Fai vincere la lealtà verso i cittadini e verso il Paese.
Paolo Rossi   rossi_paolo@camera.it
inserito il 15/4/2012 alle 13:56

 Il giorno successivo alla straziante fine di Morosini, giovane calciatore del Livorno, dopo la tragicità dell' evento rimane solo un po' di preghiera. Ma oggi è anche "il giorno dopo" la sentenza in appello della strage di piazza della Loggia a Brescia, avvenuta l' 8 maggio del 1974: otto morti e un centinaio di feriti. Prove insufficienti, tutti assolti e i parenti delle vittime, beffa delle beffe, che dovranno accollarsi tutte le spese processuali. Meglio non sprecare tante vacue parole, su questa fredda ed uggiosa domenica primaverile cala solo un pesantissimo sipario nero fatto di rabbia e dolore.

Categoria: Idee e proposte
Commenti dei lettori: 32 commenti -
Scusa senatùr, ma spesso si dice - a sinistra - che le sentenze vanno rispettate. Rispettate anche quella di Brescia.
Scritto da GIANNI BASSETTO il 15/4/2012 alle 14:16
Da amante della vita ed appassionata, oltre che praticante, di sport la tragica notizia del giovane calciatore caduto mortalmente in un campo di gioco mi sconvolge, anche per la storia di questo povero e sfortunatissimo mio coetaneo. La sentenza relativa alla strage di piazza della Loggia, mi indigna profondamente e mi porta direttamente fino al vomito.
Scritto da miriana il 15/4/2012 alle 14:19
Lo sport fa male. Lo sport è il raggiungimento della migliore prestazione, costi quel che costi. Sessioni di allenamento con carichi massimali, cascate di radicali liberi, cortisolo che "mangia" i muscoli con il suo effetto catabolico, uso di sostanze illecite. Chi fa sport vive male e muore giovane. Guardate gli alti prelati, mummificati sulle loro sedie gestatorie: l’unico muscolo che esercitano è lo sfintere anale. Orbene, vivono tutti ben oltre la media. Non chiedete loro di fare uno scatto o di sollevare un peso che vada oltre quello di un calice di vino, ma intanto vivono a lungo, hanno amanti giovanissimi e non li ammazza nessuno. Quelle rare volte che qualcuno ha tentato di farlo è intervenuta Santa Sofia, quella che il proiettile devia.
Scritto da Claudio Ennam il 15/4/2012 alle 15:33
Che coraggio e che forza il signor Gianni Bassetti, ha sfidato il luogo comune che le sentenze non si commentano ma si rispettano (quando condannano gli altri). Ha sfidato il senatore Rossi, e tale Miriana e poi chissà quanti: ma chi s'indigna perchè non scrive chiaramente che se una sentenza non è giusta la responsabilità è di chi l'ha emessa, non dei Gianni Bassetti di turno.
Scritto da PIPPO CANAIA il 15/4/2012 alle 15:38
L' Italia è il Paese delle stragi senza responsabili perchè, il più delle volte, dietro di esse c'erano pezzi dello stato. Una vergogna.
Scritto da Antonio il 15/4/2012 alle 16:40
Ma caro Gianni Bassetto, io rispetto pienamente le sentenze, ed anche l' insufficienza di prove vale in tutta la sua legittima entità. Dico solo che in un Paese democratico 38 anni senza un colpevole è fatto gravissimo oltre che inconcepibile. Come giustamente ci suggerisce @miriana, la vicenda fa venir voglia di vomitare. Uno alla mattina esce di casa va o passa da una piazza, scoppia una bomba e la sua vita è finita per sempre e quella dei suoi cari straziata definitivamente. A meno che non si dica che uno che partecipa ad una manifestazione pubblica deve morire, mi si spieghi quale la colpa di questi innocenti. Dobbiamo considerare la vicenda con la stessa fatalità con cui si considera che ne so, un incidente stradale? Passano quaranta anni senza colpevoli, mandanti, niente di niente. Su tutto scende una fitta coltre di ipocrisia, di devianze, di escrementi. Che cosa si deve pensare di un Paese di questo genere? Me lo si dica, COSA SI DEVE PENSARE?
Scritto da paolo rossi il 15/4/2012 alle 17:01
Certe mostruose schifezze avvengono ovunque e sangue innocente ne viene sparso purtroppo in tutto il mondo. Noi però siamo specialisti nel nascondere la verità, imboscare, deviare e lasciare che questo sangue santo sgorghi inutilmente, solo a vantaggio dei piani criminosi di esecutori e mandanti. W' l' Italia.
Scritto da mario macchi il 15/4/2012 alle 17:38
Peccato che un paese dalla grande e storia quale il nostro debba vivere momenti così gravi ed inquietanti che rivelano in tutta la loro evidenza la fragilità di una democrazia.
Scritto da Borghi S. il 15/4/2012 alle 18:00
A Brescia si scopre che le vittime devono pagare, sono colpevoli? No è lo stato che fa pena. Per quanto riguarda il calciatore, mi chiedo come mai tanti che fanno sport a livello prof, e che di conseguenza dovrebbero essere molto controllati subiscono infarti. I controlli evidentemente non sono fatti bene o vengono date (??) agli atleti sostanze per farli rendere di più, i calciatori subiscono gli stessi test dei ciclisti?
Scritto da melvit il 15/4/2012 alle 18:21
E' inutile girarci intorno. Il nostro è un Paese di emme. Il signor @GIANNI BASSETTO fa il garantista ed in linea teorica, ma molto teorica, ha ragione. Chissà però se ci fosse stata tra le vittime un suo parente stretto questo bellissimo garantismo dove sarebbe andato a finire.
Scritto da una rottamatrice il 15/4/2012 alle 18:41
E tu @GIANNI BASSETTO rispetta i morti innocenti. Quel tuo tono garantista mi dà i nervi, almeno in un' occasione del genere potevi risparmiarcelo.
Scritto da pietro magni il 15/4/2012 alle 18:49
Garantisti solo per gli altri, caro Gianni Bassetto, vorrei vedere se capitasse qualcosa del genere a te. Le sentenze vanno rispettate, non vi è dubbio, i vuoti, le colpe e le gravi lacune di uno stato democratico molto meno, anzi, per niente. E anche quando si fa i garantisti queste cose vanno denunciate obligatoriamente in premessa, se no si sta dall' altra parte del campo, dalla parte degli assassini.
Scritto da piero ribolzi il 15/4/2012 alle 19:06
Le omissioni, le devianze dello Stato italiano ivi comprese le connivenze con mafia e stragismo sono evidenti. Far finta di nulla è una grave responsabilità, direi corresponsabilità. La giustizia ha detto che gli accusati della bomba di Brescia del 1974 sono innocenti? Ok, ma un Paese che a distanza di 40 anni non trova i colpevoli di crimini come quello, come piazza Fontana e via con un elenco interminabile di sangue, come lo definiamo, un Paese democratico? Ha fatto bene a rispondere come a risposto a @GIANNI BASSETTO ed ha ragione chi sostiene che il garantismo è fondamentale ma una riga di premessa forse non ci stava male e non costava chissà quale grande fatica. @Quello che poi ha scritto @PIPPO CANAIA non mi è chiaro, ma ha in ogni caso un "odore" che non mi piace.
Scritto da claudio colombo il 15/4/2012 alle 19:41
Purtroppo non si deve pensare senatore, non si deve pensare proprio a niente, bisogna fare il vuoto nella propria mente, ... per sopravvivere.
Scritto da sinistradeluso il 15/4/2012 alle 20:02
Quella sentenza non è in sè vergognosa quello che indigna è l' impunità per certa gente schifosa che ha assassinato degli innocenti. In Italia non se ne viene mai a capo. Certa regia sta infatti troppo in alto per essere abbattuta.
Scritto da Federica Campi il 15/4/2012 alle 21:22
Le sentenze andranno anche rispettate ma, sulla tragica vicenda, le omissioni e le responsabilità di uno Stato così detto -democratico- rappresentano il vero scandalo insopportabile.
Scritto da Guevara il 16/4/2012 alle 07:24
Senza essere esterofili basta guardare fuori l' uscio di casa per capire che ovunque c'è un mondo diverso, meglio forse definirlo "normale". Che ci piaccia o no, siamo il più importante ed evoluto Paese del Nord Africa.
Scritto da Giorgio Riva il 16/4/2012 alle 07:39
E purtroppo di insoluta non c'è solo la tragedia di Piazza della Loggia ma un lungo, interminabile elenco italiano. I colpevoli di queste stragi nel Bel Paese l' hanno fatta quasi sempre franca. C'è da chiedersi come mai.
Scritto da Pietro C. il 16/4/2012 alle 09:47
Gli esiti dei processi vanno rispettati, L' incolpevolezza su fatti così gravi provoca solo una profonda rabbia e ci lascia in un doloroso vuoto.
Scritto da Sergio il 16/4/2012 alle 10:26
Bisogna che non ci si pianga troppo addosso. Occorre ripartire e farlo in fretta e bene da una politica che deve essere riformata sul serio. Non vedo altro.
Scritto da Adriano il 16/4/2012 alle 10:46
Caro Paolo , gli anni 70 li abbiamo vissuti in gran parte insieme . La sensazione è quella di un grande frullatore che nel bene e nel male ci ha strapazzati e riconsegnati al decennio successivo con molti dubbi e poche idee ma ben confuse , almeno per quello che mi riguarda . Siamo stati tutti utilizzati da destra a sinistra con finalità spesso ben poco nobili . Esistevano davvero i provocatori e gli infiltrati , dai gruppi estremi alla DIGOS agli uomini dei servizi segreti . Tempi davvero cupi
Scritto da Luca Fava il 16/4/2012 alle 11:49
I gruppi di estrema destra e di estrema sinistra , i servizi segreti militari spalleggiati da frange golpiste dei carabinieri , i servizi segreti americani e sovietici , un bel cocktail esplosivo . Eravamo tutti inconsapevoli burattini guidato più o meno indirettamente da chi ,voleva sovvertire lo stato con le stragi o con la lotta armata . Resterà tutto impunito , troppi apparati dello stato ne sono coinvolti . Tanti colpevoli , tutti innocenti .
Scritto da Luca Fava il 16/4/2012 alle 12:05
La strada della verità non è mai piana.
Scritto da sinistradeluso il 16/4/2012 alle 15:19
Rabbia e dolore, mi sembra che ci sia da aggiungere poco o niente alle ultime parole del tuo post.
Scritto da paperoga il 16/4/2012 alle 15:34
Scusate, torno al primo commento di @GIANNI BASSETTO che può non piacere ma che è formalmente corretto. Richiamarsi ad un minimo di garantismo non significa stare con chi ha compiuto certe nefandezze. Questa mi pare una forzatura emotiva, quindi anche comprensibile, ma inaccettabile e che andrebbe evitata.
Scritto da ex-Margherita il 16/4/2012 alle 17:09
Che le prove non siano sufficienti e che quindi non si possa condannare nessuno, è fatto comprensibile. Ma l' impunità per i colpevoli è una condizione tremenda per tutti, soprattutto per chi ha perso, in quegli attentati, delle persone care. Ora sono passati troppi anni, chi ha commesso quel massacro al pari di altri, l'ha fatta franca. Una grave sconfitta per la nostra democrazia. Il dramma è che non riusciamo più nemmeno ad indignarci ed anche questo aspetto inquieta.
Scritto da miriana il 16/4/2012 alle 20:21
Per anni su queste vicende ci hanno riempito di menzogne, ci hanno raccontato balle e dato in pasto finti colpevoli per deviare e confondere le acque, inquinandole. Trattati come pecoroni lo siamo anche inevitabilmente stati calpestando inconsapevolmente sangue innocente. La verità però in parte è venuta a galla, anche se materialmente non conosciamo con certezza i nomi degli assassini. Sappiamo però di chi non ci dobbiamo fidare. Sappiamo dove è stata certa politica. Sappiamo come si collocava parte dello Stato. Sappiamo abbastanza, sapremmo abbastanza.
Scritto da Antonio il 17/4/2012 alle 07:08
Caro @Antonio, ti certo sappiamo ma cosa facciamo?
Scritto da claudio colombo il 17/4/2012 alle 13:34
Caro @claudio colombo, facciamo politica con serietà, cambiamo alcune regole vetuste, cambiamo i partiti che così come sono si limitano a galleggiare ad annaspare dentro la loro inadeguatezza, abbiamo il coraggio di aprirci alla gente. Questa classe politica, anche la nostra, difende a spada tratta il finanziamento pubblico dei partiti. Capisco, ci sono alla base anche radici serie e comprensibili, ma non siamo in America e poi vi pare questa, dal punto di vista mediatico e dello specifico contenuto, la giusta ed intelligente risposta alla comprensibile attuale indignazione popolare? Un po' di sale in zucca, prego.
Scritto da piero ribolzi il 17/4/2012 alle 18:00
Perfetto @piero ribolzi.
Scritto da paperoga il 17/4/2012 alle 19:10
Non si metttono totalmente in discussione i contenuti di ABC sulla difesa del finanziamento pubblico ai partiti, ma, in un momento come quello attuale, le modalità assurde e "stupide" di comunicazione di quel pensiero. Roba da dilettanti allo sbaraglio.
Scritto da paperoga il 18/4/2012 alle 08:19
Quasi tutti i partiti, fino ad oggi ma mi pare che il futuro non sarà tanto diverso, hanno costituito un sistema di potere, anche economico-finanziario, che è difficilmente scardinabile. Avessero fatto con i soldi pubblici iniziativa politica sarebbe stata buona cosa, ma i soldi se li sono mangiati in pochi intimi come i recenti fatti di cronaca ci dicono con estrema chiarezza.
Scritto da Guevara il 18/4/2012 alle 13:27
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