Fai vincere la lealtà verso i cittadini e verso il Paese.
Paolo Rossi   rossi_paolo@camera.it
inserito il 25/3/2012 alle 13:40

 Ha perfettamente ragione oggi Eugenio Scalfari su Repubblica. Il simbolismo, nella vita ed in tutte le sue manifestazioni, dalla religione alla politica, ha un' importanza significativa. Proprio particolarmente in politica, grazie ad esso, si sono alzati dolmen che hanno rappresentato, da sempre, riferimenti certi e sicuri per quelle che si chiamavano 'le masse'.  In questa nostra società, condizione ed evoluzione culturale, dovrebbero aiutarci, in qualche modo, ad andare un po' oltre. Non vi è dubbio che, considerando l' attualisssima vicenda della 'riforma del lavoro', siano stati messi in campo anche 'atteggiamenti' simbolici. Da una parte un Governo 'decisionista' che vuol dimostrare a se stesso, all'Europa, e forse anche agli italiani, di essere forte e determinato, dall' altra il sindacato o una sua parte significativa, su di una questione di principio importante, ma non fondamentale dentro un cambiamento generale del mondo del lavoro, alza in alto i suoi intoccabili e sacri vessilli. La verità, credo più semplice ma non per questo prosaica, è che con il solo nudo e crudo simbolismo non si va più da nessuna parte. Oggi dovrebbe necessariamente prevalere il Paese ed il senso di responsabilità di tutti gli attori in campo. Vedremo.

Categoria: Idee e proposte
Commenti dei lettori: 38 commenti -
Nessuna sorpresa. In Italia fin da piccolo ti insegnano e ti inculcano che lo Stato, e tutto quello che è "pubblico", è malvagità, è negatività e va quindi "evitato", quando non "fottuto". All' estero, quasi ovunque ma potrei dire ovunque, non è così. Dalle nostre parti invece di migliorare quanto appunto non va di "pubblico" lo si demonizza e lo si manda al macero, come il Paese.
Scritto da Borghi S. il 25/3/2012 alle 14:06
Oggigiorno, in difetto tipicamente italiano, ma non soltanto, di qesto tipo, va considerato inaccettabile sotto ogni ounto di vista.
Scritto da claudio colombo il 25/3/2012 alle 15:14
Attento senatore, se dai ragione a scalfari rischi di schiantarti. Vai su google e verifica quante ne ha azzeccate!
Scritto da PIPPO CANAIA il 25/3/2012 alle 15:23
Se licenziare in modo ultra libero la gente è un fatto simbolico io mi chiamo Cavallo.
Scritto da Guevara il 25/3/2012 alle 16:34
Caro @PIPPO CANAIA, a dire la verità è difficile che io dia ragione a Scalfari. Questa volta ho fatto uno strappo alla regola.
Scritto da paolo rossi il 25/3/2012 alle 16:36
Ma che razza di discorso è mai questo? E' chiaro che un riferimento simbolico deve avere alle sue spalle un contenuto ed una ragione d' essere, ma ha un suo senso da sempre, da che mondo è mondo. Nella fattispecie l' Art.18 e la possibilità di licenziare con estrema facilità, non mi sembra un fatto tanto simbolico ma molto concreto. Chiedere ai lavoratori per avere conferma.
Scritto da Antonio il 25/3/2012 alle 17:11
Nel nostro paese politica e sindacalismo sono attestati spesso su posizioni ideologiche e preconcette. Superare una fase di questo genere sarebbe un bene per loro ma anche per la nostra comunità nazionale. Questo non significa sovrapporre i ruoli ma agire dentro un contesto più normale, vorrei dire europeo. Non è un' impresa impossibile. C'è bisogno di un' azione utile per farci diventare finalmente "adulti". La questione dell' Art. 18 è solo una questione psicologica e simbolica. Gli addetti ai lavori lo sanno bene.
Scritto da ex-Margherita il 25/3/2012 alle 19:01
L'art. 187 una questione psicologica e simbolica ? Ma cosa dice questo ex margherita.. Tre precedenti segretari generali della CISL Franco Marini, Sergio D'Antoni e Savino pezzotta hanno tutti criticato la soluzione Monti-Fornero. Vorrà pur dire qualche cosa, o no ?
Scritto da A. Vaghi il 25/3/2012 alle 19:27
Il Governo ha fatto la sua proposta di riforma del lavoro. Il Sindacato ha detto la sua e, in particolare, la CGIL ha posto le sue condizioni. Il parlamento dovrà o potrà modificare la proposta in essere. Fino a qui nulla di drammatico. Certamente da una parte e dall' altra andranno superate alcune rigidità che, loro sì, rappresentano una preoccupazione per il nostro paese. Bisogna andare avanti perchè attaccarsi ad una sorta di simbolismo politico di parte non ci conduce molto lontano.
Scritto da mario macchi il 25/3/2012 alle 19:28
@Ambrogio Vaghi, un conto è criticare una proposta del governo e chiedere modifiche, altro è minacciare di scendere in piazza e proporre subito lo sciopero generale. Mi pare che la differenza non sia minima. La proposta in materia di lavoro fatta dal Monti-Fornero non è costruita intorno all' Art. 18 che ne è solo una sua parte. Quello che fa la CGIL non mi interssa affatto. Non voto PD ma vorrei sapere e capire se questo partito sta con il Governo o con il sindacalismo vecchia maniera e bacchettone. Perchè in mezzo, cari miei, non si può più stare.
Scritto da ex-Margherita il 25/3/2012 alle 19:53
Da uno come Bersani che parlava e parla di PD -partito del lavoro- non è che si possano pretendere, nella sostanza ed oltre le enunciazioni, posizioni riformiste. Meglio adagiarsi senza colpo ferire tra le braccia grinzose della vecchia, sicura e solida CGIL. A me piaceva di più il Pierluigi ministro. Come segretario di partito ha idee obsolete. A furia di "pettinare le maiale o le bambole" a noi intanto ci stanno facendo una bella riga in mezzo. E qui mi fermo.
Scritto da paperoga il 25/3/2012 alle 20:18
In questa fase gli interessi di parte sono essenziali ma ad essi dovrebbe prevalere l' interesse di un Paese che non è ancora uscito da una situazione alquanto difficile. Come scrive lei, senatore alla fine del suo post: vedremo e, mi permetto anche di aggiungere, giudicheremo.
Scritto da pietro magni il 25/3/2012 alle 21:12
‎"Spero che il Parlamento corregga il progetto" . Lo dice Pietro Ichino, mica solo la Camusso. Polemizzare con il fantasma del PCI dentro il PD non serve a nulla. Se adottiamo anche noi gli slogan di Alfano (Bersani=Camusso=Landini=No TAV ecc.) non siamo nè furbi nè originali. Andiamo piuttosto a vedere nel merito come si fa a stare dalla parte giusta, non è difficile vedere quale sia. E forse non regaleremo altri voti a Calderoli o a Sel.
Scritto da roberto caielli il 25/3/2012 alle 22:07
Troveranno per forza una mediazione. Vista la posizione rigida di Bersani, non trovassero un punto di incontro, temo che cadrebbe il governo Monti e allora sarebbe un bel disastro.
Scritto da Giorgio Riva il 25/3/2012 alle 22:19
Le considerazioni di @roberto caielli sono sensate e condivisibili, non c'è dubbio. Nel PD, inutile negarlo, ci sono però differenze abbastanza nette rispetto al tipo di partito che si vorrebbe costruire. Bisogna prenderne atto.
Scritto da piero ribolzi il 26/3/2012 alle 09:57
L' impressione è che il PD si muova a traino della CGIL, tutto il resto sono parole. Un partito riformista solo in teoria ma nella pratica, salvo in una primissima fase, il solito partito tradizionalista della sinistra. Gratta gratta sotto c'è il solito "rosso antico".
Scritto da Sergio il 26/3/2012 alle 10:26
Si possono fare tanti bei discorsi e tirare in ballo la socialdemocrazia, il comunismo, il riformismo. Io so solo che la sinistra deve stare prima di tutto dalla parte dei più deboli. Mi chiedo: il PD sta con questa categoria?
Scritto da Antonio il 26/3/2012 alle 10:54
Sono fermamente convinto che sul benedetto art. 18 si stia combattendo una battaglia fondata non su ragioni ponderate, ma “per principio”, come avviene in molte devastanti dispute condominiali. Ho trovato amaramente divertente quanto icastica la vignetta di Altan apparsa su Repubblica del 21 marzo. All’incredulo poveraccio che si lamentava della nuova introduzione dell’ombrello nel solito posto con un sofferto “ancora”? veniva risposto : “è per aprire la strada agli investimenti esteri”.
Scritto da Angelo Eberli il 26/3/2012 alle 13:29
@Angelo Eberli, un grande.
Scritto da paperoga il 26/3/2012 alle 13:57
Come credo sia giusto, non mi pare serio e tanto meno utile, stilare una sorta di classifica fra i vari commenti che, con grande piacere, ospito sul blog. Dico solo che gli interventi di @roberto caielli e @Angelo Eberli, seppur diversi e partenti da prospettive differenti, mi fanno pensare che in questo Pd, oltre qualsiasi possibile negatività e critica, ci sia ancora terreno assai fertile.
Scritto da paolo rossi il 26/3/2012 alle 15:22
Caro senatore, il simbolismo ha un suo significato culturale e non solo culturale. Però oggi occorre una politica dei fatti, una politica che risolva i problemi della gente, che dia, per quanto possibile, benessere, che provochi giustizia sociale e che vada sul serio incontro alle esigenze dei più deboli. Fuori di questo, io che capisco poco o nulla di politica, non vedo altro.
Scritto da miriana il 26/3/2012 alle 15:47
Ma insomma, vogliamo o non vogliamo diventare europei. Non mi pare che in Germania i lavoratori siano alla fame ed i loro diritti calpestati da mane a sera, ed in Francia ed in Inghilterra? Sempre con le lamentele non si va proprio lontano. Guardiamo all' Europa o a quell' Europa che è più avanti di noi e finiamola, una volta per tutte, di fare i bambini dell'asilo. L' art. 18 è una bandiera ma i problemi del lavoro non stanno solo e tutti dentro quel vessillo, quello, per un paese normale, sarebbe l 'ultimo dei problemi. Qualcuno ha il coraggio di dirlo o dobbiamo correre tutti dietro alle logiche vecchie come il cucù della Camusso?
Scritto da Federica Campi il 26/3/2012 alle 18:12
"Il cambiamento è ciò che le persone temono di più." Dostoevskij
Scritto da sinistradeluso il 26/3/2012 alle 18:34
@roberto caielli dice anche cose sensate, ma in genere dagli ex-diesse- ex pci, è raro sentire un minimo di autocritica. Che sia una cosa congenita? Parlo di quello che conosco, parlo soprattutto di Varese dove la conduzione del partito, come tutti sanno, in occasione delle elezioni amministrative, è stata totalmente miope. Come si fa a difendere ancora quello scempio? Ebbene qui lo fanno, lo fanno ancora senza ritegno, da ottusi e testoni. Sbagliare si può, non comprendere gli errori commessi è però molto grave.
Scritto da una rottamatrice il 26/3/2012 alle 20:21
Non riesco a capire come una proposta saggia concordata dai tre sindacati, cioè una variazione dell'art.18 pari alla tedesca non sia stata recepita. Quella di Monti, rifiutando un accordo praticamente già fatto, è una sfida politica sia alla CGIL che al PD. Ma quale diktat dei banchieri tedeschi ? La Germania ha costruito la sua potenza produttiva su un forte patto sociale. Quello che quì da noi non si fa e non si vuole. Capitali dall'Asia ? Compreranno i nostri marchi e li porteranno via.Stop
Scritto da A. Vaghi il 26/3/2012 alle 20:40
@A. Vaghi ha ragione. La CGIL avrà assunto atteggiamenti più rigidi rispetto agli altri sindacati, ma il governo sta forzando in maniera sbagliata. Sembra che davvero vogliano mettere il PD con le spalle al muro. @una rottamatrice, di Varese ci hai detto tante volte, abbiamo capito, la tua però mi sembra essere un' ossessione.
Scritto da mario macchi il 26/3/2012 alle 21:07
Monti ci ha tirati fuori dal guano. Poteri forti o non poteri forti. Sulla riforma del lavoro e sul famigerato Art. 18 forse vorrà mediare. Se non lo farà il Governo rischia perchè il PD si spaccherebbe. Finisse così alle prossime elezioni quel partito sparirebbe. E' dunque tutto cio' casuale o forse anche Monti lavora per questo disegno? Difficile capirlo ma niente è escludibile a priori.
Scritto da marcello il 27/3/2012 alle 08:04
Può essere che i pensieri reconditi (non confessabili) della politica si agitino sulla opportunità di votare nell'autunno di quest'anno? Credo di sì: la permanenza del governo tecnico evidenzia ogni giorno di più l'insipienza dei partiti politici e, soprattutto, del Partito Democratico, che non è stato capace di sostituire il centro destra nel governo del Paese. E' prevedibile che anticipare le elezioni politiche permetterebbe di votare con l'attuale legge elettorale – che tutti dicono, senza nulla fare,di voler cambiare –, e con l'assetto istituzionale corrente – che tutti dicevano, ma non lo dicono più, di voler modificare: riduzione del numero dei parlamentari e funzioni delle Camere -. E' probabile che il prolungamento della legislatura fino al 2013 favorisca la ripresa del PdL, che abilmente s'è sempre presentato come il promotore privilegiato del governo tecnico, e penalizzi invece il PD in sofferenza per l'irrisolta questione delle alleanze politiche e pressato dal massimalismo burocratico sindacale, in primo luogo la CGIL. Tale è il contesto, ma chi mai prenderà l'iniziativa di porre fine all'attuale governo che, proprio perché mostra di disprezzare i suoi interlocutori politici, è praticamente insostituibile? Chi mai tra i codardi della politica reggerebbe alla responsabilità di far schizzare lo spread a 600? E' pur vero che l'irresponsabilità è sovrana!
Scritto da ulderico monti il 27/3/2012 alle 09:22
Oltre qualsiasi possibile polemica ho l' impressione che in questa fase ci sia maggiore rigidità da parte del governo che dalle forze politiche o dalle parti sociali. Monti dovrebbe capire che la mediazione in politica è importante e, soprattutto, non è un reato.
Scritto da Pietro il 27/3/2012 alle 13:24
Nei prossimi giorni vedremo se governo, parlamento, partiti e forze sociali di questo benedetto paese sono responsabili o meno. Non siamo infatti ancora usciti da una fase economica disastrosa. Condivido molto le sagge parole, seppure pessimistiche, di @ulderico monti.
Scritto da Borghi S. il 27/3/2012 alle 13:50
Cara @ rottamatrice mi pare sia ora di aggiornarsi. La tua è proprio una ossessone. Dato e non concesso che sul tema hai tutte le ragioni del mondo, è ora di rimboccarsi le maniche. Guardiamo alle prossime fermate NON ALLA VARESE 2011. Quella è già passata. Vogliamo lavorare per la coesione sociale partendo dalla nostra coesione ?
Scritto da A. Vaghi il 27/3/2012 alle 16:15
Caro Sig. @A.Vaghi, penso che lei abbia pienamente ragione e condivido totalmente il suo commento. Il passato rimane, non va forse richiamato ossessivamente come faccio io, ma rimane anche con i suoi errori che non dobbiamo dimenticare per evitare di farne altri nell' immediato futuro. La ringrazio.
Scritto da una rottamatrice il 28/3/2012 alle 08:04
Stranamente docile @una rottamatrice ma sul recente passato le sue parole rimangono chiare. Capisco anche @A.Vaghi, onesto e coerente "comunista" tutto di un pezzo. Uno che la Ditta la difende sempre e con intelligenza, mica sparando fanfaronate. Almeno lui parla e si esprime altri, si sono goffamente nascosti dietro il loro colpevole vuoto. Anche in politica ci vuole un minimo di fantasia ed una punta di coraggio. Tutta roba che è mancata al PD varesino. Niente drammi per l' amor del signore, ma al tempo stesso non è nemmeno adatto proporre sempre il più classico e salvifico "facciamo finta di niente, poi le cose si sistemeranno per conto loro".
Scritto da paperoga il 28/3/2012 alle 08:29
Può essere che ABC abbiano letto il mio post di ieri e, per smentirmi, si siano riuniti e in quattro e quattr'otto abbiano preparato il programma delle riforme. Può essere, ma aspetterò a congratularmi con me stesso. Forse che ABC si sian mossi per lo schiaffo ricevuto dall'altro Monti, quello che conta, Mario? Delle riforme si parla da decenni - vi ricordate la Bicamerale di D'Alema? - e che ora in un paio d'ore tutto si risolva ci crederò quando lo vedrò!
Scritto da ulderico monti il 28/3/2012 alle 10:55
Caro sig. @ulderico monti, la sua perplessità è comprensibile e non è certamente legata a pessimismo fisiologico.Tenga però conto che, in quest'ultimo periodo, bella o brutta che sia la notizia, la politica, forse per causa di forza maggiore, è cambiata ed ha assunto un passo e tempi diversi. Monti, nel giro di qualche mese, ha portato avanti iniziative che sia il governo Prodi prima e Berlusconi poi, per ragioni ed in situazioni diverse, non hanno realizzato in 5 anni. Non è un dato di poco conto. Monti ha ridato credibilità internazionale all' Italia, che lo abbia fatto anche grazie ai suoi legami o meno con i poteri forti ed economici mondiali non mi interessa moltissimo. Lo ha fatto e questo è quello che conta per il nostro Paese. Può anche essere che ABC debbano stargli dietro, non è questa una possibilità così fantasiosa e priva di consistenza. Ogni tanto una sferzata/frustata al mulo che non vuole andare avanti bisogna pure assestarla.
Scritto da piero ribolzi il 28/3/2012 alle 17:12
Monti e la Fornero rigidi? Che dire di un Sindacato come la CGIL, il sindacato dei pensionati, che è fermo a cinquant'anni fa? Guardate che all' estero, nell' Europa che conta, i sindacati fanno il loro importante ed utile lavoro tradizionale ma si sono anche evoluti.
Scritto da ex-Margherita il 28/3/2012 alle 17:35
@piero ribolzi il 28/3/2012 alle 17:12. Innanzitutto prego non l'appellativo "signore", poi concordo con le sue/tue osservazioni. Può essere che maturato il tempo della ragione, ma dubitarne è prudente. Troppe volte ci siamo illusi, ma infine siamo rimasti a rimorchio del massimalismo. Due volte ci provò Prodi e vinse anche due volte le elezioni, ma due volte fallì la prova del governo. Le riforme promesse da ABC dovrebbero iniziare a marciare entro quindici giorni: vedremo e ne riparleremo
Scritto da ulderico monti il 28/3/2012 alle 17:49
Le considerazioni di @ulderico monti, proprio perchè provengono da una persona seria, colta e con una storia "di sinistra", mi sembrano particolarmente significative e in qualche modo dolorose.
Scritto da mario macchi il 29/3/2012 alle 08:01
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