a cinquant' anni suonati devo anche imparare ad accettarmi, limiti ovviamente e soprattutto compresi. Poi la nostra E.F. dice che dietro la mia apparenza gentile e fascinosa si nasconde un aspide, ma detto da una come lei......è quasi quasi un complimento.
Scritto da paolo rossi il 2/7/2011 alle 01:11
No, no, caro senatore, io non intendevo dirLe di fare di più. Ho scritto “osare” ed è proprio quello che intendevo. Voce del verbo osare. Non sarò di certo io a dirLe come. Sicuramente le idee non Le mancano. L’unica cosa che non deve fare – pena la perdita della mia stima - è organizzare un “think tank”. La prego, La scongiuro, non lo faccia. Il think tank è la strada più breve per far scendere il Pd al 15%. Lasci perdere associazioni e fondazioni che prevedono la conoscenza perfetta dell’inglese. Piuttosto, torniamo in strada a parlare con la gente. Naturalmente, ben disposti all’ascolto (che è ciò che ha fatto Luisa Oprandi, ottenendo il risultato che conosciamo tutti). Io, personalmente, al think tank rispondo con i Take That e appena trovo tempo vado a vedermi il video “The flood” che li mostra mentre pagaiano divinamente.
Scritto da Mafalda il 2/7/2011 alle 20:33
Tranquilla @Mafalda, niente 'think tank', non è nelle mie corde.
Scritto da paolo rossi il 2/7/2011 alle 21:03
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