Fai vincere la lealtà verso i cittadini e verso il Paese.
Paolo Rossi   rossi_paolo@camera.it
inserito il 11/6/2012 alle 14:37

 L' 11 giugno di 28 anni fa moriva a Padova Enrico Berlinguer. Non sta a me dire della grandezza politica dell' uomo. Allora giovane ventiseienne dalle 'belle speranze',  militavo con orgoglio ed impegno nella Democrazia Cristiana. Dunque il segretario del PCI era un avversario, stimato, ma che per me rimaneva tale. Quando un' ictus lo colpì mentre interveniva sul palco ad un comizio, per portarselo via qualche di lì a qualche giorno, piansi commosso. Con il passare degli anni ho sempre di più capito il perchè di quelle lacrime.

Categoria: Persone
Commenti dei lettori: 30 commenti -
Allora vivevo e lavoravo in Svezia. Socialista riformista non amavo il P.C.I. ma quando morì Berlinguer provai la sua stessa commozione caro senatore.
Scritto da Borghi S. il 11/6/2012 alle 14:39
Erano tempi di contrasti forti, ma al contempo di un vicendevole rispetto.
Scritto da Livio Ghiringhelli il 11/6/2012 alle 14:49
Che un ex democristiano lo ricordi le fa onore senatore. Sono del 1956 ,Berlinguer è stato per anni l'uomo della mia vita politica. Tanto ci sarebbe da dire e da scrivere. Ricordo ora semplicemente una bellissima canzone di Antonello Venditti dal titolo "Dolce Enrico", composta poco dopo la sua morte. Mi commuove ancora adesso. Grazie senatore!
Scritto da Adriano il 11/6/2012 alle 15:00
Caro @Adriano, conosco bene quella canzone di Venditti che commuove ancora anche me. Me la fece per la prima volta sentire Massimo, Mac per gli amici intimi, mio coetaneo, figlio di un parlamentare del PCI e da sempre mio fraterno amico.
Scritto da paolo rossi il 11/6/2012 alle 15:17
Bel post.
Scritto da FrancescoG. il 11/6/2012 alle 15:41
Inutile senatore cercare amicizia e simpatia con gli ex-pci. Alle eventuali primarie non voteranno mai per lei, dovrebbe saperlo.
Scritto da Guevara il 11/6/2012 alle 15:55
Sono in pochi a ricordarlo. Anche se non soprattutto a sinistra, il che mi sembra significativo. Il suo post di oggi è stato un pensiero che ho apprezzato molto. Grazie.
Scritto da mario macchi il 11/6/2012 alle 18:04
Non mi pare che tra i diesse ed ora tra gli ex diesse, in questi anni la figura di Berlinguer sia stata ricordata efficacemente. Un vero peccato, ognuno ha la sua storia di riferimento poi la politica cambia e si modifica anche radicalmente, ma evocare le proprie radici e le proprie "immaginette sacre", a volte può essere importante. Berlinguer è stato centrale nella storia della sinistra europea, uno dei primi a staccarsi con coraggio dall' Urss, uno che ha cercato un via moderna, democratica ed italiana al comunismo. Uno che con il compromesso storico ha capito che quello era un passaggio obbligato per la sinistra italiana, uno che era fermo di principi, ma dialogante ed aperto, uno che con Moro aveva capitp che la democrazia aveva necessità di pensare e costruire un passaggio comune tra le due forze più popolari come passaggio intermedio per realizzare l' alternanza in Italia. Ma Moro è stato ucciso, nella dc la sinistra è stata scalzata e Urss e Usa si sono fregate le mani. Quello è stato un periodo drammatico per il paese e uomini come Enrico Berlinguer hanno saputo tenere con grandi capacità la "barra dritta".
Scritto da pietro magni il 11/6/2012 alle 18:34
Sono troppo giovane e di Berlinguer ne sentivo parlare i miei genitori che ai tempi votavano, con critiche e riserve, per il PCI. Con l' interesse che ho maturato in modo generale per la politica, mi sono documentata su di lui ma mi rimane lontano e di una generazione distante. Apprezzo tanto che lei, pur provenendo da esperienze differenti, lo ricordi oggi semplicemente, ma con molto affetto e tatto. Mi sembra che oggi la sua figura sia scomoda a molti, anche nell' ambito della sinistra. Mi domando come mai.
Scritto da miriana il 11/6/2012 alle 19:20
Certe volte la storia ci consegna vecchi nemici come amici. Onore a Berlinguer da uno con non ha mai votato comunista.
Scritto da Giorgio Riva il 11/6/2012 alle 19:57
Per l' amore di Dio personaggio politico importante e la sua morte ha commosso tutti anche per come è avvenuta, ma l' Enrico del PCI non è stato solo quello democratico dell' ultimo periodo, non dimentichiamoci che il nostro osannò il dittatore assassino Stalin, quando il nostro giovane rampollo era segretario dei giovani comunisti, e non scordiamoci che Berlinguer fu favorevole all' invasione sovietica dell' Ungheria. Forse la stessa tolleranza andrebbe allora aplicata anche a gente fascista e di esrema destra che invece oggi la sinistra guarda ancora in cagnesco. Coerenza compagni, coerenza!!!!
Scritto da un tuo amico (ex) destroso il 11/6/2012 alle 20:04
I dirigenti del PD che vengono dai DS e prima dal PCI, al contrario della maggior parte dei militanti, Berlinguer non lo vogliono nemmeno sentire nominare. Che vergogna e come è pericolosa gente di questo genere.
Scritto da Federica Campi il 11/6/2012 alle 20:17
Considerazione da quattro soldi @Guevara, anzi, da tre.
Scritto da paolo rossi il 11/6/2012 alle 20:47
L' ex- pci Tosi sul suo blog oggi parla di commercio e l' ex-dc Rossi, sul suo, di Berlinguer. Ormai viviamo in un un mondo alla rovescia.
Scritto da paperoga il 11/6/2012 alle 20:55
Io piango quando un comunista sopravvive, non quando muore.
Scritto da Max Liberti il 11/6/2012 alle 21:43
@Max Liberti, interessante il pianto ed il non pianto ideologico ma, a quel punto, visto ciò che mi attornia, seccherei le ghiandole lacrimali in poche ore.
Scritto da sinistradeluso il 12/6/2012 alle 06:58
Caro Paolo, i primi che oggi considerano Enrico Berlinguer un po' scomodo mi pare siano gli ex-DS.
Scritto da ex-Margherita il 12/6/2012 alle 08:01
@Max Liberti ha ragione, io mangio ancora i bambini.
Scritto da Guevara il 12/6/2012 alle 08:26
@Guevara, tu non sei comunista, sei soltanto uno che gioca a fare il comunista.
Scritto da Max Liberti il 12/6/2012 alle 10:03
@Max Liberti, forse hai ragione. E' però un gioco che ho preso seriamente.
Scritto da Guevara il 12/6/2012 alle 13:16
L' anniversario della morte di Enrico Berlinguer è passata quasi sotto silenzio anche da parte della stampa e dei media nazionali. A Varese ho letto solo un intervento di Rocco Cordì sulla Prealpina.
Scritto da una rottamtrice il 12/6/2012 alle 17:50
In quegli anni la politica si viveva con un' intensità ed un rispetto fra le parti differente. Certi personaggi di grande levatura, indipendentemente dalla collocazione ideologica, come Moro, Berlinguer o Almirante, oggi scarseggiano.
Scritto da piero ribolzi il 12/6/2012 alle 18:49
@piero ribolzi, i tempi cambiano moltissimo, ogni paragone tra politici di allora e quelli di oggi è comprensibile ma nella sostanza improprio.
Scritto da Giorgio Riva il 12/6/2012 alle 21:06
Il signor Giorgio Riva avrà anche ragione ma non credo di offendere nessuno se affermo che il livello medio di preparazione e lo spessore dei politici attuali rispetto ad un trentennio fa, è diminuito di molto. Ci sono cicli e periodi di magnificenza ed altri di decadenza e non dipende dalle persone ma dal momento storico.
Scritto da Federica Campi il 13/6/2012 alle 13:54
La politica ha avuto sempre i suoi problemi collaterali intesi come devianze. I periodi della storia hanno le loro differenti intensità. Viviamo, come lei disse ad un convegno a Saronno qualche anno fa al quale ero presente, quando la conobbi, che viviamo in piena "cultura dell' apparenza". Mi colpì quella frase perchè la trovai sintetica ma altamente significativa. Oggi anche i politici contano più per come si pongono che per quello che sostengono, esattamente come avviene in una società in decadenza quale è la nostra. La conseguenza è che anche la qualità della classe politica si è abbassata. Siamo dentro l' effimero e la cosmesi. I media da questo punto di vista hanno la responsabilità di aver assecondato questo "corso" contribuendo in modo determinante ad un' involuzione culturale del Paese.
Scritto da Borghi S. il 14/6/2012 alle 08:35
Anche @ulderico monti, oltre alla Oprandi, ormai da secoli, passando da @Angelo Eberli per non dire di tante altre persone, sono assenti da tempo dal suo blog. Il segretario cittadino di Varese, una volta unitissimo con lei, ormai la sta disprezzando ed umiliando da tempo con un' assenza totale di qua ed eloquenza sproporzionata di là. Considerando il deserto totale sui blog di Alfieri e Tosi forse dovreste farvi qualche domanda caro senatore. L' unico che ride pare l' indistruttibile democristiano Adamoli.
Scritto da una rottamatrice il 14/6/2012 alle 20:01
Cara @una rottamatrice, devo semplicemente ringraziare di cuore chi scrive sul mio blog ma anche chi ci ha scritto in passato ed ora non lo fa più. So che tutti i blog 'politici' di VareseNews gestiti da esponenti democratici, hanno tantissimi lettori. Questo è importante, il commento, in fondo, pur essendo sempre gradito, è un qualcosa in più. Il blog di Adamoli, come ho già avuto modo di dire, è fatto e gestito molto bene. 'Democristiano' o non 'democristiano' non vuol dire nulla. Per altro, quest 'ultimo, è un termine che in molti non riteniamo offensivo.
Scritto da paolo rossi il 15/6/2012 alle 07:59
Rimane scandaloso che molti tuoi amici del PD non scrivano mai e sottolineo mai sul tuo blog, Un assurdo o una cattiveria? Disprezzo o timore?
Scritto da paperoga il 15/6/2012 alle 11:22
se lei è il Paolo Rossi che recentemente ha votato per l'abolizione dell'articolo 18 con quale spudoratezza osa parlare di Enrico Berlinguer ?? ma Berlinguer sono convinto si vergognerebbe di lei !!!
Scritto da Francia Paolo il 17/6/2012 alle 09:14
Signor @Francia Paolo (?), sono stato avversario dell' idea politica che esprimeva Berlinguer. Nonostante ciò ho sempre apprezzato l' intelligenza e la qualità dell' uomo, di un grande uomo. Penso dunque di avere diritto ad esprimere il mio pensiero su di lui. Le lacrime poi vanno dove vogliono, o deve essere il Partito ad indicarne intensità e direzione?
Scritto da paolo rossi il 17/6/2012 alle 09:24
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