Fai vincere la lealtà verso i cittadini e verso il Paese.
Paolo Rossi   rossi_paolo@camera.it
inserito il 10/9/2011 alle 13:03

 Ieri ho di nuovo incontrato Yervant Der Mossighian (in arte Vanadur), anziano pittore armeno che vive da diversi anni a Varese. Un uomo eccezionale che, come molti suoi conterranei, ha incontrato la violenza e l' atrocità del genocidio. Da Kharpert in Armenia dove è nato, a Istanbul, per poi riparare con la mamma (meglio dire approdare) ancora fanciullo a Venezia, riuscendo finalmente a fuggire dal Grande Male. Rimasto orfano poco più che bambino, accolto con affetto dalla comunità veneziana, ha avuto la possibilità di studiare e nel tempo di laurerasi in medicina che è stata poi la professione della sua vita. Un talento innato, ha dipinto da sempre e le sue opere sono di uno splendore commovente, con una struggente soprapposizioni di luci e colori caldi ed ovattanti. Diverse le mostre in giro per l' Italia ma la sua estrema modestia ha intralciato una maggiore notorietà. Sposato e senza figli, ha perso la compagna di una vita oramai da diversi anni. Non ha più parenti. Vive solo in un appartamento lindo ed ordinato, in mezzo alle sue opere. Colto e lucidissimo, in perfetta forma, bada splendidamente a sè stesso.  Mi ha detto sereno che da sei mesi non dipinge, non perchè non riesca più a farlo, ma in quanto ritiene concluso il suo 'ciclo artistico'. Il 5 maggio di quest'anno ha compiuto cento anni

Categoria: Persone
Commenti dei lettori: 23 commenti -
Che bella storia Senatore, che bella.
Scritto da piero ribolzi il 10/9/2011 alle 13:35
Forse le sembrerò troppo fragile e non so se mi devo in qualche misura giustificare, ma questa breve e semplice storia è per me commovente fino alla lacrima.
Scritto da miriana il 10/9/2011 alle 13:44
Mi piace che il Suo blog non sia sempre e solo dedicato alla politica ma possa, come si usa dire, -spaziare-. A volte in giro si scoprono storie e situazioni sorprendenti come quella che oggi ha voluto riportare in questo bel post.
Scritto da una rottamatrice il 10/9/2011 alle 14:07
Bellisssimo, altro non saprei dire.
Scritto da claudio colombo il 10/9/2011 alle 14:15
Caro Paolo , tutti vorremmo invecchiare bene per prepararci a lasciare la vita con serena consapevolezza . Mi ricordo mia nonna morta a 101 anni , vedova in giovane età ma già con 7 figli in periodo di guerra . Una vita di lavoro e sacrifici prima nella campagna emiliana poi come emigrante a Varese . Il suo sguardo mi dava sicurezza e voglia di affrontare la vita per gustarla fino in fondo .
Scritto da Luca Fava il 10/9/2011 alle 14:19
Questa è una di quelle classiche storie che meriterebbero di essere divulgate. Ma non fanno audience, fanno notizia e provocano interesse solo le solite puttanate dozzinali, vere e proprie cagate mediatiche (mi scuso per i termini poco fini, ma sono gli unici che rendono e che manifestano appieno il necessario disgusto).
Scritto da paperoga il 10/9/2011 alle 14:22
Belle anche le espressioni di @Luca Fava sulla sua nonna. Queste sono storie importanti che devono aiutarci soprattutto nei momenti di difficoltà e di depressione. Tutto sommato noi siamo generazioni privilegiate.
Scritto da Marcella il 10/9/2011 alle 14:46
Complimenti sinceri e sentiti all' anziano pittore, ma lei Senatore non faccia tanto il sentimentalone, l' è mia il caso.
Scritto da Pontida il 10/9/2011 alle 14:49
Invece @Pontida tu l' asino lo fai sempre, è questione di vocazione naturale.
Scritto da paperoga il 10/9/2011 alle 15:09
@Pontida è disarmante. Gli si spieghi che non c'è obbligo di intervento tutte le volte e che, conseguentemente, deve stare sereno e tranquillo: non sono previste sanzioni.
Scritto da un rottamatore il 10/9/2011 alle 15:27
Triste ma importante e significativa storia quella degli Armeni. Avevo visto tempo fa uno splendido film dei fratelli Taviani sulla loro tragica vicenda dal titolo "La masseria delle allodole", tratto non so più da quale libro. Molto commovente.
Scritto da Borghi S. il 10/9/2011 alle 15:33
Caro @Borghi S. Il film del 2007 dei fratelli Taviani "La masseria delle allodole", è tratto dall' omonimo romanzo di Antonia Arslan, finalista del Campiello e Premio Stresa di narrativa nel 2004.
Scritto da paolo rossi il 10/9/2011 alle 15:42
Un confortante esempio di antica, sincera umanità. Nascosta, vissuta, sentita. Un gradito soffio di freschezza, di serenità... E che fa bene al cuore e alla mente di chi legge o che assiste in tribuna...
Scritto da Ex Legnanesi & Bustocchi il 10/9/2011 alle 15:55
Immagino un uomo forgiato dalla sofferenza e ora, dopo una vita vissuta così intensamente, vedo una persona che vive la sua solitudine con ammirevole coraggio e con straordinaria dignità. Mi piacerebbe poter vedere le sue opere. Penso che tutto il suo vissuto e la sua lunga storia si materializzino sulla tela.
Scritto da Antonio il 10/9/2011 alle 17:00
"Noi tutti camminiamo tra i vicoli, e solo pochi alzano lo sguardo verso le stelle". Oscar Wilde
Scritto da Marcello il 10/9/2011 alle 17:04
Molto interessante: cliccare su Google "Vanadur" per una conoscenza approfondita di questo grande artista.
Scritto da Ex L. & B. il 10/9/2011 alle 18:02
Il mondo ha conosciuto vittime armene ma non Armeni vittime. Un popolo antico, tenace, orgoglioso, dignitoso che non ha usato la storia come scudo per difese preventive o come spada per offese proditorie. Né mai ha steso la mano pretendendo risarcimenti.
Scritto da Filippo Valmaggia il 10/9/2011 alle 21:18
Molti politici dovrebbero avere l'umiltà e il coraggio di decretare la fine della loro fase operativa così come il pittore armeno ha intelligentemente decretato il termine della sua fase artistica .
Scritto da Luca Fava il 10/9/2011 alle 21:31
Ho visto i suoi quadri, un grande Artista.La fortuna di arrivare ai 100 anni in maniera serena e creativa. Abbiamo bisogno di più esempi positivi ,di questi tempi poi una boccata di ossigeno.Grazie
Scritto da Maria Rossa il 11/9/2011 alle 00:31
@Filippo Valmaggia ha ragione. Quello degli Armeni è un grande popolo, un popolo -cristiano- ma non un popolo che si sente, per via della sua religione, "eletto da Dio" e quindi il " migliore", quello "prescelto" dalla divinità. Questa presunta condizione infatti ha portato altri, nella Storia, ad agire e vivere prima sul piano culturale poi su quello materiale, con arrogante superiorità. Che ne so, magari a cacciare e poi comprimere migliaia e migliaia di esseri umani in un fazzoletto di terra trattandoli come bestie ed esseri inferiori.
Scritto da un vecchio amico destroso il 11/9/2011 alle 08:48
Molti sono gli armeni famosi : Alain Prost - Pilota di Formula 1; Andre Agassi – Tennista; Aram Khachaturian – Compositore; Atom Egoyan - Regista – Vincitore del Gran Premio di Cannes 1997; Charles Aznavour – Cantante; Cher (Cherylin Sarkissian) – attrice e cantante; Emile Lahoud - Presidente del Libano; Garry Kasparov - Scacchista – Campione del mondo – Parlamentare; George Gurdjieff - Leader Spirituale; Paolo Rossi – armeno per un quarto – Uomo politico italiano – Senatore della Repubblica; Principessa Diana Spencer – armena per un sessantaquattresimo – Principessa del Galles; Rouben Mamoulian - Regista – Il primo ad utilizzare una telecamera mobile, colonna sonora multipla e Technicolor.
Scritto da Filippo Valmaggia il 11/9/2011 alle 14:33
Grande il @Filippo Valmaggia. Mi ha elencato insieme a gente veramente importante e non certo del mio livello. Io sono solo e semplicemente un mezzo sangue.................insomma,........... un bastardo.
Scritto da paolo rossi il 11/9/2011 alle 22:43
Paolo Rossi è un intelligente provocatore o un provocatore intelligente?
Scritto da E.F. il 12/9/2011 alle 14:08
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