Fai vincere la lealtà verso i cittadini e verso il Paese.
Paolo Rossi   rossi_paolo@camera.it
inserito il 19/7/2014 alle 17:18

 La politica italiana, in questi ultimi anni, è cambiata radicalmente e con estrema rapidità. Non parlo tanto e nella fattispecie della nascita di partiti più o meno nuovi, mi riferisco specificatamente al cambiamento del loro ruolo e della loro organizzazione. Da realtà che produceva e selezionava la classe dirigente rappresentando una sorta di 'cuscinetto', o ambito di mediazione tra cittadini ed Istituzioni, sono divenuti organismi personali ad uso e consumo dei leader. Sono naturalmente diverse le ragioni di questa trasformazione legata ai mutamenti storici e culturali vissuti in questi periodi. Venendo dal 'paleozoico' fatico non poco a comprenderne ed accettarne tutte le modalità. L' impressione è che per esempio la dialettica interna (parlo del mio partito) sia oggi considerata come frenante o qualcosa che le si avvicina molto. Renzi si accinge a cambiare il Paese. Uno sforzo che va sostenuto. Ha cambiato il Pd riuscendo dove Veltroni ha fallito (non per sua totale responsabilità) realizzando un soggetto politico autenticamente nuovo fuori dalle antiche appartenenze. Si costruisca un partito leggero o semi-strutturato che sia, purchè questo tema non sia considerato marginale o, peggio ancora, vera e propria zavorra. 

Categoria: Idee e proposte
Commenti dei lettori: 45 commenti -
Ricordo bene cosa fu per me il passaggio dal PCI, che come semplice elettore criticavo anche con asprezza, al PDS. Un trauma per molti della mia generazione che votavano comunista. Ma la storia va avanti.
Scritto da mario macchi il 19/7/2014 alle 17:57
Che differenza c'è tra un iscritto al PD con un non iscritto visto che quest'ultimo avrà modo di scegliere anche lui i capi di quel partito ed i suoi candidati alle varie elezioni? Ah si. I primi fanno le salamelle alla Festa dell' Unità i secondi no.
Scritto da Guevara il 19/7/2014 alle 18:25
è l'ora appunto di togliere tutte le zavorre..non solo per decollare ma soprattutto non sprofondare..
Scritto da zva il 19/7/2014 alle 19:15
Renzi ha in testa un partito più che anglosassone direi americano, un partito elettorale e stop. Sono i singoli leader che danno la linea, sono loro quelli che comandano, il partito si limita ad organizzare il voto. Discutere? E che roba è??!! Questa idea ebetina e cowboyana, scopiazzata in salsa italica (del resto come dimenticare Sergio Leone ed il western all'italiana) varrà fino quando a comandare sarà lui. Quando giungerà il tempo della defenestrazione anche per lo sceriffo, perché giungerà, sarà il primo a reclamare un partito plurale e dialettico. E vai Matte!!!
Scritto da Ceresium il 19/7/2014 alle 19:43
La difficoltà del senatore è anche la mia. Penso che la politica dei partiti come la vivevamo fino a ieri, sia però al tramonto. Va considerata storicamente va soprattutto studiata, ma oggi bisogna pensare con ottimismo al nuovo. Detto da un ragazzo degli anni quaranta....
Scritto da claudio colombo il 19/7/2014 alle 20:38
L'ebetino, il giovane rottamatore, sta cambiando l'Italia. Chi l' avrebbe mai detto. Ha avviato una politica moderna adatta ai cambiamenti della società ed è stato sensibile al pensiero ed alle aspirazioni della gente comune. Non si spiegherebbe se no questo storico successo elettorale dovuto anche al consenso di tante persone che prima di lui il PD non lo avrebbero mai votato. Ora dovrà FARE e ci riuscirà. Il resto, scusa senatore lo dico con il dovuto rispetto, sono vecchie menate.
Scritto da una rottamatrice il 19/7/2014 alle 21:29
La difficoltà di voltar pagina e"cambiare verso"credo sia di molti,che come Ceresium non riescono a superare vecchi schemi. Il leaderismo c'è sempre stato,anche nei vecchi partiti,non vedo perché ora nel caso di Renzi sia esecrabile o difficilm.digeribile.Certo non va giù a quanti prima occupavano posizioni di spicco ed ora si vedono in qualche modo ridimensionati dal "nuovo corso".Ma è necessario che l'accettino per il bene di tutti,anche se la discussione interna va mantenuta ed anzi spronata
Scritto da giovanni dotti il 19/7/2014 alle 22:25
Alla domanda di @Guevara sulla differenza tra iscritti e non iscritti, che poi sono la maggioranza degli elettori, potrei rispondere che si potrebbe prevedere un "voto pesante" (pari al doppio degli altri) per i primi, ma ricordiamoci che solo la PARTECIPAZIONE POPOLARE al voto per la scelta preliminare dei Candidati (con le PRIMARIE, purché serie e ben organizzate) può favorire l'affezione degli elettori ad un partito e garantirne il successo elettorale, come ha ben dimostrato il PD con Renzi
Scritto da giovanni dotti il 19/7/2014 alle 22:40
E già, io non riesco a superare i vecchi schemi. Che incapace. @giovanni dotti il leaderismo è una cosa, l'uomo solo al comando, un'altra. In un partito cosiddetto "democratico" questo non è tollerabile. Andreotti, che ho politicamente odiato, mi pare fosse un leader e non è mai stato segretario del suo partito e per esempio anche il boss Bettino Craxi aveva all'interno del psi una minoranza tosta ed agguerrita che gli si opponeva. Oggi il pd è un vuoto piattume, un partito della nuova destra democratica senza grandi meriti solamente perchè la sinistra è un deserto indecoroso. E già io non riesco a superare i vecchi schemi.
Scritto da Ceresium il 19/7/2014 alle 22:59
Che allora tutti quelli "di sinistra" che dissentono" dal "nuovo corso" impersonatao da Renzi confluiscano nel PD per fare uniti una seria opposizione "interna" anziché restare arroccati in diverse formazioni "esterne" che non avranno mai la forza elettorale sufficiente per incidere significativamente sui provvedimenti legislativi della maggioranza attuale. La dispersione dei voti non è utile,anzi a mio avviso è controproducente (come dimostrato nel recente passato) per attuare politiche di sin.
Scritto da giovanni dotti il 20/7/2014 alle 08:43
Situazione controversa e non digeribile "come bere un bicchiere d'acqua" ma sostanzialmente accettabile. Nel giudizio su Renzi non dobbiamo dimenticare una considerazione fondamentale. E' riuscito, come afferma il senatore, dove gli altri non ce l'hanno fatta e cioè formare un partito nuovo. Questione di tempi perché è vero, la sua non era un'idea di partito diversa da quella del buon Veltroni che invece ha pagato dazio perché si è scontrato con le resistenze dello status quo presente nel PD che lo ha imbrigliato e costretto alla resa. Dopo di lui Franceschini è stato un segretario di transizione, Bersani, persona seria, preparata e rispettabile, ha ripristinato, per poco tempo, una concezione di sinistra tradizionale ed Epifani ha svolto anche lui un compitino di passaggio. Renzi, no, Renzi ha ribaltato il calzino.
Scritto da pietro magni il 20/7/2014 alle 09:19
Non essendo in grado di inquadrare il "fenomeno Renzi" attraverso le logiche della politica per addetti ai lavori, mi limito a valutarne l'impatto da semplice cittadina ed elettrice. Credo che nel suo agire stia dimostrando di essere un politico con un' innata capacità di comunicazione e mediatica al di fuori della norma e penso inoltre che in questi anni abbia cambiato più lui di altri il suo partito e la politica italiana. Non avrebbe senso fare paragoni impropri con altri personaggi e con periodi storici lontani e diversi. Non sono mai stata iscritta ad un partito ma, sulla fine degli anni '70, per quasi un decennio, votavo con convinzione PSI. Il primo Bettino Craxi, in condizioni come accennavo qui sopra differenti, introdusse una volontà di cambiamento e di ammodernamento del suo partito, della sinistra, ma anche di tutta la politica italiana. Ancora oggi non è da buttare a mare tutta quella vicenda che ha avuto anche risvolti positiva suscitando a suo tempo veri e propri entusiasmi. Tutti sappiamo come andò a finire, vennero commesso errori e dopo soprusi di vario genere. Auguro ovviamente a Renzi miglior sorte, ma in particolare spero tenga i piedi per terra. La voglia di cambiare tutto e subito può essere pericolosa.
Scritto da Federica Campi il 20/7/2014 alle 10:00
@federica campi, accostare quel PSI ad un' idea anche vaga di sinistra è come bestemmiare in chiesa. Craxi ha solo ammodernato e curato l'aspetto estetico di un partito che, sul piano delle proposte e dei contenuti, era più a destra della DC. Non è un caso che la maggior parte dei leader socialisti di quei tempi sono finiti con il centro destra e con Forza Italia. Uno su tutti Cicchitto ai tempi della "Milano da bere" esponente della sinistra lombardiana del PSI. Forse era contro perché di Roma.
Scritto da Guevara il 20/7/2014 alle 10:35
@pietro magni, Renzi ha girato il calzino tarlato facendoci credere che è nuovo.
Scritto da Ceresium il 20/7/2014 alle 11:21
Concordo su quanto scrive @Federica Campi; auguriamoci che Renzi non ci deluda e vada avanti con decisione sulla difficile strada testé intrapresa senza tentennamenti e soprattutto senza incontrare troppi nemici, specialmente all'interno del suo partito. Bastano ed avanzano quelli "esterni". Altrimenti il suo compito diventa impossibile !
Scritto da giovanni dotti il 20/7/2014 alle 11:24
I cambiamenti nel PD sono evidenti, nel blog di Adamoli nessuna censura, in quello di Alfieri solo censure.
Scritto da disillusodallapolitica il 20/7/2014 alle 14:05
E' vero "Renzi ha cambiato il PD realizzando un soggetto politico autenticamente nuovo fuori dalle anticheappartenenze"Renzi ha saputo cogliere il malessare serpeggiante tra gli iscritti (e dei cittadini comuni) che vedevano che la dialettica interna finiva per produrre, in buona fede, molte chiacchiere prive però di uno spessore culturale-strategico-programmatico. Agli iscritti del passato il nuovo può non piacere ma ormai siamo nell'era di Face- book e del veloce "Mi piace".Speriamo bene...
Scritto da Ravani il 20/7/2014 alle 15:34
Caro @disillusodallapolitica. Sul blog di Giuseppe Adamoli ho già detto molto. Posso solo ripetere che sono certo si sentirà la mancanza. Per quanto riguarda la censura dei commenti sono sorpreso che tu sostenga quello che hai scritto. Immagino non ti abbiano pubblicato qualche commento. Ti ho sempre letto a casa Adamoli e qui da me. Hai espresso anche i tuoi dissensi in modo sempre molto corretto. Non so che dire. Per quanto mi riguarda ho 'cassato' pochissimi interventi solo e soltanto in quanto contenevano insulti pesanti e personali senza che ci fosse una mail valida di riferimento. Ho per altro pubblicato anche critiche dure (anche contro di me) non accompagnate da mail sottoscritte solo con un nickname. Nel passato sono anzi stato molto criticato nel mio partito per avere dato spazio a tutti. Ora sto solo più attento, ma la censura quella proprio no! E pensare che ultimamente c'è chi ha scritto che non invierà più nulla sul blog solo perché ho ammesso di aver cestinato un paio di provocatori che dietro l'anonimato distribuivano epiteti vari. Va bene lo stesso, il mondo è bello perché è vario.
Scritto da paolo rossi il 20/7/2014 alle 17:14
Cara @Federica Campi. Quando militavo nella sinistra della Dc provavo una discreta avversione per il Psi. Era in fondo normale, una reazione quasi fisiologica considerando la politica ed i rapporti tra i due partiti in quegli anni. Diciamo (sintetizzando molto) che sussisteva una certa competizione perché le due compagini si muovevano sullo stesso terreno e poi, di mezzo, vi erano i rapporti in essere tra queste due stesse forze ed i comunisti. Starei attento, come invece fa sbrigativamente qualcuno, a bollare quell' esperienza come di destra punto e basta nonostante, in effetti, molti suoi esponenti siano poi finiti 'miseramente' nelle braccia accoglienti del centro-destra. Questo è avvenuto sia per una avversione atavica per il Pci da parte socialista (ampiamente ricambiata) che trovava una sua ragion d'essere nella storia e nell'evoluzione dei due partiti, sia in quanto Berlusconi, nella fase iniziale della sua scesa in campo, ha illuso molta gente con il suo riformismo liberale rivelatosi, per la verità abbastanza precocemente, come di cartapesta. Ma in quel partito socialista si svilupparono invece, oggi riesco a riconoscerlo con maggiore lucidita', idee e spunti interessanti per un nuovo e moderno riformismo. Mi sembra corretto ed utile ricordarlo, soprattutto in una fase come quella attuale in cui ciò che è avvenuto ieri oggi sa già subito di stantio e 'superato' e va quindi, con velocità e senza inutili rimpianti, riposto subito nei meandri dell'armadio.
Scritto da paolo rossi il 20/7/2014 alle 17:40
@senatore, che vieni dalla dc si comprende chiaramente per come giri bene la frittata. La sostanza delle cose non cambia perché non può cambiare. Posso riconoscere come esperienza riformista quella socialdemocratica di alcuni Paesi del nord Europa. Il PSI di riformista non aveva nulla. Era una ricerca del potere fine a se stesso come la storia ci ha successivamente raccontato e soprattutto dimostrato.
Scritto da Guevara il 20/7/2014 alle 18:20
Gentilissimo Paolo Rossi, devo darle completamente ragione, la scelta di Adamoli ha lasciato un grande vuoto, anche perchè non mi cimento in altri lidi mediatici. Pur rispettandone la decisione, la conseguenza e tale. Ora vengo al mio scritto precedente e ne confermo la critica della censura, se motivata la comprendo, invece è mal digerita in altre circostanze. Nel blog di Alfieri ho espresso più volte una considerazione su Maroni, di tipo politico riformista mai pubblicata. Cordialità.
Scritto da disillusodallapolitica il 20/7/2014 alle 19:30
@Guevara riesce a sopportare i socialdemocratici scandinavi. Male, molto male, la vecchia "Casa Madre" potrebbe intravedere nell' atteggiamento sconsiderato un pericoloso segno di debolezza e di cedimento nei confronti del capitalismo.
Scritto da paperoga il 20/7/2014 alle 20:25
Mi piace che Tu Senatore ricordi che qualcosa di nuovo e di buono c'era nel vecchio PSI riformista di Craxi, che oltre che per le sue ha pagato anche per le colpe degli altri. Molti, come me e la Sig.ra Campi, gli hanno creduto e gli hanno dato fiducia, molti altri l'hanno fatto solo per convenienza, come rivela anche il fatto che poi si sono accasati con Berlusc. Per quanto riguarda i commenti troppo personali e offensivi fai bene a cassarli, ma non quelli solo "sgraditi" come fanno altri blog.
Scritto da giovanni dotti il 20/7/2014 alle 22:54
Non trovo francamente differenza tra i partiti della prima repubblica come tra quelli della seconda.Tornando al buon don Matteo, sulla tattica il pretucolo è insuperabile perché va come una saetta, sulla strategia lo vedo invece già in grave difficoltà. Come un buon centometrista in atletica. Qualcuno lo avverta però che la percorrenza è, per sua sfiga, una maratona. Lo scatto rapido lo ha portato davanti a tutti, ma lo vedremo presto arrancare con la lingua penzolante che sfiorerà le sue fiammanti Nike. Quando si parte così lanciati "si paga sempre dazio", come Obamino dall' altra parte dell' Atlantico.
Scritto da Ceresium il 21/7/2014 alle 00:46
Sulla tattica Renzi è insuperabile, per quanto riguarda la strategia lo vedremo presto. Condivido il pensiero di chi dice che il vero miracolo lo ha fatto partendo dal PD, dando cioè vita ad un partito nuovo che a sinistra ha rotto il percorso prestabilito PCI, PDS, DS, PD, percorso legittimo quando vissuto a livello personale, non sul piano politico perché così facendo si stava dando corso ad una semplice "continuazione" e non ad una esperienza autenticamente nuova. Appena questa condizione si è realizzata con Renzi, si è liberato anche un nuovo elettorato. Quindi non solo una fiducia personale all'uomo ma anche una fiducia politica. Oggi c'è un partito di centrosinistra che non ha più legami organici con il passato. Da ex iscritto impegnato nella Margherita, non avevo aderito al PD, oggi mi sento di sostenerlo. Parlando in giro ho scoperto che un sacco di gente la pensa come me. Non mi illudo di niente perché la politica riserva spesso delusioni ma oggi avverto una fiducia che in me sembrava scomparsa.
Scritto da ex-Margherita il 21/7/2014 alle 08:21
Condivido il pensiero de exMargerita, oggi bisogna guardare alla politica con occhi nuovi, non con quelli del passato.
Scritto da giovanni dotti il 21/7/2014 alle 09:57
“C’è un uomo solo al comando…” Questa una frase che ho sentito alla radio con piacere : avevo sei anni. L’uomo solo al comando era Fausto Coppi che stava vincendo il giro d’Italia. Per il resto, degli uomini soli al comando diffido. Pur avendo convintamente votato per Renzi, questo suo piglio accentratore comincia a crearmi qualche malessere. È vero che non si può mediare all’infinito e ad un certo punto bisogna decidere, ma la democrazia è partecipazione e condivisioni, nonché capacità di ascolto. Il “perché no” non mi è mai piaciuto.
Scritto da Angelo Eberli il 21/7/2014 alle 16:50
Vengo dal percorso PCI, PDS, DS ed sono approdato felicemente e con convinzione nel PD. Facile dire che Renzi non mi convince per via di questi miei passaggi e per via della mia origine, ma non credo sia così. Sulle capacità di comunicazione e quant'altro del nostro segretario non si discute ed i risultati elettorali confermano un grande innegabile successo. Il problema sarà mantenere quel consenso delle "europee" ottenuto in condizioni particolari. Ma la questione delle questioni sarà quella di risolvere i problemi economici del Paese. Bene le riforme ma far diventare centrale ed urgentissima la riforma del senato mi sembra eccessivo. Si parli anche della disoccupazione, in particolare di quella giovanile tra le più alte d'Europa, si parli di esodati e delle difficoltà oggettive delle fasce più deboli della popolazione, si parli di quella povertà che in Italia ha raggiunto livelli da record. Discutere di queste cose significa essere ex comunisti o ex bersaniani, dei conservatori di sinistra o che altro? Non credo proprio, penso che questi siano i problemi che una moderna sinistra dovrebbe risolvere o almeno tentare di farlo. Su questo vedo il nostro Premier un po' superficiale se non ancora latitante.
Scritto da Adriano il 21/7/2014 alle 16:54
@Angelo Eberli, caro Angelo, condivido molto il tuo pensiero. Su Matteo Renzi mi sono già espresso positivamente in modo convinto e non tanto perché in questo momento, per il considerevole risultato elettorale, sembra quasi obbligatorio farlo onde prudentemente evitare di esprimere critiche che verrebbero subito lette come provocazioni vecchie e stantie. Questa politica si è "leaderizzata" molto di più che nel passato. Il rischio vero è che si possa fare sempre più a meno della partecipazione e del confronto. Un rischio da scongiurare indipendentemente dai leader, bravi o meno bravi, di turno.
Scritto da paolo rossi il 21/7/2014 alle 18:49
Non penso di sbagliare se dico che questo governo è scandalosamente assente su tutti i fatti di politica estera. A me, manca molto non avere un riferimento importante che dica 2 parole, e dico 2 parole su cosa succede al di fuori dei confini italiani. Forse è il nuovo modo di fare politica.
Scritto da disillusodallapolitica il 21/7/2014 alle 21:04
A leggere certi commenti sembra che Renzi sia una specie di despota, "l' uomo solo al comando". Mi sembra che possa contare invece su un enorme e solido consenso dentro e fuori al PD, conquistato, ed ora detenuto, attraverso il metodo democratico. Invece di cercare il classico pelo nell' uovo perdendosi dietro tante e troppe menate, forse sarebbe il caso di sostenere con forza la sua azione riformista e di rinnovamento.
Scritto da una rottamatrice il 21/7/2014 alle 21:13
@disillusodallapolitica. Governo assente sui temi di politica estera? A me in tutta onestà non sembra. In ogni caso penso che i problemi e le urgenze più evidenti siano quelli interni al nostro Paese. Ci sono in ballo riforme importanti da approvare, viviamo una situazione economica disastrosa dovuta ad anni di politica insufficiente per non dire altro, abbiamo una situazione occupazionale tragica...
Scritto da piero ribolzi il 21/7/2014 alle 22:33
A differenza di @una rottamatrice, non mi piacciono le confezioni accattivanti e colorate. Con le fregature che ho preso, prima di esprimere un giudizio, vorrei vederne il contenuto. Non mi bastano nemmeno le indicazioni degli ingredienti. Una malfidenza legata alle fregature che in passato ho preso più volte. Naturalmente spero sempre nella qualità del prodotto, ma giudizi avventati ed assoluti, quelli no!
Scritto da Adriano il 22/7/2014 alle 09:35
@Adriano, nessuno compra a scatola vuota. Il prodotto Renzi, se si vuole definirlo in questo modo, è stato assaggiato. A qualcuno non piace ma è graditissimo a molti italiani. Fuori dalla metafora i voti sono arrivati, ora bisogna mantenerli con un' azione di governo concreta ed incisiva. Mi sembra che le proposte siano sul tappeto, come gli ostacoli che qualcuno sta piazzando. Pensare che gli italiani non capiscano mai niente non regge.
Scritto da una rottamatrice il 22/7/2014 alle 13:25
I media per quanto riguarda i fatti di cronaca ci sparano per esempio continui reportage dall' isola del Giglio con l'immagine della"recuperata" Concordia, per quanto di interesse della politica sembra che la riforma del senato sia fondamentale e risolverà tutti i nostri problemi. Volgari distrazioni mediatiche. Di soluzioni, proposte, e quello che volete, sui problemi economici che ci stanno soffocando neanche l'ombra.
Scritto da Antonio il 22/7/2014 alle 17:09
@piero robolzi, abbiamo si "in casa" tanti problemi, dove serve urgentemente intervenire in maniera efficace, però non credo che la politica estera sia da mettere in secondo piano, detta così mi ricorda la vicenda delle coppie di fatto. Spero che tra le riforme urgenti non intendi anche quella del Senato, dove si darà ai sindaci l'immunità poverini.... sai che pacchia per gli amici degli amici. Povero Bobo Maroni, ma le guardie del PD gli staranno sempre con il fiato sul collo.
Scritto da disillusodallapolitica il 22/7/2014 alle 18:37
Oggi la politica è quotidianità ed i programmi ad ampio respiro si adottano perché certi problemi necessitano tempi lunghi di soluzione. Nel renzismo manca un pensiero di fondo, un sistema valoriale di riferimento. Basta catalogare questa esperienza come RIFORMISTA? Non scherziamo, non sarà di moda affermarlo ma per me questa è politica del relativo, del vuoto sostenuto con un grande lavoro mediatico e nulla più. Ci danno 80 euro di qua, ne tolgono ai comuni di la' che all'oro volta ce ne richiederanno a breve almeno 100. Alla fine saranno i soliti pantaloni e le fasce sociali più deboli che pagheranno.
Scritto da Fausto il 23/7/2014 alle 10:37
Non mi è difficile capire come mai molti ex qualcosa non sopportino Renzi e la sua politica. Non è obbligatorio apprezzare il nostro presidente del consiglio, si può su tante questi i avere idee diversee dissentire, ma dire che non sta cambiando lo stato delle cose è mistificatorio. I conservatori alla @fausto fanno molta fatica ad accettare i cambiamenti E' psicologicamente più facile rifugiarsi dentro le più sicure vecchie murata dove di avrà la solita limitata visibilità.
Scritto da una rottamatrice il 23/7/2014 alle 12:38
@Fausto, su Matteo Renzi si possono esprimere tante critiche. Comprendo anche molto bene che la sua politica possa essere rivedibile, ma non definirla una politica riformista mi sembra provocatorio e basta.
Scritto da ex-Margherita il 23/7/2014 alle 18:08
@Fausto, certamente i programmi ad ampio respiro, come tu dici, richiedono tempi lunghi, e Renzi ha appena iniziato. Se non cogli nessuna volontà di cambiamento in questo Governo continua pure a sostenere i partiti che hai votato finora, loro sì che ci hanno ben governato e hanno migliorato le condizioni delle classi lavoratrici italiane!
Scritto da giovanni dotti il 23/7/2014 alle 22:58
Finalmente, soprattutto nella parte iniziale del tuo post,e nelle righe finali,leggo le parole che da tanto tempo aspettavo , aspettavo di sentire da te. Grazie.
Scritto da Lao Tse il 23/7/2014 alle 22:59
Mi scuso solo per l'errore contenuto nel mio precedente commento. Quando si digita su un telefonino può succedere. Confermo tutto quello che ho scritto. Non voglio fare quello a tutti i costi fuori dal coro, sono però preoccupato per il conformismo in atto. Il voto a Renzi è stato enorme ma la politica inizialmente può reggere anche con i mega spot, poi le cose si complicano, la gente verifica e soprattutto vuole vedere i fatti che ad oggi non si ci sono.
Scritto da Fausto il 24/7/2014 alle 10:16
@Fausto, solo se mi puntassero una Beretta alla tempia difenderei Renzi,e sempre con riluttanza. Non è necessario essere dei sensitivi per capire a quale truppa appartieni. La peggiore, ultraconservatori ortodossi di sinistra che rischiano di trasformare un ebetino in un genio.
Scritto da Ceresium il 24/7/2014 alle 11:28
@Ceresium, e la vecchia sinistra non va bene, e Renzi è un bluff, di Grillo invece non scrivi nulla. Deduco che le tue legittime simpatie vadano da quella parte.
Scritto da una rottamatrice il 24/7/2014 alle 14:41
@una rottamatrice. Di e su Grillo avrei scritto per ore ed ore... se fosse rimasto a fare il comico. Ha deciso di attraversare il fiume che lo separava dalla discarica. Per lui non digiterò nemmeno una parola. Una precisazione: non ho votato da anni tranne che in un paio di occasioni. In entrambe ero ubriaco.
Scritto da Ceresium il 24/7/2014 alle 17:00
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