Fai vincere la lealtà verso i cittadini e verso il Paese.
Paolo Rossi   rossi_paolo@camera.it
inserito il 13/2/2012 alle 12:07

 Penso che in questo delicato momento politico sia fondamentale l' individuazione di un preciso percorso di concertazione tra Governo e parti sociali, Sindacato innanzitutto. In una fase di questo tipo forzature, nel Parlamento e nel Paese, da una parte o da dall' altra come quella sulla questione dell' Art.18, rischiano di essere deleterie, anzi, devastanti. In questi giorni si parla dell' incontro segreto Monti-Camusso. Gli interessati smentiscono. Le posizioni, sui contenuti, rimangono arcinote e molto distanti. Credo che se il Premier ed il leader del più grande sindacato italiano si fossero anche informalmente parlati/incontrati la cosa non dovrebbe scandalizzare nessuno. Dirò di più, se non si parlassero sarebbero anche un tantino, con rispetto dicendo, degli 'allocchi.' Ricordo gli incontri e le cenette a Palazzo Grazioli (anche queste smentite) tra l' allora capo del Governo Berlusconi ed i leader di Cisl e Uil, ma con la CGIL lasciata 'prudentemente' alla porta. L' impressione è che ora qualcuno voglia far saltare un dialogo ed i fili di una possibile intesa utile al Paese. Del resto il divide et impera è sempre di moda, in voga da centinaia di secoli.

Categoria: Idee e proposte
Commenti dei lettori: 39 commenti -
Caro il mio senatore Rossi e le battaglie sui valori delle quali ogni tanto lei parla sul blog? Valgono solo per le proprie idee e mai per quelle degli altri? Quella dell' art.18 è una questione di idealità pura. Meno male che ci rimane un rimasuglio di lotta da fare sui principi.
Scritto da Guevara il 13/2/2012 alle 12:26
Caro @Guevara, a parte che il tema del post non è propriamente l' art.18, comunque sia sarebbe opportuno non confondere idealità con ideologia ed effetti annessi e connessi. Per il resto possiamo anche essere in sintonia.
Scritto da paolo rossi il 13/2/2012 alle 13:11
La battaglia del sindacato, della CGIl , sull' art.18 non andrebbe demonizzata, al tempo stesso, non tutto è sempre conservabile dentro un teca di ferro. Le parti devono dialogare. Credo che anche il Sindacato dovrebbe maggiormente adattarsi ad un mondo che cambia. Dovrebbe rinnovarsi senza snaturarsi. E' nel suo interesse ed in quello dei lavoratori che oggi sono in difficoltà, ma che non sono per antonomasia la fascia più debole della società. Oggi quella fascia è composta dai preacari e dai disoccupati.
Scritto da claudio colombo il 13/2/2012 alle 13:26
Uil e Cisl, quest' ultima in particolare, hanno in questi ultimi anni flirtato con il governo Berlusconi. Un dato oggettivo.Il tentativo del divide et impera è stato affare del Cavaliere. Bonanni poi, per un certo periodo, sembrava più impegnato a fare il politico nel tentativo di costruire "Il grande centro", che il sindacalista. Siccome è uno scarso (mi chiedo come faccia un sindacato come la Cisl, con la sua storia e la sua tradizione, ad avere un leader del genere), ha fatto e fa male entrambe le cose. Se Monti e la Camusso dialogano è un bene per il Paese alla faccia del partito di "La Repubblica" che ha fatto più danni al centrosinistra di tutti giornali di destra messi assieme.
Scritto da mario macchi il 13/2/2012 alle 13:41
Caro @mario macchi, forse 'esasperi' un po' troppo certi concetti e le tue opinioni appaiono anche un filino caustiche ma, in tutta sincerità e coscienza, non me la sento proprio di darti torto su tutto il fronte.
Scritto da paolo rossi il 13/2/2012 alle 13:50
Caro @mario macchi, forse 'esasperi' un po' troppo certi concetti e le tue opinioni appaiono anche un filino caustiche ma, in tutta sincerità e coscienza, non me la sento proprio di darti torto su tutto il fronte.
Scritto da paolo rossi il 13/2/2012 alle 13:50
Scusi se aggiungo un' altra considerazione Senatore ed un piccolo appunto che, questa volta, mi permetto di fare a lei. Non potete, fra gli esponenti esponenti del PD di Varese, vedi Adamoli, sintonizzarvi sulle uscite dei vostri post evitando sovrapposizioni? Ritengo che ce ne guadagnerebbe la comunicazione del vostro partito.
Scritto da mario macchi il 13/2/2012 alle 13:57
Sono un idealista al cento per cento ma diciamocelo sinceramente: il Sindacato è rimasto indietro di 40 anni e non sembra intenzionato a rinnovarsi. Il suo compito è essenziale, irrinunciabile in una società come la nostra, ma non può svilupparsi dentro una logica di pura conservazione. Ci rediamo conto che è una struttura che si poggia soprattutto sui pensionati? Ci rendiamo conto che se ne sta sostanzialmente fregando del precariato? In una dinamica moderna non ci si può attestare solo a difendere l' esistente senza avere visioni in prospettiva, senza pensare che, oggi, i deboli sono altre categorie rispetto a quelle del passato. Un comportamento statico e fermo di questo genere funzionerà per poco tempo. Non va bene dai, bisogna cambiare subito rotta se no anche quel mondo imploderà. Non occorre essere dei maghi per prevederlo.
Scritto da Borghi S. il 13/2/2012 alle 14:19
Caro @mario macchi, succede di rado la 'sovrapposizione' di temi sul blog. Quando è capitato non mi pare ci siano mai stati particolari problemi, anzi a volte angolature distinte, nell' affrontare le questioni, arricchiscono e comunque non deprimono il dibattito.
Scritto da paolo rossi il 13/2/2012 alle 15:21
Guai se in Italia non ci fosse stato un buon sindacato. La situazione del lavoro in questo paese sarebbe pessima. Basta vedere cosa avviene da questo punto di vista in molti moderni paesi europei considerati all' avanguardia. La verità è però che, come la politica, anche questo ambito non si è mai rinnovato e propone soluzioni vetuste ai problemi dei più bisognosi socialmente. Il rischio è quello di rimanere un anacronostico carrozzone in grado di tutelare, e male, solo parte dell' esistente. Qualcuno lo ha scritto: ai giovani, ai disoccupati ed ai precari chi ci pensa? La politica del sindacato è ferma e questo non aiuterà lo sviluppo e la crescita economica della quale abbiamo tutti bisogno. Le battaglie di bandiera sono un lusso che non possiamo permetterci, ora vanno messe le mani nella melma ed è già troppo tardi.
Scritto da piero ribolzi il 13/2/2012 alle 18:18
Non mi piace che questo sia il paese del precariato come non mi piace che uomini e donne del governo, di questo governo, mi dicano che devo scordarmi il posto fisso o che siamo dei bamboccioni o, ancora, che vogliano il lavoro sotto casa. Conosco personalmente tanti validissimi giovani che per il lavoro hanno fatto e fanno salti mortali. Ci vuole più rispetto. Sparare poi su un Sindacato indubbiamente obsoleto, soprattutto come tipo di presenza nella società italiana, mi sembra fin troppo facile. Ero piccola e già sentivo adulti che dicevano che se le cose in Italia andavano male la colpa era del sindacato. Figuriamoci...il sindacato! E già, la colpa è sempre degli altri, noi non possiamo mai fare niente per migliorare questa situazione. Un paese di questo genere faticherà molto a salvarsi. Il problema è culturale e parte dell' Educazione scolastica che, da noi, mette in evidenza limiti pazzeschi. Non occorre andare lontani per capire, basta per esempio fare un giretto nella vicina Svizzera. Rispetto a noi sembrano dei marziani.
Scritto da miriana il 13/2/2012 alle 18:57
Certo, il Sindacato è conservatore e va cambiato, ma forse noi oggi è bene che ci si occupi di questo disastroso PD. Io non ci sarò, mi sono rotto. A Genova l'ennesima figura barbina, l' inconsistenza, il progetto vecchio, le divisioni. Morta l' idea di Veltroni, soprattutto per i limiti del suo ex segretario nazionale un' inconsistente sul piano politico, si ripropone a tutti i livelli l' idea "diesse". Ds riverniciati a nuovo, questo per forza, ma con il motore vecchio di tanti anni. La solita roba perdente di sinistra, altro che riformismo. Consideriamo in più che a sinistra dei democratici sono più freschi e moderni. Il Pd è quello che tempo fa tu e forse Adamoli sostenevate potesse rischiare di divenire e di essere. Nè carne nè pesce.
Scritto da paperoga il 13/2/2012 alle 19:29
Non vorrei sembrare semplicistico ma il Sindacato è nato per tutelare i lavoratori ed alcune categorie sociali. Compito della politica e di chi ci governa trovare i giusti equilibri e le corrette mediazioni. Se a volte c'è stata qualche alzata di scudi su alcuni sacrosanti principi non mi sembra un atteggiamento stravolgente e tanto meno scorretto od irresponsabile. La CGIL è il sindacato più numeroso. Sull' art.18 ha il diritto di essere rigida, su certi valori non si può discutere, vale anche per i lavoratori non solo per gli altri, echecazzo!!!
Scritto da Adriano il 13/2/2012 alle 20:36
Politica, sindacalismo, imprenditoria, ditemi una cosa che funziona, basterebbe anche a metà, in questo nostro benedetto paese. Il sistema, questo sistema non regge più ed il cambiamento dovrebbe essere radicale e netto per poter sperare in una vera ripresa, figuriamoci.
Scritto da marcello il 13/2/2012 alle 21:06
Il sindacato difende i suoi aderenti ed i suoi iscritti ma non è una forza politica anche se gioca un ruolo politico. Poi può essere più o meno responsabile, più o meno efficace e serio ma questo è un altro paio di maniche. Dare e favorire le categorie più deboli ed in difficoltà dovrebbe essere un compito del governo.
Scritto da pietro magni il 13/2/2012 alle 21:14
Vendola, Pisapia, Zedda ed ora Doria. Nelle grandi realtà (Puglia) e nelle città importanti, ad eccezione di Torino, prima le primarie e poi le sfide decisive con i candidati del centrodestra (speriamo anche a Genova) le vincono esponenti a sinistra e non legati al PD. Qualcosa vorrà pur dire. Il problema è tutto vostro, non di chi sta o simpatizza con la cattivissima ed inutile sinistra antagonista.
Scritto da Guevara il 13/2/2012 alle 21:40
La Cgil è un retaggio del passato, statica, incapace di evolversi ed il Pd, fallito l' esperimento Lingotto, torna ed essere un vecchio carro di sinistra con una portata limitata, incapace di avere appeal sull' elettorato moderato e scavalcato sistematicamente a sinistra dal movimento e dalla vivacità di Vendola, Sel e compagni. Stanno scorrendo i titoli di coda del film "Missione Fallita"
Scritto da ex-Margherita il 13/2/2012 alle 22:31
Le recenti primarie di Genova dovrebbero aiutare a capire. Ma non c'è più sordo di chi non vuol sentire. Anche a Varese. Se l' Oprandi fosse stata proposta e candidata sindaco con più rapidità dal PD e non ostacolata dagli ex-ds e altri fino all' ultimo minuto, si poteva vincere. Se anche davanti alla sconfitta si persegue negli errori, che altro si può dire se non che si ha davanti un muro fatto di presunzione e stupidità?
Scritto da una rottamatrice il 14/2/2012 alle 07:59
Non si possono risolvere i gravi problemi posti dall'odierno mercato del lavoro in base a vecchi pregiudizi ideologici, né si possono tutelare solo alcune frange di occupati ( e i pensionati) a scapito dei giovani precarizzati e della condizione femminile sempre più sfavorita. La dialettica sindacale deve svilupparsi liberamente, al Governo il compito della mediazione. Il PD non può a sua volta aderire acriticamente ai pronunciamenti del sindacato maggioritario.
Scritto da Ornitorinco il 14/2/2012 alle 08:45
Sei restio a sbilanciarti sui fatti di Genova. Una volta avresti attaccato con veemenza.
Scritto da ex-Margherita il 14/2/2012 alle 13:44
Può anche darsi che l’art.18 venga vissuto troppo ideologicamente ma da entrambe le parti che si fronteggiano. Ho molti dubbi sul fatto che le riforme proposte possano servire a creare occupazione. Io vedo una classe operaia allo stremo e con poche opportunità; una classe media che si impoverisce con una politica che non consente ai figli di quella classe di avere un livello di vita pari a quello dei genitori. Vedo i ricchi che diventano sempre più ricchi e i poveri sempre più poveri. Vedo un’Europa cinica che pensa solo all’economia, chiedendo lacrime e sangue anche agli anemici, infischiandosene del fatto che dietro alle richieste di tagli ci sono persone allo stremo; basta dare un’occhiata alla Grecia. Che cosa si vuole? Il ritorno al “Padrone delle ferriere”?
Scritto da Angelo Eberli il 14/2/2012 alle 14:04
Ogni vicenda elettorale amministrativa, caro @ex-Margherita, è fortemente legata a situazioni peculiari, contingenti e territoriali. Questo vale anche per la vicenda delle primarie genovesi. Sovrapporre schematicamente le vicende di Milano, Napoli, Torino e Cagliari, tanto per fare degli esempi, potrebbe indurre a valutazioni sbrigative e superficiali. Condivido chi sostiene che nella 'città della lanterna' non si è perso per l' appoggio dato dal Pd al governo Monti (una vera sciocchezza), ma perchè in questa città abbiamo giocato malissimo le nostre carte. Detto questo è innegabile una certa dose di insofferenza elettorale nei confronti del Partito Democratico. Una dirigenza seria e responsabile, come si dice in questi casi, ha il dovere, invece di pensare al cambio di regole per le primarie, di interrogarsi analiticamente su cosa non stia funzionando e perchè. Se fosse il caso, non sarebbe nemmeno malaccio fare anche un po' di sana autocritica. Tempo fa scrivevo che questo Pd correva il rischio (come ha sottolineato @paperoga) di essere come le rane: 'tra carne e pesce'. L' iniziale progetto del Pd (quello che raccolse oltre l'80% dei consensi interni) non è decollato. Realisticamente mi pare difficile pensare, oggi, ad una rapida e radicale 'retromarcia', anche se credo non sia velleitario lavorare ancora in quella direzione con pazienza e tenacia. Naturalmente fino a quando forza e ragione ci sorreggeranno.
Scritto da paolo rossi il 14/2/2012 alle 14:23
Ho finito di sfogliare il giornale e sono amareggiato. Bersani ha dichiarato che è indispensabile rivedere le primarie. Non so cosa ne pensa ma sono esterefatto. Invece di cogliere con senso autocritico un responso politico che mostra quali siano i difetti di questo PD, il segretario nazionale di un partito che, a questo punto, non voterò più, cosa pensa di fare? Cambiare i meccanismi. E' il teatro dell' assurdo. Ma questi qui pensano che gli italiani siano una mandria di idioti?
Scritto da Borghi S. il 15/2/2012 alle 07:49
Non è importante, ma rileggendo il mio commento mi sono accorto di aver scritto esterrefatto con una erre.
Scritto da Borghi S. il 15/2/2012 alle 08:02
Caro @Borghi S., nel tuo commento è mancata una erre ma non un 'amarissimo', buon senso.
Scritto da paolo rossi il 15/2/2012 alle 08:23
L' avventura del PD è quasi al capolinea. La sinistra divisa, il sindacato...pure. Se non ci salva Monti (si fa per dire), la prossima volta vince ancora il centrodestra.
Scritto da paperoga il 15/2/2012 alle 18:52
Monti è un uomo capace ed è un politico. Ne vedremo delle belle. Di sicuro non è arrivato per fare il salvatore della patria che, alla fine del lavoro, incasserà ringraziamenti da tutte le parti per poi sparire nel nulla. Il professore si alimenta sull' incosistenza di questa politica. Per quanto riguarda il il PD di inconsistenza può parlare con cognizione di causa. La sua classe direginte è vecchia e bollita, persegue una politica che non c'è più ed ha perso contatto con la società reale.
Scritto da piero ribolzi il 16/2/2012 alle 08:22
La scelta di Monti, aggiungo, di rinunciare alle Olimpiadi, oltre ad essere decisione di buon senso, ha ottenuto un consenso unanime nel nostro paese. Un' altra determinazione politca sulla quale un altro qualsiasi governo avrebbe cincischiato a vuoto e per diverso tempo.
Scritto da piero ribolzi il 16/2/2012 alle 08:55
Caro @piero ribolzi, sulla questione delle Olimpiadi ritengo che Monti abbia assunto una posizione totalmente condivisibile. Ho, per altro, espresso anche qualche perplessità sull' operato di questo Governo. E' certo che il Premier non si limita a riempire un vuoto, fa politica. Non sarà una meteora e, dopo questo periodo da 'frontman', penso che nulla rimarrà come prima. Soprattutto non potrà essere 'liquidato' con un semplice e bel biglietto di ringraziamento. Si sta guadagnando una certa consistente credibilità.
Scritto da paolo rossi il 16/2/2012 alle 12:59
La politica "tradizionale" ha perso, e Monti, dicano tutti quello che vogliono, sembra una persona capace e seria. Intorno a lui potrebbe nascere qualcosa di interessante. Altro che Montezemolo, Della Valle e "fantasmini" vari, senza idee, progetti e soprattutto....palle. Parolai peggio dei politici in auge, si fa per dire, in questi frangenti (PD incluso, inclussissimo, super inclusiissimo)
Scritto da ex- Margherita il 16/2/2012 alle 20:31
Condivido il giudizio di @ex-Margherita. La situazione è particolare ma Monti in pochi mesi ha fatto di più di quello che hanno realizzato i governi precedenti, recuperando una credibilità interna al nostro paese ed all' estero. E' un Governo che comincia a piacere nonostante alcune scelte assunte siano dure ed impopolari. Quando questo "lavoro", fuori dall' emergenza, si tradurrà in un' iniziativa politica credo che il quadro politico cambierà sensibilmente.
Scritto da marcello il 17/2/2012 alle 08:05
Sulle capacità e qualità del professor Mario Monti non ci piove. Vorrei però fare due brevissime considerazioni: la politica tradizionale ha perso per via di una sua totale incapacità di rinnovarsi e poi, dicano pure che sono il solito comunista, questo è un governo di destra che tutela soprattutto certi interessi e non agevola di certo le classi sociali più in difficoltà, punto a capo.
Scritto da Guevara il 17/2/2012 alle 09:00
Comunque vada a finire non è bello vedere arretrare la politica. Quello che questo vuoto lascia, indipendentemente dalla capacità e credibilità di Monti, che pochi possono negare, potrebbe riservare anche sorprese non tanto positive.
Scritto da pietro magni il 17/2/2012 alle 13:03
Ma che fine avrà mai fatto il giovane @Davide Ennam, figlio di Claudio, grasso, colto e prostatico commerciante ebreo che frequenta assiduamente e solo il lido adamoliano? In che veste approderà, perchè talvolta lo fa sicuro, sicuro, in questo nostro bel sit?
Scritto da paperoga il 17/2/2012 alle 13:21
Certo che da quando è stato introdotta l' obbligatorietà della mail da fornire a latere, o sotto che sia, al commento, ne hai persi di amici, o quasi amici, o presunti tali. In fondo, in fondo ma molto in fondo, non so se sia stato un bene.
Scritto da paperoga il 17/2/2012 alle 13:44
Caro @paperoga, della famiglia @Ennam, non saprei che dirti. Davide era uno che non aveva peli sulla lingua , il papà Claudio, che scrive solo sul blog di Giuseppe, è una persona arguta ed intelligente e, al di là di questo vezzo della maiuscole che mi sembra utilizzi solo quando scrive del suo popolo, scrive molto bene ed è assai divertente. Sulla diminuzione dei commenti sul mio blog posso banalmente dire che era ovviamente previsto. Tu deciditi però, una volta va bene un' altra meno. Comunque sia le novità non sono finite, mi frugola in testa qualche nuova idea. Del resto da interista ricordo con infinito affetto il Mago Helinio Herrera, mitico allenatore dell' Ambrosiana (allora per la verità si chiamava già Inter) dei primi anni sessanta. Un grande eguagliato solo dallo stupendo Mou. "Movimiento, movimiento" era il suo slogan.
Scritto da paolo rossi il 17/2/2012 alle 14:43
Mi era sfuggito il commento di @miriana. Bravissima, meriti ancora più considerazione.
Scritto da Borghi S. il 17/2/2012 alle 20:10
Io sono milanista da sempre, ma questo senatore è avanti.
Scritto da claudio colombo il 17/2/2012 alle 22:28
Caro Paolo , il prof Monti ,oltre a dimostrarsi persona capace e determinata , ci sta aprendo gli occhi sulla pochezza della classe politica "tradizionale" . Sono sempre più convinto che in un'epoca di emergenza sociale ed economica sia meglio avere tecnici competenti piuttosto che politici abili .
Scritto da Luca Fava il 18/2/2012 alle 11:05
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