Fai vincere la lealtà verso i cittadini e verso il Paese.
Paolo Rossi   rossi_paolo@camera.it
inserito il 29/2/2012 alle 08:01

Non è una novità certa 'accesa dialettica' a sinistra. Niente di sorprendente dunque se Vendola apostrofa Veltroni come rappresentante della "destra col loden". Simpatica e 'bilama' la definizione vendoliana anche se non corrispondente al vero. Pleonastico, e finanche banale, replicare che l' ex-sindaco di Roma è tutto furchè uomo moderato e/o conservatore. Ma, per scomodare una metafora, è come uno alla guida di una Ferrari che dopo una serie di curve affrontate ad alta velocita, esce fuori strada per non rientrare, oramai intimorito, in carreggiata. L' idea del Lingotto era avvicente e in molti aveva riacceso entusiasmi che sembravano sopiti. Plebiscito e consensi non potevano rimanere inattaccati (e non parlo solo di D' Alema ma di una certa 'vecchia guardia politica trasversale'), la reazione c'è stata, eccome, ed ha invertito a 360 gradi la linea del PdFranceschini, il copilota, è stato lasciato solo alla guida dell' auto (Walter era impegnato a scrivere libri o in missione umanitaria) e ha perso 'costringendosi' a rapida 'conversione'. Non è provocatorio parlare di 'restaurazione'. Niente di tragico, ma forse un sogno è davvero finito.

Categoria: Persone
Commenti dei lettori: 40 commenti -
E' andata in questo modo e il PD ha perso l' occasione di vivere l' esperienza di una possibile "nuova sinistra". Del resto le caratteristiche di Veltroni erano note. Grandi intuizioni, capacità comunicativa fuori dal normale, fascino dell' evocazione kennediana ed altro, ma totale incapacità di azione politica e di consistenza. La battaglia non si vince mai a tavolino ma sul campo e Walter ha perso trascinandosi dietro nella caduta una bella idea politica.
Scritto da Borghi S. il 29/2/2012 alle 08:27
La linea di un partito è data dal consenso interno. Sembra una frase di Catalano, che forse i più giovani non ricorderanno come surreale comico della trasmissione televisiva di una ventina d' anni fa "Quelli della notte", targata Renzo Arbore. Così in democrazia, non bastano i media e la televisione, l' eloquio i libri e le belle e stimolanti citazioni, bisogna convincere il proprio popolo e dare, come è stato qui detto, consistenza giornaliera alle proprie idee. Altrimenti si è belle meteore, è inevitabile.
Scritto da pietro magni il 29/2/2012 alle 08:47
Veltroni è un politico intelligente e preparato ma ha sempre fatto la sua parte a metà. Come segretario di partito, come sindaco di Roma, come leader del PD. E' in politica da sempre, ha fatto solo questo nella sua vita, ha avuto grandissime ed uniche opportunità che ha troppo spesso buttato alle ortiche, si è fatto un po' di soldi con i libri ecc ecc..Diciamo che non ha problemi economici, i problemi che vive gran parte della gente normale. Forse è giusto così ma.... Come altri, D' Alema incluso, dovrebbero andarsene a casa e lasciare il posto ad altri, ma rimmarrà dove è fino alla vecchiaia, anche lui monarca della politica. Queste sono persone che credono che il rinnovamento riguardi solo gli altri, che non sia un problema loro perchè si sentono geni insostituibili. La politica italiana è ferma ed immobile, un problema che riguarda destra e sinistra allo stesso modo ed è un problema che riguarda anche gli uomini.
Scritto da claudio colombo il 29/2/2012 alle 09:01
Sono, in coerenza con il mio nickname, deluso, ma non rassegnato, nonostante tutto.
Scritto da sinistradeluso il 29/2/2012 alle 09:14
La reazione di Veltroni ha un altro significato: vuole le scuse per fermare l'operazione-scasso a sinistra di Vendola. Se il Pd non reagisce alrri verranno dopo Veltroni.
Scritto da Pippo Canaia il 29/2/2012 alle 10:56
Nulla di nuovo , sostanzialmente il tuo partito , caro Paolo , resta una vecchia e polverosa struttura post comunista . È cominciato , per voi ma anche per il centro destra , un processo di involuzione e decadenza che trasversalmente coinvolge tutto ció che ha a che fare con la politica . Sarà dura per i vari partiti proporsi in modo credibile al prossimo appuntamento elettorale . Forse il non voto potrà essere un modo incisivo per dissentire e prendere le distanze dai vecchi schemi dei partiti
Scritto da Luca Fava il 29/2/2012 alle 11:40
Mi sbaglierò, ma ho l'impressione che ci sia stato, e forse c'è ancora, chi cerca di rendere la politica italiana simil-americana. Visioni, immagini, sogni. Certamente indispensabili (il cuore,si diceva qualche giorno fa), ma non sufficienti. Condivido, come spesso mi capita,@ Pietro Magni. A proposito di metafore, tra scegliere l'allenatore e vincere lo scudetto, ce ne passa. PS: Veltroni non mi appassiona. Non lo votai quando ci furono primarie plebiscitarie."Tieniamo Roma",dicevo.Invece...
Scritto da FrancescoG. il 29/2/2012 alle 12:05
Condivisibile il tuo intervento @FrancescoG., come quello di @pietro magni. Non ridurrei però a sola e semplice immagine l' idea, che confesso non mi fece fare i salti di gioia, del "Lingotto". In sè aveva e forse ha ancora, anche qualche slancio positivo.
Scritto da mario macchi il 29/2/2012 alle 14:11
Non ho abbastanza competenza politica per capire fino in fondo. La mia sensazione è molto semplice, forse si potrà affermare che è anche superficiale ma ho la presunzione di pensare che, parlando con i miei coetanei ed in generale con la gente, ritengo che sia un pensiero diffuso. Con Veltroni, che, vorrei precisare, di pelle non ho amato, era nata un' idea nuova di politica che a sinsitra è stata subito rintuzzata per tornare al più sicuro antico. Quanto leggera e labile sia questa sicurezza ancorata al passato appare evidente.
Scritto da miriana il 29/2/2012 alle 15:59
Veltroni ha cercato di vivere una sua dimensione politica fuori dalla grande "Casa Madre". Il popolo lo ha osannato ed illuso e lui, splendido pavone, ha aperto la sua bellissima ruota variopinta. Il bersaglio a quel punto era grande e visibile. L' Armata Rossa, coadiuvata da qualche mercenario, lo ha immediatamente impallinato e les jeux sont faits.
Scritto da paperoga il 29/2/2012 alle 17:36
Caro @Luca Fava, non c'è dubbio il PD è roba vecchia e polverosa anche se vestita a festa, ma cosa ne dici di commentare cosa c'è dalla tua parte politica? Tutto sommato un prodotto nuovo che però assomiglia a quei giocattoli supertecnologici made in China. Luccicanti, rumorosi e pieni di luci, al momento quasi belli da vedersi, si rompono immediatamente. Dell' altervnativa al sistema rappresentata dalla genuinità rivoluzionaria della lega, poi, non sappiamo da parecchio tempo cosa farcene. I "quaquaraqua'" della padania. Un termine che, forzando un po', vorrei intendere onomatopeicamente e che, in qualità di papero, riconosco subito come famigliare.
Scritto da paperoga il 29/2/2012 alle 17:54
Non c'è dubbio che è la politica nel suo complesso ad aver fallito in questi ultimi anni. Caro @paperoga, @Luca Fava non ha fatto altro che commentare, come diligentemente fa sempre, un post che il senatore ci ha proposto. Ha criticato secondo la sua visione e non è andato fuori tema. Dire "noi saremmo anche cattivi ma gli altri, i tuoi presunti amici, lo sono di più" non mi pare molto serio e, ancora meno, costruttivo. Mi rimani molto simpatico, anche politicamente parlando, ma oggi hai toppato. Capita a tutti. Con amicizia.
Scritto da ex-Margherita il 29/2/2012 alle 18:46
@PIPPO CANAIA, sarò indietro di cottura ma non ho capito cosa vuoi dire.
Scritto da una rottamatrice il 29/2/2012 alle 19:29
Veltroni ci ha provato, poi ha ragione chi sostiene che l' uomo non ha propriamente la forza del gladiatore. Ero a Varese quando il Walter venne e parlò fuori dal teatro, in piazza, perchè la struttura non conteneva tutti. Ricordo in particolare l' entusiasmo e la speranza di quei giorni. La successiva lenta ed inesorabile normalizzazione, che si è materializzata anche tra i democratici varesini, dirigenza tutta e compresa, ha consegnato il partito democratico ad un ruolo rispettabile ma tradizionale, prudente e non adeguato ai cambiamenti in atto. Dobbiamo dircelo, tutto questo oltre le capacità, i limiti e le sfortune personali degli attori in campo. Forse che i tempi non erano maturi? Non lo so, ma recuperare ora mi sembra impossibile.
Scritto da marcello il 29/2/2012 alle 21:29
Per recuperare ci vuole un entusiasmo che ora non c'è più o forse chissà dove è stato ricacciato. I Bersani, i D' Alema, Veltroni, Franceschini, Letta, la Bindi,i Fioroni sono sul palco già da un pezzo, sembrano attrezzati solo alla solita vecchia recita parrocchiale. Renzi ,e ancor di meno la finta timida e "pulitina" Serracchiani, rischiano di essere due giullari utili a movimentare la vecchia Corte che anche con loro continua ad annoiare i suoi sudditi. Però ci sono i giovani turchi emergenti Orlando e Fassina. Uno, l' Orlando, che sembra uscito da un Collegio Arcivescovile, ha il ruggito del coniglietto e una preparazione modello Cepu, e l' altro sembra, fisicamente e di testa, un giovane-vecchio dirigente comunista della DDR dall' accento romano. Sem a post, andem a ca che l'è mei.
Scritto da paperoga il 29/2/2012 alle 22:01
@ex-Margherita, nema problema.
Scritto da paperoga il 29/2/2012 alle 22:18
@paperoga ti posso garantire che le mie critiche erano rivolte anche al partito di Bossi , ci mancherebbe ! Criticare il centro destra significa criticare anche la lega che l'ha sostenuto per anni , Nella mia vita ho votato anche Lega ma politicamente non ho sposato nessuno .
Scritto da Luca Fava il 29/2/2012 alle 22:27
Signor @Marcello, a Varese quella volta, tra i tantissimi, anch'io ero presente fuori dal teatro. Riconosco nel progetto Veltroni, nella politica del Lingotto, un 'idea ed il tentativo di realizzare una nuova fase. Premetto che nel merito non ne ero del tutto entusiasta, ma almeno riconosco che in campo si intravedeva una proposta organica. Oggi si vive alla giornata.
Scritto da Adriano il 1/3/2012 alle 08:41
Il tentativo di Veltroni andava fatto. Quell' esperienza indica però che a sinistra, l'unica tendenza o identità storica, da "rivedere e correggere", ma che può reggere anche a livello europeo, è quella socialdemocratica. Naturalmente in questo senso non considero la posizione dei vari gruppi comunisti-conservatori che si richiamano ancora a stagioni defunte.Cercare di mettere insieme soggetti con profili e storie così diverse è stato fallimentare. Dobbiamo riconoscerlo. Sel è qualcosa di un po' diverso ma ambito eccessivamente movimentista e poco stabile. Questa almeno la mia opinione. Forse ci si riproverà fra qualche anno, ora la frutta non è ancora matura.
Scritto da pietro magni il 1/3/2012 alle 16:35
Non è proprio vero che non si sono miscelate identità di riferimento diverse nel PD. Anche a livello locale. Non è stato e non è facile ma qualche segnale nuovo ed incoraggiante c'è stato. Non possiamo fare finta di niente per nostre convinzioni precostituite.
Scritto da claudio colombo il 1/3/2012 alle 16:50
Grande Paolo, ti ricordi di me? Ogni tanto ti seguo sul blog, anzi a dire il vero, ti leggo spesso. Mi piace il tuo modo di approcciare i problemi, genuino ed intelligente come una volta. Non cambiare se puoi. Un abbraccio.
Scritto da marco il 1/3/2012 alle 17:52
Il sogno non è nemmeno iniziato. Ma conoscete o non conoscete bene questi comunisti ed ex comunisti? E i catto-comunisti ed ex-catto comunisti? Via andiamo, aprite gli occhi che l'è ura. E' Illusione pensare di fare una -nuova sinistra -con gente dell genere.
Scritto da Pietro il 1/3/2012 alle 18:32
Tra sogno (Veltroni) e narrazione (Vendola) la sinistra italiana si attarda nel solito clima di rinfacci, divisioni, estremizzazioni, senza elaborare un serio programma di soluzione dei gravissimi problemi posti dalla crisi. I vecchi apparati consumano vetuste liturgie a prescindere dall'età anagrafica, mentre almeno uno scatto di utopia a servizio del bene comune sarebbe auspicabile.
Scritto da Ornitorinco il 2/3/2012 alle 07:32
Bello il tuo commento @Ornitorinco. La sinistra è sospesa tra sogno e narrazione, va bene anche un briciolo di utopia ma forse basterebbe semplicemente un po' più di"praticità". La gente non desidera solo sentire l' eco di belle idee, la gente vuole risolvere i suoi problemi e la politica è tenuta a dare delle risposte, certo ognuno con le sue identità di riferimento, assolutamente concrete.
Scritto da Marcello il 2/3/2012 alle 11:07
Minor numero di commenti, meno risse, il tuo blog dopo l'invito a corredare il commento con una mail, è cambiato. Ti dirò sinceramente non so se è un bene. Per eliminare due o tre eccessi hai perso qualche buon apporto, magari anche provocatorio, ed è un peccato. Altra annotazione, dei quattro blog dei democratici su varesenews, Adamoli rimane il più gettonato, poi viene il tuo, poca roba Alfieri, e niente o quasi Tosi. In particolare StefanoTosi sembra interessato a scrivere, non a dialogare. Una scelta rispettabile tipica del personaggio che non è che non sia uomo di dialogo, ma non sul blog, da quelle parti non vuole esserlo. Quello che non riesco a capire è come mai non ci sia mai stata e non c'è, salvo qualche eccezione, grande connessione tra il tuo blog e quello di Giuseppe. Posso capire che una buona parte di commentatori scriva di qui e non di là, e viceversa, ma insomma..lo trovo un po' strano. Vero che offrite ed avete stile diversi ma la cosa salta un po' nell'occhio. Alcuni tuoi detrattori so bene cosa direbbero, ma lasciamo perdere, sta arrivando la primavera. Ci vediamo stasera alla presentazione del libro. Anche a questo proposito non ti capisco proprio, non è un dramma farne un po' di pubblicità anche sul tuo blog. Del resto nella pubblicazione si parla di quello o no? Invece niente. Vuoi fare a tutti costi l' "originalotto"?
Scritto da paperoga il 2/3/2012 alle 11:37
La polemica su chi sia di destra e chi di sinistra è stucchevole, propria della ristrettezza provinciale della nostra politica. Capirei se il confronto fosse tra le socialdemocrazie e i liberal conservatori europei per stabilire una buona volta quali riferimenti possa avere l'asfittica politica italiana. Che Vendola dica a Veltroni e Veltroni dica a Vendola è in sostanza roba da mercato rionale della politica e non ci condurrà da nessuna parte. Più importante semmai è l'incertezza che domina il Partito Democratico: che Fassina, ad esempio, attacchi violentemente Ichino dimostra, così mi pare, una confusione di idee e una lacuna di visione strategica; dimostra altresì che il PD non ha identità definita, ma si logora in una contrapposizione - se mi passa la similitudine - tra “tolemaici” e “copernichiani”, ovvero sulla stantia polemica se la terra (della politica italiana) sia piatta o sia tonda. Mentre l'Europa e l'universo mondo vanno a gran velocità per la loro strada. Anche se non è detto – e su questo sarebbe opportuno ragionare – che si sappia quale sarà il punto d'arrivo!
Scritto da ulderico monti il 2/3/2012 alle 12:47
Magistralmente @ulderico monti colpisce nel segno. La divisione nel PD c'è ed è profonda e riflette una distinzione "europea" che va anche oltre i confini di partito. Il PD all' inizio ha tentato una "via nuova", un "blairismo" in versione mediterranea. Non è andata. Oggi la distinzione è e rimane tra socialdemocrazia, nelle sue diverse tonalità, e liberal-conservatori, anche a questo livello con le varie sfumature presenti. Vi pare possibile che possano convivere in uno stesso partito i concetti degli Ichino e dei Fassina? Questo poteva avvenire nella DC e nei partiti del secolo scorso ma altro mondo, altri tempi, altra politica. Non dico che la stessa politica in un partito debba essere univoca, ma quando uno è per la luna e l' altro per il sole...non si può reggere, questi tempi non lo consentono. Il mercato offre spazi per tutte le idee e l' appartenenza non è più quella di una volta, quella di una fede o quella di un tifo calcistico. Così sono i tempi che viviamo.
Scritto da pietro magni il 2/3/2012 alle 13:51
Ma perchè non è possibile pensare ad una sinistra riformista fuori dagli schemi del passato? Perchè occorre sempre riferirsi a ciò che non ha più la consistenza ed il significato di una volta e, in politica, non si può sperimentare? Blair con il New Labour aveva indicato una via in GB, Ha fallito in politica estera per la sudditanza alla politica americana, ma in politica interna ha fatto cose mirabili. Era socialdemocrazia tutto questo? Non so ma di sicuro questo era un tentativo originale e moderno. In Italia ci ha provato Veltroni, ma nel nostro Paese tutto è più complicato, contorto, non lineare e da noi i veri riformisti hanno sempre fatto una brutta fine. Sarebbe interessante capire come mai.
Scritto da Borghi S. il 2/3/2012 alle 15:09
Sono cultura e senso civico caro @Borghi S., quello che noi abbiamo perso. In Inghilterra il New Labour ha al suo interno identità diverse, si va dai dai liberali ai trotskysti ma, anche dentro una logica bipolare ed un sistema politico da "maggioritario puro", riescono a mantenere una coesione rispettando le regole e la convivenza interna. Da noi è divisione e rissa tutti i santi giorni, a partire dal Partito Democratico. Per cambiare una cultura occorre cambiare un sistema o cambiando una cultura si cambia un sistema?
Scritto da mario macchi il 2/3/2012 alle 15:34
@PIPPO CANAIA, non mi ha risposto, niente di grave, non mi dispero ma francamente non ho capito cosa volesse dire ed ero incuriosita. Siccome è un suo amico senatore, come si intuisce bene, glielo dica se le capita.
Scritto da una rottamatrice il 2/3/2012 alle 16:35
Significativa, pulita e semplice la presentazione di oggi del tuo libro a Varese. Mi sei piaciuto molto, ma lo sai già.
Scritto da paperoga il 2/3/2012 alle 21:27
Condivido @paperoga e poca, poca gente del PD di Varese, ne ho visti solo un paio, significativo!
Scritto da una rottamatrice il 2/3/2012 alle 22:22
Temo che i nodi irrisolti del Partito Democratico siano senza soluzione. Temo che l'errore sia nel progetto, nella forzata convivenza tra culture e identità inconciliabili, da cui derivano la confusione strategica e l'indecisione tattica. Ma ancor più grave è stata ed è la presunzione di essere un unicum in Europa e proporsi come un modello da imitare. Tutto ciò aggravato dall'immobilismo generazionale della dirigenza. Speranze? Per me, nessuna!
Scritto da ulderico monti il 3/3/2012 alle 08:43
Caro @ulderico monti, comincio a temere che tu abbia ragione. "Sto cercando di aggrapparmi a qualcosa per non cadere, ma non trovo appigli. E' un' inquietante sensazione."
Scritto da paolo rossi il 3/3/2012 alle 08:51
Grazie @paperoga e @una rottamatrice. Non sta a me dirlo, ma quella di ieri sera mi è sembrata una 'presentazione' piacevole e simpatica, anche per la presenza di Matteo Inzaghi, bravissimo e brillante giornalista. L' importante è che ci fosse gente piacevolmente interessata, non ho contato nè suddiviso le persone presenti in base alla loro provenienza politica. Pochi iscritti al Pd o ad altri partiti? Significativo, questo sì, ma è un aspetto davvero così negativo? Penso sia vero il contrario. E lo dico da uomo di partito, ma anche se non soprattutto da uomo libero. Ieri sera si presentava un libro scritto da una persona, non una tesi congressuale!
Scritto da paolo rossi il 3/3/2012 alle 09:03
Caro Paolo , mi complimento per i giudizi positivi ottenuti dall'evento . Mi rammarico di aver saputo tardi della presentazione . Transitando velocemente in corso ti ho visto molto impegnato e non ho voluto disturbare .... Comunque virtualmente c'ero . Un abbraccio !
Scritto da Luca Fava il 3/3/2012 alle 11:30
@Luca Fava, virtualmente c'era anche mia sorella.
Scritto da paperoga il 3/3/2012 alle 12:20
"Ogni successo che si ottiene crea nemici. Se si vuole essere amati si deve rimanere mediocri". Oscar Wilde
Scritto da sinistradeluso il 3/3/2012 alle 12:55
@sinistradeluso, ma quanti Baci Perugina ti mangi?
Scritto da paperoga il 3/3/2012 alle 13:04
@paperoga, sempre meglio che mangiare la tua crusca nell' aia che poi i risultati si vedono.
Scritto da sinistradeluso il 3/3/2012 alle 13:59
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