Fai vincere la lealtà verso i cittadini e verso il Paese.
Paolo Rossi   rossi_paolo@camera.it
inserito il 7/10/2012 alle 13:53

 Ho già scritto della mia avversità non tanto al 'taglio delle province', ma alla proposta in campo, irrazionale, penalizzante e che rischia di non produrre i risultati per cui era stata varata. Ora è tardi, il rischio che Varese perda la sua identità è evidente. L'aggregazione di Varese con Como e Lecco, è pura follia; si darebbe vita ad una comunità montana, o giù di lì, a guida comasca. Un' opzione disarticolata e priva di fattori unificanti. A questo punto, è meglio pensare a Milano. Penso ai nostri collegamenti con il capoluogo lombardo, al pendolarismo, agli studenti universitari, al nostro sistema delle imprese, a Malpensa, alla cultura, alla storia, alla Diocesi ambrosiana. Penso a quanto siano lontani i 25 chilometri che ci separano da Como, penso a mezza nostra attuale provincia legata all'area milanese, penso alla nostra nostra imprenditoria, al lavoro. Lega è Pdl hanno fallito, i padani in particolare parlano, ma a Milano si occupano di potere non tutelando la nostra gente. Ritengo che sia utile e ragionevole aprire un' ipotesi di questo tipo.

Categoria: Idee e proposte
Commenti dei lettori: 59 commenti -
Finalmente almeno una proposta. La condivido in pieno, Varese e la sua provincia, con Como non hanno nulla a che fare. C'è la paura di essere fagocitati dalla metropoli? Meglio che finire spaccati in una provincia di montagna oltre tutto a guida Como. Non è rivalità, è razionalità. persa per persa a causa di una Lega e di un centrodestra varesini inesistenti, è meglio Milano tutta la vita. Bravo senatore, mi auguro che questa razionalità e saggezza vengano comprese ma dubito, dubito molto. Questa classe politica anche da noi è del tutto incapace. Non so il mondo delle imprese fatto di gente che parla tanto, che si beatifica ma che non incide mai ma proprio mai. Troppo comodo scaricarla sempre sulla politica. Ripeto ancora, bravo senatore perchè lei ha gettato il sasso in uno stagno ormai mezzo putrido. Altri invece aspettano come iene il loro vantaggio.
Scritto da claudio colombo il 7/10/2012 alle 15:04
Ho letto la sua intervista di oggi su la Prealpina su tutto il fronte. Bravo.
Scritto da Giorgio Riva il 7/10/2012 alle 15:13
Sono sono pienamente con lei.
Scritto da Osvaldo il 7/10/2012 alle 15:29
Il suo ragionamento è interessante e meritevole di attenzione. Ci vuole senso pratico, mi sembra che Varese, grazie alla sua maggioranza di consensi per Pdl e Lega, abbia fallito. Questa è una proposta seria e percorribile.
Scritto da pietro magni il 7/10/2012 alle 15:47
Ho sempre scritto, senatore, che lei è il più bravo di tutti. Venite a Milano, che abbiamo il cuore in mano (lo so, è una cazzata, odio le frasi fatte). Ma se venite, non portatevi quella feccia di stranieri che sporca i vostri giardini. Ne abbiamo già qui troppi da smaltire!
Scritto da Claudio Ennam il 7/10/2012 alle 15:59
Ma questa è una sua posizione personale o qella di tutto il suo partito?
Scritto da pdvarese il 7/10/2012 alle 17:38
Mai con Como.
Scritto da forevervarese il 7/10/2012 alle 17:52
Questa mi sembra una proposta concreta in mezzo a mille lamentele. La Lega non esiste. Hanno avuto un potere enorme e non hanno portato a casa nulla.
Scritto da mario macchi il 7/10/2012 alle 18:01
L' idea di Varese con Como e Lecco può venire in mente solo a dei masochisti. Non che quelle realtà siano tanto diverse dalla nostra, ma di certo sono ambiti divisi e separati. Unico collegamento con Como una strada provinciale lunga una ventina di chilometri e stop. Forse è vero, con Milano qualche opportunità in più di sopravvivenza ce la giochiamo.
Scritto da Ceresium il 7/10/2012 alle 18:38
E' cero che alla fine si deve andare con Milano. meno male che a dirlo non è un leghista o uno del centrodestra. Ma i consiglieri di sinistra in consiglio provinciale che dicono? Si limitano a scaldare la sedia?
Scritto da Antonio il 7/10/2012 alle 18:47
Sono un dipendente pubblico, per molti un parassita. Se posso parlare chiedo ai politici che facciano proposte e questa è una, mi va bene. Ma le associazioni imprenditoriali che hanno sempre da criticare tutto e tutti cosa dicono? Gli industriali, i commercianti e gli artigiani, insomma i piccoli imprenditori cosa vogliono,come si esprimono sull' argomento? Troppo comodo intervenire dopo e fare i saccenti a posteriori.
Scritto da Angelo Bianchi il 7/10/2012 alle 18:56
Ma @Claudio Ennam, cosa c'entrano gli stranieri che sporcano i giardini con l' argomento di oggi. Bisogna fare del razzismo in tutte le occasioni? Allora, fuori argomento o fuori tema per fuori tema, le dico che gli israeliani insieme agli Usa stanno cercando una scusa per provocare un altra guerra contro l' Iran. Un argomento che non c'entra un cazzo come i suoi ma le assicuro essere attualissimo. Visto che lei ha sempre difeso Israele si occupi e parli di questo e non degli extracomunitari delle nostre città che staranno sulle palle a molti ma di sicuro non potranno mai essere protagonisti di una distruzione scellerata come è quella che provocherebbe l' ennesima guerra voluta dalle solite lobby che si mangiano il mondo.
Scritto da Antonio il 7/10/2012 alle 19:07
Andare con Milano è il minore dei mali. Bene Rossi, su questo la seguo, su Bersani no. Aspettiamo di vedere cosa dicono gli altri soloni della politica locale, bravi a schierarsi quando i giochi sono fatti.
Scritto da una rottamatrice il 7/10/2012 alle 19:16
A mio avviso sarebbe stato meglio rinviare la questione ad un Governo"politico",quindi a dopo le elezioni.Questo e'solo un pastrocchio che scontenta tutti, suscita sterili polemiche e rinfocola vecchi campanilismi.Le Province andavano tutte eliminate,bastano e avanzano le Regioni come organi politici amministrativi. Si mantengano invece le Prefetture che come organi rappresentativi dello Stato hanno funzioni di controllo(che andrebbero potenziate)sull'operato di Comuni e UfficiStatali periferici
Scritto da giovanni dotti il 7/10/2012 alle 19:18
A mio avviso sarebbe stato meglio rinviare la questione ad un Governo"politico",quindi a dopo le elezioni.Questo e'solo un pastrocchio che scontenta tutti, suscita sterili polemiche e rinfocola vecchi campanilismi.Le Province andavano tutte eliminate,bastano e avanzano le Regioni come organi politici amministrativi. Si mantengano invece le Prefetture che come organi rappresentativi dello Stato hanno funzioni di controllo(che andrebbero potenziate)sull'operato di Comuni e UfficiStatali periferici
Scritto da giovanni dotti il 7/10/2012 alle 19:19
Chi non salta un comasco è...è
Scritto da exboysvarese il 7/10/2012 alle 19:22
Mi scusi l' impertinenza senatore. Non la cagheranno e non la seguiranno su questa linea. Non che sia sbagliata, ma lei è fuori dai giri che contano in un territorio provinciale conservatore e banale come è quello varesino. Politici invidiosi di poco conto e sistema economico-finanziario-sociale in mano a borghesi che hanno nome e cognome sono loro che decideranno il da farsi, mica lei. Lei non è nessuno, un senatore parvenu, un nominato, un niente anche se intelligente e simpatico.
Scritto da Ceresium il 7/10/2012 alle 19:29
E vai compagno @Antonio!!!!!!
Scritto da Ceresium il 7/10/2012 alle 19:38
Condivido la sua idea, seria, onesta e concreta, ma il suo partito? A livello regionale non stanno anche loro cercando di farci digerire la provincia di Como, Varese, Lecco?
Scritto da Enrico Martignoni il 7/10/2012 alle 20:33
@Antonio. Si vede che lei non mi vuole bene e non segue il mio blog. Ho scritto 44 post e in quasi tutti denuncio le nequizie delle lobby affaristiche, dei potentati economici e degli stati imperialisti. Certo, a volte me la prendo anche con i comunisti figli di troia. Ma se i comunisti hanno per madre una troia non è mica colpa mia.
Scritto da Claudio Ennam il 7/10/2012 alle 20:57
Egr. Sen.re, mi consenta una breve dissertazione sull'argomento PROVINCE. Andavano prima emanate nuove regole (tagli e paletti di spesa)per le Regioni e poi si sarebbe affrontato il problema Province demandandolo al prossimo Governo politico, come dice anche @Dotti. Sta bene il recente decreto che prevede il controllo della Corte dei Conti sugli atti Regionali ma sarebbe opportuno che anche sugli atti dei Comuni ed Enti Locali in genere ritornasse il controllo della Prefettura.
Scritto da Martino Pirone il 7/10/2012 alle 21:28
Milano cento volte meglio di Como che con noi non c'entra un tubo. Complimenti ai nostri leghisti che anche nel capoluogo contano come il due di picche.
Scritto da Davide Aletti il 7/10/2012 alle 21:35
Caro Paolo , questa volta condivido in pieno . Marconi ,Fontana, Galli SVEGLIA !!!!!!
Scritto da Luca Fava il 7/10/2012 alle 23:12
Caro @Senatore,a parte il modo scurrile @Ceresium(h.19,29 di ieri)ha detto delle sacrosante verita':"territorio conservatore e banale" "politici invidiosi di poco conto" "sistema econom.finanz.sociale in mano a borghesi....". E' anche tenendo conto di queste realta' che per tagliare la testa al toro sono convinto che la ABOLIZIONE DELLE PROVINCE come organismi politici(rimarrebbero come Uffici amministr.periferici delle Regioni)sarebbe un toccasana per la politica sana e per tutti i Cittadini it
Scritto da giovanni dotti il 8/10/2012 alle 08:09
Via le province, forse ha senso solo quella di Bolzano, e diminuzione del numero delle regioni che andrebbero accorpate in una decina di maxi regioni. Se penso che esistono costose realtà come a Molise, Umbria , Basilicata... Via anche le regioni a statuto speciale che non servono a niente. Dimezzamento del numero dei parlamentari e dei consiglieri regionali, sopressione di carrozzoni inutili, rivisitazione della pianta organica di ministeri ed uffici pubblici. Questo per me è quello che si dovrebbe fare e che non si farà. Se per esempio verranno ridotte le province sono d' accordo con quanto lei ha detto ieri nella sua intervista sulla Prealpina. Andare con Como sarebbe inutile, anzi dannoso. Con Milano sarebbe invece più naturale ed avremo più opportunità, mi chiedo però se non ci sia il rischio che il capoluogo lombardo in una condizione del genere accentrerebbe troppo il suo potere considerando poi il nostro territorio come area periferica, ma è solo un dubbio. Ripeto ancora con Como mai, e non per questioni di stupida rivalità, ma per convenienza, una convenienza che non c'è.
Scritto da Massimo Cova il 8/10/2012 alle 08:51
Aggiungo,per esser sincero,che personalm.preferirei ricongiungerci con Como e ricostituire l'integrita'della zona pedemontana, cioe'ritornare alla situazione ante 1927 (tenuto conto anche della presenza dell'Universita'dell'Insubria) piuttosto che confluire con Gallarate, Busto e Saronno in una macroprovincia milanese in cui perderemmo ogni identita'storico-cultural-territoriale ed ogni rilevanza. Come vedi "tot capita tot sententiae"! Per questo e' meglio abolirle tutte queste inutili Province!
Scritto da giovanni dotti il 8/10/2012 alle 09:00
Spiace dirlo ma non deciderete voi politici ma le associazioni di categoria e le lobby presenti sul territorio che non vogliono Milano perchè con la presenza forte della città meneghina perderebbero il loro potere. Meglio stare con Como o ventilare soluzioni astruse che tanto sanno bene non si realizzeranno mai. Il fatto è che a queste realtà non gliene frega niente, con una scelta del genere, di stare dalla parte delle imprese varesine ma di se stesse. La sua proposta è rispettabile ma il suo partito è contrario, lei non fa parte dei politici di elite della provincia perchè è considerato un solitario e perchè è fuori dai giri, e la stampa ed i media non la sosterranno in questa avventura. Di solito non si schierano e quando lo fanno vogliono le spalle belle protette. Si metta il cuore in pace, l' importante era provarci.
Scritto da Antonio il 8/10/2012 alle 09:14
Caro Paolo nel mio breve commento intendevo Maroni e non Marconi ovviamente.
Scritto da Luca Fava il 8/10/2012 alle 09:18
Signor @giovanni dotti,Varese è stata provincia di Como fino a metà degli anni venti ma non c'è mai stata affinità. Como non è collegata a Varese, se non da una famigerata strada statale interrotta da semafori e che attraversa paesi su paesi, tra le due città non c'è alcun rapporto diretto commerciale od economico che sia e Lecco poi è una landa lontana con la quale neanche confiniamo. La storia di Varese è la storia di Milano, da sempre, fin dalla nascita. Paolo ha anche fatto bene a sottolineare nella sua intervista che, a parte qualche comune al nord, Varese e la sua provincia stanno nella diocesi ambrosiana. Insomma se proprio questa provincia deve sparire che si scelga di stare dove potremmo avere qualche possibilità di crescita. Lavorando a Milano avverto per il nostro territorio che questa potrebbe essere un' opportunità e non una penalizzazione. Il problema è per Varese città ma se penso a Gallarate, Busto, Saronno mi rendo conto dell' avversione per queste realtà urbane ad appartenere ad una provincia come quella futura a guida Como. Mantenere invece intatta un' identità territoriale che si è solidificata negli anni e ricercare una compattezza tra le città dell' ex provincia di Varese potrebbe essere invece utile per evitare nel caso di avere un rapporto debole e subalterno con Milano.
Scritto da paperoga il 8/10/2012 alle 09:31
La proposta è sensata ma va sostenuta in primis dal suo partito (che vuole Como) da una maggioranza politica (che credo non ci sia), dalle forze economiche ed imprenditoriali presenti sul territorio (che non si esprimono e che comunque sembrano contrarie), dall' Università, dai media locali (che si esprimeranno a cose fatte, come sempre). Come vede tutta una serie di condizioni oggettive che fanno dire di un interessante proposta che rimarrà tale. Peccato.
Scritto da Andrea Zocchi il 8/10/2012 alle 10:01
Sinceramente trovo che per i varesini non ci sarebbe nemmeno bisogno di porselo il problema. Il sud della provincia poi con Como non ha nulla a che fare, Varese che dista tutto sommato a pochi chilometri non ha mai gravitato su una città che non ha tradizioni e contatti di alcun tipo con l' attuale capoluogo bosino. Lecco ha certo affinità con Como ma con noi non esiste nemmeno un contatto geografico di confine. Piuttosto trovo ridicola la Lega che continua a starnazzare ma che non riesce a portare a casa alcun risultato utile per la sua gente. Penso e spero verrà presto seppellita elettoralmente. Dunque, per chiudere e se proprio devo, anch'io sono per Milano tutta la vita.
Scritto da Marcello il 8/10/2012 alle 10:28
I primi a non essere con lei sono quelli del suo partito e poi via di seguito i detentori del potere politico e mediatico varesino. Ha fatto bene a spararla ma purtroppo rimarrà un colpo isolato.
Scritto da alfredino 1958 il 8/10/2012 alle 11:01
Non commento quasi mai sui blog, ma stavolta plaudo alla posizione di Rossi. Ben argomentata, oltre che condivisibile. E non è detto che non abbia peso politico, se ci lavoriamo bene. A volte le idee giuste arrivano...con difficoltà ma ce la fanno. E comunque, meglio il coraggio provarci che stare in panchina! Bravo Paolo!
Scritto da Erica D'Adda il 8/10/2012 alle 12:31
Como non so nemmeno dove sia!
Scritto da Arturoci il 8/10/2012 alle 12:58
Seppure con toni ed accentuazioni diverse almeno i lettori del blog stanno sin qui esprimendo con chiarezza un certo interesse per questa proposta. In particolare ringrazio @Erica D'Adda perchè è una valida e preparata dirigente del PD, una che, come ha scritto, non interviene spesso a commentare i post sui vari blog in circolazione; il suo parere mi conforta e mi fa pensare che anche qualcuno dentro il mio partito, la pensa come me. Inoltre apprezzo molto la coerenza e la linearità di pensiero di @giovanni dotti. Sulla questione ha una legittima opinione diversa, ma è interessante e credo sempre utilissimo confrontare pareri differenti. Utile al dibattito ed alla politica.
Scritto da paolo rossi il 8/10/2012 alle 13:50
Seppure con toni ed accentuazioni diverse almeno i lettori del blog stanno sin qui esprimendo con chiarezza un certo interesse per questa proposta. In particolare ringrazio @Erica D'Adda perchè è una valida e preparata dirigente del PD, una che, come ha scritto, non interviene spesso a commentare i post sui vari blog in circolazione; il suo parere mi conforta e mi fa pensare che anche qualcuno dentro il mio partito, la pensa come me. Inoltre apprezzo molto la coerenza e la linearità di pensiero di @giovanni dotti. Sulla questione ha una legittima opinione diversa, ma è interessante e credo sempre utilissimo confrontare pareri differenti. Utile al dibattito ed alla politica.
Scritto da paolo rossi il 8/10/2012 alle 13:50
Caspita senatore, che successone. Anche una dirigente dicasi una del suo partito la pensa come lei. Un fatto strabiliante! Adesso piedi per terra e non si monti la testa. Scusi, ma tutto il resto della banda pd induve l' è?
Scritto da Ceresium il 8/10/2012 alle 14:15
E' sicuro, senatore, che @Erica D'Adda non commenti spesso sui vari blog?
Scritto da Claudio Ennam il 8/10/2012 alle 14:15
Aggiungo che dopo la sua intervista su la Prealpina, mi pare che in giro sia calato un bel frescolino modello Siberia. Anche varesenews, la sua varesenews, quella che dà spazio al suo meritorio blog, non ha minimamente considerato la cosa e non è che in home page si vedano sempre notizie esplosive. Andem ben. Mi sa che la corsa è già finita pochi metri dopo la partenza. Ripeto, lei è lontano dalle mie idee, ma in fondo mi è simpatico ed è persona intelligente. Il problema è che non la cag..., neanche di striscio. Per lo meno la Varese che conta. Chissà, magari questo può essere un bene.
Scritto da Ceresium il 8/10/2012 alle 14:20
Caro senatore, argomento centrato in pieno.L'artifizio fascista del 1927 non aveva alcun senso e meno ancora ce l'ha oggi, Il varesotto da Luino in giù gravita su Milano sia storicamente che economicamente. Non dimentichiamo che non solo in saronnese, il bustese ed il gallaratese erano parte della prov.di Milano ma questa giungeva fini a poco più a sud del lago di Varese, a Casale Litta ed Inarzo. Monza fuori dall'area metropolitana ? Roba da morire dal ridere.Insista sulla proposta milanese.
Scritto da A. Vaghi il 8/10/2012 alle 14:22
Senatore, come ha scritto, pendolari, università, imprese, lavoro, volontariato, diocesi, collegamenti viari e ferroviari, aeroporti, storia, cultura, abitudini tutto fa preferire un territorio come quello attuale della nostra provincia, aggregato a Milano e non a Como. Siccome la proposta ha una sua coerenza ed una sua logica, temo che non la prenderanno in alcuna considerazione. L' avesse realizzata qualche solone della politica varesina forse lo starebbero già portando in giro in portantina. Mi chiedo però quale sia la posizione delle associazioni di categoria, degli imprenditori e dei sindacati, mi chiedo se su questa proposta la pensano come lei o se sono contrari. Non la ritengono nemmeno da prendere in considerazione? C'è da chiederselo seriamente. Dopo, a giochi fatti, assumere una posizione favorevole o contraria è troppo facile e comodo. Credo che il rinnovamento della politica, che tutti giustamente richiedono, non sia riferibile solo alla politica in senso stretto. Ci vorrebbe un rinnovamento di comportamenti anche da parte di aggregazioni importanti che sono sempre andate a traino della politica perchè hanno avuto i loro benefici nel farlo. Ora è facile gridare allo schifo ed allo scandalo. Se oggi questa è la situazione di crisi che stiamo vivendo lo dobbiamo anche a loro, a un sistema economico e sociale che fa acqua da tutte le parti. La politica ha le sue evidenti gravi responsabilità ma per queste realtà è troppo spesso un agevole capro espiatorio. Rimanere a traino è atteggiamento parassitario. Mi scuso per la lunghezza del commento.
Scritto da miriana il 8/10/2012 alle 14:48
Caro Paolo, sono assolutamente d'accordo con la tua riflessione. Sono anni che nella nostra provincia si parla della possibile adesione alla costituenda città metropolitana di comuni come Busto, Gallarate, Castellanza e Saronno. In questi anni a Varese si è ignorato questo dibattito e chi ha governato la Provincia non ha fatto nulla per valorizzare il senso di appartenenza di questi territori. Se la prospettiva futura è l'aggregazione Varese/Como/Lecco, penso proprio che la scelta di guardare in direzione di Milano non sia soltanto legittima, ma anche obbligata.
Scritto da Leonardo C. il 8/10/2012 alle 14:54
@A.Vaghi. Di quale artificio parla? Nel 1927 fu creata la provincia di Varese, non più dipendente da Como. Allora per Varese sarebbe stato impensabile dipendere da Milano. Quindi, quella di Mussolini fu scelta giustissima. Ora sì, piuttosto che a l'"estranea" Como, Varese farebbe bene ad accorparsi a Milano. Ma lei, @A.Vaghi, legge un po' di Storia o preferisce "Le Avventure di Nik e Nok"?
Scritto da Claudio Ennam il 8/10/2012 alle 15:25
Anch'io eventualmente per Milano. Como è un non senso.
Scritto da Giovanni Zocchi il 8/10/2012 alle 15:26
Caro@Senatore, mi rimetto alla maggioranza! Sono stato seppellito da valanghe di opinioni contrarie alla mia. Che,beninteso,avevo avanzato piu'per provocazione che per convinzione.Perche' la mia unica convinzione e'che tutte le Province vadano eliminate,sono una zavorra inutile,un moltiplicatore di spesa,e possono benissimo esser sostituite da Comitati di Sindaci di Comuni territorialmente affini(da definirsi democraticam.con referendum popolari e non per imposizione)secondo la proposta Adamoli
Scritto da giovanni dotti il 8/10/2012 alle 15:43
Tagliare la spesa pubblica è doveroso per un paese come l' Italia, un paese in cui si pagano troppe tasse, dove c'è un' elusione ed evasione fiscale da primi posti al mondo, dove i servizi non funzionano ecc. Le province come enti intermedi probabilmente non hanno più senso. Certo che questa proposta è confusionaria, onerosa e provoca ulteriori divisioni e contrasti. Accontentiamoci di un accorpamento. Mettere Varese con Como è insensato. Penso che la scelta su Milano sia più congrua per i nostro territorio. Rispondo a chi lo chiedeva prima. Non ho grandi incarichi dirigenziali ma sono un sindacalista.
Scritto da Adriano il 8/10/2012 alle 15:50
Questo @Ennam non può leggere neppure Topolino perche leggere non sa. La provincia di Varese è stata una identità giurisdizionale artificiosamente costruita con parte di territori fino allora facenti parte dalla provincia di Como ( Varese e l'alto varesotto ) ma anche della provincia di Milano ( vedi Saronno, Bustese, Gallaratese, Sestese fino ad Angera ed oltre, appena a sud del lago di Varese ). Che fosse razzista questo Claudio, lo sapevamo. Ora esalta Mussolini. Il giro è completo.
Scritto da A. Vaghi il 8/10/2012 alle 16:22
Leggendo i vari commenti, con tanti pro e tanti contro, sono convinto sempre più della intempestività da parte di questo Governo nel trattare in questo momento ed in breve tempo l'argomento "province", lasciando il compito di decidere ad un Presidente di Provincia coadiuvato da un CAL . Se il problema non viene bene approfondito corriamo il rischio, fra un po' di anni, di vedere un'altra riforma nel caso dovessero ritornare a governare coloro che da poco hanno aumentato il numero delle province.
Scritto da Martino Pirone il 8/10/2012 alle 18:17
Dunque, la situazione è più o meno questa. La Lega farnetica addirittura su possibili annessioni al Canton Ticino. Questa soppressione l' ha voluto l' attuale governo, loro non c'entrano. Si vede che in Regione hanno deciso ancora una volta di essere i soliti scendiletto di Formigoni, oramai un'abitudine. Le associazioni di categoria latitano, girano larghi. Non si tratta di difendere il sistema delle imprese, significa evitare il rischio di perdere il loro potere strutturato, il controllo. Dire, nel caso, che c'è miopia è dare qualche speranza ai ciechi. Il resto della politica, inclusa quella del mio partito, dimostra di non aver voglia di sostenere una battaglia politica difficile ma non impossibile. Regole alla mano, mi dicono, evidentemente comprensivi con uno che ritengono capisca poco, che l' unica soluzione percorribile è la provincia prealpina a guida Como. I media sono più interessati a Ligabue a Varese, alla casta romana e non che ruba lo stipendio, al pesce siluro di 4 metri pescato non so più in quale laghetto prealpino o, per finire in gloria, alla stagione dei funghi che si preannuncia particolarmente generosa ed interessante. Non sono sorpreso degli interessi in campo che investono i partiti ed addentellati vari e che condizionano scelte così scellerate, interessi per altro che privilegiano sempre di più il mantenimento delle loro strutture rispetto alle esigenze della gente (oltre il 75% dei varesini non vogliono finire nella comunità pedemontana diretta da Como, ma chi se ne frega), sono indignato per la superficialità diffusa, il pressapochismo, l' ottusità, la presunzione, l' indisponibilità ad approfondire, la finta rassegnazione che nasconde solo l' incapacità di essere attori di qualcosa. Dobbiamo preservare la specie così come è. In verità sono sorpreso per il disinteresse più generale. Poi se prolificano i Grillo ed i Renzi di turno tutti a chiedersi stupiti: "Come mai?". Va beh!
Scritto da paolo rossi il 8/10/2012 alle 19:49
Mi scuso molto per gli errori contenuti nel mio ultimo commento, ma sto scrivendo in condizioni diciamo precarie. Spero solo che il senso del mio dire sia, per lo meno, sufficientemente chiaro.
Scritto da paolo rossi il 8/10/2012 alle 20:24
Senatore, io glielo avevo detto. Questi qui non la "cagano". Uomo avvisato...
Scritto da Ceresium il 8/10/2012 alle 20:47
Dimenticavo senatore, la stagione dei funghi è molto importante per tanti varesini ed anche le vicende che riguardano il pesce siluro hanno un loro fascino, un loro non so che. Delle sue propostine da senatore frustrato...ma di questo le ho già detto, non voglio infierire.
Scritto da Ceresium il 8/10/2012 alle 20:51
@A. Vaghi. Non ho esaltato Mussolini, non in questo caso. Ho detto semplicemente che la scelta fu giustissima. Da come si è espresso lei, invece, sembrava volesse tornare sotto la sottana comasca. Quindi, non soltanto non sa leggere ma non sa neppure scrivere. Comunista, vero?
Scritto da Claudio Ennam il 8/10/2012 alle 21:48
In molti pensiamo che le province di secondo livelo, sui territori storici, fossero meglio.E che un provvedimento di questo tipo, insieme ad altri,concluso da un governo diverso dal Monti (a discolpa,il fatto che il parlamento è sempre quello di prima) avrebbe generato un patatrac.Se la riforma andrà avanti, vediamo di far crescere,lavorando insieme,i nostri territori.Di mettere insieme ricchezze sociali e storiche delle terre dei laghi.Sfida competitiva,no? PS: per l'Università c'è l'Insubria.
Scritto da FrancescoG. - comasco in casa d'altri - il 9/10/2012 alle 10:55
Proposta degna di nota che nessuno, o in pochi, hanno preso in considerazione. Caro senatore, parabola discendente? E' così in depressione che scrive un giorno si ed un giorno no sul blog di Claudio Ennam.
Scritto da Ceresium il 9/10/2012 alle 20:46
@Ceresium. Tu sei ancora più depresso perché non ci scrivi mai. D'altronde là si tenta di mettere insieme qualche idea e tu più che sfiatare alcol non puoi fare. Al tuo confronto Superciuk di alanfordiana memoria era un lattante.
Scritto da Claudio Ennam il 10/10/2012 alle 08:50
@Ceresium, ovviamente scrivo dove e quello che voglio. Nella fattispecie Claudio Ennam non propone mai idee bizzarre; sono certamente pensieri opinabili, non sempre condivisibili, ma i suoi sono interventi precisi e ben documentati. Il suo è un blog fatto bene, di ottima scrittura, colto, graficamente pulito, dissacrante, scomodo, finanche fastidioso, dai contenuti a dir poco graffianti ma onesti, si caro Ceresium, intellettualmente onesti, una rarità ed un concetto per diversi astruso. L' Ennam è un fascista? A me interessa soprattutto quello che scrive e mi piace confrontarmi anche con lui. Mi sta sulle scatole la gente che si nasconde ottusamente dietro un' ideologia, a prescindere. Mi scuso per l' ardire, ma non sopporto certa vuota 'retorica' dell' antifascismo di maniera. E' da gente senza palle. (Caro Ennam, ora mi rivolgo direttamente a lei. Quando riprenderete il potere, gradirei tanto che ricordasse queste mie del tutto interessate parole. Vorrei che mi risparmiaste la pellaccia).
Scritto da paolo rossi il 10/10/2012 alle 14:11
Senatore, non manca molto e lei è dei Nostri. ;-)
Scritto da Claudio Ennam il 10/10/2012 alle 14:46
Non dica queste cose signor @Claudio Ennam, per carità, sono già 'inguaiato' per conto mio! Finisce che @Ceresium ed i suoi amici, eroi della nuova rivoluzione bolscevica, quando scenderanno dai camion imbandierati e mitra in mano, mi finiranno miseramente senza farmi proferir parola. Non vorrei fare quella fine, se proprio devo, preferirei quella più gloriosa di Jan Palach.
Scritto da paolo rossi il 10/10/2012 alle 16:17
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