Fai vincere la lealtà verso i cittadini e verso il Paese.
Paolo Rossi   rossi_paolo@camera.it
inserito il 19/7/2012 alle 17:59

 La revisione della spesa pubblica (spending review) ha l' ambizione (o la pretesa?) di procedere ad un intervento organico sulla spesa pubblica mantenendo l'erogazione dei servizi ai cittadini a costi contenuti ed agendo sulle varie fasi del costo: quello del personale, dei consumi, del patrimonio ecc. Il provvedimento in fase di approvazione, in realtà, solo in parte potrà soddisfare quelle finalità anche se, rispetto al passato, rappresenta un passo in avanti. Considerando il Paese, sembra già un avanzamento 'ciclopico'. Molta teoria fermenta sull' argomento ma c'è poca concretezza. Anche nella stesura dell' intervento certa rigidità 'ideologica' non aiuta. Su tutto un osservazione tanto banale quanto vera. Nell' opinione pubblica l' espressione 'spesa pubblica' è concepita solo come 'spreco'. Ciò mina ancora di più la forza della politica e delle istituzioni. Se non si rimuove questo preconcetto non si potrà risanare il bilancio dello Stato. Ogni parte si sente legittimata a pensare che i sacrifici richiesti siano ingiusti ed ogni realtà economica e sociale tende ad attribuire soltanto agli altri lo spreco. Sempre. Un limite culturale, un limite soprattutto italiano.

Categoria: Idee e proposte
Commenti dei lettori: 39 commenti -
Questione complessa senatore. D' accordo che ci sia un problema culturale. Per l' italiano medio e non solo per quello medio, tutto quello che è "pubblico" viene considerato sistematicamente "seconda scelta", per essere prosaici ma più precisi, direi viene considerato m...a. Lo Stato è totalmente disprezzato, dunque va aggirato e fottuto appena si può. La politica, la nostra politica italiana da decenni, ha la piena responsabilità di aver depredato e svilito questo Stato, su questo non ci piove. Bisogna ripartire culturalmente e quindi dalla scuola, dall' educazione, ma prima di tutto proprio da una politica che va radicalmente rinnovata. Lo spettacolo offerto in questi periodi è indecente caro Rossi, come ad onor del vero anche lei ha spesso con forza ed onestà sottolineato. Se non cambia questa politica non se ne esce più. Questo è un lavoro impegnativo ma urgentissimo, anche se a questo punto, credo, impossibile. Infine vorrei dire, nello specifico della spending review, che questi tagli non si capisce bene con quali criteri, come e dove verranno realizzati. Non bisogneebbe penalizzare i più deboli, le fasce meno protette, ma se un Governo è più preoccupato a tutelare gli interessi di certe grandi lobby, a partire dalle banche (il nostro premier ne è parte integrante) non è che ci sia da essere tanto ottimisti. Dentro poi un contesto europeo prepotente dove comandano poche nazioni a loro volta condizionate dai poteri forti mondiali, non penso sia possibile prevedere per noi grandi riscatti e nemmeno trovare vie d'uscita praticabili. Se miracolosamente riusciremo a vivacchiare ci sarà da organizzare una grande festa, ma è più probabile che le nubi nere all' orizzonte diventeranno uragano e che invece di festeggiare ci ritroveremo a piangere. Oggi sono incazzato e la vedo in questo modo ma anche fossi più rilassato e tranquillo non la penserei in modo tanto diverso.
Scritto da Borghi S. il 19/7/2012 alle 18:15
Parliamoci chiaro. In Italia lo Stato è in queste pietose condizioni soprattutto per colpa del suo vecchio partito senatore Rossi, la democrazia cristiana. Un Partito-Stato che lo ha nei suoi anni di potere, avvilito all' inverosimile. O anche questo è colpa di altri? Un po' di memoria storica dovrebbe essere considerata da un politico anche se di fascia B come è lei. Della spending review mi viene il vomito anche a parlarne. Taglieranno solo dove farà comodo e chi è grosso come un maiale potrà stare tranquillo perchè chi comanda è un proprio simile.
Scritto da Ceresium il 19/7/2012 alle 18:54
@Ceresium: "La voce alcolica della Casa del Popolo."
Scritto da paperoga il 19/7/2012 alle 19:35
Il governo Monti è tecnico e non può che essere come il latte, con una scadenza. Ma questa nostra politica tradizionale mi sembra peggiore di lui, incapace di uno slancio di novità e di cambiamento. Non mi interessa chi tutela il Presidente del Consiglio, mi interessa che ci porti fuori dalla tempesta. Questo era ed è il suo compito e questo dovrà fare. Si cominci a tagliare poi, finita questa esperienza, chi vincerà l' elezioni fare altre scelte di campo, ma i partiti dovranno rinnovarsi sul serio, la gente non è più disposta a concedere loro deleghe in bianco. Da come si comportano non mi pare che se ne stiano rendendo conto.
Scritto da Giorgio Riva il 19/7/2012 alle 20:03
@Ceresium, mi scusi, non so se il senatore sia politicamente di fascia B ma sono certo che pugilisticamente è di fascia A. Veda lei. Veda, finché non ha gli occhi pesti.
Scritto da Claudio Ennam il 19/7/2012 alle 20:32
La revisione della spesa pubblica doveva essere fatta da quelle cicale dei governi precedenti, dai Berlusconi e dai Prodi. Certo, una crisi di queste proporzioni non era forse immaginabile e prevedibile, ma la situazione di difficoltà che vivevamo doveva già a suo tempo essere considerata da questi campioni della politica che non intervenivano solo per ragioni elettorali. Poi le crisi le pagano sempre gli stessi, i più deboli. E' un vero schifo.
Scritto da Antonio il 19/7/2012 alle 21:01
La politica di sinistra, destra e centro ha qualche mese fa dimostrato la sua impotenza e tutta la sua paura chiamando Monti che ha fatto quello che doveva fare, certamente non benissimo e con i limiti imposti da una situazione interna ed internazionale a dir poco deficitaria, ma molto di più lui di quanto realizzato da ben due governi precedenti. Se le alternative al Varesino sono da un lato il volenteroso ma conservatore e socialdemocratico Bersani e dall' altro il redivivo Berlusconi, forse non sarebbe da buttare un Monti bis. Il minore dei mali. Ma naturalmente si sceglierà il peggio, questo è il DNA di un martoriato Paese. Della Lega meglio non parlare, l' alternativa al vecchio e stanco Bossi, un altro varesino, ma questo con la v minuscola, indebolirà ancora maggiormente il carrozzone dei teatranti padani. Non condivido più di tanto le considerazioni del pur sempre attento e gentile @Borghi S. Con i poteri forti, e con le nazioni dominanti in europa e nel mondo, che ci sono e che manifestano la loro consistenza, i conti nella storia li hanno dovuti fare tutti e andrà in questo modo anche in futuro. Monti, per lo meno, mi è sembrato, fino ad ora, dignitoso rispetto al pulcinella che governava precedentemente e che si presentava sul palcoscenico internazionale alla Alberto Sordi, a capo di un governo un governo ridicolo formato dalle comparse secessioniste di Pontida, dai nazionalfascisti, oltre, meglio non dimenticarlo, un paio di ex-vallette, avvocati o professionisti di famiglia e cortigiani da basso impero.
Scritto da Federica Campi il 19/7/2012 alle 21:50
Ma caro il mio signor @Claudio Ennam. Guardi che ho fatto un complimento al senatore. Dovrebbe sapere che ci sono anche politici di serie C, D e via di seguito. B non è quindi per niente male. In any case, è commovente il suo intervento da innamorato, o forse, per meglio dire, da avvocato difensore. Sembra proprio un principe del FORO.
Scritto da Ceresium il 19/7/2012 alle 23:12
"Se i partiti non rappresentano più gli elettori, ma cambiamoli questi benedetti elettori!!" Corrado Guzzanti.
Scritto da sinistradeluso il 19/7/2012 alle 23:30
Era il sogno di mio padre. “Claudio, dovresti fare l’avvocato. Brutto sei brutto e non sei neanche tanto intelligente ma hai una grande loquela.” Piaceva molto a mio padre quella parola. Loquela. Si metteva allo specchio e sillabava lo-que-la. Loquela. Da dietro cercavo di specchiarmi anch’io. Mio padre aveva ragione: brutto ero brutto e mi sono sempre comportato da tale. E’ stato un errore. Avevo un compagno di scuola che era anche più brutto di me, se è possibile, sembrava Ezechiele Lupo ma si comportava come se fosse bello e spadroneggiava sulle rive di Saint Tropez. La luna si destava con lui e ballava il twist, a Saint Tropez, contava le stelle nel ciel ma la stella ancor più bella non era in cielo era lì vicino a lui. A Saint Tropez, twist, twist, tutto il mondo, twist, twist, stava impazzendo, sognava, voleva tornare una lunga notte ancora, mai più scordare. A Saint Tropez la gente si chiedeva perché lui ballasse il twist portando un vestito in lamè. Il mio compagno di scuola è diventato un top manager di un’importante multinazionale mentre io sono qui a scrivere cazzate, al ritmo di Peppino di Capri, per rispondere a quello stronzo di @Ceresium.
Scritto da Claudio Ennam il 20/7/2012 alle 07:17
Revisionare la spesa pubblica e contenere gli sprechi, per un paese come l' Italia, è necessario e va anche fatto in modo radicale purchè la cinghia la stringano tutti e soprattutto alcune categorie specifiche. Come sempre a pagare dazio sarà la massa e quindi dentro la stessa subirà la gente in difficoltà se non in precarietà economica. Da una politica ed un governo che favorisce le banche e non i consumatori non è che ci si possano attendere soluzioni edificanti e giuste.
Scritto da Guevara il 20/7/2012 alle 08:13
Un conto è revisionare la spesa pubblica, altro è mettere in campo una manovra finanziaria di questa portata. Lo potrà fare un governo tecnico e provvisorio sostenuto malamente da forze che si contrappongano e quindi non da una chiara e delineata maggioranza politica? Ritengo che questa sia la vera domanda da porsi.
Scritto da claudio colombo il 20/7/2012 alle 08:42
È un problema di tempistica . Le misure di rigore e le nuove tassazioni sono state applicate in modo fulmineo e , vista l'emergenza , potrebbe anche essere accettabile ma guarda caso la revisione e la riduzione della spesa pubblica viene applicata in modo ambiguo , ingannevole e purtroppo lento anzi lentissimo .
Scritto da Luca Fava il 20/7/2012 alle 09:23
La spesa pubblica è vista come sempre come uno spreco, è vero, ed è un errore di impostazione. Lo è alcune volte. Abituati come siamo a veder spesi i soldi "pesanti" a capocchia, è normale che la pensiamo così. La revisione di spesa è necessaria, indispensabile. Ovunque, ma soprattutto in certi luoghi dove i bilanci pubblici sono "suggestivi" (definizione della Corte dei Conti, che poi approva). Ad oggi i virtuosi sono ancora penalizzati. Se cambia la solfa, cambia il paese.
Scritto da FrancescoG. il 20/7/2012 alle 10:18
A @Luca Fava mi permetto di dire che più che una questione di lentezza, che ci sarà pure, la questione vera è quella di quale tipo di tagli si vuole fare e in che direzione si è deciso di operare nella logica ferrea di una spending review.
Scritto da pietro magni il 20/7/2012 alle 14:09
In Italia non c'è una "cultura del pubblico" e non è nemmeno giusto che queta situazione sia attribuita al, per altro vero, cattivo funzionamento della macchina pubblica italiana. A volte questo è un alibi. Manca il senso di appartenenza, di comunità, di " vivere insieme" che non è necessariamente una prerogativa del socialismo, tutt'altro. Il cosi detto socialismo reale è stato, per esempio, qualcosa di bestiale e di turpe. Penso però al nord dell' europa ed alla società scandinava, dove non hanno governato solo i socialdemocratici. Mi basta per capire che un mondo migliore può esistere veramente pur dentro i suoi limiti e con le sue contraddizioni.Condivido chi dice che è un problema culturale e che la politica, che questa politica, deve cambiare presto se non vuole provocare una definitiva rottura con la cittadinanza. Dopo di che, come abbiamo tristemente sperimentato nel passato ed in tutto il mondo, sappiamo cosa può facilmente accadere se ciò non avverrà presto.
Scritto da mario macchi il 20/7/2012 alle 14:54
Poi la politica da far sua fa schifo, è autoreferenziale ed è incapace di rinnovarsi, ma questo è e rimane un Paese che non riesce a sollevarsi perchè manca di spessore comunitario. Le ragioni? Sono sicuramente storiche ed identitarie.
Scritto da marcello il 20/7/2012 alle 16:23
Rottamare, rottamare e poi ancora rottamare. Saremmo anche distruttivi, demagoghi, una scatola vuota e tutto quel che si vuole ma abbiamo ragione da vendere e non il sistema dei "ricamatori politici". Se non si fa piazza politica del vecchio non si riuscirà a combinare un bel niente. Se a Roma nel pd comandano i dalemiani ed a Varese i leghisti rossi con i vari lacchè del momento, dove vogliamo andare? Ce ne rendiamo conto?? Pensiamo che questa possa essere una politica davvero efficace??? Nella storia qualche cambiamento radicale c'è sempre stato ed è servito. Se si va avanti in questo modo significa che il percorso di rinnovamento della politica iniziato dai democratici è arrivato con la sua ultima corsa al capolinea. Inutile fari illusioni, sarà bene rendersene velocemente conto.
Scritto da una rottamatrice il 20/7/2012 alle 16:40
@Claudio Ennam è un imprenditore, sì, un imprenditore dell' insulto. Strano oggi non averlo sentito sulla strage di ebrei in Bulgaria. Ma a pensarci bene tanto strano non è. Quelle vicende non lo indignano abbastanza. Preferisce occuparsi di ballo in riva al mare. E' ebreo come io sono un indiano del Nord Dakota.
Scritto da Ceresium il 20/7/2012 alle 18:26
L' argomento sollevato da @Ceresium è fuori tema ma vorrei esprimere una considerazione. Neanche pochi secondi dopo l' attentato a Burgas gli israeliani accusavano l' Iran. Non mi piace la politica iraniana ma l' impressione è che ci si stia preparando un attacco a quel Paese. Vedremo cosa farà Obama se verrà riconfermato negli USA. L' ultimo mandato libera maggiormente le mani. Pensare ad un secondo Iraq non è malata fantasia. Rapporti con Israele, posizione geografica e soprattutto petrolio fanno la politica americana in quei luoghi. Stanno preparando la solita torta per consolidare un predominio nel mondo. Israele non è semplicemente consenziente, ma regia.
Scritto da Adriano il 20/7/2012 alle 18:54
E' arrivato un altro fenomeno: O'Adriano! Canta Adriano! Israele il Male del mondo; il complotto Giudaico; i protocolli dei Savi di Sion documenti veritieri e tutto l'armamentario caro ai Nostri nemici. Mi state veramente disgustando.
Scritto da Claudio Ennam il 20/7/2012 alle 19:52
Signor @Claudio Ennam. Ho parlato nel mio commento di Israele di Usa e della loro politica. Stia sul pezzo, no divaghi. Il gioco di nascondere certe porcherie utilizzando come paravento tragiche vicende storiche che addolorano qualsiasi democratico e persona civile, è finito da un pezzo. Mi piacerebbe sentire l' opinione del senatore.
Scritto da Adriano il 20/7/2012 alle 20:23
Signor Adriano, conosco quelli come lei. Non dico lei. Lei è mi sembra ipocrita e untuoso ma non pericoloso; ma in tempi di crisi per Noi Ebrei è un attimo trovarci in mezzo a una strada, defraudati di tutto. E’ già successo e quindi può succedere ancora. Lei vive felice, al caldo, con la sua mogliettina e non pensa a me e a quelli come me. Vecchi, malandati, senza più nulla: confische di beni, umiliazioni, vessazioni, discriminazioni, minacce quando non percosse vere. E’ già successo e quindi può succedere ancora. Se lo ricordi quando, nel salotto buono, coperto di cellophane, verserà il thè alla sua signora.
Scritto da Claudio Ennam il 20/7/2012 alle 21:15
Per favore signor @Claudio Ennam, la finisca. Un qualsiasi suo coetaneo palestinese che vive dentro la striscia di Gaza sta mille volte peggio di lei, glielo assicuro. Si goda quel che può e la finisca di frignare per niente.
Scritto da Adriano il 20/7/2012 alle 21:31
Ennam ci porta dove vuole ma non è così grave. Devio esprimendo anch'io, sull' ultima questione commentata, un sol pensiero. Israele è l' unica democrazia in un area geografica piena di dittature e tirannie. Questo fatto, scontato fin che si vuole, vorrà pur significare qualcosa!
Scritto da Federica Campi il 20/7/2012 alle 21:39
Ti accontento volentieri @Adriano. Il signor Ennam mi è simpatico e sa quanto apprezzi la sua graffiante eloquenza. Credo sappia anche che tendo, rispetto a certe circostanze politiche e storiche, a stare dalla parte di chi ha subito o subisce soprusi ed ingiustizie (penso sia normale). Compreso, ovviamente, quelle relative al suo 'popolo' ma anche, aggiungo a quelle, tra le tante, che riguardano i palestinesi. Detto questo la questione sollevata dallo stesso Adriano, seppure in modo brusco e ruvido, ha una sua consistenza che non può essere taciuta nè sottovalutata aprioristicamente o valutata con superficialità. Preferisco quindi rischiare di perdere un' amicizia, anche se chiaramente 'virtuale', piuttosto che essere falso ed ipocrita. A @Federica Campi invece vorrei dire che il dato centrale del suo commento è oggettivo, ma attenzione, mi le consiglio di non stilare 'frettolose' pagelle. Vorrei fare un esempio. Gli americani in Giappone hanno consapevolmente lanciato, dopo la fine della seconda guerra mondiale, a partita ampiamente vinta, due bombe atomiche che hanno ucciso centinaia di migliaia di persone oltre che provocare conseguenze che ancor quel popolo sta pagando (se fossi un giapponese non credo riuscirei a rivolgere mezza parola ad un americano) Quello fu un massacro lucidamente programmato e perpetrato, un crimine di massa, un gesto tanto terrificante quanto, nel contempo, sottovalutato dall' opinione pubblica di allora, ma anche di oggi. In ogni caso mi pare che in quegli anni negli Stati Uniti vigesse un regime democratico. Tutto quindi può essere relativo e 'parziale' professoressa Federica, molto relativo, tremendamente relativo. Buona Notte.
Scritto da paolo rossi il 20/7/2012 alle 22:20
Ah, quindi, signor Adriano, lei è di quelli che pensa che Noi ci lamentiamo di nulla perché nulla abbiamo subito. Lei, signor Adriano, è di quella fatta che asserisce che Noi ci siamo inventato tutto perché tutto abbiamo conservato: vita, potere, soldi, terre. Lei, signor Adriano, è di quella specie che crede che Noi piangiamo per ottenere credito internazionale, favori, soldi e che l'Olocausto sia solo un'invenzione per estorcere tutto questo. Ah, quindi, signor Adriano, lei è di quelli...
Scritto da Claudio Ennam il 20/7/2012 alle 22:37
@Claudio Ennam, la pianti di giocare con le sue tediose cantilene che conducono all' orchite. Ha capito perfettamente cosa intendevo ma invece di rispondermi, gioca con le parole e con le sue storielle.
Scritto da Adriano il 20/7/2012 alle 23:42
Secondo lei, signor @Adriano, l'Olocausto sarebbe una storiella? Le Nostre sofferenze sarebbero favole da raccontare ai bimbi nelle fredde sere d'inverno davanti al camino e a un cartoccio di castagne arrostite? Ma lei cosa ha al posto del cuore, un kamikaze palestinese? Non sente una stretta, un moto di compassione quando pensa a tutti i braccini di bimbo protesi per mostrare i tatuaggi di appartenenza ai campi di lavoro? Sono quasi tutti sopravvissuti, sa? E possono testimoniare come si moriva in quei luoghi. Pensi, sono sopravvissuti e raccontano come si moriva. In quei luoghi. Ecco, questa veramente non l’ho mai capita. Discriminazioni, deportazioni, deprivazioni, umiliazioni ma poi siamo ancora tutti qua a raccontarlo. Mi sfugge qualcosa. Ma intanto, signor @Adriano, non le consento di gingillarsi con la Nostra sofferenza! Ha capito? Spero che almeno lei abbia capito perché io ho sempre nutrito qualche dubbio.
Scritto da Claudio Ennam il 21/7/2012 alle 07:33
@Adriano, scusa il consiglio, se continui a parlare in cinese, @Claudio Ennam non capisce.
Scritto da Ceresium il 21/7/2012 alle 08:19
So solo che alla fine del mese la situazione si fa da qualche tempo sempre più dura. Lo spred schizza sopra i 500 e le tasse aumentano ed aumenteranno. Da questo punto di vista deteniamo un primato mondiale con la differenza che , generalmente, dove le tasse spno così elevate, i servizi pubblici funzionano molto meglio che da noi. Altro che Monti bis! Se l'alternativa politica sarà il ritorno del Berlusca vado a cercarmi un lavoro all' estero e mi trasferisco con la famiglia, lo giuro sui miei genitori. Sulla lega non faccio conto da almeno 15 anni. Sono i peggiori.
Scritto da piero ribolzi il 21/7/2012 alle 12:38
Perché non va in Spagna, @piero ribolzi, là il suo amico Zapatero ha fatto molto bene, non è vero? Gente come lei, come voi, merita di finire sul lastrico. In mutande vi voglio vedere. Anzi, senza. Così sarete obbligati a venire nel mio negozio a comprarle e non ve le darò perché non le vendo e uscirete come siete entrati: a culo nudo.
Scritto da Claudio Ennam il 21/7/2012 alle 14:40
@Claudio Ennam, lei è solo un grande maleducato, uno che parla, parla e poi parla ancora, ma è facile blaterare quando si tiene la panza piena. Un vero sarto della mutanda, un sarto del c....
Scritto da piero ribolzi il 21/7/2012 alle 16:20
Ma perchè prendersela @piero ribolzi. @Claudio Ennam in fondo è un italiano, un italiano vero. Nella sua buia sartoria nel cuore de Milan l' unica cosa che ravviva quell' ambiente lucubre è la musica di Toto Cutugno sparata a manetta da due Bang Olufsen.
Scritto da Ceresium il 21/7/2012 alle 16:56
@piero ribolzi. La mia fortuna, che lei definisce con l'eleganza che la contraddistingue "panza piena", l'ho costruita anno dopo anno, giorno dopo giorno. Sedici, diciotto ore di lavoro quotidiano. Anche sabato e domenica. Mentre lei ballava come una cicalona con la puttanella di turno io lavoravo. E lavoravo. E lavoravo. Questo Paese, che io “straniero” amo più di voi, è fondato sul lavoro non sul dimenamento di anche a lei tanto caro, signor @piero ribolzi!
Scritto da Claudio Ennam il 21/7/2012 alle 17:03
In questo momento, @Ceresium, qui a Milano infuria una tale tempesta di grandine che riesce persino a coprire gli strilli di Mino Reitano, un altro mio idolo musicale, sparati dal mio impianto stereo danese (ma come fa a sapere che ho tutto Bang & Olufsen, @Ceresium? Per caso è stato nel mio retrobottega? Non ricordo scarafaggi nell'ultimo periodo).
Scritto da Claudio Ennam il 21/7/2012 alle 17:09
@Claudio Ennam, lei è un sensitivo, non si può spiegare in altro modo. Come fa a sapere che suonavo con i "Blattoidei"?
Scritto da Ceresium il 21/7/2012 alle 17:34
Tutti ci siamo ispirati ai Beatles, @Ceresium. Io nel 1962 ero un cretino zazzeruto che li seguiva ovunque. Andai persino ad Amburgo (orrore! Orrore!). Poi ho scoperto Nico e i Gabbiani, Mino Reitano e Tony Astarita. "Chiudi la tua finestra" è stata per me una folgorazione e ho mandato affanculo il quartetto di Liverpool. Tra l'altro Liverpool deve essere una città schifosa. Liverpool: piscina di fegato.
Scritto da Claudio Ennam il 21/7/2012 alle 17:42
Altro che diluviare @Claudio Ennam. Concordo pienamente con lei. Di fronte ad un Tony Astarita ci si può solo, deferenti, inchinare.
Scritto da Ceresium il 21/7/2012 alle 18:26
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