Fai vincere la lealtà verso i cittadini e verso il Paese.
Paolo Rossi   rossi_paolo@camera.it
inserito il 1/9/2012 alle 12:30

 Nell' ultima intervista rilasciata l' 8 agosto, che oggi viene pubblicata dal Corsera, il Cardinal Martini è stato di una chiarezza esemplare: pensieri a tratti 'durissimi'. Riporto solo alcuni passaggi: "La Chiesa è stanca, nell' Europa del benessere e in America. La nostra cultura è invecchiata, le nostre Chiese sono grandi, le nostre case religiose sono vuote e l' apparato burocratico della Chiesa lievita, i nostri riti e i nostri abiti sono pomposi...Quanto meno potremmo cercare uomini che siano liberi e più vicini al prossimo. Come lo sono stati il vescovo Romero e i martiri gesuiti di El Salvador...La Chiesa è ancora un' autorità di riferimento o solo una caricatura nei media?...Nè il clero nè il Diritto ecclesiale possono sostituirsi all' autorità dell' uomo...Io penso a tutti i divorziati e alle coppie risposate, alle famiglie allargate. Questi hanno bisogno di protezione speciale...La Chiesa è rimasta indietro di 200 anni. Come mai non si scuote? Abbiamo paura?...Solo l'amore vince la stanchezza. Dio è amore...". Niente da aggiungere, una via è stata tracciata, una via 'rivoluzionaria'.

Categoria: Persone
Commenti dei lettori: 62 commenti -
Condivido il fatto che lei abbia riportato sul suo blog questi pensieri contenuti nell' intervista che oggi pubblica il Corriere della Sera. Ho letto in queste ore su giornali e blog vari tanta disquisizione teologica, tanti commenti fatti più per avventurarsi in pompose, per dirla proprio alla Martini, intelligenti interpretazioni o ricordi autocelebrativi che di sostanza. Il Cardinal Martini, per me, è quello di questa intervista, queste sono le sue parole ed il suo "testamento" a pochi giorni da una fine che sentiva vicina dopo una vita di grandezza e umiltà. I primi ad avversare questo splendido uomo sono stati i ciellini, vogliamo dirlo con chiarezza? Io non me lo dimentico! Ora Scola si prodiga anche lui ad incensarlo. Troppo tardi, il Cardinale doveva essere valorizzato quando era in vita, ma non si poteva, tutti questi baciapile stavano e stanno, eccome se stanno, dall' altra parte. Dalla parte di una Chiesa ottusa e barocca. Sono un laico ma la Chiesa che voleva l'ex Arcivescovo di Milano era un' istituzione religiosa che mi piaceva, che mi interessava e coinvolgeva, che mi faceva pensare. Un ambito aperto al confronto e disponibile. Questa invece difende solamente privilegi vari, politici, economici finanziari ecc. e soprattutto è una casta che sa di stantio. E basta se no esplodo dalla rabbia.
Scritto da claudio colombo il 1/9/2012 alle 12:52
Caro Paolo , purtroppo la chiesa scarseggia di uomini come Martini , il suo messaggio è chiaro e colpisce nel segno . Vorrei una chiesa davvero vicino alla gente e lontano dal Vaticano . Pensiero scontato , lo so , ma questo è quello che penso .
Scritto da Luca Fava il 1/9/2012 alle 13:15
Un uomo di fede che sapeva dialogare con rispetto e disponibilità anche con gli altri. Per le cose che diceva nell' ambito di una Chiesa antica, fuori e dentro, Martini poteva essere considerato un coraggioso, un coerente, e non è fuorviante o esagerare dire che era 'un rivoluzionario'. Sono stata, e forse mi considero ancora, un' agnostica ma un personaggio del genere mi ha portato su altri passi e vie. Colpisce il suo stile di vita, la sobrietà e l' umiltà infinita, una cultura enorme mai esibita, l' apertura mentale, la disponibilità ad accettare i diversi, tutta merce rara in un mondo come è quello in cui oggi viviamo.
Scritto da miriana il 1/9/2012 alle 13:23
Uno dei pochi preti ai quali avrei stretto vigorosamente la mano.
Scritto da Ceresium il 1/9/2012 alle 13:47
Carlo Maria Martini, ancora in coscienza e in piena legittimità, avrebbe rifiutato qualsivoglia accanimento terapeutico. Ma, con scarsa coerenza, avrebbe anche rifiutato l'alimentazione artificiale che, secondo le posizioni vaticane, non è un trattamento medico e quindi la sua interruzione sarebbe una forma di eutanasia. Secondo il precetto cattolico, la vita non appartiene all'uomo ma a Dio. Carlo Maria Martini ha scelto di appartenere a se stesso e non a Dio. Ha scelto l'eutanasia. Una decisione che io rispetto. Anzi, condivido. Quello che non è tollerabile è, ancora una volta, l'atteggiamento ondivago del vaticano, questa piaga inguaribile al di là del Tevere; a meno che i catechisti ufficiali di Sacra Romana Chiesa non abbiano mutato le norme in queste ultime ore, o Dio non abbia cambiato opinione in questi ultimi tempi.
Scritto da Claudio Ennam il 1/9/2012 alle 14:01
Ieri quando ho letto sulle rete che il cardinale Martini aveva rifiutato l'alimentazione forzata, cioè l'accanimento terapeutico mi sono chiesto: ma se in un ospedale un cittadino qualunque facesse la stessa scelta i medici come si comporterebbero? Cosa dice la legge che è uguale per tutti?
Scritto da GIANNI BASSETTO il 1/9/2012 alle 14:24
Penso che quanto contenuto nell' intervista, nell' "ultima" intervista, a Martini, in considerazione dei tempi e dei movimenti di questa Chiesa, sia veramente da considerarsi come "materiale rivoluzionario".
Scritto da pietro magni il 1/9/2012 alle 15:45
Caro @Claudio Ennam, hai riportato opportunamente nel tuo commento il post odierno del tuo blog (www.clennam.blogspot.it). Approfitto per complimentarmi ancora. E' ben fatto graficamente, pulito e scritto molto bene con la tua consueta acidità corrosiva. Se tu non me lo avessi inviato come commento, mi sarei permesso di segnalarlo perchè lo trovo alquanto interessante. Veniamo brevemente a noi. Credo ci sia una qualche netta differenza tra 'eutanasia' ed accanimento terapeutico, mettere tutto sullo stesso piano è improprio. Vorrei aggiungere che la politica, su questioni di questo genere, dovrebbe starsene sull' uscio, o fuori dalla porta di casa che sia. Che siano Gasparri o la Finocchiaro, tanto per dire, a decidere come devo morire lo trovo insopportabile in prima battuta e quasi grottesco subito dopo. Detto questo condivido le tue aspre ma circostanziate critiche al Vaticano. Del resto questa Chiesa è quella che ha rifiutato a Welby la celebrazione di funerali invece concessi a conclamati dittatori, mafiosi e farabutti vari. I funerali religiosi devono essere per tutti: probabili santi e presunti malfattori che siano. Una Chiesa che non può sostituirsi al giudizio di Dio, una Chiesa che nella storia l' ha fatto diverse volte e non tanto (o non solo) per ragioni 'spirituali' ma 'terrene', maledettamente 'terrene'.
Scritto da paolo rossi il 1/9/2012 alle 15:57
C.L. ha sempre avversato il cardinale Martini. Un po' di preghiera e silenzio da parte loro in questo momento sarebbero opportuni. Un uomo del genere non sarebbe mai diventato Papa. Non lo avrebbe voluto che una minoranza e lo Spirito Santo avrebbe dovuto fare gli straordinari e in ogni caso non ce l' avrebbe fatta.
Scritto da piero ribolzi il 1/9/2012 alle 17:14
Questa storia di C.L. contro Martini è una forzatura evidente come la luce del sole. Potevano esserci differenze teologiche, pastorali, insomma diversità di vedute nella e per la Chiesa, ma creare una contrapposizione di questo genere proprio nel momento della sua morte lo trovo brutto e strumentale. Le parole dell' arcivescovo Scola vanno su tutto e se mi si dirà che anche lui è un ciellino la strumentalizzazione sarà totale. Piuttosto questo deve essere momento di preghiera per tutti i cattolici.
Scritto da Sabrina Colombo il 1/9/2012 alle 17:36
“ Il suicidio del cardinale” è questo il titolo che campeggia in testa al post comparso oggi sul blog “Tornando dalla fiera“ e qui riproposto a firma del sig. Claudio Ennam. Non mi scandalizzo per quello che scrive, né per le simpatie che qui raccoglie, noto solo quanto quello che scrive sia lontano dal sentire di un immenso popolo. Non solo per i fiumi di parole e di inchiostro ( digitale ) versato sui giornali, stampati od on-line, ma soprattutto per le lacrime versate da tanti credenti e non. A Milano ieri, mentre Martini moriva, è sorto l’arcobaleno e i milanesi - che proprio bigotti e poeti da rima baciata non sono- lo hanno letto come il saluto della loro città a Martini che volava lassù verso la casa del Padre; altri con altrettanta dolcezza hanno pensato che l’arcobaleno fosse il simbolo scelto dal cardinale per salutarci: l’arcobaleno simbolo dell’alleanza tra Dio e gli uomini, per festeggiare con lui la sua ricongiunzione all’Eterno. Il mio ricordo del cardinale Martini l’ho affidato al mio blog già ieri e ieri stesso l’ho riproposto anche su queste pagine ( è comparso tra i commenti a “Blocchi di legno” ) vi si parla di Martini “Vescovo del Dialogo” e dei mille “ponti” che ha lanciato verso credenti e non credenti, cattolici e cristiani di ogni confessione, convinto che solo dal dialogo, dal confronto può nascere la comprensione e condivisione delle gioie come dei dolori che la vita ci riserva. Solo dal dialogo può nascere una via comune per l’umanità verso il proprio futuro terreno e quello luminoso in Dio. Martini è stato uomo del dialogo perché profondamente innamorato di Dio e dell’uomo che ha creato innanzitutto libero, a sua immagine e somiglianza. Ieri un amico, profondamente laico e non credente mi ha chiesto di fargli un esempio concreto di approdi positivi di questo dialogo. L’ho invitato a riflettere sull’articolo che il cardinale scrisse per “ Il Sole 24 ore” il 21 gennaio del 2007, durante il caso Welby e che “ Il Sole24 ore “ ha riproposto in questi giorni col titolo “Io, Welby e la morte “ . L’articolo è troppo lungo per riproporlo integralmente qui, ma consiglio a tutti di leggerlo, o rileggerlo, compreso il sig. Claudio Ennam che così potrà trovare adeguata e spero utile risposta alle sue gravi affermazioni direttamente dalle parole del cardinale Martini, che certamente sarà ben lieto di continuare a “dialogare” anche attraverso i suoi scritti.... http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2012-08-31/welby-morte-114921.shtml?uuid=AbUZ0HWG
Scritto da giovanniderosa il 1/9/2012 alle 17:47
Grazie, senatore. La tua correttezza è proverbiale. Per quanto concerne la morte, anch'io avrei scelto il suicidio. So anche dove e come. Sto riflettendo sul quando. Sempre che qualche stronzo non mi rovini prima la festa.
Scritto da Claudio Ennam il 1/9/2012 alle 18:03
Le parole di @giovanniderosa ed i suoi commenti sono sempre propositivi e, spesso e certamente a differenza mia, votati ad un positivo ottimismo. Per questo le apprezzo sempre ed invidio la sua capacità di mettere costantemente in campo dialogo e confronto. Il suo pensiero su Martini è di stimolo, efficace, ma soprattutto commovente. Certo, anch'io non condivido la 'battuta-sintesi' di @Claudio Ennam che naturalmente ha un valore provocatorio (per lo meno mi auguro), ma che è 'andata oltre' (naturalmente parlo di quello che lui definisce 'suicidio'). Il suo 'spunto complessivo' rimane interessante, una visione della scena 'da un' altra angolatura', non necessariamente la mia, ma questo non ha importanza. "Io non voglio appartenere, io voglio capire" diceva qualcuno.
Scritto da paolo rossi il 1/9/2012 alle 18:29
Lo sapeva, sicuramente lo sapeva che ci avrebbe costretto ad accendere il cervello su questi argomenti di bioetica. La sua vita e il suo testamento sono: Pensate, e confrontatevi senza dividervi. Padre Carlo ammetteva diversi gradi di dignità della vita: discutendo di ricerca biomedica disse  "Certamente tutto quello che viene fatto in favore della vita e tenendo conto dei diversi gradi di dignità della vita, a cominciare dalla vita eterna, è sempre in favore della pienezza della conoscenza di Dio ..."  Vi sembra un azzardo se faccio un'analogia tra i gradi di dignità e ciò che in medicina sono le differenti situazioni cliniche? A questo punto, dato che il Cardinale aveva una  prognosi rapidamente infausta, io penso che la legge e la medicina concordino nel ritenere inappropriato ricorrere alla Nutrizione Artificiale.
Scritto da Nicoletta il 1/9/2012 alle 18:34
Cara @Sabrina Colombo, se posso permettermi. Hai ragione, questo è il momento, per chi crede, soprattutto della preghiera, ma faremmo un cattivo servizio alla verità se, proprio in un frangente di questo tipo, non dicessimo le cose per quello che sono e di fronte alla fine di un grande pastore come Padre Carlo appiattissimo tutto. Ovvio che nella Chiesa ci siano differenze. Quelle tra CL ed il Cardinal Martini erano però abissali, profonde e io penso inconciliabili. Detto questo con Cl non sono mai stato tenero e proprio perchè il momento è quello che è, oggi preferisco tacere. p.s.: pleonastico dire che ho avuto ed ho amici ciellini che sono splendide persone e cristiani che ammiro molto, ma il movimento...
Scritto da paolo rossi il 1/9/2012 alle 18:48
Obnubilato dagli arcobaleni, @giovanniderosa, continua a fare confusione. L'eutanasia si configura non con il rifiuto dell'accanimento terapeutico, e Martini nell'articolo proposto da De Rosa di quello parla, ma rifiutando qualsiasi forma di nutrimento. Il rifiuto dell'accanimento terapeutico è previsto e accettato dalla Chiesa. Ma non è accettato il suicidio (il neurologo Gianni Pezzoli avrebbe dichiarato a “La Repubblica”: “Il cardinale Martini è stato sottoposto a terapia parenterale idratante. Ma non ha voluto alcun altro ausilio: né il tubicino per l’alimentazione artificiale che viene inserito nell’addome, né il sondino naso-gastrico”). Ed è ciò che Martini ha fatto.
Scritto da Claudio Ennam il 1/9/2012 alle 18:49
Mi sembra molto chiaro e condivisibile il breve ma intelligente ragionamento della signora o signorina @Nicoletta. Su cielle concordo, meglio non parlare. Martini, il suo pensiero ed il suo mondo, al loro confronto, credo siano di un' altra galassia.
Scritto da Giorgio Riva il 1/9/2012 alle 19:00
Dott. @Claudio Ennam lei ha appena scritto che “condivide l’eutanasia”, ed a me viene spontaneo pensare che la sua scelta di campo possa spingerla a valutare in modo distorto o addirittura a strumentalizzare volontariamente la decisione del Card. Martini di non volersi opporre ostinatamente alla morte ormai vicina, per “sostenere” che si tratti di eutanasia e quindi di suicidio. Il Cardinale Martini non si è mai espresso a favore dell’eutanasia, ma sempre e solo contro l’accanimento terapeutico e una interpreetzione restrittiva del concetto di “trattamento medico”. E’ Martini stesso, nel corso dell’intervista – e non l’insignificante sottoscritto - a chiarire che: “È di grandissima importanza in questo contesto distinguere tra eutanasia e astensione dall'accanimento terapeutico, due termini spesso confusi. La prima si riferisce a un gesto che intende abbreviare la vita, causando positivamente la morte; la seconda consiste nella «rinuncia ... all'utilizzo di procedure mediche sproporzionate e senza ragionevole speranza di esito positivo» (Compendio Catechismo della Chiesa Cattolica, n. 471). Evitando l'accanimento terapeutico «non si vuole ... procurare la morte: si accetta di non poterla impedire» (Catechismo della Chiesa Cattolica, n. 2.278) assumendo così i limiti propri della condizione umana mortale. Il punto delicato – continua Martini - è che per stabilire se un intervento medico è appropriato non ci si può richiamare a una regola generale quasi matematica, da cui dedurre il comportamento adeguato, ma occorre un attento discernimento che consideri le condizioni concrete, le circostanze e le intenzioni dei soggetti coinvolti”. L’intervista si chiude così ( se non ricordo male ) si chiude rivendicando cioè il diritto di definire di volta in volta, “con attento discernimento le condizioni concrete, le circostanze e le intenzioni dei soggetti coinvolti” ( un altolà anche alle pretese della politica). E’ un azzardo, per rubare un’espressione di @Nicoletta, sostenere che chi scrive queste cose sia ben lontano dal voler giustificare, sostenere, scegliere per sé ed invitare altri a scegliere l’eutanasia o il suicidio, come nel modo meno umano e pietoso ( da Pietas, che prima di essere stata cristiana è stata anche pagana! )lei, dott. Ennam, ha scritto ?
Scritto da giovanniderosa il 1/9/2012 alle 21:00
Il Cardinal Martini, monsignor Romero, don Tonino Bello, madre Teresa: uomini e donne di fede, di cultura e di grande carità che hanno saputo interpretare il cammino della storia, leggerne le fatiche, indicarne le speranze. Le loro parole, testimonianza forte per ciascuno di noi, restano per sempre.
Scritto da Luisa Oprandi il 1/9/2012 alle 23:06
Caro Sen. Rossi, mi associo a quanto tu scrivi ed ai primi tre commenti di questo post, non ho altro da aggiungere in quanto ho gia' espresso i miei sentimenti di profonda stima ed ammirazione per l'amato Cardinale Arcivescovo nel blog di Adamoli e in una lettera a Varese News. Credo che il suo esempio di vita cristiana restera' imperituro nella storia della Chiesa e di questo povero paese e possa illuminare la vostra opera di politici seri e onesti al servizio di tutta la collettivita'.G. Dotti
Scritto da giovanni dotti il 1/9/2012 alle 23:13
@giovanniderosa. CATECHISMO DELLA CHIESA CATTOLICA: “Qualunque ne siano i motivi e i mezzi, l'eutanasia diretta consiste nel mettere fine alla vita di persone handicappate, ammalate o prossime alla morte. Essa è moralmente inaccettabile. Così un'azione oppure un'omissione che, da sé o intenzionalmente, provoca la morte allo scopo di porre fine al dolore, costituisce un’uccisione gravemente contraria alla dignità della persona umana e al rispetto del Dio vivente, suo Creatore. L'errore di giudizio, nel quale si può essere incorsi in buona fede, non muta la natura di quest'atto omicida, sempre da condannare e da escludere”. Carlo Maria Martini ha compiuto un atto eutanasico. Ora attendo che la Chiesa condanni quel gesto.
Scritto da Claudio Ennam il 2/9/2012 alle 07:18
Il Cardinal Martini è stato un uomo coraggioso ed onesto dentro una chiesa vecchia e conservatrice, che non voleva e che non vuole cambiare. Una persona colta ed intelligente che ha messo a disposizione degli altri queste sue caratteristiche. Non sono cattolico ma mi basta per piangerlo. L' idea della "Cattedra dei non credenti" è stata la dimostrazione di questa sua voglia di confrontarsi, di dialogare anche con chi era molto lontano dalle sue idee. Non mi pare poco. @Claudio Ennam, ammetto, sono un po' ignorante ma Martini ha semplicemente rifiutato l' accadimento terapeutico, l' eutanasia mi sembra un altra roba che ne so un ammalato terminale certo di morire che si fa praticare un' iniezione letale. Comunque sia Ennam per non parlare della grandezza di questo uomo la butta su sta storia del fine vita., che è un argomento importante ok, ma su di lui non ha detto molto. Ammetto, sono una persona semplice che ha studiato poco e che legge quando ha tempo. Mi imbarazzano certe disquisizioni che ogni tanto mi capita di leggere qui o in particolare sul blog di Adamoli che sembra un simposio di intellettuali. Guardate che in giro c'è anche la gente semplice.
Scritto da Guevara il 2/9/2012 alle 08:05
@Guevara. Martini non era certo un dissidente: non si è mai contrapposto frontalmente alle gerarchie ecclesiastiche, di cui peraltro faceva autorevolmente parte. A maggior ragione non era nemmeno un eretico: non si è mai discostato dalla dottrina cristiana, arrivando a difendere la presenza del crocifisso nelle aule delle scuole pubbliche perché “bisogna anche tenere conto delle tradizioni e della sensibilità della gente”. Un politico in costume, come tutti i preti.
Scritto da Claudio Ennam il 2/9/2012 alle 08:24
Per completezza di ragionamento @Claudio Ennam ha ragione a prendersela con il Vaticano quando dice che sulla vicenda è stato incoerente. Se affermi che rifiutare certe terapie non è accanimento terapeutico ma eutanasia questo concetto poi vale per tutti, Martini compreso. Il Vaticano fa le regole per gli altri, loro vivono di una serie di esenzioni, uno schifo, uno schifo che il cardinale Martini con il linguaggio della chiesa ha sempre denunciato. L 'ultima intervista, poco prima di morire, è stata la più dura e libera.
Scritto da Guevara il 2/9/2012 alle 08:36
Molto bene! Che Guevara ha ragione ed ha precisato in due righe comprensibili da tutti la differenza tra eutanasia e non accanimento terapeutico. Finiamola con queste sterili diatribe che acuiscono gli animi e non portano da nessuna parte. Questo non avrebbe certamente voluto il Cardinal Martini, che ha sempre ricercato cio' che unisce e non cio' che divide. Rispettiamo la Sua volonta' almeno in questo momento in cui ha preso definitivo commiato da noi, e cerchiamo di capire il suo messaggio GD
Scritto da giovanni dotti il 2/9/2012 alle 08:47
Apprezzabile l' invito al buon senso ed all' equilibrio, indipendentemente dalle proprie convinzioni religiose, politiche ed ideologiche, contenute nel commento di @giovanni dotti. Abbiamo bisogno di differenze e pluralità di opinioni ma abbiamo contestualmente la necessità di dialogare, anche in modo vivace, dentro contenitori democratici. Ne ha bisogno l' uomo per crescere e migliorarsi. "La cattedra dei non credenti" è un esempio di questa ferma volontà di confronto nel rispetto di tutti. Altra questione: signor @Claudio Ennam, mi rivolgo a lei perchè la seguo da tempo e mi piace il suo modo di ragionare intriso di autentica trasgressione anche se il suo pensiero parte da prospettiva credo diversa dalla mia. Giusto scegliere un proprio colore di appartenenza ma nel mondo del colore ci sono anche le sfumature, che non possiamo non riconoscere. Mi chiedo pertanto: è possibile dialogare senza avere visioni manichee così rigide? Lei mi sembra una persona colta ed intelligente, anzi lo è, ed allora mi chiedo ancora, -ma non è certamente obbligato a rispondere a uno che neanche conosce-, da dove viene tutta questa sua rigidità? Religione, ideologia o politica? Mi scusi l' impertinenza non mi permetterei mai, per storia e cultura, di pensare ad un suo recupero del quale non c'è assolutamente bisogno perchè lei, come me, è una persona libera, e non c'è alcuna necessità di recupero (a cosa poi?) ma sono, le confesso, incuriosito da lei, dal suo personaggio. Cerco solo di capire perchè quello che fanno le persone con apparente più sale il sale in zucca degli altri mi ha sempre interessato. Forse la mia una visione "pro casta cerebrale?". Non penso, adoro le persone semplici, ci danno moltissimo. Non so se leggerà queste poche righe ma, tra l' altro, ho cercato di inviare un commento presso il suo nuovo blog, ma non ci sono riuscito. Forse l' età mi sta rincoglionendo più del dovuto? Forse c'è qualche problema tecnico? La saluto con affetto anche se la pensa molto differentemente da me e grazie al senatore per lo spazio che mi e ci offre sempre. A volte una piacevole compagnia, soprattutto in certi momenti di noia o di piccola, grande depressione.
Scritto da Borghi S. il 2/9/2012 alle 09:36
Grazie a @giovanni dotti per il contributo. Tu non ti ricorderei di me ma, allora ero poco di più che un ragazzino, abbiamo trascorso qualche anno insieme (non ricordo se dal 1985 al 90 o dal 1990 al 1992) in consiglio comunale a Varese Ti ricordavo perbene, idealista e battagliero e così ti ritrovo dopo qualche anno. @Caro Borghi S. il problema con il blog di @Claudio Ennam l' ho avuto anch'io. Allora i rincoglioniti sono almeno due. Mi vergognavo quasi a dirlo scoprendo anche questa mia ulteriore incapacità.
Scritto da paolo rossi il 2/9/2012 alle 10:18
Rileggendo il mio commento ho utilizzato il verbo ricordare (seppur declinato diversamente) tre volte in due righe. Un vero giornalista! Sono un po' di corsa ma mi scuso comunque per un italiano a volte 'zoppicante'.
Scritto da paolo rossi il 2/9/2012 alle 10:25
La ringrazio di tutto, @Borghi S. Inviare commenti sul mio blog è semplice come su qualsiasi altro blog. Si clicca su "commenti" o su "Nessun commento" nel caso non ve ne fossero ancora; si apre la finestra di dialogo e dopo avervi lasciato un commento si firma con il proprio nome, o con un nickname o come Anonimo (non chiedo alcun indirizzo email per preservare al massimo la privacy). Infine, si clicca sul pulsante "Pubblica". Sono rigido perché sono vecchio e non ho mai fatto stretching. Scusi se eludo le sue domande ma vorrei essere il più impersonale possibile. E mica ci riesco ;-) Un saluto cordiale e sincero.
Scritto da Claudio Ennam il 2/9/2012 alle 10:30
Senatore, a questo punto mi sa che il rincoglionito sono io. Però tre (ben tre!) commentatori sono riusciti a lasciare un commento e due sono firme note anche a lei. Non so cosa dire. Non sono un tecnico telematico, è la prima volta che mi cimento in queste cose e ho 73 anni. Aiuto!
Scritto da Claudio Ennam il 2/9/2012 alle 10:36
Senatore, a questo punto mi sa che il rincoglionito sono io. Però tre (ben tre!) commentatori sono riusciti a lasciare un commento e due sono firme note anche a lei. Non so cosa dire. Non sono un tecnico telematico, è la prima volta che mi cimento in queste cose e ho 73 anni. Aiuto!
Scritto da Claudio Ennam il 2/9/2012 alle 10:36
Grazie caro Senatore per la tua menzione e il tuo ricordo. Vedi, mi permetto di darti ancora del Tu, ci sono persone, come Tu ed altri, che fanno politica per passione e per l'interesse generale (come sempre dovrebbe essere), ma non sono purtroppo la maggioranza. Anche qui a Varese. Ci vorrebbe piu' rigore e oculatezza nella scelta dei candidati alle elezioni, sia politiche che amministrative, ed il coraggio di escludere chi ha fatto poco o niente. Scusami la franchezza ma la penso cosi'.G.D.
Scritto da giovanni dotti il 2/9/2012 alle 11:12
Ma certo @giovanni dotti, altro che il tu. Intanto ti ringrazio per le belle parole che incoraggiano molto chi la politica la fa ancora con passione. Non per questa tua gentilezza è per me più facile sottoscrivere il pensiero che qui hai espresso e che condivido pienamente. Del resto ti ricordo bene come uno libero, che spesso si metteva di traverso anche con il suo partito o lista di riferimento che fosse. Ho sempre avuto un debole per i ribelli e solo compassione per le pecore (che sono stato anch'io). E poi per anni hai scritto ed inviato lettere e pensieri sul quotidiano locale e io leggevo, leggevo molto... ma, ti assicuro, leggo ancora con sufficiente attenzione.
Scritto da paolo rossi il 2/9/2012 alle 12:19
Caro Senatore, mi sento discriminato. Hai risposto a tutti, tranne alla mia domanda di ieri, ore 14.24. Dimenticanza o scelta politica?
Scritto da GIANNI BASSETTO il 2/9/2012 alle 13:31
Si @GIANNI BASSETTO, scusami ed hai ragione, ma di fatto, pur non citandoti direttamente, ho espresso chiaramente in diversi interventi il mio pensiero. Non credo proprio che quello di Martini sia considerabile come "suicidio" (qualcuno lo ha scritto ed azzardato), e nemmeno "eutanasia" come qualcun altro ha fatto. Resta la posizione del Vaticano, una posizione incongruente, una posizione contraddittoria, una posizione 'detestabile'. Come vedi diplomazia ed interesse politico non ci sono proprio. Almeno da parte mia.
Scritto da paolo rossi il 2/9/2012 alle 13:45
Ora che se ne è andato fiorisce rigogliosa molta ipocrisia intorno a Carlo Martini. La gente però non è del tutto tonta e un po' di memoria storica è in grado di conservarla.
Scritto da una rottamatrice il 2/9/2012 alle 14:33
Stavolta, caro senatore, temo abbia ragione quel finto ebreo di Ennam.
Scritto da Ceresium il 2/9/2012 alle 15:03
Non so dire, vado a pelle. Martini, il cardinal Martini, ispirava fiducia e simpatia come Woitila, questo Papa molto, molto meno con le sue belle scarpette rosse di Prada ed il suo segretario così belloccio, perfettino ed ossequioso, così simile ad un attore californiano da fiction sentimental-religiosa. L' attuale arcivescovo Scola so che è un ciellino, per la precisione mi dicono "un capo ciellino". Questo mi basta ed avanza per esprimere un giudizio totalmente negativo. A prescindere? Si a prescindere.
Scritto da camilla il 2/9/2012 alle 15:12
Mi scuso col senatore e con tutti voi, se ho debordato nei commenti e soprattutto se ho dato l'impressione di trascurare il vostro e mio dolore per la morte del Card Martini, privilegiando la polemica. Consentitemi di farlo un'ultima volta, solo per rispondere ai dubbi, fuori luogo, di @Ceresium. No, caro amico, Ennam non ha ragione: legga cosa dice il Card. Sgreggia, presidente emerito della Pontificia Accademia per la vita, nell’intervista rilasciata al Corriere della Sera, qualche ora fa: http://www.corriere.it/cronache/12_settembre_02/vecchi-io-come-carlo-maria-direi-no-a-terapie_35f934ac-f4c7-11e1-9f30-3ee01883d8dd.shtml
Scritto da giovanniderosa il 2/9/2012 alle 16:56
Mi spiace, @giovanniderosa, ma il dubbio ormai è stato istillato. Ed era quello che volevo. Siate meno dogmatici, voi cattolici.
Scritto da Claudio Ennam il 2/9/2012 alle 19:42
@Claudio Ennam ha ragione, i cattolici sono dogmatici, e gli altri no?...
Scritto da paperoga il 3/9/2012 alle 13:47
Il cardinale Martini è stato uno dei pochi importanti uomini della Chiesa che ha detto cose innovative salvandosi da certo melmaio. Un uomo aperto, disponibile e di una cultura vasta e solida. La sua posizione dentro questa Chiesa è stata importante ma marginale. Questa sua ultima intervista rilasciata pochissino tempo fa è lapidaria e piena di amarezza, l' amarazza di uno sconfitto. Parlare di un suo suicidio è bestialità pura, la solita provocazione di @Claudio Ennam.
Scritto da antonio il 3/9/2012 alle 16:18
L'ultimo commento di Antonio (h.16.18) mi ha particolarmente colpito, la "amarezza dello sconfitto" che traspare dalle parole del Cardinale puo'essere trasferita in ognuno di noi quando pur operando bene non siamo capiti o siamo addirittura osteggiati. Il che puo' anche far desistere dal proseguire nell'impresa. Per questo non intravedo alcun raggio di luce all'orizzonte, almeno nell'immediato. Per il futuro non so, prima dovranno cambiare molte cose, per prima la classe dirigente attuale. G. D.
Scritto da giovanni dotti il 3/9/2012 alle 21:57
E' un' amarezza, caro @giovanni dotti, che pervade tutti. Ma quello che ha tracciato Martini, quello che ha detto e pensato non finisce con lui nell' aldilà... rimane. A noi spetta dare un senso e tenere in vita queste idee, con più forza e determinazione di prima. E' un servizio che si rende a questa Chiesa malata, ma è un servizio che si 'indirizza' anche a tutta una comunità laica.
Scritto da paolo rossi il 4/9/2012 alle 09:15
Ieri, come molti di voi ho dedicato la giornata interamente ai funerali, all’ addio ( ad Deum) al cardinale Martini. Faccio fatica a scrivere padre Carlo Maria come tante volte ho sentito dire con amore filiale in questi giorni, ma questo niente toglie alla profondità dell’amore filiale e dell’ammirazione che provo per lui. Ogni giorno di più. Ora comunque posso rispondere al dott. @Claudio Ennam che , fregandosi le mani con soddisfazione, il 2/9/2012 alle 19:42, così scriveva: “Mi spiace, @giovanniderosa, ma il dubbio ormai è stato istillato. Ed era quello che volevo.” Non ha importanza che per indurre qualcuno nel dubbio abbia scelto di barare, equivocando su eutanasia e rifiuto dell’accanimento terapeutico; sul concetto di alimentazione artificiale abbia nascosto che si tratta di una “procedura medica”; richiamando il Catechismo Cattolico abbia omesso di citare il comma 2278, proprio quello che prevede la legittimità della sospensione di certe “procedure mediche” in casi specifici: “L’interruzione di procedure mediche onerose, pericolose, straordinarie o sproporzionate rispetto ai risultati attesi può essere legittima. In tal caso si ha la rinuncia all’« accanimento terapeutico ».” Io amo il dialogo, difficilmente mi ci sottraggo anche nel caso in cui si fa “duro”, devo però chiarire che al mio tavolo da gioco i “ bari “ non sono graditi. Sig. @giovanni dotti e caro Paolo, la medicina contro l’amarezza di questi giorni – un’amarezza tanto più grande in quanto proietta le sue ombre nere sul futuro – ce la fornisce il Cardinale stesso e lo fa nella stessa intervista laddove, rispondendo alla domanda del giornalista che gli chiedeva “cosa facesse personalmente “ , il cardinale, risponde: “....Io sono vecchio e malato e dipendo dall'aiuto degli altri. Le persone buone intorno a me mi fanno sentire l'amore. Questo amore è più forte del sentimento di sfiducia che ogni tanto percepisco nei confronti della Chiesa in Europa. Solo l'amore vince la stanchezza. Dio è Amore. Io ho ancora una domanda per te: che cosa puoi fare tu per la Chiesa?». Quel “tu” siamo ciascuno di noi che ci diciamo cristiani...ciascuno di noi che, in vita gli abbiamo voluto bene ma che spesso l’abbiamo lasciato solo e per questo umilmente dovremmo chiedergli scusa, come ammirevolmente ha fatto Don Julián Carrón, presidente di CL.
Scritto da giovanniderosa il 4/9/2012 alle 12:45
Ma quali scuse cielline @giovanniderosa. I compagnucci di Don Giussani, hanno insultato ed osteggiato Martini fino all' altro ieri. Siccome il personaggio desta simpatia ed ammirazione anche fuori dalla cerchia ristretta, hanno fatto anche loro sano esercizio di paraculismo. Avanti. Tema vecchio che ha a che fare relativamente con il post. Senatore lei scrive regolarmente sul blog di Adamoli, spesso su quello di Alfieri e qualche volta anche sul "deserto dei tartari" che è il blog di Tosi. I tre colleghi mai scrivono sul suo. Senza polemica, anzi con polemica, trovo il fatto tanto emblematico quanto volgare. Ma che razza di colleghi ha dentro il suo partito?
Scritto da Ceresium il 4/9/2012 alle 13:21
@giovannidirosa: “L’interruzione di procedure mediche onerose, pericolose, straordinarie o sproporzionate rispetto ai risultati attesi può essere legittima. In tal caso si ha la rinuncia all’« accanimento terapeutico ». Le pare che alimentarsi artificialmente con un sondino sia una “procedura medica onerosa e pericolosa”? Quel cardinale si è suicidato, fatevene una ragione. Ha disatteso un precetto catechistico e ha fatto benissimo. Spero lo facciate anche tutti voi cattolici. Suicidarvi, intendo.
Scritto da Claudio Ennam il 4/9/2012 alle 13:35
@Ceresium, se hai ragione ( e qualche sospetto lo nutro anch'io) lo scopriremo in fretta. In ogni caso le scuse di CL non sono l'oggetto (neppure subordinato) del mio intervento.
Scritto da giovanniderosa il 4/9/2012 alle 13:54
@Ceresium, caro il mio 'rosso antico', su questo argomento mi sono più volte speso, spero sempre con chiarezza e serietà. Sinceramente non è che sia piacevole o facile, in un caso del genere, dovermi giustificare. Diciamo pure che è una situazione per me un attimo antipatica e di certo non basta che io dica "ognuno è libero di... bla bla bla". I fatti sono tali, quindi incontestabili. Pensa che c'è anche chi ai vertici del mio partito dice: "Io il blog di Rossi neanche lo apro". Mi rendo conto che la questione è una di quelle che toglie il sonno la notte. Ti verrò incontro con qualche risposta 'alternativa'. UNO: mi odiano, si, in fondo mi odiano maledettamente; DUE: non vogliono mischiare le pulci; TRE: vorrebbero scrivere ma una forza misteriosa e soprannaturale li blocca; QUATTRO:...(!!!)
Scritto da paolo rossi il 4/9/2012 alle 14:26
Apra la busta, apra la busta senatore, è' la numero UNO, è la numero UNO. Naturalmente odio "politico" che si declina in tanti modi sofisticati, complessi e forse più soft e dolci, ma non c'è dubbio che è la numero UNO. Per un attimo l' idea che un qualche ectoplasma bloccasse le loro manine mi stava quasi convincendo, ma dopo ci ho pensato bene, è la numero UNO! Mi gioco la mia vecchia Lambretta che amo più di una fidanzata, me la gioco contro un tozzo di pane, tanto vinco facile. E' la numero UNO.
Scritto da Ceresium il 4/9/2012 alle 14:48
La sua riposta a @ceresium, senatore, è astuta, ma in particolare, simpatica. Effettivamente però una situazione del genere è evidente ed eccessiva da qualsiasi parte la si guardi. Manifesta da parte di qualcuno solamente due cose. O dissenso o superiorità manifesta, soprattutto direi volutamente esibita. Che proprio certi suoi colleghi di vertice nel partito non scrivano mai, e dico mai con la maiuscola, sul suo blog è significativo. Per quanto mi riguarda, a questo punto, una nota di merito per lei.
Scritto da claudio colombo il 4/9/2012 alle 15:10
Non capisco questa cosa dei colleghi di partito che scrivono o non scrivono sul blog. Anch'io non lo faccio su altri semplicemente perchè non mi piacciono o non mi mettono a mio agio. Se alcuni colleghi e amici del senatore non hanno voglia di scrivere sul suo blog non saranno carini e gentili con lui, ma credo che questo non dica molto di più. Mi piace come scrive e spesso ciò che scrive @Claudio Ennam, questa sua idea del suicidio di Martini non mi vede però d' accordo con lui. La sua è una forzatura provocatoria. Una provocazione almeno per me, non condivisibile per il suo contenuto, ma assolutamente scaltra e tipica del personaggio.
Scritto da miriana il 4/9/2012 alle 16:46
Posso cambiare idea? E' la QUATTRO senatore, ci ho pensato bene ed adesso sono sicuro e' la QUATTRO.
Scritto da Ceresium il 4/9/2012 alle 16:54
"Il silenzio dell' invidioso fa molto rumore." Kahlil Gibran
Scritto da anonimomanontroppo il 4/9/2012 alle 17:55
@Ceresium se qualche volta riuscissi a non fare il pirlun, potresti anche scrivere qualcosa di intelligente come qualche rara volta è in effetti capitato.
Scritto da paperoga il 4/9/2012 alle 20:11
@paperoga, altro che un pennuto, ormai ti sei ridotto a fare il cagnolino scodinzolante e servizievole del senatore. Mi sa che sei anche pieno di pulci. Un bastardino rognoso.
Scritto da Ceresium il 4/9/2012 alle 20:42
@Ceresium, sono certo tu abbia problemi molto seri. Un buon analista, anche se dopo innumerevoli sedute, potrebbe riuscire a limitare la tua psicosi. Almeno fai un tentativo.
Scritto da paperoga il 4/9/2012 alle 22:52
Molto interessante questo blog, come pure quello di Adamoli. Peccato che a volte si riduca ad uno sterile battibecco a due e che sia rovinato dalle interferenze di qualche provocatore. Non so se e' possibile, non m'intendo di blog, pero' dico che sarebbe bene che certi commenti diciamo "fuori tema" non venisseo pubblicati. Il blog ci guadagnerebbe in serieta'. Mi scuso per l'interferenza, essendo l'ultimo arrivato vorrei capirci di piu'. Giovanni Dotti
Scritto da giovanni dotti il 5/9/2012 alle 11:26
@Giovanni Dotti, caro Giovanni hai ragione, in pieno. Il problema è che un blog accetta tutto quanto riceve, salvo insulti più o meno irripetibili. Poi si può 'scatenare' il dibattito e questo è sempre interessante. Se questo è 'l' indirizzo naturale' di uno strumento del genere, censurare diventa impossibile. Il blog è dunque quello che è. Bello, brutto, sincero e falso, simpatico ed odioso. Tutto insieme. Naturalmente il risultato (o per qualcuno 'giudizio') finale pesa interamente sulle spalle di chi lo gestisce, con il suo nome e cognome, con la sua faccia. Io sono qui e me ne faccio interamente 'carico', rispondendone in modo integrale.Ti ringrazio per i generosi complimenti. Anch'io apprezzo molto il blog di Adamoli, al punto che , quanto posso, vi partecipo molto volentieri. Questo, lo so (non me ne vergogno, anzi sottolineo con forza questo aspetto) è un ambito più agreste, semplice, 'sporco'. Ognuno da quello che ha e di conseguenza 'riceve'. Di sicuro non ci sono da parte mia pentimenti di alcun genere; sono contento di ospitare quello che ospito e non ho alcun rimpianto per ciò che non mi è dato di ospitare.
Scritto da paolo rossi il 5/9/2012 alle 14:24
La Diocesi di Milano ha avuto grandi pastori da card.Schuster a oggi per non andare troppo indietro nel tempo o alle origini: Tutti hanno dovuto e saputo testimoniare il vangelo interpretando il momento in cui vivevano. Fare delle graduatorie dei meriti mi sembra fuori luogo. Lasciamo alla Provvidenza la scelta delle persone giuste al momento giusto.Non politicizziamo la nostra appartenenza religiosa .
Scritto da un cattolico semplice il 5/9/2012 alle 15:45
Le opinioni, caro @un cattolico semplice, è giusto che ci siano perchè comunque aiutano sempre e non sviliscono mai. Se questo concetto ti aggrada, condivido pienamente il tuo pensiero. Siamo fatti di carne e di spirito (per chi crede), quindi capirai bene che un giudizio sulle cose e sui fatti terreni non è mai improprio. Può essere forse parziale, questo sì, ma 'fuori luogo' mai.
Scritto da paolo rossi il 5/9/2012 alle 16:02
Caro Senatore, lei fa bene a scrivere sul blog che lascia libertà ai commenti. Io sono un iscritto di Varese e gli unici interventi (si chiamano contributi nelle mail ) che ricevo sono quelli di Molinari, del professor Vitelli (che è stato insegnante di uno dei miei figli), quando scrive una lettera al giornale la signora Di Maggio. Le cose scritte dagli altri del PD non ci vengono inviate e non le troviamo sul sito del PD, come lei ad esempio o la Luisa Oprandi è come se non esistete.
Scritto da Renato il 6/9/2012 alle 14:40
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